Tag - Napoli

Scontro tra scooter con due studenti e un’auto: muore 16enne e gravissimo 17enne
Grave incidente a Pozzuoli, nel Napoletano. Coinvolti due ragazzi, un 16enne e un 17enne in sella allo stesso scooter, diretti all’istituto “Pareto” di Arco Felice. Il più giovane dei due, Vincenzo Sepe, era di Marano ed è morto a seguito dell’impatto. È di Bacoli invece il 17enne, ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale “Santa Maria delle Grazie” di Pozzuoli. È in prognosi riservata e sarebbe in pericolo di vita. L’incidente è avvenuto in via Fasano, e non sono chiare le circostanze che han portato lo scooter a scontrarsi contro un’auto. Sul luogo immediati i soccorsi del 118 e le forze dell’ordine. A fornire ulteriori dettagli sulle cause, oltre alle indagini della Polizia Municipale del comune, sarà l’autopsia sulla salma del giovane disposta dalla Procura. La dinamica ricorda fortemente l’incidente avvenuto in Romagna questa mattina, che ha coinvolto due ragazze dirette a scuola in sella allo stesso scooter e che ha visto la morte di una delle due. L'articolo Scontro tra scooter con due studenti e un’auto: muore 16enne e gravissimo 17enne proviene da Il Fatto Quotidiano.
Napoli
Cronaca
Incidenti Stradali
Pozzuoli
La spia russa che sparì da Napoli smascherata a causa dell’amore per la sua gatta
Poco più di tre anni fa la storia della spia russa — sparita da Napoli dopo aver “infiltrato” gli ambienti militari della Nato e dell’esercito americano — aveva fatto il giro del mondo. Oggi gli stessi giornalisti investigativi, che avevano scoperto il caso, sono riusciti a risalire al suo vero nome. A raccontarlo è Christo Grozev, giornalista investigativo di The Insider ed ex capo investigatore russo di Bellingcat, che in un video sul suo canale YouTube l’ha soprannominata “Cat Lady”. Non per vezzo narrativo, ma perché è proprio un gatto ad aver svelato la vera identità della spia. Maria Adela Kuhfeldt Rivera – che si presentava come una gioielliera peruviana – in realtà si chiama Olga Kolobova. Indagando sulla donna, Grozev ha scoperto che tutti gli amici italiani di Maria Adela ricordavano un dettaglio preciso: il suo amore viscerale per la gatta Luisa. Parte così la caccia al felino della spia. I gatti hanno un microchip e ogni microchip possiede un numero unico a livello mondiale. Trovato quel codice, gli investigatori iniziano a scandagliare i database veterinari russi. Il colpo di scena arriva quando Luisa risulta registrata presso una clinica veterinaria in Russia. Da lì il passo è breve. Su VK, il Facebook russo, compare una donna che segue quella clinica veterinaria, mette “Mi piace” ai suoi post e pubblica foto di un gatto identico. Il puzzle si ricompone in poche ore. Dopo anni di addestramento, documenti falsi e identità costruite con cura maniacale, a smascherare una spia russa non è stato un hacker, un satellite o un traditore, ma una gatta. L'articolo La spia russa che sparì da Napoli smascherata a causa dell’amore per la sua gatta proviene da Il Fatto Quotidiano.
