Meloni, Schlein e gli altri: rivedi il punto politico con Peter Gomez e Fabrizio
D’Esposito
L'articolo Meloni, Schlein e gli altri: il punto politico con Peter Gomez e
Fabrizio D’Esposito proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Durante la fiera Più Libri Più Liberi il direttore Peter Gomez ha presentato in
anteprima il nuovo numero di Millennium ‘Dio è con noi‘. In questo numero
abbiamo deciso di mettere insieme una galleria di storie, immagini, personaggi e
giochi geopolitici in cui la religione svolge un ruolo fondamentale, e spesso
fondamentalista. E quello islamico non è, o non è più, l’unico fondamentalismo
che si propone di plasmare il mondo. Leggerete di estremisti cristiani (anche in
Italia), ebraici, induisti (e della nuova frontiera del radicalismo islamico,
l’Africa). Ma Dio, se esiste, che cosa pensa di tutto questo? Ovviamente non
possiamo saperlo, ma proviamo a ragionarne con don Luigi Ciotti, il fondatore di
Libera.
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L'articolo Peter Gomez presenta il nuovo numero di Millennium: “Vi spieghiamo
perché la religione è tornata al centro della politica” proviene da Il Fatto
Quotidiano.
“Il governo Meloni sta preparando un disegno di legge sulla caccia che fa il
contrario di quel che fa la politica, ovvero mitigare i fenomeni. Vogliono
liberalizzare totalmente, poter cacciare tutto l’anno, in qualsiasi zona
demaniale. Addirittura potremo trovare dei cacciatori in spiaggia, tipo Fantozzi
e Filini. Questa non è politica, è politica preistorica”. A sottolinearlo Luca
Sommi, giornalista del Fatto Quotidiano e conduttore di Accordi e Disaccordi,
presentando insieme a Massimo Ceccherini, alla fiera Più Libri, Più Liberi in
corso a Roma il suo libro “Solo amore. Una rivoluzione gentile per gli animali
(e per noi)”, edito da Paper First.
L'articolo Sommi presenta “Solo Amore” con Ceccherini: “Ddl Spara-tutto sulla
caccia non passerà, è politica preistorica” proviene da Il Fatto Quotidiano.
“Il piano degli Stati Uniti di Donald Trump per chiudere la guerra in Ucraina?
Non è una pace giusta, è una pace sporca, immorale, imperfetta, contraddittoria.
Ma è l’unica possibile, l’unico piano che abbiamo. Mi sono convinto che chi
insegue la pace giusta vuole la guerra“. Queste le parole del direttore del
Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, nel corso della fiera Più Libri, Più Liberi
in corso a Roma.
“Il paradosso di Kiev è che più aiutiamo l’Ucraina, più perde, viene distrutta e
occupata. La stanno aiutando a morire, una forma di suicidio assistito, molto
costoso in termini di vite per gli ucraini e di soldi per noi europei”, ha
continuato. Il motivo? “Paghiamo tutto noi, compriamo persino dagli Stati Uniti
le armi che poi regaliamo a Kiev. Perché le classi dirigenti Ue non vogliono che
finisca la guerra? Perché non vogliono ammettere di averla persa e di aver
sbagliato tutto. L’Ue non ha piani di pace, ha eliminato da quello americano
punti come il riconoscimento dei territori persi dall’Ucraina, la promessa che
la Nato non ingloberà Kiev e non si allargherà più a Est, la restituzione di 300
miliardi di asset russi che stiamo tenendo congelati in modo illegale nelle
nostre banche e il destino futuro dell’esercito ucraino e del numero di armi.
Ovvero, le cause della guerra”, ha continuato il direttore del Fatto Quotidiano.
E ancora: “Stanno riconvertendo la propaganda del ‘vinciamo, vinciamo” nel
tentativo di farci ingoiare tutti i missili che vogliono comprare con i nostri
soldi. E poi negano le sale a storici e professori come Alessandro Barbero e
Luciano Canfora, Angelo D’Orsi e il fisico Carlo Rovelli: il risultato è che se
ne parla a tal punto che tutti vorranno assistere a questi incontri proibiti.
Questo perché la censura è stupida. Da quando combattiamo le autocrazie,
somigliamo sempre più a un’autocrazia“, ha concluso Travaglio.
L'articolo Travaglio: “Ucraina? Piano Trump è pace sporca, ma è l’unica
possibile. Chi insegue quella ‘giusta’ vuole la guerra” proviene da Il Fatto
Quotidiano.
