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Jovanotti ci ricasca, questa volta i suoi concerti “disturbano i cavalli”: dopo spiagge e montagne, arrivano le critiche per gli ippodromi
Non bastavano i concerti tanto criticati sulle Dolomiti, né quelli lungo le spiagge italiane o ai Laghi di Fusine, tra le montagne tarvisiane. Già, perché dove Jovanotti decide di suonare, ecco che salta fuori un problema. Questa volta succede per la scelta di organizzare i concerti, nel 2026, all’Ippodromo La Favorita di Palermo e all’Ippodromo di Agnano, a Napoli. La ragione? Nell’area ci sono i cavalli – chi lo avrebbe mai detto? – che nella migliore delle ipotesi possono subire lo stress per via della musica ad alto volume e della gran quantità di persone e che, nella peggiore delle ipotesi, si possono ferire. A sollevare il caso, con un lungo post su Facebook, è stata la Italia Horse Protection, associazione che si occupa di tutelare il benessere degli equidi nel nostro Paese. “Gli ippodromi non sono spazi neutri: sono luoghi dove vivono cavalli che non possono allontanarsi e che subiscono inevitabilmente rumore, vibrazioni, luci, affollamento. Animali estremamente sensibili, che rischiano panico e ferite – scrive il presidente Sonny Richichi – immaginare migliaia di persone in concerto a pochi metri dai box è assurdo: i cavalli hanno un udito finissimo e, chiusi in uno spazio ristretto, possono vivere un vero e proprio trauma”. Secondo la posizione dell’associazione, l’intrattenimento non può prevalere sul benessere di esseri viventi già vulnerabili. Per questo si chiede a Jovanotti e al suo staff di scegliere un posto alternativo, “dove la festa non comporti sofferenza a nessun animale”. Il caso più controverso che ha riguardato il cantautore di stanza a Cortona era legato al Jova Beach Party. Nel 2019 Jovanotti scelse di fare il tour lungo diverse spiagge italiane ed esperti e ambientalisti (tra cui Mario Tozzi) sottolinearono come mettesse a rischio gli habitat costieri e le specie animali autoctone. Il caso più famoso fu quello relativo al fratino, che nidifica sulle coste dell’Adriatico e del medio Tirreno. Vennero avviate anche raccolte firme per fermare i mega-eventi sulla riva del mare. L’accusa, in sintesi: “Le spiagge non sono discoteche”. Ma Jovanotti tornò sulle spiagge dopo qualche anno (a Lignano Sabbiadoro, per esempio, o a Lido di Fermo). A Marina di Ravenna venne accusato del “taglio 65 metri di tamerici”. Negli anni successivi, poi, fu la volta del concerto a Plan de Corones, a oltre 2.200 metri di quota. È vero, un’area già fortemente antropizzata ma che forse – a maggior ragione – andrebbe salvaguardata. Oltre alle associazioni, ci si mise anche Reinhold Messner: “Il concerto va vietato”. La ragione, condivisa dagli ecologisti? “Abbiamo ricevuto in dono le montagne e dobbiamo imparare a rispettarle per ciò che rappresentano: una riserva d’acqua e di quiete, un luogo libero dove dedicare tempo alla cura dello spirito”. E ultimo, in ordine di tempo: il concerto della scorsa estate “per ciclisti” ai Laghi di Fusine, in Friuli-Venezia Giulia. Mountain Wilderness: “Dare una connotazione green a queste manifestazioni ci appare come una mistificazione, esistono strutture in aree urbane che meglio si prestano ad ospitare eventi di questo genere”. Ora gli ippodromi. Quale sarà la prossima puntata? Mail: a.marzocchi@ilfattoquotidiano.it Instagram L'articolo Jovanotti ci ricasca, questa volta i suoi concerti “disturbano i cavalli”: dopo spiagge e montagne, arrivano le critiche per gli ippodromi proviene da Il Fatto Quotidiano.