Napoli
Cronaca
Spionaggio
Russia
“Io non faccio il rapper per fare il criminale, ma per salvarmi. La mia tarantella? Il naso che mi ha bloccato e fatto venire ansia e tachicardia”: così Enzo Dong
“Non faccio il rapper per fare il criminale, l’ho fatto per salvarmi da un’ipotetica vita criminale che avrei potuto intraprendere, disgraziatamente, se non avessi trovato altro da fare nella vita”, così Enzo Dong che, dopo una lunga attesa, è tornato. E lo ha fatto facendo uscire il suo nuovo album, “Life Is A Tarantella”. Una pubblicazione tanto attesa quanto, a tratti, inaspettata. Il punto zero di una nuova fase artistica e personale, dopo il suo primo disco “Dio perdona io no”, uscito nel 2019. Il progetto presenta dieci tracce e tre featuring (Pyrex, Lady Dong e Lele Blade). I pezzi sono prevalentemente trap. C’è qualche accenno al reggaeton, una citazione ad Anna Pepe e un’alternanza di brani da club con altri più romantici, introspettivi. Il rapper di Secondigliano ha raccontato, a FqMagazine, la genesi del disco. Arrivata dopo un lungo periodo buio, tra problemi di salute (“Non respiravo più bene da un annetto”), pressioni psicologiche (“Ci sono stati un bel po’ di rallentamenti che mi hanno portato un po’ fuori strada”) e la lotta quotidiana con sé stesso e con ciò che lo circonda. “Vi ho fatto aspettare tanto, ma non sapete quanta sofferenza c’è stata dietro questo periodo oscuro”, hai scritto su Instagram. Che fine ha fatto Enzo Dong? In questi anni sono successe tante cose. Quella principale, che mi ha stoppato musicalmente, è stata una problematica al naso che ho avuto negli ultimi anni. Non respiravo più bene da un annetto, avevo i turbinati praticamente atrofizzati. Dopo l’operazione ho continuato ad avere ancora problemi che, a loro volta, mi hanno scatenato altre cose come la claustrofobia, ansia e tachicardia. Tutta una serie di reazioni a catena per via di questo problema di salute che ho avuto. Questa cosa mi ha impedito anche di registrare, mi ostacolava il cantare. Anche per i live ho avuto problemi. Un periodo duro… Poi i problemi non arrivano mai da soli, arrivano sempre tutti quanti insieme. Non avevo neanche lo studio, dopo il covid. La pandemia mi ha fatto ritardare tutta una serie di progetti che stavamo mettendo sul piano manageriale. Ci sono stati un bel po’ di rallentamenti che mi hanno portato un po’ fuori strada. Sei riuscito ad andare oltre le difficoltà? Sì, siamo riusciti a riprendere la situazione in mano e ci siamo rimessi subito al lavoro. La gente attendeva un mio progetto da un bel po’ di anni. Nonostante tutto, negli anni hai pubblicato musica in modo sporadico. Dal 2019 non uscivi con un disco, il che si scontra con l’attitudine odierna di essere sempre presenti: hai mai avuto paura di venire dimenticato? Questa è proprio una cosa che odio della società e dei social attuali. La odio a più non posso perché amo la produttività, fare musica è la mia passione e, se non facessi questo, starei male. E infatti sono stato male anche perché stare fermo non è bello. L’iperproduzione di musica però, secondo me, la sta rovinando. Sta diventando veramente troppo veloce. La gente non ha più tempo di affezionarsi a un brano, a un disco. Questa cosa dovrebbe essere presa in modo diverso dagli artisti, dalle etichette e da tutta l’industria musicale. Altrimenti finisce che la musica si brucia. Per quanto riguarda la paura di essere dimenticato, ammetto che è stato un pensiero che mi ha fatto stare male in questi anni. Qual è il tuo significato di “Life Is A Tarantella”? È proprio l’emblema di questo periodo. A Napoli si dice che la Tarantella sono i guai e, il titolo, rispecchia tutti i problemi che ho avuto in questi anni. Un po’ pure per abbattere lo stereotipo del rapper che vive la vita senza problemi. In realtà il rap nasce dallo struggle (la lotta quotidiana, la resilienza, le difficoltà sociali, economiche e personali, e la voglia di riscatto partendo dal niente, ndr), dalle tarantelle, detto in napoletano. Quando hai iniziato a scrivere le prime tracce? Un annetto fa. Lavorare con i fratelli, con le persone con le quali ti trovi bene, è la via più veloce e più facile per fare della buona musica. Sono sempre aperto a collaborare con tutti però, ovviamente, dopo un periodo che mi aveva portato un po’ fuori strada, la prima cosa che potevo fare era collaborare con dei miei amici, come Pyrex. Lele Blade, invece? Ho