Va in archivio una stagione 2025 bella e palpitante, che ha visto addirittura un
triello finale per la conquista del titolo Piloti. Di seguito i nostri vostri al
campionato appena chiusosi ad Abu Dhabi.
10 MAX VERSTAPPEN
Il migliore, anche se non ha vinto. Come l’Olanda ai Mondiali di Calcio del
1974. Lotta contro una monoposto inizialmente in formato tronco, non si fa
intossicare dai veleni del crepuscolo dell’era Horner, si aggrappa a tutto
quello che può per limare il più possibile a un’auto dominante come la McLaren,
ribaltando nel set up dei week-end di gara la sua RB21. A volte la Red Bull è
talmente scarica a livello aerodinamico che, con un altro pilota al volante,
volerebbe via. Esce da Zandvoort a 104 punti dal leader e si presenta ad Abu
Dhabi con margine ridotto a 12, riaprendo a suon di vittorie un Mondiale
monopolizzato dalla McLaren. Finisce a -2, conquistando quasi il 94% dei punti
totalizzati dalla Red Bull, terza nel Costruttori. Fenomeno assoluto.
9 MCLAREN
La MCL39 è stata una monoposto frutto di un progetto tecnico talmente ben
pensato e integrato da risultare superiore a tutti i vuoti emersi nel team nel
corso della stagione: la discontinuità manifesta di Lando Norris (voto 8) e
Oscar Piastri (voto 7), ognuno con le proprie debolezze; le scelte strategiche
non sempre ottimali; una politica interna delle Papaya Rules talvolta ai limiti
dell’autosabotaggio. Ma il divario con le rivali, pur assottigliatosi nel finale
quando sono stati interrotti gli sviluppi per concentrarsi sul 2026, ha
garantito una rete di protezione efficace ad assorbire qualsiasi caduta.
Risultato? Secondo titolo Costruttori consecutivo, e primo titolo Pilota dal
2008. Un successo, per il rapporto pilota/macchina, dal sapore Brawn GP.
8 ANDREA KIMI ANTONELLI
Growing up in public, canterebbe Lou Reed. Il rookie più atteso non ha deluso le
aspettative, correndo veloce, commettendo errori e risorgendo dagli stessi. In
poche parole, crescendo e maturando in pista. Il primo podio in Canada è
arrivato nel mezzo del black out europeo, dal quale è riemerso con prepotenza
terminando in netto crescendo: secondo in Brasile, terzo a Las Vegas, con
prestazioni a livello del compagno di squadra George Russell (voto 8). Uno che
la Mercedes, però, la guida dal 2022.
7 MATTIA BINOTTO
Punti Kick Sauber nel Costruttori 2024: 4. Punti nel 2025: 70. Non sufficienti,
è vero, per andare oltre il nono posto, ma la classifica non rende giustizia a
un’annata piena di cose importanti. Come il podio a Silverstone, il primo per la
Sauber dal 2012, il primo per Nico Hulkenberg dopo 238 gare. Come il sesto posto
in Ungheria di Gabriel Bortoleto, debuttante a cui sono stati forniti tutti gli
strumenti per mostrare il proprio valore. Poche chiacchiere, tanto lavoro,
lucidità operativa e una sana voglia di rivincita: Binotto a Hinwil ha fatto
centro, in attesa dell’arrivo di Audi.
6 CARLOS SAINZ
Inizio faticoso, difficile, a testimonianza di come anche i migliori manici
abbiano la necessità di ambientarsi in un contesto nuovo. Ma quando si è
presentata l’occasione, è stato lui a coglierla, con classe ed esperienza: terzo
posto in Azerbaigian (podio che in Williams mancava da Baku 2017, non contando
la farsa di Spa 2021), terzo in Qatar. Il compagno Alexander Albon ha raccolto
più, ma i momenti clou per la scuderia di Grove, quinta forza nei Costruttori,
sono stati tutti firmati dal Matador.
