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In un Paese di manager uomini, Geely Italia decide di andare controcorrente
Geely Italia entra nel mercato italiano con una scelta in controtendenza per il nostro Paese: l’80% del top management del brand è composto da donne. Su sei ruoli chiave strategici di prima linea, uno solo è ricoperto da un uomo mentre gli altri cinque sono guidati da manager in rosa: la conferma di un approccio basato sulle competenze e sui percorsi professionali, più che sul genere. Un dato che assume ancora più rilevanza se confrontato con il panorama italiano, dove la presenza femminile nei ruoli apicali resta limitata. Le donne rappresentano infatti circa il 22% dei dirigenti in Italia, un segnale di come la parità nelle posizioni di vertice sia ancora lontana dall’essere raggiunta. Il progetto italiano di Geely nasce in un momento di profonda trasformazione dell’automotive, tra elettrificazione, digitalizzazione dei servizi e nuovi modelli di mobilità. In questo contesto, l’azienda interpreta il cambiamento anche sul piano organizzativo e culturale, adottando un modello di lavoro flessibile e orientato alle persone. A supportare lo sviluppo del brand in Italia c’è Jameel Motors, partner distributivo internazionale che porta un sistema di valori fondato su meritocrazia, rispetto e crescita continua. Questi principi si traducono in scelte concrete: smart working esteso, sedi operative a Roma e Milano pensate come hub di collaborazione e politiche di welfare che favoriscono equilibrio tra vita professionale e personale. Un messaggio chiaro: il cambiamento del settore auto, come pure di altri comparti industriali verrebbe da dire, passa anche dalle persone e dai modelli con cui si sceglie di affrontarlo. Se poi è un cambiamento che passa per il gentil sesso, ben venga. L'articolo In un Paese di manager uomini, Geely Italia decide di andare controcorrente proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Geely inaugura in Cina il più grande centro di collaudo veicoli elettrificati al mondo
Geely Auto Group ha inaugurato a Ningbo, in Cina, il Safety Centre, il più grande e avanzato centro di collaudo per la sicurezza automobilistica a livello globale. La struttura si estende su 45.000 m² e rappresenta un investimento iniziale superiore a 2 miliardi di RMB (oltre 240 milioni di euro), con l’obiettivo di supportare lo sviluppo di nuove tecnologie per la sicurezza nell’era dei veicoli elettrificati e intelligenti. Il centro copre l’intero spettro dei test di sicurezza riconosciuti a livello internazionale, inclusi crash test ad alta velocità, protezione dei pedoni, sicurezza attiva, test su batterie e sistemi di propulsione, oltre a valutazioni su cybersecurity, salute e impatto ambientale. L’impianto è stato progettato secondo il concetto Geely di “sicurezza integrata”, che va oltre la protezione di veicolo e occupanti e include anche dati, ambiente e benessere delle persone. Il Geely Safety Centre dispone di capacità avanzate per test di cybersecurity conformi agli standard CNAS, con simulazioni di attacchi multipli e verifiche su chip, firmware, crittografia dei dati, aggiornamenti OTA e sistemi elettronici di bordo. È inoltre attivo il team “Golden Nose”, specializzato nell’analisi di materiali e nella rilevazione di sostanze nocive e odori, a supporto dello standard interno “zero gas/odori dannosi”. La struttura ha stabilito cinque Guinness World Record, tra cui il più grande laboratorio di sicurezza automobilistica, la pista indoor per crash test più lunga al mondo, la galleria del vento più ampia con simulazioni climatiche avanzate e il maggior numero di tipologie di test disponibili in un centro di un costruttore automobilistico. L'articolo Geely inaugura in Cina il più grande centro di collaudo veicoli elettrificati al mondo proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Geely Talks, una nuova idea di mobilità prende forma. Tra tecnologia avanzata e apertura al futuro
Dopo lo sbarco ufficiale sul mercato italiano, Geely punta a diventare un player credibile per istituzioni, addetti ai lavori e automobilisti. Non una semplice “nuova casa automobilistica”, ma un marchio che vuole inserirsi nel dibattito sulla mobilità del futuro con contenuti tecnici solidi, un approccio culturale aperto e una strategia costruita su innovazione e design. È in quest’ottica che nasce la collaborazione con il Politecnico di Milano, presentata ai Geely Auto Talks: un osservatorio privilegiato su come Intelligenza Artificiale, ADAS (ovvero i sistemi di assistenza alla guida), elettrificazione e nuove competenze stanno ridisegnando l’automotive. La fotografia scattata dal Polimi è chiarissima. Il mercato italiano degli ADAS cresce a doppia cifra e ha raggiunto 1,2 miliardi di euro nel 2024. Ma soprattutto questi sistemi generano benefici tangibili: la diffusione di tecnologie come la frenata automatica d’emergenza o il mantenimento della corsia, giusto per citarne alcune, ha ridotto gli incidenti del 12% e la gravità degli infortuni del 13%, con un risparmio sociale che supera gli 1,8 miliardi di euro nell’ultimo decennio. L’intelligenza artificiale accelera ulteriormente questo cambiamento: oggi l’automotive è tra i settori più maturi nell’adozione di soluzioni AI. Dai sistemi predittivi che anticipano comportamenti a rischio, alla progettazione generativa nei centri R&D, fino alla gestione del veicolo in tempo reale, l’AI permea l’intera catena del valore. E la guida autonoma? Nel mondo, oltre la metà dei progetti più avanzati riguarda i robotaxi, con Cina e Stati Uniti in forte vantaggio competitivo. In Italia siamo indietro, c’è dunque la necessità di riguadagnare terreno. Tecnologia, però, significa anche persone. La grande indagine sulle risorse umane del Politecnico, condotta su migliaia di cittadini e decine di opinion leader, racconta un’automotive che sta cambiando pelle: il 56% delle aziende segnala carenza di competenze specifiche e quasi la metà richiede nuovi set di skill, soprattutto su elettrificazione, AI, sostenibilità e guida autonoma. I ruoli più richiesti nei prossimi cinque anni? Automotive engineer, IT specialist e data analyst, insieme a figure di customer care e marketing sempre più data-driven. È proprio per colmare questo divario – tecnologico, culturale e di competenze – che Geely intende proporsi come attore sistemico. Come spiega Marco Santucci, il numero uno di Geely Italia: “Crediamo fortemente nel potenziale dell’Italia come hub strategico per l’innovazione, il design e la mobilità del futuro. Il nostro Rinascimento Tecnologico mette al centro le persone e usa la tecnologia per migliorare la qualità della vita, rendendo più sicuro e sostenibile il modo di muoversi”. Non solo auto, dunque. Geely punta a costruire un ponte stabile tra industria, istituzioni, università e professionisti. Un modo concreto per dimostrare che credibilità e visione non si dichiarano. Si costruiscono, numeri alla mano. L'articolo Geely Talks, una nuova idea di mobilità prende forma. Tra tecnologia avanzata e apertura al futuro proviene da Il Fatto Quotidiano.
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