scoperto una grande amicizia in questi anni con lui. Mi ha fatto molto piacere che mi abbia supportato subito nel progetto. È stato partecipe, si è inserito. Tanti artisti sono stati invitati nell’album ma ognuno è preso dai suoi dischi, dai suoi progetti. E per me, rientrare in pista, arrivare subito a gamba tesa con tantissimi featuring, non è stato facile. La lavorazione che c’è dietro ai dischi è molto grossa, la gente non immagina quello che c’è dietro. In “We The Best” dici di aver fatto il palo per strada. Ti senti uno dei megafoni per i ragazzi di un certo tipo di periferia? Sì, anche perché ho vissuto molto il quartiere quando ero piccolo. Poi il rap per fortuna mi ha salvato da certi contesti che mi avrebbero portato al disastro. Se non avessi fatto il rapper non so quale guaio nella vita avrei fatto. Sicuramente in qualche tarantella vera mi sarei trovato, anche un po’ da stupido. Essendo “bravi ragazzi nei brutti quartieri”, il rischio è di affascinarsi a situazioni senza accorgersene. Mi fa molto piacere rappresentare i ragazzi del quartiere, che è sempre stato il mio motto alla fine. Dong sta per il mio quartiere, Rione Don Guanella. Vivi ancora a Secondigliano? Sì, “non c’è casa come casa tua”. I problemi ci sono ancora ed è importante se ne parli: artisti come te e Geolier sono riusciti a sfuggire da certe dinamiche di strada. Da cosa potrebbero partire i ragazzi per svoltare la propria vita? I ragazzi di oggi dovrebbero concentrarsi a trovare la propria passione. Ok il rap, che comunque dà una chance a molti ragazzi, però il consiglio che darei è quello di trovare la propria passione e non seguire quella degli altri, quella che ti impongono i social o quella che va di moda. Oggi il rap va pure un po’ di moda ma, quando io o Geolier abbiamo iniziato a fare rap, era una cosa che è partita da noi, contro ogni aspettativa. Non c’era la moda che tutti erano rapper. Abbiamo creduto nel nostro, buttandoci in questa strada che sembrava battuta da poche persone. Invece oggi i ragazzi seguono la strada che stanno battendo un po’ tutti. Il successo non è solo materiale, è anche una soddisfazione personale. “Se voi siete la strada, io sono la superstrada”, dici in “Gangsta Gangsta”. Alcuni rapper millantano di essere qualcosa che non sono? È una citazione anche un po’ ironica, infatti nel pezzo si sente un pernacchio. Però sì ci sono tanti un po’ con il mito del personaggio, di 50 Cent, del rapper gangsta. Io sono di Secondigliano e sono cresciuto nel mio rione. Ho visto molti contesti e situazioni pericolose e, nonostante ciò, non mi sono mai proclamato “gangster”. Non sono mai stato un criminale, per fortuna. Quando però vedo emulare troppo certe cose mi dispiace perché, secondo me, dobbiamo dare ai ragazzi un altro esempio. Io non faccio il rapper per fare il criminale, l’ho fatto per salvarmi da un’ipotetica vita criminale che avrei potuto intraprendere, disgraziatamente, se non avessi trovato altro da fare nella vita. È questo il messaggio che dobbiamo dare. Cosa ne pensi di Luchè a Sanremo? Sono felicissimo per lui. Sono un grande fan di Luchè da sempre, dai Co’Sang. Facevo pure le doppie ai live dei Fuossera quando ero piccolissimo. Vedere Luchè a Sanremo è una soddisfazione perché è comunque il mio mito da sempre. Gli faccio un in bocca al lupo e spero spacchi tutto. L'articolo “Io non faccio il rapper per fare il criminale, ma per salvarmi. La mia tarantella? Il naso che mi ha bloccato e fatto venire ansia e tachicardia”: così Enzo Dong proviene da Il Fatto Quotidiano.
Napoli
Musica
Rap
Operaio muore travolto da un mezzo industriale in un sito di stoccaggio di ecoballe
Un operaio 63enne è morto in un sito di stoccaggio di ecoballe in provincia di Napoli, travolto da un mezzo mentre lavorava. L’incidente sul lavoro è avvenuto in località Masseria del Re a Giugliano. Da una prima ricostruzione dei fatti, è emerso che l’uomo sarebbe morto sul colpo dopo l’impatto con un mezzo industriale in movimento all’interno del sito. Sul posto è intervenuto personale del 118, che ha constatato il decesso dell’uomo. La dinamica è in fase di accertamento da parte degli investigatori della polizia e degli uomini dell’Ispettorato del Lavoro nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla Procura di Napoli Nord. L'articolo Operaio muore travolto da un mezzo industriale in un sito di stoccaggio di ecoballe proviene da Il Fatto Quotidiano.
