“Se Dazn dovesse mollarci come ha fatto in Francia, saremmo tutti nei guai”. Mai
banale Aurelio De Laurentiis, nemmeno sul palco del Gran Galà del Calcio,
durante un evento in cui sono stati premiati i migliori dello scorso campionato.
Salito sul palco per ritirare il premio di miglior società del 2024/25 e
intervistato da Fabio Caressa, De Laurentiis ha lanciato l’allarme per quanto
riguarda la situazione dei diritti televisivi e nello specifico le difficoltà
economiche che vivono i club di Serie A.
Dopo il flop dello scorso anno, la Ligue 1 ha deciso di chiudere ogni rapporto
con Dazn, creando una piattaforma televisiva e digitale ufficiale gestita da LFP
(Ligue de Football Professionnel) Media, con il canale Ligue 1+ a trasmettere i
match. Ecco perché il patron del Napoli ha poi proseguito criticando la
situazione attuale, anche quando è stato invitato a mantenere la calma.
“Va bene, godiamoci il premio senza far arrabbiare nessuno: comportiamoci da
italiani”, cioè fingendo che tutto vada bene, si leggeva tra le righe delle
parole del presidente del club campano. E ancora: “Lavorano bene? Benissimo,
finché non ci sono commentatori filo-romanisti”, ha tuonato ancora il presidente
del Napoli facendo riferimento probabilmente al match tra Roma e Napoli giocato
domenica sera.
“Se sei più piccolo di Roma, Napoli, Juve, Inter o Milan, la paura di scendere
ti blocca. In Nba non retrocede nessuno e i club valgono miliardi”, ha
continuato De Laurentiis, che alla fine ha anche lanciato una proposta: “Vorrei
convocare gli Stati Generali del calcio italiano. Voglio vedere i proprietari
dei fondi, i veri padroni delle società che non si vedono mai e che dovrebbero
conoscere questo mondo prima di entrarci”.
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Vorrei convocare gli Stati Generali”: l’allarme di De Laurentiis proviene da Il
Fatto Quotidiano.
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“Il presidente si riferiva a me quindi? Ho temuto fosse autoreferenziale”.
Disteso, sereno, felice per la vittoria. Così Antonio Conte nel post
Roma-Napoli, gara vinta 0-1 dai suoi con gol di David Neres (il terzo in due
gare consecutive di Serie A), che ha regalato agli azzurri il primo posto
insieme al Milan, a quota 28 punti. Seguono Inter e la stessa Roma a quota 27.
L’allenatore leccese ha scherzato sulle parole di Aurelio De Laurentiis, che nel
classico post dopo la partita su X, aveva scritto: “Grande vittoria di un gruppo
guidato da un vero condottiero”.
Dopo tre partite senza vittorie, adesso il Napoli è reduce da tre vittorie
consecutive dal rientro della sosta tra campionato e Champions League: due in
Serie A contro Atalanta prima e Roma poi, una contro il Qarabag in Europa. “A
parte tutto, sono contento per i ragazzi perché è un momento da elmetto,
mantenerci su questo standard secondo me è incredibile. Dobbiamo continuare a
fare di necessità virtù, andiamo avanti uniti e compatti e l’abbiamo dimostrato,
battendo Atalanta, Qarabag e ora la Roma, vincendo in modo convincente, abbiamo
mandato un messaggio a noi stessi: se vogliamo, possiamo“, ha spiegato
l’allenatore del Napoli.
Poi l’analisi si è spostata sulla partita, vinta 0-1 in maniera “sporca” dal
club napoletano, con una gara di grande personalità e coraggio. “Sicuramente
venire a Roma facendo una prova di personalità come la nostra, con loro che
difendono in avanti, non era semplice. È un’ottima squadra. Ho chiesto ai
ragazzi di guardare l’avversario dritto negli occhi fin dall’inizio, l’hanno
fatto e ne sono molto contento”.
E poi ancora sugli infortunati: “Viviamo un momento comunque di grande
difficoltà perché tanti calciatori sono indisponibili e tutto questo durerà
ancora per un po’. Non sono preoccupato, però spero che i giocatori che ci sono
adesso non vengano meno, perché altrimenti la situazione sarebbe ancora più
grave”, ha concluso Conte sull’argomento.
Quella intrapresa però dal Napoli è la strada giusta secondo il tecnico leccese,
che ha elogiato i suoi: “Stiamo dimostrando di avere entusiasmo, voglia,
determinazione. Non dobbiamo mai smarrirle perché sono le qualità che ci hanno
fatto vincere lo scudetto, ora dobbiamo provare a difenderlo nonostante gli
infortuni di lungo corso”.
