Un monumento al Partito del Cemento. Il progetto T1 di Ceriale (Savona) giaceva
silenzioso da anni: scheletri grigi che la vegetazione ha ricoperto, mentre
l’acqua ha invaso i garage. Anche gli abitanti hanno fatto l’abitudine al
quartiere fantasma nato quando economia e politica, di destra e di sinistra,
avevano puntato sul mattone. Correva l’anno 2005 quando questa storia cominciò e
nacque il mega progetto, il più pesante della Liguria: 7 palazzine per 169
appartamenti più un albergo 4 stelle. Nonostante la cittadina, come tante altre
in Liguria, abbia già una percentuale di seconde case che sfiora l’80%. Insomma,
con il rischio di creare paesi fantasma e far crollare il prezzo degli immobili
esistenti.
Ma le ruspe in Liguria hanno ricominciato a rombare. E i palazzi fantasma di
Ceriale potrebbero presto essere ultimati. Anche se i protagonisti
dell’operazione sono cambiati, hanno sempre addentellati con la politica:
all’inizio fu Gianpiero Fiorani, il furbetto del quartierino, che si vantava di
contatti con Claudio Scajola (all’epoca braccio destro di Silvio Berlusconi e
oggi sindaco di Imperia). Oggi è il geometra Alberto Campagnoli, già socio di
Visibilia, società che fu della ministra Daniela Santanchè, e candidato di
Fratelli d’Italia. C’è però uno scoglio che ostacola il sogno di cemento: l’area
dove sorge il complesso T1 si trova infatti in un’area che il nuovo Piano di
Gestioni del Rischio Alluvioni classifica come P2 (medio) e P3 (alto rischio
alluvionale).
Ma andiamo con ordine. All’inizio, interessata alla mega operazione fu la
società Frontemare di cui, secondo la Procura, era socio occulto Fiorani che in
Liguria aveva forse progettato di investire parte dei proventi delle scalate
bancarie. Le cronache di allora raccontano di viaggi in elicottero di Gianpiero
e Scajola, con l’imprenditore di Lodi che mostrava dall’alto le aree su cui
sognava di edificare. Lo stesso Fiorani in un interrogatorio raccontò di un
possibile interessamento dell’onorevole Luigi Grillo (un altro ligure, spezzino,
berlusconiano). Le inchieste fermarono tutto.
Ecco allora affacciarsi sulla scena l’architetto Andrea Nucera. Partono i lavori
anche grazie a perizie che dichiarano l’inesistenza di rischi alluvionali. Di
nuovo, però, spuntano i pm: arrivano indagati, sequestri. Intanto Nucera si era
rifugiato per altre inchieste a Dubai dove era latitante (oggi è tornato in
patria). Finisce con una condanna per abusi edilizi e tante assoluzioni. Ma
intanto la società che gestiva l’operazione era fallita. E qui si affaccia sulla
scena Campagnoli che rileva tutto a un’asta giudiziaria. All’epoca il geometra
di Corsico era sconosciuto alle cronache, ma nel 2023 Daniela Santanchè decise
di abbandonare Visibilia e il suo posto fu preso da alcuni imprenditori. Tra
questi – non coinvolto nelle inchieste – con il 5% appunto Campagnoli. Un nome
non estraneo alla politica, tant’è che era stato candidato – senza successo –
nelle liste di Fratelli d’Italia. Il geometra è anche socio in un’impresa di
bonifiche di Marco Osnato, deputato di FdI e genero di Romano La Russa, fratello
del presidente del Senato, Ignazio.
E siamo ai giorni nostri. Le ruspe sono pronte a ripartire a Ceriale, ma ecco la
rogna del rischio alluvionale causato dal vicino rio Torsero. Sarà probabilmente
necessario realizzare opere di messa in sicurezza soprattutto i garage e i
fondi. La sindaca di Ceriale è Marinella Fasano, agente immobiliare. Esponente
del centrodestra con una giunta che a settembre è stata protagonista di un
clamoroso ribaltone: il vicesindaco di maggioranza si è dimesso ed è stato
sostituito da due membri dell’opposizione. Fasano pare favorevole all’operazione
T1: “C’è un problema di area alluvionabile, con la Regione ci siamo parlati e a
gennaio penso risolveremo, ma sappiamo come va la burocrazia, i tempi si
allungano e fanno impazzire gli imprenditori”, ha dichiarato a Repubblica. Già,
la Regione. Era il 2023 quando l’allora presidente Giovanni Toti – nonostante le
proteste dei cittadini che raccolsero diecimila firme – sostenne un piano che
consentiva di costruire nelle aree P2 e P3, ad alto rischio alluvionale.
