“Al momento non vedo l’ora che arrivi la pausa. Ho bisogno di staccare la spina,
non parlare di Formula 1 con nessuno”. Così un deluso Lewis Hamilton dopo una
difficile prima stagione alla guida della Ferrari, conclusa senza podi e con un
rendimento decisamente deludente. “Nessuno potrà contattarmi quest’inverno. Non
avrò il telefono con me e non vedo l’ora. Staccare completamente la spina”, le
parole del campione britannico riportate dall’emittente britannica Sky Sports
F1.
Alla domanda se fosse mai stato senza telefono per un periodo simile, Hamilton
ha risposto: “No, in genere l’ho sempre avuto a portata di mano. Ma questa volta
finirà nel cestino…“. Una stagione complicatissima per la Ferrari, ma
soprattutto per lui che, dopo 18 stagioni consecutive con almeno un podio, ha
chiuso l’annata con zero piazzamenti dal terzo posto in su.
Sesto nella classifica generale – dietro al campione del mondo Lando Norris,ma
anche a Verstappen, Piastri, Russell e Leclerc – Hamilton ha finito come peggio
non poteva la sua stagione in Formula 1, con tre eliminazioni consecutive nel Q1
delle qualifiche tra Las Vegas e Yas Marina (quattro, contando anche la Sprint
di Losail). Una stagione deludente per la scuderia di Maranello, che sicuramente
si aspettava qualcosa in più sia da Charles Leclerc che però ha collezionato
sette podi in stagione (ma zero vittorie), ma soprattutto da Lewis Hamilton.
Anche per questo, il pilota britannico non ha nascosto la sua voglia di staccare
la spina in questa pausa invernale, con l’obiettivo poi di tornare in pista a
fine gennaio, quando si svolgeranno i primi test verso il Mondiale 2026, che si
preannuncia rivoluzionario dal punto di vista tecnico con i nuovi regolamenti.
L'articolo Lo sfogo di Hamilton: “Ho bisogno di staccare, butterò il telefono
nel cestino” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Tag - Ferrari
Non trovando un garage disponibile nel suo complesso residenziale, un
imprenditore austriaco di 28 anni ha deciso di portare la sua auto sportiva…
direttamente al primo piano del suo appartamento. È accaduto a Vienna, nel
distretto di Floridsdorf, dove il giovane — identificato dalla stampa come Dezic
— ha trasformato la terrazza in un parcheggio improvvisato per la sua Ferrari
296 GTB, un gioiello ibrido da circa 300.000 euro capace di sprigionare 830
cavalli. Il caso ha fatto il giro dei media internazionali e dei social, con
foto e video che mostrano la supercar sospesa nel vuoto prima di essere
depositata sul terrazzo.
LA FERRARI SUL BALCONE
Secondo quanto riportato dai quotidiani austriaci, tra cui Heute e Bild, l’uomo
gestisce un negozio di ricambi e un’officina di tuning nella capitale e possiede
diverse supercar. Ma la Ferrari Assetto Fiorano è il suo orgoglio, e con
l’arrivo dell’inverno voleva metterla al riparo. Nel palazzo, però, non c’era un
solo garage disponibile. Da qui l’idea estrema: ispirarsi a Dubai, dove i
miliardari possono portare le auto dentro casa grazie ad ascensori dedicati. A
Vienna, nessuna tecnologia simile. Così Dezic ha chiamato un carro attrezzi
dotato di gru e ha fatto sollevare la vettura — 1.400 chili di peso — oltre la
facciata dell’edificio fino alla sua grande terrazza privata. Una residente,
intervistata da Heute, ha raccontato lo stupore: “All’improvviso c’era una vera
auto parcheggiata sulla terrazza. Non avevo mai visto nulla del genere”. Un
altro testimone, ironico: “Cosa costa il mondo?”.
IL PROGETTO DI UNA TECA ILLUMINATA
Il giovane imprenditore non nascondeva l’ambizione del gesto. A Bild ha
dichiarato: “Mi è costato diverse migliaia di euro. Volevo costruire una teca di
vetro illuminata intorno alla Ferrari, come se fosse un’opera d’arte”. Un
investimento pensato non solo per proteggere l’auto dal gelo ma per trasformarla
in pezzo da esposizione.