Napoli
Lavoro
Morti sul Lavoro
Incidenti sul lavoro
Sciopero Generale, i servizi a rischio e quelli garantiti: a Milano la M3 riapre alle 15. A Napoli chiusa la Linea 1
Prosegue lo sciopero generale lanciato per oggi dalla Cgil contro la nuova legge di bilancio. Le manifestazioni sono partite in tutte le principali città d’Italia. Cortei a Milano, Roma, Torino, Palermo, Napoli e non solo. A seguire i disagi segnalati e previsti in alcuni centri cittadini, soprattuto per quanto riguarda i trasporti. A Milano Atm fa sapere che dalle 8,45 alle 15 rimane chiusa la linea M3 della metropolitana, regolari invece M1,M2,M4,M5. Per i bus e tram di superficie deviate alcune linee nei pressi della manifestazione – che è partita alle 9.00 da Porta Genova e raggiungerà Piazza della Scala, dove sono previsti gli interventi di chiusura. Per il settore ferroviario, Trenord ha annunciato due fasce orarie di garanzia: 06.00 – 09.00 e 18.00-21.00. Previsti bus diretti, sostitutivi del servizio aeroportuale, in entrambe le direzioni tra Milano Cadorna (in partenza da via Paleocapa 1) e Malpensa Aeroporto. Garantite anche le corse tra Stabio e Malpensa Aeroporto. I treni della rete Ferrovienord subiranno probabili ripercussioni fino a mezzanotte, orario di termine previsto dello sciopero. Il consiglio per i passeggeri è quello di consultare l’elenco dei treni garantiti. A Napoli Trenitalia garantisce servizi minimi dalle 06.00 alle 09.00 e dalle 18.00 alle 21.00. Circumvesuviana presente dalle 05.30 alle 08.30 e dalle 16.30 alle 19.30. A seguito della grande adesione allo scioperò in città è stata dichiarata sospesa la Linea 1 della Metropolitana, insieme alle funicolari di Mergellina e Montesanto, per l’intera tratta. A Roma servizio regolare per la rete Atac, in sciopero pochi giorni fa. Coinvolto invece il servizio Cotral che riguarda le corse dei bus regionali, delle ferrovie della Roma Nord e della Metromare. Fasce di garanzia: inizio servizio – 8:30 e 17.00 – 20.00. Non assicurati i viaggi Trenitalia fuori dalle fasce 6.00 – 9.00 e 18.00 – 21.00. A Torino corteo da piazza XVIII Dicembre a Piazza Castello. Gtt ferma per 24 ore, con le fasce di garanzia solite che rimangono 06.00 – 09.00 e 12.00 – 15.00. Il servizio extraurbano si è fermato alle 08.00 di mattina, e riprenderà dalle 14.30 alle 18.30. Fermi Trenitalia e Italo, solite fasce per i regionali (06.00-09.00 e 18.00-21.00). In Liguria diverse scuole sono rimaste chiuse e nelle principali stazioni di Genova, quella di Brignole e Principe, risultano cancellati già diversi treni intercity e regionali. Situazione simile a Bologna. Disagi anche a Firenze, dove è presente il segretario Cgil Maurizio Landini. Previste fasce di garanzia, stabilite sempre a livello locale. Situazioni simili nelle altre città, in cui ovviamente – come avviene sempre e ovunque – a fare la differenza sarà l’adesione o meno dei lavoratori allo sciopero. L'articolo Sciopero Generale, i servizi a rischio e quelli garantiti: a Milano la M3 riapre alle 15. A Napoli chiusa la Linea 1 proviene da Il Fatto Quotidiano.
