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AUDI A6
Stessa architettura, stessa tecnologia e-hybrid. Le aggiornate Audi A6, provata
in declinazione Avant da 4,99 metri di lunghezza (da 75.100 euro), e Q5 (a
listino sia in variante Suv, a partire da 69.150 euro, sia Sportback, da 75.450)
sono state sviluppate sulla Premium Platform Combustion (PPC) caratterizzata
dalla collocazione longitudinale dei propulsori termici elettrificati per
aumentarne l’efficienza e contenerne consumi e emissioni.
Gli evoluti sistemi plug-in valgono una percorrenza a tre cifre in modalità 100%
elettrica: fino a 100 chilometri la Q5 (4,72 metri di lunghezza) e fino a 106 la
A6. Sulle due gamme è stato adottato il nuovo duemila sovralimentato quattro
cilindri a iniezione diretta a ciclo Miller abbinato ad una unità elettrica
sincrona a magneti permanenti integrata nella trasmissione S tronic a 7 rapporti
e ad una batteria dalle prestazioni maggiorate. Ossia quella da 25.9 kWh
nominali (20.7 reali), valori superiori del 45% rispetto alla precedente
generazione di accumulatori utilizzati da Audi per i modelli plug-in dei
segmenti D ed E.
Sia la A6 sia la Q5 si possono avere con potenze da 299 e da 367 Cv con coppie
rispettivamente di 450 e 500 Nm, con accelerazioni da 0 a 100 orari che scendono
fino a 5,1” (Q5). La velocità massima in elettrico è uguale per tutte le
versioni, 140 km/h. Audi è intervenuta anche per migliorare (+49%) la capacità
di ricarica, con il rifornimento in corrente alternata passato a 11 kW, vale a
dire che un pieno di energia dura due ore e mezzo.
La scocca a elevata resistenza torsionale e le sospensioni multilink a 5 bracci
sono condivise dalle declinazioni plug-in con le altre varianti delle due gamme,
ma si distinguono per alcune dotazioni specifiche. Le Q5 e-hybrid, ad esempio,
montano di serie le sospensioni sportive che riducono l’altezza da terra di 20
mm (quelle pneumatiche adattive sono a richieste e aumentano lo spazio libero
dal suolo di 30 mm e fino a 60 per il Suv). Circa lo sterzo, le Q5 dispongono di
quello progressivo, a servoassistenza e demoltiplicazione variabili, mentre la
A6 e-hybrid (Avant e non) adottano quello integrale. Significa che a andature
contenute le ruote posteriori girano in controfase rispetto a quelle anteriori
per agevolare le manovre nello stretto.
Al volante, nemmeno lungo i tornanti delle strade dell’Amarone, vicino a Verona,
la A6 Avant sembra lunga quasi 5 metri: lo sterzo è “leggero” e allo stesso
tempo puntuale. Inoltre, la station wagon con le insegne dei Quattro Anelli si
muove silenziosamente. Quasi non serve precisare che è estremamente stabile,
oltre che comoda. Al grande “palcoscenico digitale”, almeno un boomer come chi
scrive, deve un po’ fare l’abitudine malgrado tutte le funzioni passino da
cinque “piattaforme informatiche”, tra l’altro con un’elevata velocità di
calcolo. Si tratta di una architettura che “rende possibile l’interazione tra
l’intelligenza artificiale (ChatGPT) e l’assistente vocale oltre all’adozione
del sistema operativo Android Automotive OS”. Anche troppo per un “ignorante
analogico”.
L'articolo Audi A6 e Q5, la prova de Il Fatto.it – Gemelle diverse, ma
elettrizzanti – FOTO proviene da Il Fatto Quotidiano.