L’INTERVENTO DELLA POLIZIA: “RIMUOVERLA SUBITO”
Ma l’Austria non è Dubai. E dopo appena una settimana sono intervenute le
autorità. La polizia ha imposto la rimozione immediata del veicolo per motivi di
sicurezza, in particolare legati al rischio incendio. Tenere un’auto —
soprattutto ibrida — sul balcone di un condominio rappresenta infatti un
pericolo per l’intero edificio. “Altrove non sarebbe un problema, solo qui”, ha
commentato sconsolato Dezic, che non si aspettava uno stop così rapido. Le
autorità non hanno chiarito se l’uomo avesse richiesto o ottenuto
un’autorizzazione preventiva. Secondo Heute, la polizia non era stata informata
dell’operazione di sollevamento con la gru.
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L'articolo “A Dubai lo fanno, perché qui no?”: parcheggia la sua Ferrari da 300
mila euro sul balcone di casa e arriva la polizia proviene da Il Fatto
Quotidiano.
Va in archivio una stagione 2025 bella e palpitante, che ha visto addirittura un
triello finale per la conquista del titolo Piloti. Di seguito i nostri vostri al
campionato appena chiusosi ad Abu Dhabi.
10 MAX VERSTAPPEN
Il migliore, anche se non ha vinto. Come l’Olanda ai Mondiali di Calcio del
1974. Lotta contro una monoposto inizialmente in formato tronco, non si fa
intossicare dai veleni del crepuscolo dell’era Horner, si aggrappa a tutto
quello che può per limare il più possibile a un’auto dominante come la McLaren,
ribaltando nel set up dei week-end di gara la sua RB21. A volte la Red Bull è
talmente scarica a livello aerodinamico che, con un altro pilota al volante,
volerebbe via. Esce da Zandvoort a 104 punti dal leader e si presenta ad Abu
Dhabi con margine ridotto a 12, riaprendo a suon di vittorie un Mondiale
monopolizzato dalla McLaren. Finisce a -2, conquistando quasi il 94% dei punti
totalizzati dalla Red Bull, terza nel Costruttori. Fenomeno assoluto.
9 MCLAREN
La MCL39 è stata una monoposto frutto di un progetto tecnico talmente ben
pensato e integrato da risultare superiore a tutti i vuoti emersi nel team nel
corso della stagione: la discontinuità manifesta di Lando Norris (voto 8) e
Oscar Piastri (voto 7), ognuno con le proprie debolezze; le scelte strategiche
non sempre ottimali; una politica interna delle Papaya Rules talvolta ai limiti
dell’autosabotaggio. Ma il divario con le rivali, pur assottigliatosi nel finale
quando sono stati interrotti gli sviluppi per concentrarsi sul 2026, ha
garantito una rete di protezione efficace ad assorbire qualsiasi caduta.
Risultato? Secondo titolo Costruttori consecutivo, e primo titolo Pilota dal
2008. Un successo, per il rapporto pilota/macchina, dal sapore Brawn GP.
8 ANDREA KIMI ANTONELLI
Growing up in public, canterebbe Lou Reed. Il rookie più atteso non ha deluso le
aspettative, correndo veloce, commettendo errori e risorgendo dagli stessi. In
poche parole, crescendo e maturando in pista. Il primo podio in Canada è
arrivato nel mezzo del black out europeo, dal quale è riemerso con prepotenza
terminando in netto crescendo: secondo in Brasile, terzo a Las Vegas, con
prestazioni a livello del compagno di squadra George Russell (voto 8). Uno che
la Mercedes, però, la guida dal 2022.
7 MATTIA BINOTTO
Punti Kick Sauber nel Costruttori 2024: 4. Punti nel 2025: 70. Non sufficienti,
è vero, per andare oltre il nono posto, ma la classifica non rende giustizia a
un’annata piena di cose importanti. Come il podio a Silverstone, il primo per la
Sauber dal 2012, il primo per Nico Hulkenberg dopo 238 gare. Come il sesto posto
in Ungheria di Gabriel Bortoleto, debuttante a cui sono stati forniti tutti gli
strumenti per mostrare il proprio valore. Poche chiacchiere, tanto lavoro,
lucidità operativa e una sana voglia di rivincita: Binotto a Hinwil ha fatto
centro, in attesa dell’arrivo di Audi.
