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La letterina di Luciana Littizzetto a Elkann sul gruppo Gedi: “Non vendi un chiosco di piadine ma un pezzo della cultura italiana”
Luciana Littizzetto ha deciso di dedicare l’ultima “letterina“, letta durante Che tempo che fa in onda su NOVE, a John Elkann e alla decisione di vendere il gruppo Gedi. “Chi ti scrive, caro John, è una tua dipendente di Radio Deejay, a partita iva. Pagamenti sempre puntuali. Su questo niente da dire. Ti scrivo anche in quanto ex proprietaria di macchine Fiat e quindi almeno mezzo battiscopa di una delle tue ville è stato finanziato dalla mia famiglia”, esordisce la comica, dicendosi “preoccupata” per quello che sta succedendo ai giornali e alle radio del gruppo Gedi. “È un nostro diritto sentirci preoccupati perché i giornali, quelli seri, sono da sempre il cane da guardia del potere. Sono la libera informazione, sono il pensiero critico indipendente. E abbiamo paura che invece diventino altro nelle mani di chi possiede ormai grandi pezzi di mondo”. Per questo, spiega Littizzetto, “i giornalisti sono in assemblea permanente” perché “non è che stai vendendo un chiosco di piadine, stai vendendo un pezzo importante della storia culturale italiana”. “Ora il governo sta mediando – ironizza ancora – adesso sì, siamo tranquilli, perché se ci pensa il Governo, mi aspetto di passare domani alla sede della Stampa e trovarci un negozietto cinese che fa gli orli. C’è un compratore, è vero, è un armatore greco amico di Trump e ha come socio d’affari Bin Salman, il principe ereditario dell’Arabia Saudita, che nella vita ha tre passioni, il petrolio, Renzi e comprare tutto ciò che passa per l’Europa”. L’ironia amara di Littizzetto continua quindi rivolgendosi sempre a Elkann: “Noi tutti, conduttori, artisti, giornalisti, se domani ci sveglieremo e scopriremo di lavorare per un fondo greco, arabo marziano, continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto, a raccontare il mondo come lo vediamo, senza farci influenzare. Potete comprarci, venderci, impacchettati, metterci sottovuoto, mischiarci come le carte da briscola. Potete prendere Augias e fargli ballare sirtaki insieme a Giannini, mentre la De Gregorio taglia la feta. Obbligare Linus a cambiare il nome del programma in dj chiama Grecia. Ma quello che non potete comprare è la testa di chi scrive”. “Perché un giornale può essere venduto. Ma la stampa, quella vera, non è in vendita”, conclude. Contenuti in streaming su discovery+ (www.discoveryplus.it) L'articolo La letterina di Luciana Littizzetto a Elkann sul gruppo Gedi: “Non vendi un chiosco di piadine ma un pezzo della cultura italiana” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Luciana Littizzetto
Che tempo che fa
“Tornare a casa per Natale? Conviene andare a Vladivostok con la Transiberiana e poi prendere un volo low cost per Bari”: la letterina di Luciana Littizzetto ai fuorisede
Per le migliaia di studenti e lavoratori fuori sede, il viaggio di Natale verso casa è diventato una spedizione più costosa di un volo intercontinentale. Luciana Littizzetto, durante la sua consueta e pungente “letterina” a Che tempo che fa (in onda ieri sera sul Nove), ha puntato i riflettori sul salasso che ogni anno colpisce i portafogli dei meridionali al Nord, costretti ad affrontare prezzi di treni e aerei che raddoppiano o triplicano per le Feste. La comica, ironizzando sull’impennata selvaggia dei prezzi, ha commentato che “conviene quasi andare a Vladivostok con la Transiberiana e poi prendere un volo low cost per Bari da lì”. L'articolo “Tornare a casa per Natale? Conviene andare a Vladivostok con la Transiberiana e poi prendere un volo low cost per Bari”: la letterina di Luciana Littizzetto ai fuorisede proviene da Il Fatto Quotidiano.
Televisione
Luciana Littizzetto
Che tempo che fa
Fabio Fazio
“Mi sembra che mi strappino la pelle continuamente. Prima Baudo, poi Vessicchio, le Kessler, Ornella Vanoni”: il dolore di Luciana Littizzetto – VIDEO
Luciana Littizzetto ieri, 24 novembre, con Fabio Fazio a “Che Tempo Che Fa” si è commossa nel commentare la scomparsa di Ornella Vanoni, amica e protagonista del programma. “Devo dire che questo periodo mi sembra che mi strappino la pelle continuamente, prima Pippo Baudo, poi Peppe Vessicchio, le Kessler, Ornella… – ha affermato l’attrice – Non c’è un cerotto abbastanza grande per coprire tutti questi dolori. Lei era una donna, è ancora una donna, che ha masticato la vita proprio a bocconi grossi; ha fatto anche parecchie briciole, lo diceva, aveva fatto anche dei danni, però ha amato a dismusura e ha abbracciato a più non posso. Lei amava abbracciare, diceva che questo stringere sosteneva le persone che magari non erano abituate a essere abbracciate e lei lo faceva sempre e volentieri. Questa è una cosa che ricordo e non credo di potermela dimenticare facilmente”. L'articolo “Mi sembra che mi strappino la pelle continuamente. Prima Baudo, poi Vessicchio, le Kessler, Ornella Vanoni”: il dolore di Luciana Littizzetto – VIDEO proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Luciana Littizzetto
Che tempo che fa
“L’educazione sessuale? La scuola non è la succursale della famiglia. È l’unico modo per non trovare l’ennesima vittima a terra”: la “letterina” di Luciana Littizzetto a Valditara
“Caro Valditara, l’altro giorno alla Camera hai preso fuoco come quei cespugli che in estate vanno in autocombusione. Mi sembravi Tina Cipollari quando litiga con Emma”. Luciana Littizzetto, a Che tempo che fa, ha dedicato la propria “letterina” al ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. In particolare, in merito all’educazione sessuale e affettiva nelle scuole. “Non ti fidi della scuola? E dei genitori? A questo punto facciamoli entrare a scuola al posto dei bidelli per il consenso informato. Se vogliamo prevenire la violenza dobbiamo partire dal corpo, dal sesso, dal consenso”. L'articolo “L’educazione sessuale? La scuola non è la succursale della famiglia. È l’unico modo per non trovare l’ennesima vittima a terra”: la “letterina” di Luciana Littizzetto a Valditara proviene da Il Fatto Quotidiano.
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