Napoli
Cronaca
Milano
Sciopero Generale
Cgil
The Bold Champions, le pagelle | Bastoni poteva evitare l’inutile trattenuta, Spalletti continua a “picconare” l’ambiente con le sue dichiarazioni
Sei punti su dodici: l’Italia in Champions continua a essere ondivaga, un passo avanti e un altro indietro. Breve riassunto: splendida vittoria dell’Atalanta (2-1) sui campioni del mondo del Chelsea, successo sofferto (2-0) della Juventus sui ciprioti del Pafos che per un’ora mettono alla frusta gli “spallettiani”, sconfitta dell’Inter (0-1) che contro il Liverpool paga le rigidità arbitrali europee, ma anche l’ingenuità di Bastoni, ennesimo flop in trasferta del Napoli (0-2), stracciato dal Benfica dell’eterno Mourinho. Citazione per l’Arsenal, che con il 3-0 a Bruges continua a marciare a punteggio pieno e si mette alle spalle il ko in Premier con l’Aston Villa. Il Manchester City sbanca meritatamente il Bernabeu (2-1) e il destino di Xabi Alonso alla guida del Real Madrid è ora nelle mani dell’Alaves, prossimo avversario nella Liga: Florentino Perez sta già ragionando sul nuovo allenatore. I campioni in carica del PSG pareggiano a Bilbao (0-0), il Bayern rialza la testa e demolisce lo Sporting Lisbona (3-1). Cinquantacinque gol il bottino totale: media 3,05. IN – LODE A MOU: HA RIMESSO IN PISTA IL BENFICA 8 ATALANTA Regala la pagina più bella di questa sesta giornata. Il 2-1 sul Chelsea è pieno di buone cose, soprattutto la posizione in classifica, che vede ora i bergamaschi al quinto posto, migliore delle italiane e con la qualificazione diretta agli ottavi a un passo. Palladino sta certificando quanto sia stata sbagliata la scelta-Juric. 7,5 MOURINHO Sei punti nelle ultime due partite e il Benfica è tornato a galla: i playoff non sono più un sogno. Il calendario è pesante, prima la Juventus a Torino e poi il Real Madrid a Lisbona, ma Mourinho è un competitor da Champions e ha rimesso in pista una squadra indebolita dalle vicende di mercato. Lode a Mou, che si gioca il futuro in Europa contro un vecchio nemico (la Juve) e un passato ormai lontano (il Real). 7 COPENAGHEN C’è del calcio in Danimarca: il 3-2 della banda di Neestrup sul campo del Villarreal vale il 24° posto in classifica. La prossima sfida è contro il Napoli, stessi punti in classifica (7), ma miglior differenza reti, seppure solo di un gol. Nel gelo del Parken, il 20 gennaio 2026 sarà un vero spareggio. 7 MADUEKE Doppietta a Bruges e l’Arsenal continua il volo. A Londra ancora non sono chiare le potenzialità di questo giocatore inglese che, tra giovanili e prima squadra, ha fatto il giro delle squadre della capitale britannica: Crystal Palace, Tottenham e Chelsea prima di approdare, pochi mesi, fa alla corte dei Gunners. L'ARTICOLO THE BOLD CHAMPIONS, LE PAGELLE | BASTONI POTEVA EVITARE L’INUTILE TRATTENUTA, SPALLETTI CONTINUA A “PICCONARE” L’AMBIENTE CON LE SUE DICHIARAZIONI PROVIENE DA IL FATTO QUOTIDIANO.