6 CARLOS SAINZ
Inizio faticoso, difficile, a testimonianza di come anche i migliori manici
abbiano la necessità di ambientarsi in un contesto nuovo. Ma quando si è
presentata l’occasione, è stato lui a coglierla, con classe ed esperienza: terzo
posto in Azerbaigian (podio che in Williams mancava da Baku 2017, non contando
la farsa di Spa 2021), terzo in Qatar. Il compagno Alexander Albon ha raccolto
più, ma i momenti clou per la scuderia di Grove, quinta forza nei Costruttori,
sono stati tutti firmati dal Matador.
6 ISACK HADJAR
Debutta in Australia finendo in testacoda nel giro di formazione, finisce in
lacrime e Helmut Marko (voto 2 per la sistematicità con la quale butta ogni cosa
in cagnara) lo deride. Un macigno che il pilota francese riesce trasformare in
energia positiva, andando a punti con discreta regolarità fino a centrare un
incredibile podio a Zandvoort. Dopo Antonelli, è lui il miglior rookie. Adesso,
superato a pieni voti l’apprendistato in VCARB, lo attende il sedile di Yuki
Tsunoda (voto 5) nel tritacarne Red Bull. Auguri.
5 LEWIS HAMILTON
I fatti, nudi e crudi: l’unica volta che la Ferrari ha chiuso una gara
stagionale davanti a tutti, nella Sprint race in Cina, al volante c’era lui; il
suo compagno Charles Leclerc (voto 7) lo ha regolarmente bastonato in qualifica
e in gara. I fuochi d’artificio del Castello Sforzesco sono svaniti tra le
pieghe malinconiche di un rapporto con il team mai decollato, sommando una serie
di errori individuali e collettivi tra i quali è difficile districarsi. Mai a
podio, vanta anche il peggior rapporto tra investimento e risultato: stipendio
alla mano, ogni suo punto è costato alla Ferrari 450mila dollari, contro i
180mila di Verstappen, i 150mila di Leclerc, gli 80mila di Norris, i 70mila di
Russell, i 50mila di Piastri e i 30mila di Antonelli.
4 ALPINE
Declino triste, suggellato dall’ultimo posto nei Costruttori e dall’addio della
Renault alla produzione di power unit. Ma le brutte annate capitano a chiunque.
Però, proprio nell’anno in cui Felipe Massa ha ottenuto il via libera per agire
in giudizio contro la FIA per il crashgate del 2008, continuare a vedere al
muretto il principale artefice di quella truffa, Flavio Briatore, rimane un
fastidio per chiunque conservi una certa etica sportiva. Dove non arriva la
giustizia (per un cavillo legale, non per innocenza dell’imputato – è bene
ricordarlo), dovrebbe farlo il buon senso.
3 COMUNICAZIONE FERRARI
Non è la prima annata sotto le aspettative vissuta a Maranello, anche se il
lungo digiuno da titoli non giova alla serenità ambientale. In Ferrari però il
vero disastro, quest’anno, è stato a livello comunicativo, tra le sparate di
John Elkann e le analisi proposte da Fred Vasseur (la chicca? Il vento che ha
mandato Leclerc nel muro a Baku). Un’autentica coppia di maestri del tua culpa:
i piloti che parlano troppo, i giornalisti che speculano, Cardile – ora in Aston
Martin – che ha progettato la macchina (chissà come mai, però, i meriti del bel
finale Ferrari del 2024 se li era presi Vasseur). Supponenza a mille,
autocritica a zero.
0 STEFANO DOMENICALI E MOHAMMED BEN SULAYEM
Il primo si rimangia la promessa fatta di recuperare il GP di Imola saltato per
l’alluvione mediante l’estensione di un anno del contratto con il circuito Enzo
e Dino Ferrari, tolto invece dal calendario 2026. Il secondo si inventa un
regolamento su misura per impedire altre candidature alle elezioni presidenziali
FIFA in programma venerdì prossimo. Il peggio del Circus, per distacco.