L'articolo “Ah, ma parlava di me? Pensavo fosse autoreferenziale”: il Napoli
vince e torna in vetta, Conte scherza sulle parole di De Laurentiis proviene da
Il Fatto Quotidiano.
Insulti contro Roberto Saviano, definito “parassita“. E un duro attacco ad
Aurelio De Laurentiis. Alla vigilia della sfida di Champions League contro il
Qarabag, per le strade di Napoli sono apparsi diversi manifesti contro il
presidente del club e contro il giornalista e scrittore. Sono firmati dagli
ultras delle due curve dello stadio Maradona: i gruppi Curva A e B. Il motivo?
Sarebbe l’atteggiamento avuto da De Laurentiis e Saviano in occasione
dell’espulsione dall’Olanda dei tifosi azzurri che erano ad Eindhoven per
l’incontro di Champions contro il Psv.
Su questo punto viene attaccato il presidente del Napoli: “Hai provato a
comprarci fin dal primo giorno ma non siamo mai stati sul mercato e questo tu
non l’hai mai accettato. In Olanda hai dimostrato il tuo modo di essere
presidente, tacere sugli abusi subiti dalla tua gente”, si legge nel manifesto.
L’attacco a Saviano invece è più generico: “Sulle problematiche della nostra
città hai costruito la tua notorietà – scrivono – ora miri agli ultras per il
tuo prossimo racconto“.
L'articolo Gli ultras del Napoli attaccano Saviano e De Laurentiis: il video dei
manifesti appesi in città proviene da Il Fatto Quotidiano.
“Bravo Antonio Conte che si è ripreso in mano la squadra. Bravi i calciatori che
hanno eseguito le sue istruzioni”. Questo il testo del classico post su X post
partita di Aurelio De Laurentiis, che puntuale arriva dopo ogni match giocato
dal Napoli. Un post apparentemente di complimenti, che però forse non ha fatto
piacere ad Antonio Conte, soprattutto per la prima parte. Il club napoletano ha
battuto 3-1 l’Atalanta di Palladino e ha scacciato via crisi e polemiche dopo
tre partite senza vittoria e senza segnare.
Decisivi i gol di David Neres (doppietta) e Noa Lang, tutti nel primo tempo. A
fine gara – arrivato ai microfoni di Dazn – Antonio Conte ha commentato la
sfida, ma anche il messaggio di De Laurentiis, dove si parlava di un Conte che
ha “ripreso in mano la squadra”.
“Non c’era bisogno di riprendermi la squadra, questo è fuor di dubbio – ha
commentato l’allenatore del Napoli a Dazn -. La squadra stava con me, sta con me
e starà sempre con me. Così come io starò sempre con loro, a prescindere da
tutto”.
Poi una precisazione del rapporto tra lui e la squadra dopo le polemiche delle
scorse settimane: “Abbiamo un rapporto molto stretto, molto forte con i ragazzi.
Sanno che hanno di fronte una persona vera, onesta. Io non riesco a mettere
maschere. I ragazzi sanno benissimo che niente e nessuno potrà incrinare il
nostro rapporto. Dopo Bologna mi sono preso io la responsabilità”.
Insomma, nessuna polemica, ma Conte ha voluto replicare specificando che non
esisteva nessun attrito tra lui e la squadra, soprattutto dopo gli ultimi
negativi risultati. Intanto il club partenopeo ha ritrovato la vetta della
classifica con 25 punti, anche se solo momentaneamente in attesa delle sfide di
Roma e Inter, rispettivamente contro Cremonese in trasferta e Milan nel derby,
che prima dell’inizio della giornata guidavano la classifica con 24 punti.
L'articolo “Bravo Conte che si è ripreso la squadra”: De Laurentiis dopo la
vittoria del Napoli. Ma il tecnico lo gela proviene da Il Fatto Quotidiano.
Il controverso caso delle plusvalenze per le compravendite di due giocatori del
Napoli ha un primo punto fermo giudiziario. Il giudice per l’udienza preliminare
di Roma ha rinviato a giudizio il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis,
per il reato di falso in bilancio in relazione alle annate 2019, 2020 e 2021.
Oltre al presidente il giudice ha mandato a giudizio il suo braccio destro,
Andrea Chiavelli e la società calcistica. Al centro del procedimento presunte
plusvalenze fittizie nella compravendita dalla Roma del difensore Kostas Manolas
nell’estate del 2019 e dell’acquisto dell’attaccante Victor Osimhen nel 2020
dalla squadra francese del Lille.