Jovanotti
Animal House
“Archiviato il Beach Party (e le polemiche), combatto la catastrofe con la mia Arca di Lorè giro il mondo, poi eventi al Sud in spazi inediti. Io direttore artistico di Sanremo? Solo con Fiorello”: così Jovanotti
Un mappamondo e un palco. E poi mille idee vulcaniche con il comune denominatore che è la musica. Lorenzo Jovanotti, in gran forma, ha presentato a Roma diversi suoi progetti per festeggiare al meglio il prossimo anno i suoi primi 60 anni. In programma un nuovo disco, di 13 pezzi, suonato in presa diretta a New York, “Niuiorcherubini”, in uscita il 20 novembre. L’album è “nato in soli sei giorni di jam session a New York, nell’ottobre 2025, registrato in presa diretta su nastro analogico, senza sovraincisioni e senza correzioni”. E poi nel 2026 un doppio progetto live “L’Arca di Lorè” che lo porterà in giro per il mondo “in posti in cui non ho mai suonato” (fra le prime tappe Brisbane, Adelaide, Kinshasa, Pula, Monaco) e poi lo sbarco nel Sud d’Italia con “L’Arca di Lorè – Jova Summer Party “ per poi approdare al Circo Massimo il 12 settembre 2026 per il gran finale. Gli spostamenti tra una tappa e l’altra del Sud per Lorenzo e per chi si unirà a lui (le sorprese non mancheranno) saranno in bici. È il “Jovagiro” la versione contemporanea e sostenibile del Cantagiro degli Anni 60, “che mi ha sempre affascinato, allora il mezzo supercool era la decappottabile, oggi è la bicicletta”. Il calendario del tour italiano prevede tappe a Olbia (7 agosto – Arena sound Park), Montesilvano (12 agosto – Music Arena), Barletta (17 agosto – Music Arena), Catanzaro (22 agosto – Calabria Music Arena), Palermo (29 agosto – Ippodromo La Favorita) e Napoli (5 settembre – Ippodromo di Agnano). LA SPERANZA SI COLTIVA CON LA MUSICA “Viviamo in un periodo di catastrofe incombente – ha esordito Jovanotti -, abbiamo la sensazione che crollano le cose che credevamo di conoscere. C’è un tangibile e tacito sconforto, oltre che paura, dentro la nuvola del marketing della depressione. La mia generazione è cresciuta con l’idea del progresso fatta di miglioramenti. Pensavamo che avremmo avuto più democrazie, più salute, le frontiere aperte, più curiosità e aperture mentali, più allegria, scambio di idee e opinioni, più qualità della vita e più benessere. Molte di queste cose sono avvenute insieme però alla sensazione di ansia e paura generale per le incomprensioni, gli estremismi, la santa inquisizione dei social network… Ho deciso di reagire, secondo il mio carattere e modo di vedere le cose. Quando parlo di speranza e gioia non vuol dire negare l’evidenza del tragico attraversare dei tempi e la crisi, ma vuol dire mettere in campo l’energia. Il compito degli artisti per coltivare la speranza è fare musica”. NELL’ARCA DECIDEREMO COSA PORTARE NEL FUTURO “Ho deciso di intraprendere un viaggio fino a settembre del prossimo anno quando compirò 60 anni e tutto quello che accadrà, accadrà sull’Arca di Lorè un viaggio che è anche un gioco. Avevo bisogno di questa idea dell’Arca per decidere cosa portare di me e di quelli che saliranno sopra, nel futuro e cosa salvare. La prima cosa che voglio salvare, è evidente, è la musica, il ritmo. Mi piace portare tutto questo dappertutto e voglio portarlo, dove non è mai arrivato, dove non mi conoscono. Da febbraio/marzo fino a luglio andremo a suonare la mia musica ovunque con la mia band, che sarà ancora più ricca coi fiati, percussioni, musicisti fantastici. Alla fine del tour in genere non ne posso più, ma stavolta avevo voglia di sentirli e chiamarli. Poi il ritorno in Italia nel Sud dell’Italia”. NON VOLEVO RIPETERE BEACH PARTY, MA UNA FESTA SUI PRATI “Perché non il Beach Party? Alla fine del tour ci siamo riuniti per capire se volevamo rifarlo. Sentivo che sarebbe stata una ripetizione del format e a me non piace ripetere i format, mi piace andare a cercare altro. E poi sarebbe stata una terza volta. Il Jova Beach ha favorito l’abbattimento delle emissioni, la bonifica delle spiagge, c’è stata una cura reale. Poi ci sono state le notizie false sull’inquinamento e che mi hanno ferito perché non c’era alcun motivo né fondamento, tanto che su 16 cause che abbiamo avuto nessuno ha passato l’esame giudiziario. Abbiamo abbandonate le spiagge perché andremo in luoghi periferici, sempre dimenticati dai circuiti musicali e spero che diventeranno spazi per la musica. Il Sud è bellissimo l’Italia delle vacanze è una risorsa fondamentale. Faremo una festa sui prati apriremo le porte nel primo pomeriggio. Io sarò sempre il direttore del circo, farò Jovanotti perché sono Jovanotti (ride, ndr) avremo tanti artisti internazionali e musicisti. Avremo delle line up eccezionali e ma ci saranno anche tanti divertimenti dentro il villaggio, cibo locale e tanto altro. Sarà un bel viaggio. TORNARE A SANREMO? SOLO CON FIORELLO “Ogni volta che vado a Sanremo me la godo ma quest’anno non ci sarò. Non è tra i miei obiettivi e non so se alla mia portata. Io direttore artistico? Se un giorno Fiorello torna a Sanremo e mi vuole, io ci vado. Ma lo dico solo perché lui ha già detto che non tornerà. Ma mai dire mai. Intanto Sanremo lo guarderò come tutti gli anni. Faccio un grande in bocca al lupo a Carlo Conti e a tutti gli artisti che parteciperanno”. L'articolo “Archiviato il Beach Party (e le polemiche), combatto la catastrofe con la mia Arca di Lorè giro il mondo, poi eventi al Sud in spazi inediti. Io direttore artistico di Sanremo? Solo con Fiorello”: così Jovanotti proviene da Il Fatto Quotidiano.
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