6 ISACK HADJAR
Debutta in Australia finendo in testacoda nel giro di formazione, finisce in
lacrime e Helmut Marko (voto 2 per la sistematicità con la quale butta ogni cosa
in cagnara) lo deride. Un macigno che il pilota francese riesce trasformare in
energia positiva, andando a punti con discreta regolarità fino a centrare un
incredibile podio a Zandvoort. Dopo Antonelli, è lui il miglior rookie. Adesso,
superato a pieni voti l’apprendistato in VCARB, lo attende il sedile di Yuki
Tsunoda (voto 5) nel tritacarne Red Bull. Auguri.
5 LEWIS HAMILTON
I fatti, nudi e crudi: l’unica volta che la Ferrari ha chiuso una gara
stagionale davanti a tutti, nella Sprint race in Cina, al volante c’era lui; il
suo compagno Charles Leclerc (voto 7) lo ha regolarmente bastonato in qualifica
e in gara. I fuochi d’artificio del Castello Sforzesco sono svaniti tra le
pieghe malinconiche di un rapporto con il team mai decollato, sommando una serie
di errori individuali e collettivi tra i quali è difficile districarsi. Mai a
podio, vanta anche il peggior rapporto tra investimento e risultato: stipendio
alla mano, ogni suo punto è costato alla Ferrari 450mila dollari, contro i
180mila di Verstappen, i 150mila di Leclerc, gli 80mila di Norris, i 70mila di
Russell, i 50mila di Piastri e i 30mila di Antonelli.
4 ALPINE
Declino triste, suggellato dall’ultimo posto nei Costruttori e dall’addio della
Renault alla produzione di power unit. Ma le brutte annate capitano a chiunque.
Però, proprio nell’anno in cui Felipe Massa ha ottenuto il via libera per agire
in giudizio contro la FIA per il crashgate del 2008, continuare a vedere al
muretto il principale artefice di quella truffa, Flavio Briatore, rimane un
fastidio per chiunque conservi una certa etica sportiva. Dove non arriva la
giustizia (per un cavillo legale, non per innocenza dell’imputato – è bene
ricordarlo), dovrebbe farlo il buon senso.
3 COMUNICAZIONE FERRARI
Non è la prima annata sotto le aspettative vissuta a Maranello, anche se il
lungo digiuno da titoli non giova alla serenità ambientale. In Ferrari però il
vero disastro, quest’anno, è stato a livello comunicativo, tra le sparate di
John Elkann e le analisi proposte da Fred Vasseur (la chicca? Il vento che ha
mandato Leclerc nel muro a Baku). Un’autentica coppia di maestri del tua culpa:
i piloti che parlano troppo, i giornalisti che speculano, Cardile – ora in Aston
Martin – che ha progettato la macchina (chissà come mai, però, i meriti del bel
finale Ferrari del 2024 se li era presi Vasseur). Supponenza a mille,
autocritica a zero.
0 STEFANO DOMENICALI E MOHAMMED BEN SULAYEM
Il primo si rimangia la promessa fatta di recuperare il GP di Imola saltato per
l’alluvione mediante l’estensione di un anno del contratto con il circuito Enzo
e Dino Ferrari, tolto invece dal calendario 2026. Il secondo si inventa un
regolamento su misura per impedire altre candidature alle elezioni presidenziali
FIFA in programma venerdì prossimo. Il peggio del Circus, per distacco.
POSTILLA
Non un voto ma un grande augurio a Carlo Vanzini. Può non piacere per i toni e
la faziosità (specialmente per chi non tifa Ferrari), ma di fronte a una
battaglia per la salute tutto scompare. La speranza è quella di continuare ad
ascoltarlo ancora per lunghissimo tempo. Su i motori, Carlo.
L'articolo Formula 1, le pagelle della stagione: Verstappen come l’Olanda al
Mondiale ’74, la Ferrari disastrosa (anche a parole) proviene da Il Fatto
Quotidiano.
