Nella regione di Se’dhiou, in Senegal, il livello di malnutrizione infantile
raggiunge la percentuale allarmante del 12,5% e colpisce più di 7mila bambini.
Si tratta di una delle incidenze più alte del Paese, dove la scarsità di
infrastrutture sanitarie, la difficile accessibilità alle risorse alimentari e
le condizioni economiche aggravano il rischio di mortalità, soprattutto nelle
aree rurali. Per questo, per rispondere a quella che è da anni un’emergenza
nazionale, l’organizzazione umanitaria indipendente Balouo Salo ha avviato la
costruzione di un Centro medico per il contrasto alla malnutrizione infantile
nella Regione di Sédhiou, la più deficitaria del Senegal. La struttura dovrebbe
essere operativa entro la fine dell’anno. Si tratta del primo presidio di questo
tipo nella zona ed è stato realizzato in autocostruzione con il contributo di
oltre 800 volontari e collaboratori locali, insieme alla partecipazione della
comunità beneficiaria. Insomma, un esempio concreto di cooperazione dal basso,
fondato sulla partecipazione attiva delle comunità. “Con questo progetto
vogliamo costruire un luogo di speranza, dove la cura diventa consapevolezza e
la solidarietà diventa libertà – spiega Raoul Vecchio, presidente e fondatore di
Balouo Salo – Il Centro offrirà spazi dedicati a visite mediche, dormitori per
bambini a rischio, sale per formazione degli operatori sanitari e aree
ludico-ricreative, creando un ambiente positivo e sicuro in cui promuovere la
consapevolezza sui temi della salute, dell’igiene e dell’alimentazione. Miriamo
a offrire un supporto completo, che sia anche preventivo ed educativo, creando
un punto di riferimento fondamentale per la salute e lo sviluppo dei bambini nel
Paese. Un luogo dove chiunque possa riconoscersi e sentirsi coccolato”
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L'articolo Senegal, un Centro italiano contro la malnutrizione: il progetto di
Balouo Salo per curare 7mila bambini proviene da Il Fatto Quotidiano.