Si era parlato di violenza politica, un’aggressione squadrista
dall’inconfondibile matrice fascista. C’era stata la condanna da parte della
politica regionale e persino di Elly Shlein. Ora una lettera anonima rischia di
ribaltare la possibile ricostruzione dei danneggiamento al circolo locale di
Chiavari del Partito Democratico: la politica – dice la lettera – non c’entra.
Almeno è quanto si legge nel testo senza firma lasciato nell’androne della sede
de Il Secolo XIX da un ragazzo dal volto coperto. La firma: “Ragazzi del
misfatto“. La lettera è autentica? Gli autori sono davvero coloro che hanno
danneggiato il circolo dem a suon di cori che inneggiavano al Duce? E’ una
burla, l’opera di un mitomane, una giustificazione per nascondere l’impeto di un
momento e gli spiriti nostalgici veri o presunti? La lettera è stata requisita
dalla polizia per gli accertamenti del caso.
Si legge: “Scriviamo per scusarci del pasticcio che abbiamo combinato. Non ci
aspettavamo questo riscontro a livello nazionale e ci dispiace molto anche
perché non ha senso prendere di mira un luogo pacifico come il Pd di Chiavari.
Siamo ragazzi giovani, senza alcun interesse per la politica e speriamo che la
questione si possa risolvere in modo sereno, sperando di non aver lasciato danni
permanenti né al Pd Chiavari né sul suolo pubblico”.
Il movente, semplicemente, non c’è, spiegano gli anonimi: “Avevamo bevuto troppo
e abbiamo causato questi danni, non siamo in alcun modo coinvolti in
organizzazioni filofasciste e non la pensiamo in quel modo, non ci interessa la
politica, il nostro è stato solo un gesto insensato e privo di ragionamento,
dettato da un consumo eccessivo di alcolici”. Il segretario del circolo, Antonio
Bertani, aveva dichiarato di aver udito frasi come “Siamo noi i camerati” e
“Duce, duce!“. La matrice dei cori sarebbe la stessa degli atti vandalici: “I
cori che si possono essere sentiti sono risultato di un eccessivo consumo
alcolico. Però, comunque, non possono essere giustificati e ci scusiamo”. I
“Ragazzi del misfatto” definiscono l’aggressione uno stupido errore e, oltre a
scusarsi, si rendono disponibili a risarcire i danni.
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autori: “Avevamo bevuto troppo” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Tag - Vandalismo
Quattro giovanissimi writer sono stati denunciati nella tarda serata di sabato
con l’accusa di aver imbrattato un treno della M1 generando un blocco della
circolazione tra le stazioni Pagano e Bisceglie. I ragazzi, di età compresa tra
i 14 e i 17 anni e di nazionalità italiana, avrebbero messo a rischio la propria
incolumità scappando nella galleria metropolitana.
Il blocco della circolazione è durato un’ora e mezza, dalle 22.18 alle 22.40,
creando inevitabili disagi ai passeggeri. Sui giovani (un 14enne, un 15enne, un
16enne e un 17enne) pende la denuncia per interruzione di pubblico servizio e
deturpamento e imbrattamento di cose altrui. Il fatto è accaduto alle 22.15 di
sabato sera quando i minorenni sono entrati in azione nell’ultimo tratto che
porta alla fermata Bisceglie, capolinea sud-ovest della metro rossa. Secondo la
ricostruzione delle forze dell’ordine avrebbero preso di mira un convoglio con
bombolette di vernice e sarebbe stata fondamentale l’accortezza degli addetti
della centrale Atm che avrebbero, dopo essersi accorti della dimostrazione,
staccato la corrente elettrica per evitare incidenti fatali e chiamato la
polizia.
Compresa la situazione, i giovani sono scappati per la galleria metropolitana,
sbucando nel capolinea. La sorpresa che li attendeva sulle banchine non era però
l’uscita verso via Zurigo e la ricercata libertà bensì la squadra dagli agenti
del commissariato di Lorenteggio guidata da Paolo Catenaro. E così gli artisti
urbani sono stati fermati alle 22.43 e dopo gli accertamenti, in cui sono
risultati tutti incensurati, sono stati riaffidati ai rispettivi genitori. Due
di loro sarebbero residenti a Milano, mentre gli altri vivrebbero coi genitori
nell’hinterland cittadino e in provincia di Monza.
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