Ci risiamo, il Governo Meloni ha eseguito l’ennesimo furto con scasso a danno
del popolo meridionale. A firmare l’ennesima misura ‘scippa Sud’ è il ministro
dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti e, per competenza, il ministro
della Cultura Alessandro Giuli.
Sostanzialmente, lo scorso 25 novembre è stato pubblicato il decreto
ministeriale 383, recante ‘misure urgenti in materia di cultura’, provvedimento
attuativo del D.L. 201 del 2024, disciplinato per ripartire una dotazione di
oltre 34 milioni di euro stanziati sul capitolo 2570 del Dipartimento per le
attività culturali. L’assegnazione, però, segue una logica che calpesta, ancora
una volta, una legge dello Stato, ovvero la cosiddetta clausola del 40%, secondo
cui le amministrazioni centrali devono destinare alle regioni del Mezzogiorno il
40% delle risorse ordinarie (dei provvedimenti adottati).
Secondo voi, qual è la percentuale individuata per il Meridione? Il 40%, come
previsto dal nostro ordinamento? Macchè! Quasi tutte le sedi degli enti
beneficiari sono localizzate nel Centro-Nord e solo alcuni riparti non sono
‘territorializzabili’ (cioè, localizzabili geograficamente, come ad esempio i
contributi per i convegni e le pubblicazioni di rilevante interesse culturale).
Tuttavia, solo 2,2 milioni di euro sono stati attribuiti ad enti ‘non
territorializzabili’, mentre i restanti 31,8 milioni sono stati erogati per
intero ad enti centrosettentrionali. Che significa tutto questo?
Che nelle tabelle ministeriali non si intravede alcun ente del Sud, quindi la
percentuale effettivamente individuata per il Mezzogiorno è dello 0%. Il tutto,
mentre – tanto per fare qualche esempio – alla Fondazione Festival dei Due Mondi
di Spoleto sono stati attribuiti 2,1 milioni di euro, alla fondazione Ferrara
Musica 705 mila euro, alla Fondazione Rossini Opera Festival di Pesaro di euro
2.4 milioni di euro, alla Fondazione Ravenna Manifestazioni 705.3, alla
Fondazione Scuola di musica di Fiesole di euro 704mila euro. E così via
discorrendo.
A questa tela a tinte fosche, che cristallizza per il Meridione una perdita
integrale delle risorse, si aggiunge l’umiliazione parlamentare. Capiamo in che
senso. Come si deduce approfondendo il suddetto decreto, il provvedimento è
stato adottato “visti i pareri favorevoli già espressi” dalla commissione VII
del Senato, poi ratificata anche nella VII della Camera dei Deputati. Ciò
significa che il testo ha ricevuto il nullaosta dei parlamentari. Così, sono
andato ad analizzare il rapporto stenografico della Commissione competente al
Senato, per capire quali forze politiche hanno remato contro questo
provvedimento.
Ebbene, l’unico partito ad opporsi è stato il Movimento 5 Stelle, il cui
capogruppo (attuale Vicepresidente) Sen. Luca Pirondini ha ribadito il dissenso
della sua forza politica rispetto alle previsioni dello schema e rispetto alle
modalità di erogazione delle risorse in ambito culturale da parte del Governo,
preannunciando un voto contrario, reputando “non convincente il metodo sulla
base del quale, a fronte di ripetuti tagli lineari al settore culturale, vengono
poi destinati specifici finanziamenti, senza una previa determinazione di
criteri e princìpi di assegnazione, a particolari iniziative, che, a suo parere,
non sono più meritorie rispetto a quelle”.
Colpisce come tutti gli altri parlamentari meridionali della Commissione
(eccezion fatta per le Senatrici Vincenza Aloisio e Barbara Floridia, in quota
M5S) abbiano votato a favore di un provvedimento che priva di finanziamenti la
propria terra d’origine, probabilmente per compiacere il proprio ‘padrone
politico’. Una circostanza, l’ennesima, che fa venire in mente uno stralcio di
un celebre discorso del leggendario Malcom X, in cui si scagliava contro gli
afroamericani che ‘amavano compiacere’ il proprio padrone bianco e razzista: Il
negro da cortile viveva insieme al padrone, lo vestivano bene e gli davano da
mangiare cibo buono, quello che restava nel piatto del padrone e si identificava
col padrone più di quanto questi non s’identificasse con se stesso. Abbiamo
ancora fra i piedi parecchi di questi nigger da cortile. Pur di far ciò è
disposto a pagare affitti tre volte superiori per poi andare in giro a vantarsi:
‘Sono l’unico negro in questa scuola!’. Ma non era altro che un negro da
cortile!
L'articolo All’ennesimo furto del governo a danno del Sud, ora si aggiunge
l’umiliazione parlamentare proviene da Il Fatto Quotidiano.