POSTILLA
Non un voto ma un grande augurio a Carlo Vanzini. Può non piacere per i toni e
la faziosità (specialmente per chi non tifa Ferrari), ma di fronte a una
battaglia per la salute tutto scompare. La speranza è quella di continuare ad
ascoltarlo ancora per lunghissimo tempo. Su i motori, Carlo.
L'articolo Formula 1, le pagelle della stagione: Verstappen come l’Olanda al
Mondiale ’74, la Ferrari disastrosa (anche a parole) proviene da Il Fatto
Quotidiano.
L’ultima pole position della stagione se la prende Max Verstappen. Il campione
olandese vuole ancora provare l’impresa e farà di tutto per completare una
storica rimonta nel Gp di Abu Dhabi, atto finale del campionato di Formula 1. Il
Mondiale però è nelle mani di Lando Norris, secondo nelle qualifiche con la sua
McLaren davanti al compagno di squadra Oscar Piastri. Al britannico basta non
rischiare al via e chiudere sul podio per vincere il titolo. Verstappen scatta
dalla pole e deve solo pensare a vincere. Teoricamente in lotta c’è anche
Piastri, che a questo punto però deve sperare in una rocambolesca vittoria che
metta fuori gioco gli altri due rivali (qui tutte le combinazioni).
Verstappen si è preso la pole grazie a un grande giro e a un ottimo lavoro di
squadra in casa Red Bull, con il compagno Yuki Tsunoda che gli ha concesso la
scia con un tempismo perfetto. Le due McLaren però non hanno sbagliato e sono lì
alle spalle. Dietro di loro l’unica insidia potrebbe essere George Russell, che
ha messo la sua Mercedes in quarta posizione. Charles Leclerc è quinto e salva
una Ferrari che però anche sul circuito di Yas Marina non pare all’altezza
nemmeno del podio. Lo dimostra la prestazione di Lewis Hamilton, eliminato già
in Q1: prestazione simbolo di un’annata da dimenticare in fretta. Esce deluso
dalle qualifiche anche Kimi Antonelli, solo 14esimo. Meritano una menzione
invece il veterano Alonso e il giovane Bortoleto, rispettivamente sesto e
settimo con l’Aston Martin e la Sauber.
LA GRIGLIA DI PARTENZA DEL GP DI ABU DHABI 2025
1. Max Verstappen (Red Bull)
2. Lando Norris (McLaren)
3. Oscar Piastri (McLaren)
4. George Russell (Mercedes)
5. Charles Leclerc (Ferrari)
6. Fernando Alonso (Aston Martin)
7. Gabriel Bortoleto (Suaber)
8. Esteban Ocon (Haas)
9. Isack Hadjar (Racing Bulls)
10. Yuki Tsunoda (Red Bull)
11. Oliver Bearman (Haas)
12. Carlos Sainz (Williams)
13. Liam Lawson (Racing Bulls)
14. Andrea Kimi Antonelli (Mercedes)
15. Lance Stroll (Aston Martin)
16. Lewis Hamilton (Ferrari)
17. Alexander Albon (Williams)
18. Nico Hülkenberg (Sauber)
19. Pierre Gasly (Alpine)
20. Franco Colapinto (Alpine)
L'articolo F1, Gp Abu Dhabi: Verstappen si prende l’ultima pole e sogna ancora
il Mondiale | La griglia di partenza proviene da Il Fatto Quotidiano.
“Ecco la Classe 2025. Sono grato per questo gruppo di piloti contro cui ho il
privilegio di correre e anche se siamo avversari, c’è tanto rispetto tra di noi,
e sono orgoglioso di poterli chiamare amici. Speriamo di regalarvi una grande
ultima gara della stagione”. Così Lewis Hamilton su Instagram in un post con la
foto dell’“ultima cena” dei piloti ad Abu Dhabi, un classico dell’ultima gara
dell’anno.
Una serata organizzata proprio da Hamilton per riunire tutti e salutarsi dopo
una stagione lunga, ricca di battaglie in pista, ma di grande rispetto fuori.