Napoli
Calcio
Inter
Juventus
Antonio Conte
Caos e urla in aula dopo la sentenza per l’esplosione di Ercolano che uccise tre giovani lavoratori. I parenti: “17 anni non è giustizia”
Urla, sedie e scrivanie ribaltate, parenti pronti a scagliarsi contro i giudici: nell’aula 413 del Tribunale di Napoli è avvenuto di tutto dopo la lettura della sentenza per l’esplosione della fabbrica abusiva di fuochi d’artificio di Ercolano (Napoli), avvenuta il 18 dicembre 2024. Nell’incidente persero la vita tre giovani, le gemelle Sara e Aurora Esposito di 26 anni e il 18enne Samuel Tafciu. L’esplosione sventrò l’edificio e il boato fu sentito in tutti i comuni ai piedi del Vesuvio. Sotto le macerie, dopo ore di lavoro, i vigili del fuoco recuperato i corpi delle tre vittime che avevano bimbi piccolissimi. Uccisi dalla deflagrazione dei botti illegali, dopo essere stati arruolati con paghe da fame, tra i 150 euro e 250 euro a settimana, e quello doveva essere il primo giorno di lavoro. La giudice per l’udienza preliminare, Federica Girardi, ha condannato i due titolari dell’azienda, Pasquale Punzo e Vincenzo D’Angelo (che erano stati arrestati lo scorso aprile, ndr), a 17 anni e 6 mesi di carcere per triplice omicidio volontario con dolo eventuale e caporalato, mentre il fornitore della polvere da sparo, Raffaele Boccia, è stato condannato a 4 anni. La Procura aveva richiesto 20 anni per i due datori di lavoro e 4 anni per Boccia. Fin dall’inizio dell’udienza la tensione era palpabile. I familiari delle vittime e quelli degli imputati si erano fronteggiati, mentre polizia e carabinieri mantenevano l’ordine. Più volte è dovuto intervenire il personale sanitario per soccorrere persone che accusavano malori. Al momento della lettura del dispositivo, la rabbia dei parenti delle vittime è esplosa. “Diciassette anni di carcere per tre morti non sono giustizia”, hanno urlato, rivolgendosi anche ai parenti degli imputati. “Siamo finiti dallo psicologo – hanno aggiunto – non dormiamo più per il dolore di non poterli baciare”. Tra i più colpiti, Kadri Tafciu, padre del 18enne Samuel: “Lì c’è scritto ‘la giustizia è uguale per tutti’, ma non è vero. Sono stato offeso, mi sono state rivolte ingiurie da parte dei parenti degli imputati”. L’incidente aveva già fatto emergere la gravità della gestione abusiva della fabbrica, con l’assenza totale di norme di sicurezza e la pericolosità estrema dei luoghi di lavoro. Le vittime erano impegnate nella preparazione dei fuochi d’artificio quando l’esplosione li aveva travolti. L'articolo Caos e urla in aula dopo la sentenza per l’esplosione di Ercolano che uccise tre giovani lavoratori. I parenti: “17 anni non è giustizia” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Napoli
Giustizia
Caporalato
Napoli, processione dell’Immacolata contro la turistificazione selvaggia: “Città sempre più invivibile”
Nella mattina della Festa dell’Immacolata gli attivisti di Ecologia Politica Napoli e della campagna Resta Abitante hanno sfilato in processione per le vie del centro storico napoletano portando uno stendardo della Madonna Immacolata con scritto “Santa Maria liberaci dall’Overtourism, dalle Grandi Navi e dai Veleni“. Gli attivisti sono partiti da una S. Gregorio Armeno, la strada dei presepi, piena di turisti, denunciando, come spiegano in una nota, “le conseguenze della turistificazione senza freni che il sindaco Gaetano Manfredi porta avanti per la città di Napoli: una città resa sempre più invivibile – sostengono gli attivisti – per chi ci abita e ci lavora a causa della proliferazione degli affitti brevi, l’inquinamento delle grandi navi, l’aumento del costo della vita e i continui disagi per chi deve spostarsi per andare a lavorare”. L'articolo Napoli, processione dell’Immacolata contro la turistificazione selvaggia: “Città sempre più invivibile” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Napoli
Cronaca
Ritrovata la sedicenne scomparsa a Portici (Napoli), sta bene. Era sparita da cinque giorni
È stata ritrovata e sta bene la sedicenne scomparsa il 2 dicembre scorso dopo essere uscita da scuola a Portici, in provincia di Napoli. La ragazza è stata rintracciata dai Carabinieri a Napoli e verrà riportata nella casa famiglia dove era ospitata da gennaio, dopo che alla madre le era stata sospesa la potestà genitoriale. L’allarme era stato lanciato dalla madre tramite un post su Facebook, in cui esprimeva paura e disperazione per la sorte della figlia: “Mia figlia è fragile, ho paura che le sia accaduto qualcosa… Doveva essere al sicuro, protetta, ed invece non so che fine abbia fatto mia figlia. Io e il papà, dal quale sono separata, siamo disperati.” La scomparsa aveva subito fatto scattare la denuncia della direttrice della comunità, presentata lo stesso giorno, e da quel momento il telefono della ragazza risultava irraggiungibile. Secondo quanto riportato nella denuncia, la ragazzina era andata regolarmente a scuola il 2 dicembre, ma non era più rientrata nella struttura. Il cellulare risultava spento dalle 14.30 di quel giorno. La madre raccontava inoltre che la ragazzina avrebbe contattato un’amica il giorno successivo, dicendo di non voler essere cercata: “Non ha soldi, non ha documenti, non ha nulla. Se voleva scappare, perché è andata normalmente a scuola? Ho tante domande, ma poche risposte.” La direttrice della casa famiglia, parlando con i Carabinieri, aveva sottolineato che è la prima volta che la ragazza si comportava in questo modo e che non aveva mai dato segni di squilibrio. FOTO DI ARCHIVIO L'articolo Ritrovata la sedicenne scomparsa a Portici (Napoli), sta bene. Era sparita da cinque giorni proviene da Il Fatto Quotidiano.