“L’Europa continua a essere un alleato chiave degli Usa. Ma Trump è sicuramente
stufo di certi meccanismi e prese di posizione dell’Europa che vuole proseguire
a tutti i costi la guerra contro la Russia”.Lo ha spiegato Sofia Cecinini a
margine della presentazione del suo libro edito da Paper First Tutte le guerre
del mondo alla fiera Più libri, più liberi in corso a Roma. A dialogare con lei
il direttore del Fattoquotidiano.it, Peter Gomez. “Per arrivare alla guerra – ha
aggiunto Gomez – è necessario mentire. Se non si mente è più difficile portare i
parlamenti a prendere determinate decisioni. Ed è quello che è accaduto in
questi anni per quanto riguarda l’Ucraina. La cosa straordinaria del libro è che
aiuta a decriptare la naturale disinformazione presente nella geopolitica”.
Tutti gli eventi Paper First alla fiera Più Libri, Più Liberi
L'articolo Sofia Cecinini presenta ‘Tutte le guerre del mondo’ con Peter Gomez:
“L’Ue? Vuole proseguire il conflitto con la Russia a ogni costo” proviene da Il
Fatto Quotidiano.
Buongiorno a tutti, mancano pochi giorni alla scadenza del 9 dicembre per
l’abbonamento al Fatto Quotidiano al prezzo scontato di 99,99 euro diciamo 100
euro l’anno, e vi devo ringraziare perché abbiamo ricevuto non solo una marea di
nuovi abbonamenti fatti da persone che magari ne hanno fatti anche più d’uno per
regalarli ad amici e parenti, ma perché abbiamo ricevuto un sacco di lettere, di
email e di messaggi di solidarietà e di disponibilità addirittura a versare dei
soldi così a fondo perduto, che noi vi chiediamo di non mandarci ovviamente, ma
di utilizzare o per fare l’abbonamento per diventare Soci di Fatto oppure,
appunto, per regalare ad altri il Fatto Quotidiano per tutto l’anno, finché c’è
la possibilità di ottenerlo per così poco.
Qualcuno ci ha scritto: “Prendete i finanziamenti pubblici”. Ecco, io vorrei
essere chiaro: no. Noi siamo nati proprio contro il finanziamento pubblico ai
giornali. Pensiamo che il giornale lo debba pagare chi lo legge e non vada fatto
pagare a chi non lo legge. C’è una leggenda che circola, in base alla quale i
finanziamenti pubblici ai giornali sarebbero stati aboliti. Ecco, sappiate che è
una balla colossale. Dal 2001 al 2017 il calcolo spannometrico era che lo Stato
avesse dato, per finanziare i giornali all’insaputa dei loro lettori, 4 miliardi
e mezzo di euro. Dal 2017 a oggi immaginate a quanto siamo arrivati:
probabilmente a 6 miliardi in 25 anni.
In più ci sono finanziamenti che sono impossibili da quantificare, che la
Commissione europea e varie, diciamo, reincarnazioni dell’autorità europee
versano ai giornali che naturalmente cantano le lodi delle istituzioni e delle
politiche europee. Stiamo parlando di milionate e milionate che arrivano ai
giornali e che noi abbiamo deciso di, ovviamente, non percepire. È ovvio che
farebbe comodo prendere la nostra fetta: siamo, diciamo, nei primi 5 della top
ten dei giornali che vendono di più in Italia. Quindi pensate a quanto potrebbe
essere ricca e allettante quella fetta di finanziamenti pubblici italiani ed
europei per un giornale che non ha santi in paradiso, che non ha cavalieri
bianchi che vengono a ripianare le difficoltà di bilancio in un momento in cui,
come vi abbiamo spiegato, le edicole chiudono e per cui anche un giornale che è
in crescita continua come il nostro, l’unico praticamente che da 2 anni ha
ininterrottamente il segno più nelle vendite delle copie digitali e in edicola,
però soffre dal punto di vista finanziario, perché come sapete una copia in
edicola equivale a 4 o 5 abbonamenti digitali.
Quindi è chiaro che un abbonamento copre quello che prima ci copriva un quinto
della copia in edicola che eventualmente fosse venuta a mancare. Però noi non
chiediamo soldi pubblici: chiediamo fedeltà, chiediamo amicizia, chiediamo
sostegno alla nostra comunità di lettori e facciamo di tutto per allargarla. Il
nostro obiettivo non è quello di far pagare il giornale a quelli che non lo
leggono, ma di farlo leggere e acquistare a un maggior numero di persone ogni
mese, ogni anno.
E per questo vi chiediamo aiuto: diffondete il Fatto Quotidiano e facciamo tutti
in modo che la comunità nostra si allarghi, perché possiamo continuare a
sostenerci con la forza dei nostri lettori che, come vi ho spiegato, sono i
nostri unici padroni.