Dei venti piloti titolari della Formula 1 solo tre erano assenti: i due piloti
dell’Aston Martin, Lance Stroll e Fernando Alonso, e il pilota della Sauber Nico
Hulkenberg. L’immagine è stata poi repostata anche dagli altri piloti, ognuno
con un copy social diverso: “Bello riorganizzare – ha scritto Charles Leclerc –
e poter passare un po’ di tempo insieme fuori dalla pista”, mentre Esteban Ocon
ha ringraziato Lewis Hamilton, che ogni anno organizza la cena e lo fa con
impegno e passione.
Bortoleto ha invece voluto rimarcare che la cena è stata ricca di “buone risate
e belle storie”, mentre Lando Norris – in lizza per il titolo di campione nella
classifica piloti insieme a Max Verstappen e Oscar Piatri – ha optato per
l’ironia sottolineando che “nessun cibo è stato lanciato durante la cena”.
Tra i più simpatici c’è però Yuki Tsunoda – via dalla RedBull a fine stagione
(al suo posto Hadjar) – che ha postato la foto scrivendo: “Cena piloti 2025.
dress code camicia bianca, ma non tutti abbiamo ricevuto il promemoria”, in
riferimento al fatto che solo in pochi si sono presentati in camicia bianca.
Da venerdì mattina però si è tornati a fare sul serio, con le prime prove
libere. Mai come quest’anno infatti l’ultima gara dell’anno è importantissima.
Sono in tre a giocarsi il titolo di campione: Lando Norris, Max Verstappen e
Oscar Piastri. Il pilota della McLaren ha 408 punti in classifica, inseguono Max
Verstappen su Red Bull a 396 (12 in meno) e Oscar Piastri a 392 punti (16 in
meno). Sarà decisiva quindi l’ultima gara a Marina Bay.
L'articolo F1, l'”ultima cena” dei piloti prima di Abu Dhabi: “Dresscode bianco,
ma non tutti lo sapevamo”. E in tre erano assenti proviene da Il Fatto
Quotidiano.
“Preferisco tacere”. Così Luca Cordero di Montezemolo, ex presidente della
Ferrari, commenta la stagione di Formula 1 fin qui disputata dalla scuderia di
Maranello. Tra i presidenti più vincenti della storia recente della Rossa,
Montezemolo ha mostrato delusione e amarezza per i risultati, negativi oltre i
peggiori pronostici. In classifica piloti, infatti, Charles Leclerc si trova al
momento al quinto posto con 230 punti, mentre Lewis Hamilton insegue al sesto
posto con 152. Ci si aspettava qualcosa in più anche per quanto riguarda il
campionato costruttori, dove la scuderia di Maranello si trova al momento al
quarto posto con 382 punti, dietro a McLaren, Mercedes e Red Bull.
“La stagione della Ferrari? Posso solo dire che non ho parole e che in questo
momento preferisco tacere”, ha dichiarato alla presentazione della 36ª maratona
Telethon. “Sono arrabbiato e deluso perché la Ferrari dopo la famiglia è la cosa
più importante della mia vita. E anche molto preoccupato per il futuro”, ha
proseguito Montezemolo. Chi spera in una reazione della Ferrari è invece
Frederic Vasseur, Team principal e general manager della scuderia: “Abu Dhabi
segna la fine di una stagione lunga e impegnativa, per i piloti così come per
tutta la squadra. A Yas Marina daremo tutto fino all’ultimo e, come team,
cercheremo di chiudere il campionato in modo positivo. I riflettori saranno
puntati su Charles Leclerc e Lewis Hamilton“, ha detto.
L'articolo “Arrabbiato e deluso, ma anche preoccupato. Non ho parole”: lo sfogo
di Montezemolo sul momento Ferrari proviene da Il Fatto Quotidiano.
Sembrava di correre su una pista di sapone, quella di Las Vegas, che però regala
sempre emozioni. Colpi di scena a non finire, ma alla fine la pole è dell’uomo
più costante di questo finale di stagione, Lando Norris (1’47”934), su una
McLaren più carica nell’assetto rispetto alle rivali. Poi Max Verstappen (2°) a
323 millesimi.
Vero Mvp di giornata è Carlos Sainz (3°), ma investigato per rientro in pista in
maniera pericolosa in regime di bandiera gialla nel Q1, quindi la Mercedes di
George Russell (4°), che ha rischiato grosso perché il team di Brackley ha
consegnato in ritardo le schede setup alla Fia.
