Possibili novità per pazienti e medici. Nel disegno di legge sulle
semplificazioni, approvato nei giorni scorsi ma non ancora in vigore, sono
previsti certificati di malattia “da remoto” e prescrizioni valide anche per 12
mesi per i malati cronici. Sarà quindi possibile sostenere una televisita, a
dispetto dell’obbligatorietà prevista fino ad ora di una visita in presenza
nello studio medico o a domicilio. È importante sottolineare che per rendere
operative queste due nuove misure – richieste espressamente dalla Fimmg, il
sindacato dei medici – bisognerà aspettare ancora un po’ di tempo.
Fimmg precisa che per quanto riguarda le visite telematiche, si attende un
accordo nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni. Fino a quel momento
resteranno obbligatorie le regolari visite e in atto le pene per i lavoratori
che ricevono e i medici che rilasciano certificati falsi o non validi. Pene che
rimarranno invariate anche nel caso di introduzione del nuovo sistema. Il
sindacato – tramite il segretario generale Silvestro Scotti – precisa:
“L’articolo 58 del provvedimento equipara la certificazione effettuata da
remoto, attraverso la telemedicina, a quella tradizionale in presenza. Quando
accadrà? Non immediatamente. La legge rinvia ad un successivo accordo che sarà
assunto in Conferenza Stato-Regioni, senza indicare nessuna precisa scadenza: in
questa sede, su proposta del ministro della Salute, saranno definiti i casi e le
modalità del ricorso alla telecertificazione. Fino ad allora resteranno in
vigore le regole attuali: il medico deve accertare di persona le condizioni del
paziente. Resta ferma la tutela contro i certificati falsi, con pene severe per
i lavoratori e i medici che li rilasciano, sia in presenza che in modalità
telematica”.
Per quanto concerne, invece, la nuova durata delle prescrizioni potrebbe bastare
l’attesa di 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto, fissata al 18
dicembre. La novità è contenuta nell’articolo 62 del decreto e nello specifico
riguarda la possibilità da parte dei medici di prescrivere farmaci per patologie
croniche fino a 12 mesi, senza ripetere continuamente le ricette. Il medico
dovrà indicare nella ricetta la posologia (ovvero il numero delle dosi) e il
numero di confezioni dispensabili per massimo un anno, e potrà sospendere la
prescrizione o modificare la terapia qualora fosse necessario per gli esiti di
salute del paziente. Possibili, quindi, tempi brevi. La Fimmg conferma: “Entro
90 giorni a partire dal 18 dicembre, quando entrerà in vigore la legge, previo
decreto attuativo del ministro della Salute, di concerto con il ministro
dell’Economia, che definirà le modalità di attuazione della norma”.
Sarà possibile “ottenere i farmaci prescritti anche con documentazione di
dimissione ospedaliera o referti del pronto soccorso, senza dover attendere una
seconda prescrizione da parte del medico di famiglia. Il farmacista, ricevuta la
ricetta” – conclude il sindacato dei medici di medicina generale – “informerà
l’assistito sulla corretta modalità di assunzione dei medicinali prescritti e
consegnerà un numero di confezioni sufficiente a coprire 30 giorni di terapia in
relazione alla posologia indicata e dovrà trasmettere la consegna al paziente
del farmaco al rispettivo medico di famiglia nell’ottica di una vera
collaborazione interprofessionale nell’ambito delle cure territoriali”.
Scotti, infine, spiega che la possibilità di prolungare le ricette “deve essere
bilanciata con la necessità di controllo, da parte del medico, dell’evoluzione
di malattia e dell’aderenza alla terapia”. I medici stanno sviluppando strumenti
informatici per individuare i pazienti che possono ricevere prescrizioni in tal
senso, e la collaborazione digitale estesa alle farmacie permetterebbe di
monitorare l’effettivo utilizzo dei farmaci. La prescrizione prolungata “non può
significare abbandono del paziente perché c’è un progetto complessivo”, ma deve
seguire criteri clinici e i Pdta (Percorsi diagnostico-terapeutici
assistenziali”, conclude il segretario generale.
L'articolo Certificati di malattia “da remoto” e prescrizioni prolungate: cosa
cambierà per pazienti e medici proviene da Il Fatto Quotidiano.