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FIAT 500 HYBRID
La “nuova” Fiat 500 che i clienti sono pronti a comprare è quella ibrida,
assicurano sia John Elkann, presidente di Stellantis, sia Olivier François, Ceo
di Fiat. Tuttavia, le virgolette sono d’obbligo perché il modello è un
adattamento della 500 sviluppata per essere solo elettrica: il costruttore non
l’ha rinnegata, ma ha ripiegato su una soluzione meno sostenibile dal punto di
vista ambientale, ma decisamente più accessibile dal punto di vista economico.
Il prezzo di lancio promozionale italiano parte dai 16.950 euro (solo con
finanziamento Stellantis) dell’allestimento Pop (gli altri due sono Icon e La
Prima, oltre alla serie speciale Torino, quella del debutto che riprende i
colori della città giallo e azzurro).
È stata espressamente adeguata, come ha chiarito François: “Abbiamo dovuto
modificare il vano motore per installare un propulsore termico al posto di
quello elettrico e abbiamo cambiato il sottoscocca per installare il serbatoio e
le tubazioni del carburante. E tutto senza snaturare la 500”. Che in versione
ibrida ha una presa d’aria all’anteriore per raffreddare il tre cilindri Firefly
a 12 Volt (l’elettrificazione più blanda, ovvero la mild) da un litro che arriva
da Termoli abbinato ad un cambio solo manuale e a sei marce che viene invece
prodotto proprio a Mirafiori. La (non rimarchevole) potenza è di 65 cavalli e la
coppia di 92 Nm, quanto basta per la città, come confermano anche lo sterzo
terribilmente morbido, un assetto assai poco rigido e uno spunto da 0 a 100 non
esattamente sportivo (16,2” nella migliore delle configurazioni).
Nei 363 centimetri di lunghezza (232 di passo) stanno comodi soprattutto il
conducente ed il passeggero anteriore (che sente parecchio la mancanza di una
maniglia al tetto), mentre chi viaggia dietro qualche sacrificio lo deve fare.
Ma alla 500 si chiede di non passare inosservata e di muoversi agilmente negli
spazi stretti, entrambe missioni compiute. A completare il quadro, un peso tra i
1.055 e i 1.04 kg, un serbatoio di 37 litri e consumi dichiarati tra 5,2 e 5,3
l/100 km (5,5 nella prova torinese).
Con questo modello, il costruttore (quello con i maggiori volumi del gruppo
Stellantis) prova a riprendersi i clienti perduti, quelli spariti con
l’elettrificazione a zero emissioni voluta dall’Unione Europea e “sposata” anche
dal ripudiato Ceo Carlos Tavares. La svolta “non sta aiutando il segmento delle
citycar”, osserva François. “Il prezzo medio è salito del 60% in 6 anni e il
mercato europeo ha perso un milione di citycar nell’anno del Covid: meno 90%”,
insiste François, che ricorda cone nel 2019 i modelli complessivi nel segmento
erano 17, oggi sei. Lo stesso numero uno di Fiat anticipa le possibili
obiezioni, dato che Fiat, una 500 ibrida ce l’aveva, ma l’ha tolta dal mercato:
“Era quella prodotta in Polonia, la generazione del 2007”, mentre questa riporta
il secondo turno nello storico stabilimento torinese, dove Fiat conta di
assemblarne 100 mila l’anno (quasi cinque volte tanto rispetto alla gemella
elettrica). E pazienza se la nuova arrivata ha emissioni più alte: tra i 117 e i
123 grammi per chilometro di CO2, contro i 105-107 della vecchia generazione
made in Poland.
Le linee di oggi sono diverse, perché sono quelle della elettrica, con ruote più
grandi, fari a Led e altro ancora. È offerta con guida a destra e sinistra, come
berlina, cabrio e 3+1. Con il rilancio di Mirafiori Fiat spera di assicurare
anche la filiera, prima di tutto del Piemonte, dove si trovano 70 dei 145
fornitori italiani. François sottolinea anche che il marchio “rappresenta il 60%
delle auto prodotte in Italia” (che tuttavia come sappiamo sono crollate) e che
“la metà delle vendite di Fiat in Europa sono Made in Italy”. Un po’ come la
Grande Punto anni fa, la 500 ibrida è gravata da enormi responsabilità. Sulle
strade cittadine se la cava, al botteghino non è ancora dato sapere, ma il primo
“porte aperte” è in calendario proprio questo fine settimana.
L'articolo Fiat 500 hybrid, la prova de Il Fatto.it – La citycar EV diventata
termica (per necessità) – FOTO proviene da Il Fatto Quotidiano.