Rischio scongiurato dato che l’invio era stato fatto, ma è arrivato a
destinazione dopo il tempo limite a causa di alcuni problemi di connessione.
Male anche questa volta le Ferrari: Charles Leclerc è 9°, non miglioratosi nel
finale per un bloccaggio all’ultimo tentativo, Lewis Hamilton 20° e ultimo (mai
era accaduto in carriera senza guasti tecnici).
L’inglese non ha realizzato l’ultimo tentativo a fine Q1 perché tratto in
inganno dalla bandiera rossa scattata sui monitor sopra la linea di partenza. La
regola però vuole che vada superata la linea di rilevazione tempi, a inizio
rettilineo, e il sette volte iridato l’aveva presa in tempo, non chiudendo però
il giro e venendo così eliminato. Uscito nel primo stint anche Andrea Kimi
Antonelli (17°).
Hanno chiuso la top-10: Oscar Piastri (5°), lungo nel finale mentre cercava di
superare Isack Hadjar (8°), poi Liam Lawson (6°), Fernando Alonso (7°) e Pierre
Gasly (10°). Domenica la gara si corre alle 5 della mattina italiana, con
diretta su Sky Sport F1, differita su TV8 alle 14.
IL COMMENTO
Las Vegas non ha bisogno di presentazioni quando si parla di qualifiche
movimentate e anche questa volta il programma è stato rispettato. La
combinazione di pioggia battente, 13 gradi sull’asfalto e grip quasi
inesistente, ha trasformato la sessione in un esercizio di sopravvivenza più che
in una caccia alla pole.
In mezzo a continui errori e correzioni al limite, Norris ha preso il controllo
della situazione conquistando la partenza al palo con un giro di straordinaria
precisione — su una vettura imprendibile nel giro secco ma che, con l’asfalto
asciutto in gara, potrebbe soffrire un po’ rispetto a una Red Bull più scarica —
davanti a un Verstappen che non ha mai smesso di tentare il colpo grosso
nonostante un’auto poco efficace nel trovare aderenza.
Un’ultima pole bagnata non si vedeva da Brasile 2024 (Lando Norris), in un
circuito cittadino da Montecarlo 2013 (Nico Rosberg). Per fronteggiare queste
condizioni serviva la bravura del grande pilota e in questo Sainz ha tirato
fuori una prestazione d’esperienza, infilandosi al 3° posto su una Williams che
predilige queste condizioni, tanto da mettersi dietro la Mercedes di un Russell
pimpante nelle terze libere, su pista asciutta, e poi dietro al team di Grove.
Ciò dimostra la bravura dello spagnolo, considerando che l’auto delle Frecce
d’Argento era considerata come una delle favorite per la pole: agevolata dalle
basse temperature, non ha aiutato sicuramente la pioggia. A metà classifica,
invece, la qualifica ha avuto effetti molto pesanti sulla lotta mondiale.
Oscar Piastri, solo 5° dopo un lungo al suo ultimo tentativo, disturbato anche
da Hadjar nel giro di rientro del franco-algerino, esce dalla sessione con la
consapevolezza che il divario su Norris potrebbe diventare ormai irrecuperabile.
L’australiano dovrà aggrapparsi a una domenica perfetta per non vedere sfumare
definitivamente le speranze iridate, e pensare che dopo l’Olanda contava di 34
punti di vantaggio su Lando. Ottimo Gasly, con il francese capace di portare
l’Alpine più avanti di quanto ci si aspettasse, tanto da mettere fuori la Sauber
di Nico Hulkenberg (11°) — uno che di qualifiche se ne intende — all’ultimo
tentativo del Q2.
Sul fronte Ferrari, il quadro è purtroppo il solito: il potenziale intravisto
venerdì non ha trovato continuità. Leclerc ha visto sfumare un possibile
piazzamento migliore per un bloccaggio proprio nel giro decisivo. L’amarezza del
monegasco è evidente, l’ennesima di stagione sfogata dopo la sessione: “Sono
sempre andato forte sul bagnato, ma non troviamo mai il feeling sotto la
pioggia. Ogni volta che piove sappiamo già cosa aspettarci”.