Tag - Red Bull
È ancora venerdì, ma il weekend (l’ultimo) di Formula 1 ad Abu Dhabi decisivo
per il titolo di campione è già infuocato. Perché a giocarselo saranno in tre:
Lando Norris, Max Verstappen e Oscar Piastri. E tra i primi due c’è già stato
qualche screzio durante le seconde prove libere del venerdì. In entrambe le
sessioni – sia quella mattutina che la seconda pomeridiana – il più veloce è
stato il pilota britannico della McLaren, seguito dall’olandese su Red Bull.
Ma i due hanno avuto una breve lite via radio all’inizio delle seconde prove
libere a Marina Bay. La polemica è nata dopo che mentre Norris e Verstappen
giravano in pista, sono arrivati quasi a contatto. A quel punto il britannico –
via radio – ha urlato: “Rischiamo l’incidente” proprio al rivale olandese. Non è
però stata aperta nessuna investigazione nei confronti di Max Verstappen.
Dinamiche normali di pista, ma che testimoniano quanto il clima sia teso in
quella che è la gara decisiva per il titolo.
Il favorito è Lando Norris. Il pilota della McLaren ha 408 punti in classifica,
inseguono Max Verstappen su Red Bull a 396 (12 in meno) e Oscar Piastri a 392
punti (16 in meno). Sarà decisiva quindi l’ultima gara a Marina Bay. Al momento
sembra più veloce la McLaren di Norris, che ha chiuso al primo posto entrambe le
sessioni di prove libere, mentre Piastri (undicesimo) è più in difficoltà. Ma
Verstappen è dietro, a pochi decimi e tra sabato e domenica ha dimostrato di
saper e poter fare miracoli. È ciò che temono in casa McLaren. Ancora male la
Ferrari: ottavo Leclerc, quattordicesimo Hamilton.
FORMULA 1, I TEMPI DELLE PROVE LIBERE 2
1. Lando Norris McLaren 1:23.083
2. Max Verstappen Red Bull Racing +0.363
3. George Russell Mercedes +0.379
4. Oliver Bearman Haas F1 Team +0.418
5. Nico Hulkenberg Kick Sauber +0.467
6. Gabriel Bortoleto Kick Sauber +0.487
7. Isack Hadjar Racing Bulls +0.574
8. Charles Leclerc Ferrari +0.575
9. Fernando Alonso Aston Martin +0.625
10. Kimi Antonelli Mercedes +0.667
11. Oscar Piastri McLaren +0.680
12. Lance Stroll Aston Martin +0.749
13. Carlos Sainz Williams +0.789
14. Lewis Hamilton Ferrari +0.856
15. Alexander Albon Williams +0.867
16. Esteban Ocon Haas F1 Team +0.875
17. Yuki Tsunoda Red Bull Racing +1.220
18. Liam Lawson Racing Bulls +1.391
19. Franco Colapinto Alpine +1.688
20. Pierre Gasly Alpine +1.880
L'articolo F1, il weekend decisivo è già infuocato. Lite tra Norris e Verstappen
nelle seconde libere: “Rischiamo l’incidente” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Prima il disastro a Las Vegas, poi il match point sciupato in Qatar: Lando
Norris è ancora il favorito e ha il destino nelle proprie mani, ma la classifica
piloti di Formula 1 è più incerta che mai e manca soltanto una gara. Quella di
Marina Bay ad Abu Dhabi, dove sarà presente anche Jannik Sinner. Il pilota della
McLaren ha 408 punti in classifica, inseguono Max Verstappen su Red Bull a 396
(dodici in meno) e Oscar Piastri a 392 punti (16 in meno). Sarà decisiva quindi
l’ultima gara in un mondiale che può ancora essere vinto da tre piloti.
Il sistema di punteggio dei Gran Premi è sempre lo stesso: 25 punti per il
vincitore, 18 per il secondo, 15 per il terzo, 12 per il quarto, 10 per il
quinto, 8 per il sesto, 6 per il settimo, 4 per l’ottavo, 2 per il nono e 1 per
il decimo. Verstappen sogna di completare una rimonta clamorosa, Norris non
vuole sciupare anche il secondo e decisivo match point, mentre Piastri tenterà
il tutto per tutto in un Mondiale condotto fino a oltre metà stagione, salvo poi
calare notevolmente di rendimento. Di seguito ecco tutte le combinazioni
possibili.