L'articolo Liguria, torna il partito del cemento: la destra vuol sbloccare il
maxi-progetto edilizio su area alluvionabile nel Savonese proviene da Il Fatto
Quotidiano.
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Si era parlato di violenza politica, un’aggressione squadrista
dall’inconfondibile matrice fascista. C’era stata la condanna da parte della
politica regionale e persino di Elly Shlein. Ora una lettera anonima rischia di
ribaltare la possibile ricostruzione dei danneggiamento al circolo locale di
Chiavari del Partito Democratico: la politica – dice la lettera – non c’entra.
Almeno è quanto si legge nel testo senza firma lasciato nell’androne della sede
de Il Secolo XIX da un ragazzo dal volto coperto. La firma: “Ragazzi del
misfatto“. La lettera è autentica? Gli autori sono davvero coloro che hanno
danneggiato il circolo dem a suon di cori che inneggiavano al Duce? E’ una
burla, l’opera di un mitomane, una giustificazione per nascondere l’impeto di un
momento e gli spiriti nostalgici veri o presunti? La lettera è stata requisita
dalla polizia per gli accertamenti del caso.
Si legge: “Scriviamo per scusarci del pasticcio che abbiamo combinato. Non ci
aspettavamo questo riscontro a livello nazionale e ci dispiace molto anche
perché non ha senso prendere di mira un luogo pacifico come il Pd di Chiavari.
Siamo ragazzi giovani, senza alcun interesse per la politica e speriamo che la
questione si possa risolvere in modo sereno, sperando di non aver lasciato danni
permanenti né al Pd Chiavari né sul suolo pubblico”.
Il movente, semplicemente, non c’è, spiegano gli anonimi: “Avevamo bevuto troppo
e abbiamo causato questi danni, non siamo in alcun modo coinvolti in
organizzazioni filofasciste e non la pensiamo in quel modo, non ci interessa la
politica, il nostro è stato solo un gesto insensato e privo di ragionamento,
dettato da un consumo eccessivo di alcolici”. Il segretario del circolo, Antonio
Bertani, aveva dichiarato di aver udito frasi come “Siamo noi i camerati” e
“Duce, duce!“. La matrice dei cori sarebbe la stessa degli atti vandalici: “I
cori che si possono essere sentiti sono risultato di un eccessivo consumo
alcolico. Però, comunque, non possono essere giustificati e ci scusiamo”. I
“Ragazzi del misfatto” definiscono l’aggressione uno stupido errore e, oltre a
scusarsi, si rendono disponibili a risarcire i danni.
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autori: “Avevamo bevuto troppo” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Sono le frane, in un momento relativo di pausa delle precipitazioni, che stanno
preoccupando in Liguria. Chiusa l’aurelia ad Arenzano, vicino alla galleria
Pizzo, in via precauzionale. La polizia locale indica come viabilità alternativa
l’A10. Chiuse due strade a Ceranesi, un piccolo Comune dell’alta Valpolcevera,
per altrettante frane: l’amministrazione ha fatto in modo che due frazioni non
siano completamente isolate. Frana a Cogorno lungo la provinciale 34.
La strada è chiusa al transito veicolare anche per caduta di alberi sul manto
stradale. E sono molti gli alberi di grandi dimensioni crollati per la pioggia.
I vigili del fuoco sono intervenuti già da ieri per eliminare i grossi tronchi
di pini e alberi centenari caduti sulle strade e sui cavi elettrici. Alla luce
delle previsioni meteo per la giornata di oggi, l’allerta meteo arancione è
stata prolungata. Per il ponente della regione, zona A, l’allerta arancione
terminerà alle 21 di oggi, domenica 16 novembre, poi l’allerta sarà gialla fino
a mezzanotte. Sulla zona B, il centro della regione, allerta arancione fino a
mezzanotte di oggi e allerta gialla fino alle 8 di domani, lunedì 17 novembre.
Sul levante ligure, zona C, allerta arancione fino a mezzanotte di oggi e
allerta gialla fino alle 8 e, solo sui bacini grandi, fino alle 10 di domani.
Sulla zona D, bacini padani di ponente l’allerta arancione terminerà alle 21 di
oggi, poi si passa in allerta gialla fino alla mezzanotte di oggi.
Nelle immagini la protezione civile al lavoro in Valbisagno dove le forti piogge
stanno provocando allagamenti. Qui siamo sul Lungobisagno Istria, all’altezza di
Via Rubaldo Merello. Continua a piovere insistentemente sulla zona. Dalle 12 è
entrata in vigore l’allerta arancione.
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arancione. Allagamenti in Valbisagno proviene da Il Fatto Quotidiano.