La nota più dolorosa però è quella di Hamilton, che partirà addirittura
dall’ultimo posto. L’errore è nato da un malinteso con la segnalazione luminosa
sopra la linea del traguardo, che lo ha portato a interrompere un giro che
invece avrebbe potuto completare regolarmente secondo la procedura. Una
leggerezza rarissima per lui, resa ancora più amara dal fatto che le gomme non
erano mai entrate nel loro intervallo ottimale, tanto che l’inglese
difficilmente avrebbe superato il taglio del Q1.
Lo stesso non passato da Antonelli, non riuscito a sfruttare le ultime
possibilità del Q1 e risvegliatosi bruscamente dopo il weekend da sogno in
Brasile. Kimi paga le dure condizioni climatiche del Nevada. Anche lui, come
Hamilton, è chiamato alla grande rimonta.
LA GRIGLIA DI PARTENZA
1. Lando Norris (Gbr) McLaren 1’47″934
2. Max Verstappen (Ned) Red Bull 1’48″257
3. Carlos Sainz (Esp) Williams 1’48″296
4. George Russell (Gbr) Mercedes 1’48″803
5. Oscar Piastri (Aus) McLaren 1’48″961
6. Liam Lawson (Nzl) Racing Bulls 1’49″062
7. Fernando Alonso (Esp) Aston Martin 1’49″466
8. Isack Hadjar (Fra) Racing Bulls 1’49″554
9. Charles Leclerc (Mon) Ferrari 1’49″872
10. Pierre Gasly (Fra) Alpine 1’51″540
11. Nico Hulkenberg (Ger) Kick Sauber 1’52″781
12. Lance Stroll (Can) Aston Martin 1’52″850
13. Esteban Ocon (Fra) Alpine 1’52″987
14. Oliver Bearman (Gbr) Haas 1’53″094
15. Franco Colapinto (Arg) Alpine 1’53″683
16. Alexader Albon (Tha) Williams 1’56″220
17. Andrea Kimi Antonelli (Ita) Mercedes 1’56″314
18. Gabriel Bortoleto (Bra) Kick Sauber 1’56″674
19. Yuki Tsunoda (Jpn) Red Bull 1’56″798
20. Lewis Hamilton (Gbr) Ferrari 1’57″115
L'articolo F1, Gp Las Vegas: Norris conquista la pole sul bagnato. Disastro
Ferrari, Hamilton fuori già nel Q1 | La griglia di partenza proviene da Il Fatto
Quotidiano.
Lewis Hamilton risponde a tono al presidente della Ferrari John Elkann, che
circa due settimane fa aveva chiesto ai piloti di “parlare meno e concentrarsi
di più sulla guida”. “Se ha ragione? Non proprio, perché mi sveglio pensandoci.
Vado a dormire pensandoci, e ci penso mentre dormo. Se non altro, devo
concentrarmi sul riuscire a staccare di più”, ha spiegato il pilota britannico
alla Bbc.
Un attacco quello di John Elkann a Leclerc e Hamilton, che certo si sono più
volte lamentati per le prestazioni della Rossa, ma hanno provato a fare il
massimo. Per l’inglese è stato un primo anno complesso e deludente. Mentre il
monegasco ha quasi sempre sfruttato le poche chance a disposizione per ottenere
risultati. “Io e John ci sentiamo quasi ogni settimana. Abbiamo un ottimo
rapporto. Non ho avuto reazioni, non mi interessano queste cose”, ha dichiarato
poi Hamilton.
Il britannico, che fin qui non è riuscito a salire sul podio nelle sue 21 gare
con la Ferrari, ha descritto la sua prima stagione dopo la gara di Interlagos
come un “incubo”. A parte la vittoria nella sprint nella seconda gara in Cina,
il passaggio di Hamilton dalla Mercedes alla Ferrari non è stato all’altezza
delle aspettative. È a 66 punti di distanza da Leclerc, con la Ferrari che è
scivolata al quarto posto nel campionato costruttori. L’ultimo titolo
costruttori risale ormai a 17 anni fa.
“È stato un anno davvero pesante e il più impegnativo che abbia mai avuto.
