C’è molta agitazione attorno a “Sean Combs: la resa dei conti” il docu-film
prodotto da 50 Cent e disponibile su Netflix, che accende i riflettori ancora
una volta sulle vicende giudiziarie e personali legate all’ex magnate dell’hip
hop, Puff Daddy, attualmente in carcere. Prima che il prodotto arrivasse su
Netflix.
Alla vigilia dell’uscita sulla piattaforma, che era stata fissata al 2 dicembre,
gli avvocati di Puff Daddy si sono scatenati, su mandato del loro cliente, sia
contro 50 Cent, suo acerrimo nemico, che contro Netflix. In una dichiarazione
rilasciata alla CNN, l’ufficio stampa dell’ex produttore ha anche accusato
Netflix di aver utilizzato “filmati rubati mai autorizzati alla pubblicazione”
in quello che hanno definito un “vergognoso articolo diffamatorio”. Il filmato a
cui si riferisce il portavoce di Combs è mostrato nel trailer ufficiale di
Netflix, pubblicato lunedì mattina scorso.
“Dobbiamo trovare qualcuno che lavori con noi e che abbia lavorato nel più
sporco dei settori sporchi”, afferma Puff Daddy nel trailer di un minuto. Il
portavoce dell’ex magnate, Juda Engelmayer, ha dichiarato alla CNN che il suo
cliente si filmava ininterrottamente da decenni nel tentativo di raccontare la
sua vita per un eventuale documentario. Engelmayer ha spiegato che il filmato
presente nel trailer di Netflix, girato sei giorni prima dell’arresto nel
settembre 2024, faceva parte di quel progetto documentaristico.
“Lui stava realizzando il suo documentario da quando aveva 19 anni. Questo
filmato è stato commissionato come parte di esso – ha detto la Engelmayer – Né
il mio assistito che sta scontando una condanna a quattro anni, né il suo team
hanno visto la docuserie Netflix in anticipo. Né Netflix né la produzione sono
stati così gentili da offrirci la visione in anteprima”.
Nella loro lettera di diffida, gli avvocati di Combs minacciano di intraprendere
ulteriori azioni legali: “Come senza dubbio saprete, il signor Puff Daddy non ha
esitato a intraprendere azioni legali contro entità mediatiche e altri che
violano i suoi diritti, e non esiterà a farlo contro Netflix”.
LA SINOSSI DI “SEAN COMBS: LA RESA DEI CONTI”
Diddy, Puff Daddy, Love: gli pseudonimi con cui è noto sono diversi, ma chi si
nasconde davvero dietro all’icona hip hop Sean Combs? Con la produzione
esecutiva di Curtis Jackson (“50 Cent”), vincitore di Emmy e Grammy, e la regia
di Alexandria Stapleton, vincitrice di Emmy, il documentario in quattro parti
Sean Combs: la resa dei contiindaga sulla sorprendente storia di questa leggenda
della musica e personalità dei media, condannata dalla giustizia. Animato da
un’insaziabile sete di celebrità e da un talento per la scoperta di nuovi
artisti, Sean Combs scala rapidamente l’industria musicale con la Bad Boy
Entertainment, portando l’hip hop al grande pubblico.
Lancia le carriere di numerosi artisti rivoluzionari, tra cui The Notorious
B.I.G., Mary J. Blige, Jodeci e Danity Kane. Ma con il passare del tempo, come
raccontano i suoi ex collaboratori, amici d’infanzia, artisti e dipendenti,
l’ambizione di Sean Combs assume toni oscuri. Questo documentario, arricchito da
immagini inedite ed esplosive e da interviste esclusive al suo ex entourage,
ripercorre la storia di un potente imprenditore, dell’impero dorato che ha
costruito e del mondo che si celava dietro alle apparenze.
L'articolo “Sean Combs: la resa dei conti” agita gli avvocati dell’ex produttore
in carcere: “Ci sono filmati non approvati e rubati. Va ritirato da Netflix o
partono le diffide” proviene da Il Fatto Quotidiano.