“L’ospite più prestigioso a Villa Crespi è stato il principe del calcio,
Maradona, l’unico cliente con cui mi sono seduto a tavola”. Antonino
Cannavacciuolo, ospite a Che tempo che fa insieme a Giorgio Locatelli, giudice
insieme a lui e a Bruno Barbieri della nuova edizione di Masterchef in onda ogni
giovedì su Sky, ha raccontato a Fabio Fazio la visita del bomber a Villa Crespi,
ristorante stellato dello chef. “Era il 2006, ha fatto tre giorni in villa e la
cosa che mi ha emozionato di più è quando scendeva la mattina e chiedeva dov’è
Tonino”, ha raccontato Cannavacciuolo definendo Maradona “una persona che ha
reso felici tante persone”
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con cui mi sono seduto a tavola. Ecco cosa mi ha emozionato” proviene da Il
Fatto Quotidiano.
Tag - Antonino Cannavacciuolo
Verso la fine dell’Ottocento, in un villaggio remoto della Foresta Nera, una
mamma preparò 24 biscotti, uno per ogni giorno di dicembre. Il suo bambino
poteva mangiarne uno ogni mattina. Quando finivano, era Natale. Diventato
grande, il piccolo Gerhard Lang creò il suo calendario dell’Avvento stampato,
prima con disegni e poi con le finestrelle. Inizialmente conteneva immagini da
ritagliare, e nel 1920, arrivarono i dolcetti.
Nello stesso anno, secondo la leggenda, un sacerdote inglese creò le porticine
apribili. Da allora, infinite variazioni sul tema. Interi edifici diventavano
calendari: le finestre venivano addobbate prima di Natale, numerate e illuminate
giorno dopo giorno. Persino i nazisti hanno dato la loro interpretazione: la
corona d’Avvento divenne una “corona di sole” e Gesù Bambino il “Bambino di
Luce”. Il calendario, strumento di propaganda, conteneva foto di carri armati.
Ci voleva il dopoguerra per scatenare la creatività. Il resto è storia. E adesso
abbiamo calendari dell’Avvento di ogni genere: beauty, salamini, caramelle,
liquirizia, bijoux, grappe, liquori, bitter, amari e persino un set completo di
cacciaviti e brugole Bosch.
È una semplice idea regalo o c’è qualcosa di più? La spiegazione, come direbbe
Maurizio Crozza, di “psicobanalisi”: è bello, e fa bene all’umore, scartare un
piccolo regalo tutti i giorni. Ma forse la questione è antropologica. Oggi
abbiamo tutto di tutto, sempre. Le fragole a Natale, il panettone già a
settembre, le chiacchiere di Carnevale a dicembre insieme alla pastiera di
Pasqua. Viviamo in una dimensione orizzontale, in un eterno presente. Il
calendario ci ricorda che non è così, e ogni mattina ci riserva una sorpresa. Ma
siamo andati oltre, con mille piccole furbizie che vanno dal controllo delle
dosi (una caramella quotidiana, non di più, o sono guai per la dieta) al “vorrei
ma non posso”. Non ti puoi permettere una cena stellata da Antonino
Cannavacciuolo? Di sicuro, ti puoi concedere il cartonato di Villa Crespi con le
finestrelle che nascondono praline e cremini firmati. Anche nei calendari, come
in politica c’è una sorta di bipolarismo, per fortuna non conflittuale: il
partito della gola e quello del benessere.
Il calendario dell’Avvento di Villa Crespi
IL PARTITO DELLA GOLA
Praline e decorazioni natalizia della storica pasticceria Piccinelli di Brescia,
la preferita di D’Annunzio (anno di fondazione 1862) rendono questo calendario
quasi “storico”. Ma è in buona compagnia. Frau Knam è sinonimo di cioccolato e
di dolcezza, ma non scherza neanche Charlotte Dusart con le sue golose
costruzioni e gusti di cioccolato talmente complessi nelle sue praline che
davvero, uno al giorno basta. Api Melissa ha 24 scatoline in per scoprire day by
day una diversa tipologia di miele. Babbi, specializzato in wafer, ne ha uno di
sapore diverso ogni giorno. Chupa Chups tira fuori quindici gusti. Noberasco ha
una scatola di delizie, la Christmas Collection: frutta secca, datteri al di
cioccolato, mandorle, nocciole. Si rischia di mangiare tutto in una volta, e
addio calendario.
