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Europei nuoto, Quadarella vince l’argento e firma il nuovo primato italiano. A medaglia anche le staffette 4×50 maschile e femminile
Tre medaglie nella prima giornata degli Europei di nuoto: due argenti (due nuovi primati italiani) e un oro. Simona Quadarella ha vinto l’argento nei 400 stile libero agli Europei di nuoto in vasca corta, al via oggi a Lublino, in Polonia, regalando la prima medaglia nella competizione all’Italia. La nuotatrice azzurra ha chiuso in 3’56″70, nuovo primato italiano. L’oro è andato alla tedesca Isabel Gose in 3’54″33, nuovo record europeo, bronzo alla britannica Freya Colbert in 3’56″71. Settimo posto per l’altra italiana in finale, Anna Chiara Mascolo (4’04″13). “Non mi ero neanche accorta di averla presa, ho chiuso gli occhi e ci sono riuscita. Sono abbastanza sorpresa anche io, sapevo che avrei potuto abbassare un po’ il mio personale, sono veramente contenta per il tempo”. Così la nuotatrice a Rai Sport dopo la medaglia d’argento nei 400m stile libero. “La medaglia d’argento vale tanto, non era una finale facile, sapevo che la Gose sarebbe andata parecchio forte. Ci speravo, ma non ero così convinta“, ha concluso l’azzurra. Ottima prestazione di Quadarella, che vanta otto ori ai campionati europei, dove si è affermata a Glasgow 2018, a Budapest 2021 ed a Roma 2022. A livello mondiale ha vinto otto medaglie, di cui tre d’oro: ai campionati mondiali di Gwangju 2019 nei 1500 m stile libero, mentre a Doha 2024 sia negli 800 m sia nei 1500 m. A livello olimpico vanta una medaglia di bronzo vinta negli 800 m stile libero ai Giochi olimpici di Tokyo 2020. Ma quello della Quadarella non è l’unico risultato da festeggiare. Gli azzurri della staffetta 4×50 maschile stile libero, composta da Leonardo Deplano, Lorenzo Zazzeri, Giovanni Guatti e Thomas Ceccon, ha vinto la medaglia d’oro in 1’22″90, eguagliando il record italiano. Argento alla Polonia (1’23″63), bronzo alla Croazia (1’23″79) e un altro argento è arrivato dalla staffetta 4×50 stile libero donne con il tempo di 1.34.30 nuovo record italiano. Oro per l’Olanda con il tempo di 1.33.85 e bronzo per la Polonia in 1.35.75. Infine due azzurri hanno conquistato la finale dei 100 metri rana Nicolò Martinenghi e Simone Cerasuolo hanno conquistato l’accesso alla finale grazie al sesto tempo per Martinenghi con 56.72 e al terzo tempo complessivo per Cerasuolo che ha chiuso in 56.32. L'articolo Europei nuoto, Quadarella vince l’argento e firma il nuovo primato italiano. A medaglia anche le staffette 4×50 maschile e femminile proviene da Il Fatto Quotidiano.
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“Io vittima di una macchinazione pazzesca, ero la pedina attaccabile per non toccare altri nomi importanti”: il racconto di Magnini
“Sono stato vittima di una macchinazione pazzesca. Ero la pedina attaccabile, ma ho registrato tutto durante gli interrogatori”. È un Filippo Magnini duro quello ospite a Belve, trasmissione Rai condotta da Francesca Fagnani. L’ex nuotatore ha raccontato infatti una versione dei fatti inedita sulle indagini e sulla successiva squalifica per doping. Una condanna che è poi stata impugnata dal Tribunale Arbitrale dello Sport, che ha accolto integralmente il suo ricorso e annullato le sentenze del TNA, revocando la sanzione disciplinare dell’atleta. Rivelazioni e accuse pesanti rivolte alla Procura sportiva che – se confermate – potrebbero riscrivere la storia di quella vicenda. “Hanno calcato molto sul mio nome per non toccarne altri. Atleti del nuoto ma anche di altre discipline”, ha spiegato Magnini. “Ero la pedina attaccabile”, ha dichiarato ancora Magnini. “Perché?” chiede Fagnani. “Penso che per non far uscire altri nomi di atleti, puliti come me, ma che solo il nome messo sul giornale dava fastidio, sicuramente è stato detto ‘potete sfondare lui che non è più atleta‘” sostiene il campione, che aggiunge: “Hanno calcato molto il mio nome per non toccarne altri”. “Chi sono?” incalza Fagnani. “Preferisco non dirlo. Nomi di atleti importanti del nuoto e anche di altre discipline”, la risposta dell’ex nuotatore due volte campione del mondo, medaglia di bronzo nella staffetta 4×200 ai Giochi Olimpici di Atene, nel 2004. Magnini si è infatti ritirato nel 2017 e nello stesso anno ha scoperto dai giornali l’indagine per doping: quindi la squalifica fino all’assoluzione nel 2020. Adesso molti dettagli inediti. “Mi hanno preso di mira perché non ho voluto patteggiare. Ho registrato tutto durante gli interrogatori. E non solo io. Al mio amico Santucci hanno detto: se ci fai il nome di Magnini con te chiudiamo subito. E lui mi ha sempre difeso”. “Dice cose molto pesanti” osserva Fagnani. “Sono andato a muso duro e uno dei procuratori mi disse: al di là della verità questa è un faccenda personale tra me e te. Ho richiesto il dvd, ma casualmente quella frase non c’è”, sostiene ancora Magnini. “Perché non ha denunciato?”, la domanda della giornalista. “Ho tempo per farlo. Ma ho ascoltato il consiglio del mio avvocato che mi ha detto: nella vita bisogna vincere, non stravincere”, ha concluso l’ex nuotatore. L'articolo “Io vittima di una macchinazione pazzesca, ero la pedina attaccabile per non toccare altri nomi importanti”: il racconto di Magnini proviene da Il Fatto Quotidiano.
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