Il governatore della Toscana, Eugenio Giani, intervenne personalmente parlando
con gli agenti della Polizia Stradale e, successivamente, presentandosi
direttamente dal Prefetto dopo che la sua capa di gabinetto, Cristina Manetti,
era stata fermata sull’autostrada A11 mentre viaggiava in corsia d’emergenza. La
ricostruzione di ciò che accadde il 13 ottobre scorso, lo stesso giorno della
vittoria alle Regionali del presidente Dem, è contenuta nella risposta della
sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro all’interrogazione presentata nei giorni
scorsi da Chiara La Porta, deputata pratese di Fratelli d’Italia. Un
interessamento, quello di Giani, che per FdI rappresenta un abuso di potere da
parte dell’esponente del Pd: “Giani & Manetti: Lei non sa chi siamo noi. E
adesso il Presidente Giani come giustifica che il giorno delle elezioni è andato
di persona da polizia stradale e Prefetto in sostegno alla sua capo gabinetto,
oggi assessore, Cristina Manetti che era stata beccata a fare la furbetta in
corsia d’emergenza a saltare la coda?”, attacca La Porta.
Nella risposta fornita da Ferro viene ricostruita la vicenda: “Una pattuglia
della Polizia Stradale di Montecatini Terme, operante in servizio di vigilanza
sul tratto autostradale A/11 Montecatini–Peretola, effettuava un intervento in
ragione di un rallentamento del flusso veicolare e, nell’occasione, gli
operatori hanno proceduto alla redazione del verbale di accertamento e
contestazione nei confronti di Cristina Manetti, in quanto, in base alla
eseguita verbalizzazione, la stessa ‘circolava lungo la carreggiata est
dell’A-11 provenendo dalla barriera di Firenze Ovest; giunta all’altezza della
corsia di accelerazione dello svincolo di Sesto Fiorentino, al fine di eludere
la coda dovuta all’intenso traffico, lasciava la carreggiata principale,
percorreva la corsia di accelerazione per poi rientrare sulla carreggiata
principale’, in violazione dell’art. 176, commi 1 e 2, del d.lgs. 30 aprile
1992, n. 285. La sanzione pecuniaria applicata ammontava a euro 430 con
decurtazione di 10 punti dalla patente e sanzione amministrativa accessoria
della sospensione della patente di guida per un periodo da due a sei mesi, la
cui applicazione era demandata a un successivo provvedimento prefettizio” .
È però a questo punto che, si legge nella ricostruzione, sul posto arrivano due
auto con a bordo tre persone, tra cui il presidente Giani e l’allora consigliere
regionale Alessio Spinelli. “In sede di accertamento e contestazione – continua
la risposta di Ferro -, la Polizia Stradale ha altresì verbalizzato la
dichiarazione dell’interessata, la quale rappresentava di aver avuto un
giramento di testa a causa di un abbassamento di pressione e di aver cercato di
accostare lungo la carreggiata. La citata Signora richiedeva, infatti,
l’intervento di una ambulanza, evidenziando di soffrire di pressione bassa.
Successivamente, il personale sanitario, giunto sul posto, provvedeva a prestare
assistenza all’utente. Nel contempo, giungevano sul posto due autovetture civili
dalle quali scendevano tre persone, tra le quali il Presidente della Regione
Toscana, Dott. Eugenio Giani, il Consigliere Regionale, Dott. Alessio Spinelli,
che chiedevano notizie circa l’accaduto e, dopo aver dialogato con la signora,
domandavano altresì informazioni agli operatori circa il permesso provvisorio
per raggiungere il luogo di lavoro, nonché indicazioni circa un eventuale
ricorso. Le persone intervenute prendevano in carico l’autovettura della
Signora”.
L’intervento dell’appena rieletto governatore toscana non si limitò, continua la
risposta, solo ad accertarsi dell’accaduto e ad aiutare Manetti a riportare a
casa la sua vettura. “Nella medesima giornata, la Manetti si è recata presso la
Prefettura di Firenze, accompagnata dal Presidente Giani, chiedendo e ottenendo
di essere ricevuta dal Prefetto. La predetta ha rappresentato i motivi della sua
presenza in Prefettura per domandare delucidazioni sull’iter di applicazione
della sanzione accessoria. Le è stato, pertanto, illustrato il procedimento
curato dall’Ufficio Patenti della Prefettura. Si soggiunge che, su richiesta
dell’interessata, sono state fornite notizie anche sulla procedura connessa
all’eventuale ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace. La Signora è stata
invitata, per ogni eventuale e ulteriore chiarimento, a interloquire con il
competente Ufficio Patenti della Prefettura di Firenze”.
Va precisato, comunque, che l’intervento del governatore non sembra aver
prodotto vantaggio per Manetti, dato che “il successivo 23 ottobre 2025, la
dirigente responsabile dell’Ufficio Patenti, alla luce della violazione
accertata, ha adottato il provvedimento di sospensione della patente nei
confronti della Sig.ra Manetti per un periodo di due mesi, come di consueto
avviene in caso di prima violazione, a decorrere dalla data dell’effettivo
ritiro del titolo, avvenuto il 13 ottobre 2025. ll 31 ottobre 2025, la
cancelleria del Giudice di Pace di Firenze ha informato la Prefettura
dell’avvenuto deposito del ricorso in opposizione al verbale”. Ricorso ritirato
il 10 novembre scorso.
L'articolo Ritiro della patente alla capa di gabinetto di Giani, “il governatore
intervenne con polizia e Prefetto”. FdI: “Ingerenza” proviene da Il Fatto
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