Napoli
Cronaca
Minorenni
Sedicenne scomparsa a Portici (Napoli), era affidata a una casa famiglia. L’appello della madre: “Aiutatemi, è fragile”
Cresce la preoccupazione per la 16enne scomparsa il 2 dicembre dopo essere uscita da scuola. La ragazza, affidata a una casa famiglia di Portici (Napoli) da gennaio scorso, non è rientrata nella struttura e da quel momento il suo telefono risulta irraggiungibile. La denuncia è stata presentata dalla direttrice della comunità il giorno stesso, ma la notizia è emersa solo oggi, dopo l’appello lanciato pubblicamente dalla madre a cui è stata sospesa la potestà genitoriale. “Mia figlia è fragile, ho paura che le sia accaduto qualcosa, aiutami a ritrovarla. Doveva essere al sicuro, protetta, ed invece non so che fine abbia fatto mia figlia. Io e il papà, dal quale sono separata, siamo disperati. L’avevo vista il giorno prima che sparisse: stavamo ricostruendo il nostro rapporto, ma era agitata. Ho paura che le sia accaduto qualcosa.” Secondo quanto riportato nella denuncia della direttrice, l’adolescente sarebbe andata regolarmente a scuola il 2 dicembre, ma non sarebbe più tornata nella casa famiglia. Il suo cellulare risulta spento dalle 14.30 dello stesso giorno. “È la prima volta che si comporta in questa maniera – avrebbe detto ai carabinieri la responsabile della struttura – non ha mai dato segni di squilibrio”. La madre riferisce inoltre che la 16enne avrebbe contattato un’amica il giorno successivo, dicendo che non voleva essere cercata. “Non ha soldi, non ha documenti, non ha nulla. Se voleva scappare, perché è andata normalmente a scuola? Ho tante domande, ma poche risposte”. Sempre secondo la donna, al momento della scomparsa la ragazzina indossava una maglietta blu, un jeans, un pellicciotto nero e aveva con sé lo zaino della scuola. Il legale della madre, Giovanni Micera, sottolinea di aver più volte chiesto un rafforzamento della sorveglianza sulla ragazza, che – a suo dire – avrebbe alcune difficoltà cognitive e sarebbe quindi vulnerabile. “Nonostante le problematiche – afferma l’avvocato – non è mai stato attivato un percorso psicologico, che sarebbe stato necessario. Speriamo che si sia allontanata volontariamente, ma siamo seriamente preoccupati”. Il tribunale per i minorenni aveva disposto la sospensione della responsabilità genitoriale e nominato un tutore, a causa di problematiche emerse in ambito familiare. La ragazza, secondo quanto risulta, avrebbe denunciato episodi di violenza in famiglia, senza però che tali dichiarazioni trovassero riscontri. L’allontanamento sarebbe stato deciso infine per evasione scolastica. Sia il padre sia l’attuale compagno della madre avrebbero inoltre precedenti penali. L'articolo Sedicenne scomparsa a Portici (Napoli), era affidata a una casa famiglia. L’appello della madre: “Aiutatemi, è fragile” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Napoli
Minorenni
Cronaca Nera