Il tempo stringe e dopo essere stati discriminati rischiano di perdere l’anno
accademico. Il 13 novembre un gruppo di studenti iraniani è tornato a riunirsi
davanti all’ambasciata italiana a Teheran per protestare contro “la mancanza di
trasparenza nel sistema di appuntamenti per il visto e la continua chiusura di
slot per visti studenteschi” da parte dell’Italia. Accogliendo il ricorso di uno
studente iraniano insieme all’Associazione degli Studi Giuridici
sull’Immigrazione (ASGI), il Tribunale di Torino ha stabilito che i limiti
strettissimi per le procedure online configurino una vera e propria
discriminazione ai danni degli universitari iraniani, i più numerosi tra gli
studenti stranieri in Italia. E ha ordinato al ministero degli Affari Esteri e
di conseguenza all’ambasciata italiana in Iran, di sbloccare immediatamente la
procedura per i visti di ingresso. “Abbiamo sollecitato la Farnesina e ci è
stato risposto che faranno il possibile per accelerare”, riferisce il deputato
di Alleanza Verdi e Sinistra, Marco Grimaldi. “Abbiamo anche sollecitato
l’immediata riapertura della procedura online, ma al momento non c’è ancora
riscontro, come confermano gli studenti che dovranno essere informati per primi
visti che il tempo stringe”.
Chi protesta ricorda che l’ordine del Tribunale riguarda “tutti gli studenti
universitari iraniani che lo hanno richiesto via email o con qualsiasi altra
forma esprimendo chiaramente l’intenzione di richiederlo entro il 30 novembre
2025 e comunque in tempo per consentire l’ingresso in Italia per l’inizio
dell’anno accademico 2025-2026”. Oltre la scadenza del 30 novembre, infatti,
l’iscrizione universitaria verrà messa a repentaglio. “Tanti hanno già perso la
possibilità di fare domanda per la borsa di studio, che per noi studenti
iraniani è spesso l’unica possibilità di accedere ai corsi di studi”, spiega al
Fatto la sorella di uno degli studenti che non hanno ancora avuto accesso alle
procedure per il visto. Non solo. “Gli atenei pretendono che lo studente che
deve rinnovare l’iscrizione arrivi in Italia entro dicembre. Al momento è ancora
tutto bloccato, ma anche se le procedure aprissero domani il personale
dell’ambasciata italiana non riuscirà a lavorare in pochi giorni tutte le 1399
richieste ancora in attesa”. Insomma, il rischio di perdere l’anno accademico è
alto. “Se perdi l’anno non hai la certezza che l’ateneo accetterà l’iscrizione
l’anno successivo, e soprattutto chi ha avuto problemi col rilascio del visto
non ha questa garanzia perché le università ne tengono conto. Si rischia di
dover ripartire da zero, di perdere tutti i sacrifici e gli studi fatti”.
L'articolo Studenti iraniani, visti ancora bloccati nonostante la sentenza del
Tribunale. Il video della protesta a Teheran proviene da Il Fatto Quotidiano.