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Mercato auto Italia, novembre ancora in stallo. Immatricolazioni ferme nonostante gli incentivi
Il mercato automobilistico italiano resta fermo anche a novembre, mese che si chiude con 124.222 immatricolazioni, praticamente identiche a quelle del 2024 (-0,04%). Un risultato che non indica una ripresa reale e che risulta sostenuto in modo determinante dagli incentivi per le auto elettriche, attivati il 22 ottobre e subito prenotati per 55.680 veicoli. Senza questo contributo, l’andamento sarebbe stato analogo alla debolezza dei mesi precedenti. Nel periodo gennaio-novembre le immatricolazioni salgono a 1.417.621 unità, in calo del 2,43% sull’anno precedente e ancora lontane dai livelli pre-pandemia: rispetto al 2019, il mercato perde oltre il 20%. Neppure il 2025 sembra destinato a segnare un’inversione di tendenza: secondo il Centro Studi Promotor, l’anno prossimo si dovrebbe chiudere con 1.506.000 immatricolazioni, un volume decisamente modesto per un Paese con la tradizione automobilistica dell’Italia. L’unico dato in forte accelerazione è quello delle auto elettriche (BEV), che in novembre raggiungono una quota intorno al 12,3% rispetto al 5% di ottobre, superando le 15.000 unità. Un balzo che conferma l’impatto degli incentivi, senza i quali tale exploit non sarebbe stato possibile, mentre nel cumulato la presenza delle elettriche resta molto più contenuta, al 5,8%, ancora lontana dalla media europea. In generale, le vetture ricaricabili (BEV + PHEV) aumentano del 127% sul mese e rappresentano il 19,3% del mercato, mentre le PHEV raggiungono il 7%. Prosegue invece la flessione di benzina e diesel, rispettivamente in calo del 23% e del 34,1%, mentre le ibride leggere e full hybrid consolidano la loro predominanza con una quota del 42,5%. Il quadro è appesantito dal peggioramento del clima di fiducia. L’indice ISTAT relativo ai beni durevoli – categoria che comprende anche l’automobile – scende da -55,5 a -58,1, segnalando un atteggiamento sempre più cauto da parte dei consumatori. Anche la percezione degli operatori non è incoraggiante: nell’indagine del CSP, l’83% dei concessionari definisce bassa la raccolta ordini di novembre e il 42% prevede un ulteriore indebolimento nei prossimi mesi. Sul settore pesa inoltre l’attesa delle nuove proposte della Commissione Europea sul percorso di transizione energetica, attese per il 10 dicembre, in un contesto che negli ultimi anni ha già provocato un calo della produzione e l’invecchiamento del parco auto circolante. Dal punto di vista delle tipologie, i suv continuano a dominare e rappresentano il 56,1% del mercato di novembre: crescono i piccoli, mentre compatti e medi arretrano. Le utilitarie e superutilitarie pesano per il 30,4% e risultano in leggero calo (-1,1%). In controtendenza il mercato dell’usato, che registra 475.875 trasferimenti di proprietà, in aumento dell’1,1%. Dall’inizio dell’anno i passaggi superano i 5,2 milioni, confermando come molti italiani preferiscano ancora soluzioni più economiche in una fase di transizione complessa e di incertezza sulla direzione futura del settore. Anche perché il potere d’acquisto resta, purtroppo, limitato. L'articolo Mercato auto Italia, novembre ancora in stallo. Immatricolazioni ferme nonostante gli incentivi proviene da Il Fatto Quotidiano.
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