Stiamo tutti scalando una montagna, poi arrivi al fine settimana e torni
indietro di 10 passi, devi risalire e riprovare. Sono entrato in questa squadra
sapendo benissimo che ci vuole tempo per cambiare direzione. Certo, non è quello
che nessuno di noi avrebbe voluto, visti i problemi e i risultati che abbiamo
avuto, ma continuiamo a spingere. Il nostro obiettivo è arrivare in testa”.
L'articolo “Ci penso anche mentre dormo. Anzi, dovrei staccare di più”: Hamilton
risponde a John Elkann dopo le accuse proviene da Il Fatto Quotidiano.
20Milano AutoClassica torna dal 21 al 23 novembre a Fiera Milano Rho con
un’edizione che mette Ferrari al centro come raramente accaduto, ma senza
rinunciare al suo ruolo naturale: essere il palcoscenico dove le grandi storie
del motorismo dialogano tra loro.
La presenza del Cavallino è un percorso che intreccia tecnologia e heritage:
vent’anni di Programma XX – FXX, 599XX e FXX-K – il trentennale della F50 e un
itinerario attraverso la 750 Monza del 1954 e la 499P Modificata, erede diretta
della Hypercar che ha riportato Ferrari in cima al mondo. Una narrazione che
collega il rombo analogico al sibilo ibrido, l’artigianato da corsa degli anni
Cinquanta alla ricerca estrema dell’endurance moderna.
Ma il Cavallino non è solo. Milano AutoClassica 2025 si conferma un ecosistema
ricchissimo di presenze. L’area celebrazioni è dedicata a Rolls-Royce, in un
viaggio che attraversa un secolo di eleganza: dalla Phantom I del 1927 alla
Silver Cloud, dalla Silver Shadow alle rarissime Corniche. Una collezione che
racconta la tradizione britannica del lusso come rito.
Tra i brand protagonisti, Lotus porta l’anteprima italiana della Emira Cup e
l’intera gamma Emeya, Eletre, Emira SOC Edition ed Elise. McLaren schiera Artura
Coupé e Spider da 700 CV e la 750S Spider in livrea MSO. Corvette debutta con la
E-Ray ibrida, la Stingray V8 aspirata, la Z06 da 8.800 giri e l’iconica C2 Split
Window del ’63.
Lamborghini Club Italia racconta il DNA di Sant’Agata con Diablo SV, Huracán
STO, Monte Carlo Centenaire V12 e Murciélago Spider. BMW Club Italia attraversa
venticinque anni di Motorsport con Z8, M3 E46, M3 E92 e M2 Competition.
Tra i protagonisti del mondo dei club arriva anche la Scuderia Sant’Ambrogio,
che porta a Milano alcune tra le più curate youngtimer e auto sportive italiane
degli anni Ottanta e Novanta, vetture che rappresentano la passione meneghina
per il restauro filologico e la guida autentica. Una presenza che rafforza il
legame fra il salone e la tradizione motoristica lombarda, fatta di officine
specializzate, collezionisti raffinati e una cultura dell’auto vissuta come
identità.
Accanto alle auto, la fiera conserva la sua dimensione culturale: ACI Storico
con talk e incontri, l’ASI Village con club federati, la mostra “Donne e Motori?
Gioie e basta”, i raduni classic e youngtimer e la serata Best in Classic di
Ruoteclassiche.
Torna e cresce il MAC Next Generation Hub, l’area dedicata alle nuove
generazioni, alle elaborazioni e alle forme emergenti del collezionismo: stance,
prototipi, supercar modificate, workshop e creator.
E non manca il mare: la quarta edizione del Vintage Boat Show riunisce Riva
Aquarama, Ariston, Super Tritone, Junior, Iseo, Monte Carlo Offshorer, Cigarette
e il celebre Tullio Abbate SeaStar guidato da Gilles Villeneuve nella sfida del
1981 sul Lago di Como. Novità dell’anno, i Vintage Boat Show Talks, un salotto
sulla cultura nautica e i suoi legami con l’automobile.
L'articolo Milano AutoClassica 2025, un’edizione che mette il Cavallino al
centro della scena proviene da Il Fatto Quotidiano.