Solo dolci? Ma no. Garofalo ha pensato a formati di pasta limited edition, sughi
e gadget. Per chi non ha pazienza, nella Mistery Box trovate un codice per il
concorso gourmet: in palio una cena nel tre stelle Michelin Casadonna di Niko
Romito (a qualcuno vincerà, come nella fabbrica del cioccolato di Willy Wonka).
E un salamino in ogni finestrella? Beretta ha avuto l’idea. Illy ha il suo
calendario artistico di caffè e Nespresso (what else?) una selezione di capsule
Original Line. Kusmi Tea offre nell’attesa tè neri, verdi, bianchi e tisane
biologiche senza caffeina, ogni giorno una tazza da provare…Non pervenuto un
calendario con digestivi assortiti (si mangia sempre troppo) ma qualcuno prima o
poi ci penserà.
La lista potrebbe essere ancora lunghissima, però basta così. Sul piano
psicologico abbiamo tutte le leve possibili: regressione all’infanzia, che sia
un lecca-lecca o un biscotto, autogratificazione, processi di compensazione,
dirsi “io me lo merito”. Stando ai primi dati di vendita, tra tutte le proposte
vincono gli zuccheri, tanto si sa che con la dolcezza si ottiene tutto e, come
cantava Mary Poppins “con un poco di zucchero la pillola (che poi sarebbe lo
stress, il lavoro, la crisi) va giù”. Provarlo con Trump?
Il calendario dell’Avvento di Charlotte Dusart
IL PARTITO DEL BENESSERE
Gli ultimi dati ci dicono che il mondo wellness in termini di palestre,
trattamenti estetici, massaggi e coccole varie è per ora al primo posto nella
lista dei desideri (24 miliardi di euro spesi nel 2024). Perciò, anche se
esistono i bipartisan (gola + benessere) per il momento chi crede fortemente
nella cura di sé non si lascia incantare dai dolci (“Caramelle non ne voglio
più”, cantava Mina: era profetica?) e usa l’Avvento per fare skincare, maschere
alle vitamine e tutto quanto possa portare al Natale con una pelle luminosa e
l’illusione di qualche anno in meno. Perciò nelle finestrelle ci può essere la
tessera per l’hairstylist più chic, piega, taglio e acconciatura, extension,
laminatura e prodottini per capelli, compreso lo spray glitterato per la cena di
Natale. Oppure uno dei protocolli di Miamo (un nome un programma: come rifiutare
di amarsi?) per skincare e occhi senza occhiaie.
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SEPHORA
Il calendario dell'Avvento di Sephora
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CALENDARIO AVVENTO BOTTEGA VERDE
Il calendario dell'Avvento di Bottega Verde
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UNNAMED (2)
Il calendario dell'Avvento di Lancôme
Qui siamo dalle parti dei romanzi di Roberto Emanuelli, con il suo mantra: “E
ora amati”. Il benessere come self-love in tutte le forme. Regressione
all’adolescenza o all’infanzia anche qui? Calendario Disney con Minnie, molto
kidult. Festosi prodotti assortiti? Mille scelte, effetto tiramisù da Sephora.
Un maxi cofanetto beauty con 24 buste sigillate a sorpresa? Bottega Verde. Lusso
sfrenato (“perchè io valgo”)? Ecco Douglas con il suo calendario luxury, che è
anche un raffinato portagioie con specchio integrato. E, idea geniale, sempre
Douglas, anche il calendario After Christmas, una settimana in più, se chi vuole
continuare ad aprire finestrelle anche quando l’Avvento c’è stato. E poi si
torna all’eterno presente.
L'articolo Dal biscotto di una mamma tedesca ai calendari dell’Avvento di lusso:
ecco perché aprire una finestrella al giorno ci rende felici proviene da Il
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