“De Laurentiis, cacc’e sorde” (caccia i soldi), cantavano i tifosi del Napoli
nelle stagioni prima degli scudetti, rimproverando al presidente una presunta
tirchieria nelle operazioni di mercato. Lo slogan può essere mutuato per la
sentenza del Tar Campania emessa nei giorni scorsi: il Napoli calcio dovrà
‘cacciare i soldi’ e pagare di tasca propria gli straordinari dei vigili urbani
impiegati per i servizi di viabilità e sicurezza connessi alle partite del
campionato di serie A e delle coppe nazionali ed europee.
Si tratta di circa 250mila euro accumulati per coprire 27 partite delle ultime
tre stagioni, sulle quali quali la SSCN di De Laurentiis aveva fatto ricorso
sostenendo che si trattasse di attività per “servizi pubblici essenziali o con
finalità istituzionali” riguardanti lo Stadio comunale Maradona, per il quale è
titolare di concessione. E quindi esentate dall’applicazione dell’addebito
calcolato secondo il regolamento di polizia municipale approvato in consiglio
comunale. Regolamento che, secondo i legali di De Laurentiis, andava annullato.
Di diverso avviso i giudici della prima sezione Tar Campania. Hanno messo nero
su bianco che “non va confusa la rilevanza pubblica dell’evento con l’interesse
pubblico, che presenta caratteri specifici e la cui ricorrenza è rimessa alla
discrezionalità del legislatore (che l’ha individuato, come visto, nella
sicurezza e fluidità del traffico e nel contenimento delle spese a carico della
collettività)”. “Ne consegue – si legge nel provvedimento che rigetta il ricorso
– che la scelta del Comune di Napoli di sottrarre le manifestazioni calcistiche
dal novero degli eventi esonerati dal costo dei servizi di Polizia locale si
mostra coerente con l’indicazione del legislatore”. Altrimenti “si giungerebbe a
gravare l’ente pubblico (e, quindi, la collettività) di esborsi per attività
delle quali si avvantaggia principalmente il soggetto privato che incamera il
totale dei relativi proventi”.
La sentenza del Tar segue la scia di un’altra sentenza del marzo scorso, una
condanna della Corte dei Conti per danno erariale a un assessore di Napoli e a
una ex assessora che avrebbero omesso di addebitare agli organizzatori di una
serie di eventi a scopo di lucro tenutisi in città i costi derivanti
dall’impiego degli agenti del corpo di polizia locale. Furono accolte le tesi
sostenute dai pm contabili Licia Centro e Ferruccio Capaldo, coordinati dal
procuratore regionale Antonio Giuseppone. Le condanne riguardarono l’ex
assessora Alessandra Clemente (per un presunto danno erariale da 160mila euro) e
l’assessore ancora in carica Antonio De Iesu (per un presunto danno erariale da
20mila euro), già questore del capoluogo campano ed ex vicecapo della Polizia di
Stato. Furono assolti altri due ex assessori (Ciro Borriello ed Eleonora De
Majo) e l’attuale assessore Pierpaolo Baretta, ai quali gli inquirenti
contestavano un danno erariale da 70mila euro ciascuno.
L'articolo Il Napoli perde anche davanti al Tar: dovrà pagare i vigili urbani
usati durante le partite allo Stadio Maradona proviene da Il Fatto Quotidiano.