NORRIS CAMPIONE DEL MONDO SE: TUTTE LE COMBINAZIONI
Lando Norris con i suoi 408 punti è sicuramente il favorito per la vittoria
finale ed è l’unico che non deve guardare ai risultati degli altri. Queste le
combinazioni per laurearsi campione del mondo:
* Arriva almeno al 3° posto (indipendentemente dai risultati degli altri);
* Arriva 4° o 5° e Verstappen non vince;
* Arriva 6° e né Verstappen né Piastri vincono;
* Arriva 7° o 8°, con Verstappen non meglio di terzo e Piastri non vince;
* Arriva 9° o 10°, con Verstappen non meglio di quarto e Piastri non meglio di
terzo;
* Finire fuori dai punti, a patto che Verstappen non faccia meglio di quinto e
Piastri non faccia meglio di terzo.
VERSTAPPEN CAMPIONE DEL MONDO SE: LE COMBINAZIONI
Verstappen insegue a quota 396 punti e sogna una rimonta clamorosa, visto che
fino a qualche mese fa il mondiale sembrava una roba a due tra Piastri e Norris.
È sicuramente quello che arriva con il morale più alto. Queste le combinazioni:
* Vince la gara e Norris non fa meglio del quarto posto;
* Arriva 2°, Piastri non vince e Norris non fa meglio del settimo posto;
* Arriva 3°, Piastri non vince e Norris non fa meglio del nono posto;
* Arriva 4°, Norris non conquista punti e Piastri non fa meglio di terzo.
PIASTRI CAMPIONE DEL MONDO SE: LE COMBINAZIONI
Infine c’è Piastri, che dopo una partenza incredibile, ha decisamente rallentato
e adesso cerca un miracolo per vincere il mondiale di Formula 1. L’australiano è
campione se:
* Vince il Gram Premio e Norris chiude dal sesto posto in giù;
* Chiude secondo, con Norris piazzato dal decimo posto in giù e Verstappen dal
quarto in giù.
L'articolo Norris è il favorito, Verstappen sogna una super rimonta e Piastri
cerca riscatto: tutte le combinazioni per il titolo di campione in Formula 1
proviene da Il Fatto Quotidiano.
Fuori Yuki Tsunoda, dentro Isack Hadjar. Sarà lui ad affiancare Max Verstappen
su Red Bull nella prossima stagione di Formula 1. A comunicarlo è stato lo
stesso team. Hadjar, che ha compiuto 21 anni a settembre, ha ben figurato nella
sua prima stagione in Formula 1 con la Racing Bulls, con cui ha anche ottenuto
un terzo posto nel Gran Premio d’Olanda. L’arrivo di Hadjar presuppone così
l’addio di Yuki Tsunoda, che fa parte della famiglia Red Bull dal 2019, con cui
ha corso oltre cento gare. Tsunoda rimarrà con il ruolo di Test e Reserve Driver
Red Bull per il 2026.
“Yuki corre con i colori Red Bull da sette anni e ho avuto il piacere di
lavorare con lui in entrambi i team Red Bull. Durante le sue cinque stagioni
finora in Formula 1, è maturato diventando un pilota completo. Tutti nel paddock
concordano sul fatto che è impossibile non voler bene a Yuki: la sua personalità
è contagiosa e lui è diventato una parte speciale della famiglia Red Bull”, ha
spiegato Laurent Mekies, CEO e Team Principal di Oracle Red Bull Racing.
“Per quanto riguarda Isack, nella sua prima stagione in F1 ha dimostrato grande
maturità e un’eccellente capacità di apprendimento. Soprattutto, ha mostrato la
velocità pura che è il requisito numero uno in questo sport. Crediamo che Isack
possa crescere accanto a Max”, ha concluso il Ceo di Red Bull Racing.
