Quando la vicenda era stata scoperchiata, la scorsa estate, aveva fatto perdere
le proprie tracce. Irreperibile. Ma ha deciso di rientrare alla base e, appena
arrivato in città, è stato fermato e ammanettato. L’accusa è pesantissima:
violenza sessuale aggravata. Di questo dovrà rispondere un 34enne, ritenuto
dagli inquirenti il responsabile di quanto avvenuto a due giovani donne
all’interno di altrettanti centri estetici di sua proprietà a Terni.
Ad agosto era stato stato arrestato ai domiciliari un dipendente dell’uomo con
la stessa identica accusa formulata da una terza vittima. Dopo l’arresto del suo
collaboratore, il 34enne – straniero – aveva fatto perdere le proprie tracce
rientrando probabilmente nel Paese di origine e rendendosi irreperibile. Gli
investigatori della Squadra Mobile hanno ricostruito i suoi spostamenti
individuando il probabile momento del rientro in Italia e venerdì lo hanno
fermato in centro a Terni senza che l’uomo opponesse resistenza.
L’inchiesta era partita dalla denuncia di due giovanissime ragazze e dagli
approfondimenti realizzati con pedinamenti, testimonianze e acquisizioni di
documenti ne è emerso un quadro coerente con quanto riferito da altre vittime.
Le donne venivano avvicinate con pretesti professionali e indotte a entrare nei
negozi per un trattamento estetico dove si consumavano le violenze. Per entrambi
gli esercizi commerciali il questore di Terni ha disposto la sospensione della
licenza.
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34enne proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Grave fatto all’acciaieria di Terni Ast Arvedi. Un dirigente dell’azienda
metallurgica è stato licenziato con l’accusa di aver tirato uno schiaffo a una
giovane collega durante una discussione. Inizialmente l’uomo era stato sospeso
ma l’azienda ha ritenuto di adottare quella che definisce una “misura
commisurata alla gravità del fatto”.
Non vi sono al momento informazioni dettagliate dell’accaduto. L’azienda ha
definito suoi “valori irrinunciabili ” l’attenzione al rispetto, alla tutela
delle persone e dei lavoratori e al mantenimento di un ambiente sereno e sicuro.
Nonostante la gravità del fatto, la dipendente non avrebbe denunciato l’uomo. Le
testimonianze all’azienda, invece, sarebbero arrivate da parte degli altri
dipendenti presenti alla riunione tecnica in quel momento. Inizialmente sospeso
dal lavoro, per l’uomo la scelta aziendale definitiva è stata quella
dell’allontanamento.
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