“Rispetto ai piani di pace, direi che non è cambiato niente. Nella sostanza c’è
stato un ulteriore allontanamento tra le posizioni della Casa Bianca e della
Russia, da una parte, e quelle dell’Ucraina e dell’Europa, dall’altra. In
sostanza c’è stato un primo piano di pace in 28 punti di Trump, poi c’è stato un
secondo piano di pace in 19 punti da parte di Zelensky e dell’Unione Europea.
Adesso ci sarà un terzo piano di pace e dovrebbe essere un piano di pace in 20
punti da parte dell’Unione Europea e da parte di Zelensky, ma i punti decisivi
non sono stati sciolti. Il primo di questi è la cessione territoriale. L’Ucraina
si oppone ferocemente a qualunque cessione territoriale. Zelensky chiede che si
passi attraverso un referendum, ma vuole che questo referendum venga celebrato
durante il cessate il fuoco. Quindi, in sostanza, l’ultima proposta di Zelensky,
che risale a poche ore fa, è che la Russia interrompa i bombardamenti, che ci
sia un cessate il fuoco, che l’Ucraina abbia il tempo di condurre un referendum,
che gli ucraini possano pronunciarsi riguardo alla cessione territoriale. Ed è
chiaro che questa è una proposta irricevibile per la Russia perché, se poi dopo
il referendum dicesse no, se gli ucraini si opponessero alla cessione
territoriale, la Russia che cosa dovrebbe fare? Quindi siamo in una situazione
di stallo molto grave. A questo bisogna aggiungere che nel secondo e nel terzo
contro-piano di pace dell’Europa non viene affrontata la questione dell’ingresso
dell’Ucraina nella NATO.
Il piano di pace in 28 punti di Trump prevede la produzione di due documenti
scritti: uno da parte della NATO, in cui la NATO si impegna per iscritto,
appunto, a non assorbire l’Ucraina nel proprio seno e a rinunciare
contestualmente anche a un’ulteriore espansione. Il che vuol dire che la NATO
dovrebbe impegnarsi anche a non espandersi in Georgia; e poi un secondo
documento scritto dovrebbe essere prodotto dall’Ucraina sotto forma di articolo
della Costituzione o di integrazioni alla Costituzione ucraina. Ricordiamo che
adesso la Costituzione ucraina prevede l’ingresso dell’Ucraina nella NATO. Il
piano di pace di Trump, e quindi fondamentalmente anche la richiesta di Putin, è
che l’Ucraina produca un documento scritto di questo tipo. Per quale motivo?
Perché Putin si immagina anche come personaggio storico che verrà raccontato e
interpretato dai russi quando sarà morto e, quindi, vuole evitare a tutti i
costi di essere un Gorbacëv due.
Che cosa vuol dire questo? Vuol dire che Putin ha sempre bersagliato Gorbaciov,
non soltanto Putin ma i russi in generale, perché Gorbaciov si accontentò di
rassicurazioni verbali da parte dei grandi leader europei nel 1990 in cambio
della riunificazione pacifica delle due Germanie. Quindi Gorbaciov non pretese
un documento scritto in cui la NATO si impegnava a non espandersi oltre la
Germania dell’Ovest, quindi verso i confini della Russia. Putin non vuole
commettere lo stesso errore, quindi quando Zelensky e i leader dell’Unione
Europea rassicurano verbalmente Putin dicendogli: «stai tranquillo, è difficile
che l’Ucraina possa entrare nella NATO, se entrasse nella NATO ci vorrebbero
molti anni», Putin chiaramente ride di queste promesse, perché erano state fatte
anche a Gorbaciov. Forse, addirittura, a Gorbaciov era stato promesso che la
NATO non si sarebbe espansa di un solo centimetro dalla Germania dell’Ovest e
che quindi non si sarebbe espansa nemmeno nella Germania dell’Est. Invece poi la
NATO è arrivata fino in Finlandia e fino all’Ucraina, perciò la situazione è
molto difficile.
Nelle prossime settimane potrebbe verificarsi un forte cedimento del fronte
ucraino e quindi, a quel punto, Zelensky sarebbe costretto a ingoiare il piano
di pace in 28 punti. Un’altra possibilità, la più tragica di tutte forse, è che,
se si verificasse il collasso delle trattative con il ritiro di Trump,
aumenterebbero le probabilità che l’Inghilterra e la Francia inviino truppe a
combattere in Ucraina. Questo chiaramente sarebbe uno scenario di grande
tragicità per tutta l’Europa, perché avrebbe molte implicazioni. Questo non
significa che l’Inghilterra e la Francia invieranno soldati in Ucraina, ma
significa che hanno già predisposto tutto il necessario per un invio di questo
tipo, nel caso in cui, dal loro punto di vista, fosse necessario operare in
questo modo.
L'articolo Ucraina, Orsini sul Nove: “Negoziati di pace? Russia e Usa da un
lato, Europa dall’altro. Putin non vuole commettere lo stesso errore di
Gorbacëv” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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