“Sono molto grato a Oracle Red Bull Racing per avermi dato l’opportunità e la
fiducia di correre al massimo livello della Formula 1. Dopo tutto il lavoro
svolto da quando sono entrato nel Junior Team, è una soddisfazione enorme. Ho
vissuto molti alti e bassi nella mia carriera, e loro hanno continuato a credere
in me e a spingermi. È un’opportunità straordinaria: non vedo l’ora di lavorare
con i migliori e imparare da Max“, ha invece dichiarato Isack Hadjar.
Hadjar è arrivato a punti in dieci gare su ventidue disputate su Racing Bulls,
mentre Yuki Tsunoda ha conquistato punti in sette gare su 23 disputate, senza
mai andare a podio.
L'articolo Formula 1, la Red Bull fa fuori anche Tsunoda: il prossimo anno sarà
Hadjar ad affiancare Verstappen proviene da Il Fatto Quotidiano.
Settimo giro del Gp di Formula 1 del Qatar. Incidente tra Nico Hulkenberg e
Pierre Gasly e safety car. È il momento in cui Max Verstappen ha vinto il gran
premio di Losail. Lo ha fatto grazie a una strategia vincente, scelta da Hannah
Schmitz, ingegnera RedBull che ha deciso di richiamare immediatamente ai box sia
Verstappen che Yuki Tsunoda grazie a un piano studiato prima della gara.
Il piano era chiaro: con due stint (sequenza di giri effettuati in gara tra la
partenza e un pit-stop) da 25 giri da gestire e una gara che richiedeva ritmo
alto, fermarsi subito era l’unica strada per arrivare alla vittoria. E fermarsi
subito durante la safety car era lo scenario ideale: “Era ovvio che dovessimo
farlo. Ho capito subito che fosse la cosa giusta“. Una determinazione e
sicurezza che il team ha premiato anche sul podio, scegliendo lei per affiancare
Verstappen e ritirare il trofeo che spetta al team.
Una mossa risultata vincente perché la McLaren, con entrambe le vetture davanti,
ha deciso erroneamente di rimanere fuori. Una scelta inspiegabile per quasi
tutto il paddock e che ha permesso a Verstappen di ottenere un pit stop di
vantaggio senza perder praticamente nulla, lanciandolo verso una vittoria che ha
rimesso in discussione la testa della classifica piloti.
Schmitz ha poi spiegato come ha superato lo scetticismo nel box: “Prima della
gara avevamo stabilito che quella era la nostra finestra. C’è un tale vantaggio
nel fare i pit stop sotto Safety Car… tutti dicevano: ‘Siete sicuri?’. E io
rispondevo: ‘Sì, credo proprio di sì!’“. Una decisione che ha garantito un
vantaggio di tempo impossibile da recuperare per chiunque.
Una strategia non adottata anche dalla McLaren, che così ha avvantaggiato
Verstappen, come riconosciuto dalla stessa Schmitz: “Forse volevano trattare i
piloti allo stesso modo… e noi eravamo nella posizione di trarne vantaggio”. Il
riferimento è alla volontà del team di garantire equità totale tra Norris e
Piastri anche nei momenti più critici, visto che entrambi sono ancora in lotta
per il titolo mondiale.
Con il successo di Losail, l’olandese si porta a 396 punti, a -12 dalla vetta
occupata da Lando Norris, con Piastri terzo a quota 392. A Yas Marina –
nell’ultima gara dell’anno – tutto è ancora aperto e saranno in tre a giocarsi
il titolo: Norris deve solo finire sul podio per essere campione, mentre
Verstappen deve vincere sperando che il britannico resti fuori dai primi tre.
Una lotta resa possibile dalla strategia di Schmitz.
L'articolo “Ho capito subito che fosse la cosa giusta”: la mossa decisiva di
Hannah Schmitz, la stratega Red Bull che è salita sul podio con Verstappen
proviene da Il Fatto Quotidiano.