L’inchiesta sulla compravendita dell’attaccante nigeriano è stata spostata
nell’agosto 2023 da Napoli alla Procura della Capitale, perché è a Roma che fu
approvato il bilancio del Napoli calcio. Osimhen, capocannoniere e trascinatore
del Napoli di Spalletti che ha vinto il terzo scudetto, arrivò dal Lille per una
cifra complessiva di 71 milioni e 250mila euro. L’acquisto più costoso della
storia del club di De Laurentiis. Il Napoli però pagò solamente 50 milioni al
Lille, mentre 21 milioni furono valutati i cartellini girati ai francesi del
portiere greco Orestis Karnezis e di tre giovani calciatori poi letteralmente
spariti dai radar. I loro nomi sono Luigi Liguori, Claudio Manzi e Ciro
Palmieri. Proprio sulla valutazione di questi calciatori mai più visti in Serie
A si è concentrata gran parte dell’indagine.
Nell’ambito della giustizia sportiva, ad aprile 2022 il tribunale federale aveva
prosciolto il Napoli e De Laurentiis. Il procedimento Figc era stato poi
riaperto solamente per la Juventus in seguito agli elementi emersi
dall’inchiesta Prisma dei pm di Torino. Il nuovo processo sportivo aveva portato
ai 10 punti di penalizzazione per il club bianconero nella stagione di Serie A
2022/23. Il procuratore federale della Figc, Giuseppe Chinè, chiederà ora gli
atti alla procura di Roma. Precedentemente, in sede sportiva, la procura
federale chiese 11 mesi di inibizione per il patron dei partenopei, ma appunto
il tribunale federale assolse lui e la società.
L'articolo A processo il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis per falso
in bilancio: i casi Manolas e Osimhen proviene da Il Fatto Quotidiano.
“De Laurentiis, cacc’e sorde” (caccia i soldi), cantavano i tifosi del Napoli
nelle stagioni prima degli scudetti, rimproverando al presidente una presunta
tirchieria nelle operazioni di mercato. Lo slogan può essere mutuato per la
sentenza del Tar Campania emessa nei giorni scorsi: il Napoli calcio dovrà
‘cacciare i soldi’ e pagare di tasca propria gli straordinari dei vigili urbani
impiegati per i servizi di viabilità e sicurezza connessi alle partite del
campionato di serie A e delle coppe nazionali ed europee.
Si tratta di circa 250mila euro accumulati per coprire 27 partite delle ultime
tre stagioni, sulle quali quali la SSCN di De Laurentiis aveva fatto ricorso
sostenendo che si trattasse di attività per “servizi pubblici essenziali o con
finalità istituzionali” riguardanti lo Stadio comunale Maradona, per il quale è
titolare di concessione. E quindi esentate dall’applicazione dell’addebito
calcolato secondo il regolamento di polizia municipale approvato in consiglio
comunale. Regolamento che, secondo i legali di De Laurentiis, andava annullato.
Di diverso avviso i giudici della prima sezione Tar Campania. Hanno messo nero
su bianco che “non va confusa la rilevanza pubblica dell’evento con l’interesse
pubblico, che presenta caratteri specifici e la cui ricorrenza è rimessa alla
discrezionalità del legislatore (che l’ha individuato, come visto, nella
sicurezza e fluidità del traffico e nel contenimento delle spese a carico della
collettività)”. “Ne consegue – si legge nel provvedimento che rigetta il ricorso
– che la scelta del Comune di Napoli di sottrarre le manifestazioni calcistiche
dal novero degli eventi esonerati dal costo dei servizi di Polizia locale si
mostra coerente con l’indicazione del legislatore”. Altrimenti “si giungerebbe a
gravare l’ente pubblico (e, quindi, la collettività) di esborsi per attività
delle quali si avvantaggia principalmente il soggetto privato che incamera il
totale dei relativi proventi”.
La sentenza del Tar segue la scia di un’altra sentenza del marzo scorso, una
condanna della Corte dei Conti per danno erariale a un assessore di Napoli e a
una ex assessora che avrebbero omesso di addebitare agli organizzatori di una
serie di eventi a scopo di lucro tenutisi in città i costi derivanti
dall’impiego degli agenti del corpo di polizia locale. Furono accolte le tesi
sostenute dai pm contabili Licia Centro e Ferruccio Capaldo, coordinati dal
procuratore regionale Antonio Giuseppone. Le condanne riguardarono l’ex
assessora Alessandra Clemente (per un presunto danno erariale da 160mila euro) e
l’assessore ancora in carica Antonio De Iesu (per un presunto danno erariale da
20mila euro), già questore del capoluogo campano ed ex vicecapo della Polizia di
Stato. Furono assolti altri due ex assessori (Ciro Borriello ed Eleonora De
Majo) e l’attuale assessore Pierpaolo Baretta, ai quali gli inquirenti
contestavano un danno erariale da 70mila euro ciascuno.
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usati durante le partite allo Stadio Maradona proviene da Il Fatto Quotidiano.