L'articolo “Non riceviamo soldi pubblici, dovete sostenerci voi”. Travaglio
spiega ai lettori perché è il momento di abbonarsi al Fatto Quotidiano a prezzo
speciale. Solo fino al 9 dicembre! proviene da Il Fatto Quotidiano.
“Vi chiedo di abbonarvi al Fatto Quotidiano. Il Fatto mi ha dato la possibilità
di continuare a scrivere quando tutte le porte si chiudevano, perché ha sempre
sostenuto la mia libertà di critica e di espressione. È stata la comunità che
più di ogni altra ha difeso la libertà di analizzare e criticare la politica
internazionale. Qui le firme possono avere punti di vista diversi, persino
opposti: perché il Fatto difende la libertà di tutti. Abbonatevi: è un gesto
concreto per sostenere la società libera e la vera libertà d’informazione”.
L'articolo “Mi ha dato la possibilità di continuare a scrivere quando tutte le
porte si chiudevano”. L’appello di Alessandro Orsini ad abbonarsi al Fatto
Quotidiano (a un prezzo speciale) proviene da Il Fatto Quotidiano.
Ucraina, dai piani di pace alla guerra ibrida. Ne parlano Peter Gomez e Fabio
Mini
L'articolo Ucraina, dai piani di pace alla guerra ibrida: rivedi la diretta con
Peter Gomez e Fabio Mini proviene da Il Fatto Quotidiano.
“L’Unione Europea di oggi ha tradito gli interessi dei suoi popoli, vuole
continuare la guerra in Ucraina, invece che fare proposte concrete per una
mediazione. È il fallimento del sogno europeo e si pone al di fuori del diritto
internazionale e costituzionale”. A rivendicarlo l’ex ambasciatrice Elena
Basile, presentando a Roma il libro “Approdo per noi naufraghi”, edito da
PaperFirst.
“Le parole dell’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone che parla di “attacchi
preventivi” contro la Russia, per rispondere adeguatamente alla minaccia ibrida
del Cremlino (droni, attacchi informatici, sabotaggi)? Sono intimidazioni per
far sì che gli Stati Uniti non lascino l’Europa e continuino a impegnarsi nella
guerra contro Mosca. È assurdo che ci diciamo filoucraini quando utilizziamo i
loro giovani come carne da macello. Immaginate questi giovani al fronte che
aspettano, con le notizie che trapelano della pace, e poi sentono persone come
Meloni, Tajani o Gentiloni che ci dicono che la guerra deve continuare. Ovvero,
la maggioranza Ursula von der Leyen, è terribile”, continua Basile.
Nel suo libro Basile sottolinea come “l’Ue non conosce la divisione dei poteri
tra legislativo, esecutivo e giudiziario, non ha legittimità democratica.
Maastricht ha codificato il neoliberismo e messo da parte le riforme sociali”.
Per questo spiega, “in un orizzonte che resta tragicamente europeo, è necessario
un cambio di paradigma”. Ovvero, “si riparte dalla cooperazione e dalla
solidarietà, dalla pace in un mondo multipolare dove l’Europa ritrovi il suo
posto. Costruire il multilateralismo senza doppi standard, il dialogo
interculturale e interreligioso, il diritto contro la forza, la giustizia
sociale, la mediazione diplomatica sono obiettivi ancora vivi”.
Per Basile non soltanto “serve un cambio delle classi dirigenti europee, ma
anche che il dissenso – quello in Parlamento come nel Paese – metta da parte le
differenti identità e apra una riflessione per costruire un’istanza politica
alternativa che possa rappresentare la generazione Z e il ‘non voto’, oggi il
primo partito in Italia come in Europa”.
L'articolo Basile presenta “Approdo per noi naufraghi”: “Ue ha tradito interessi
dei suoi popoli, vuole continuare guerra in Ucraina” proviene da Il Fatto
Quotidiano.
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La diffusione della “russofobia”, un sentimento anti-russo spesso del tutto
irrazionale, ha uno scopo ben preciso: la costruzione del nemico. Lo spauracchio
di Mosca serve alle classi dirigenti europee per far “accettare” ai cittadini
del Vecchio continente, e in particolare a quelli italiani, la più grande
operazione di speculazione finanziaria degli ultimi decenni: il piano di riarmo
europeo, che non farà altro che arricchire le fabbriche di armi statunitensi e i
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L'articolo Alessandro Di Battista presenta la collana Smartbook di Paper First e
il suo ‘La Russia non è il mio nemico’ proviene da Il Fatto Quotidiano.