Andare o non andare alla Fiera più libri più liberi dove è presente una casa
editrice che pubblica libri nazifascisti? “Io sto con chi non va. Il fascismo e
il nazismo non sono idee che hanno diritto di cittadinanza“. Così Tomaso
Montanari ad Accordi&Disaccordi, il talk condotto da Luca Sommi, in onda ogni
sabato sul Nove con la partecipazione di Marco Travaglio e Andrea Scanzi a
proposito della polemica che ha visto contrapposte due “scuole di pensiero”: da
una parte gli autori come Alessandro Barbero e Zerocalcare che, di fronte alla
partecipazione di ‘Passaggio al Bosco’ hanno scelto di boicottare la fiera,
dall’altra quella di altri scrittori, come Cacciari e Canfora che sostengono che
non andare sia inutile, sciocco e controproducente. Nel giorno in cui alla fiera
si è svolto anche un flash mob di protesta sulle note di Bella ciao, lo storico
dell’arte ha spiegato: “Io avevo già messo in conto di non andare, per cui non
faccio testo, ma non ci sarei andato. Capisco anche le ragioni degli altri però
credo che non si tratti di andare via dal Parlamento, non è l’Aventino. Questo è
una manifestazione commerciale. E siccome il punto problematico è l’Associazione
italiana editori e il suo presidente Innocenzo Cipolletta, che ha candidamente
dichiarato che questa è una fiera di idee e che tutte le idee sono benvenute,
allora io dico no grazie, vado da un’altra parte: – ha proseguito – vado per
esempio a Testo, a Firenze, a febbraio, in un’analoga manifestazione dove i
nazisti non sono accolti. E’ un meccanismo fondamentale di autodifesa nel mondo
del mercato, il metodo che hanno soprattutto le personalità più in vista per
indurre se non per la Costituzione almeno per la prostituzione cioè, come dire,
se non per i principi almeno per l’utile. Facciamo leva almeno sulle casse”.
“Se questa casa editrice non viola la legge ed è deprecabile semplicemente sotto
un punto di vista morale per quello che pubblica, non è rischioso che
un’associazione, un ente che organizza una fiera cominci a valutare tu sì, tu
no? Non sono metodi tipici di un’altra parte politica?”, ha chiesto Sommi. “No,
io non credo. Credo che ci sia una sola idea che la nostra Costituzione
proibisce. C’è una sola cosa che non si ha la libertà di professare in Italia,
cioè il fascismo. Gustavo Zagrebelsky ha scritto che la Costituzione è anche un
comando sui vinti, è un comando sui fascisti. I fascisti non l’hanno scritta la
Costituzione, sono gli unici fuori e il fascismo e il nazismo non sono idee che
hanno diritto di cittadinanza. Allora da questo punto di vista io credo che la
magistratura si dovrebbe occupare del catalogo di Passaggio al bosco, che
ricordo è l’editrice da cui sono usciti, per esempio, i picchiatori che hanno
aggredito i ragazzi del liceo Michelangelo qua a Firenze. Non si tratta soltanto
di libri si tratta del braccio editoriale di un movimento che ha come fine
l’eversione dello Stato“.
Montanari ha poi aggiunto: “Basta guardare cosa hanno in catalogo. Il punto è
che queste idee non hanno diritto di cittadinanza e io credo che se non se ne
occupa la magistratura, se ne deve occupare la coscienza delle persone perché
queste manifestazioni sono a inviti e se la linea è quella della Costituzione
allora tutti sono ammessi tranne i fascisti“. “Però il risultato è che questa
casa editrice che nessuno conosceva, ora la conoscono tutti, quindi si è
ottenuto l’effetto contrario”, ha ribattuto il conduttore. “Ma l’effetto
contrario lo abbiamo ottenuto in altro modo. I fascisti sono al governo del
paese, cioè non è che stiamo promuovendo idee sconosciute o marginali di una
periferia del Paese, non stiamo in una perfetta democrazia in mano a sinceri
democratici, non stiamo promuovendo dei bizzarri personaggi che nessuno conosce.
Queste idee sono alla guida del Paese quindi ogni occasione per far capire in
che mani siamo è benedetta dal mio punto di vista”, ha concluso Montanari.
L'articolo Più libri più liberi, Montanari sul Nove: “Io sto con chi non va.
Effetto boomerang? No, i fascisti sono già al governo del Paese” proviene da Il
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