“La situazione era gravissima, si trattava di asma insieme alla polmonite”. Era
il 2023 quando Joaquín Cortés veniva ricoverato per problemi di salute. Il
ballerino spagnolo, noto per aver portato l’arte del flamenco a livello
internazionale, racconta nella puntata di Verissimo in onda il 14 dicembre su
Canale 5 quanto accadutogli nel 2023. “Stavo ballando in teatro. Mi sentivo un
po’ male, sono andato all’ospedale ma pensavo fosse nulla, poi invece mi
misurano l’ossigeno e vedono che era bassissimo, mi dicono che non potevo andare
via. Se mi fossi esibito per il terzo spettacolo non ce l’avrei fatta perché la
situazione era gravissima, si trattava di asma insieme alla polmonite”. Dopo un
ricovero di 10 giorni il danzatore ha impiegato un paio di mesi per
ristabilirsi: “Non dovevo fare sport, né ballare. Dovevo stare molto attento”.
Cortés, classe 1969, oltre che un apprezzato danzatore è stato anche un sex
symbol, e ha avuto una storia di un anno con Naomi Campbell molto seguita dai
media: “Devo ringraziare Dio per una vita piena di emozioni” spiega a Silvia
Toffanin. “Ho girato il mondo, ho avuto successo con la danza e la musica, mi
ricordo a fine anni ’90 non potevo neanche camminare per strada”. Il registro
cambia drasticamente quando si parla della madre che non c’è più: “La mamma è
l’amore più grande. Io penso che nella vita sia la figura più importante. Ti
cura, sta al tuo fianco. Io dico sempre che il cordone ombelicale tra me e lei
non è mai stato tagliato” confida Joaquín. “Quando mamma è mancata, sono stato
chiuso nella sua stanza per 4-5 mesi e dormivo nel suo letto. Non volevo uscire.
È stato il momento più difficile della mia vita, pensavo di non farcela a
continuare a vivere, che dovessi andarmene anche io con lei. È stato davvero
molto doloroso”. Per lui la mamma era tutto: “È sempre stata il motore della mia
vita. Io volevo essere il numero 1 per lei, non per me, perché fosse orgogliosa
di suo figlio”. A scuoterlo da quel profondo senso di tristezza sarebbe stato
proprio un segnale che il ballerino riconduce alla madre: “Ad un certo punto ho
sentito un abbraccio, come un brivido, come se fosse un messaggio che mi stava
dando lei dicendomi: ‘Vai avanti, balla, io ci sono’” conclude emozionato.
L'articolo “La situazione era gravissima, si trattava di asma insieme alla
polmonite. Se mi fossi esibito sarei morto”: il racconto di Joaquín Cortés
proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Lo scorso novembre Romina Power ha pubblicato il suo nuovo libro “Pensieri
profondamente semplici. L’abbecedario della mia vita”. L’artista è andata a
“Verissimo” nella puntata odierna di domenica 14 dicembre per presentarlo al
pubblico di Canale 5.
C’è anche spazio per l’ironia e lo scherzo: “Oggi i rapporti con Al Bano sono
buonissimi: non ci vediamo mai! Chi amo, amo per sempre Perché la separazione?
Quando non si sta bene insieme e non si è felici…”.
Poi l’aneddoto: “Ero stata negli Stati Uniti, mi ha rivisto dopo qualche anno e
mi ha detto: ‘Potresti farti qualche ritocchino’. Chissà se anche lui si è fatto
un ritocchino, magari al cervello. Scherzo eh…”.
Durante il matrimonio con Al Bano, Romina Power ha costruito un rapporto
speciale con la mamma dell’ex marito: “Avevo un rapporto straordinario con mia
suocera Jolanda, una seconda mamma più che una suocera. Era una donna molto
riservata, custodiva i propri sentimenti. Ma eravamo diventate come madre e
figlia, non come suocera e nuora”.
“Mi avrebbe sempre voluto vedere al suo fianco perché non aveva figlie femmine.
– ha concluso – Era una donna semplice, doveva sempre lavorare. Io la forzavo
per portarla al mare e in quei momenti diventava una bambina dopo un’intera vita
di lavoro. Io ho sposato la Puglia, ho scelto di continuare a vivere ancora
lì…”.
L'articolo “Al Bano mi ha rivisto dopo qualche anno e mi ha detto: ‘Potresti
farti qualche ritocchino’. Chissà se anche lui l’ha fatto, magari al cervello”:
Romina Power scherza proviene da Il Fatto Quotidiano.
Umberto Tozzi ha annunciato il suo nuovo progetto artistico: a partire da
ottobre 2026, arriverà sui palchi dei principali teatri italiani: “Gloria-Il
Musical”, la prima commedia musicale che celebra il repertorio del cantante. Per
l’occasione il cantautore si è raccontato a “Verissimo”, ieri sabato 13
dicembre.
“Non sono stato un buon papà. Ho dei grandi sensi di colpa verso i miei figli.
Li ho vissuti poco a causa dei vari tour e degli spostamenti per il mio lavoro –
ha confessato Tozzi a Silvia Toffanin – “I miei figli dicono che non è vero che
non sono stato un buon papà, ma io sento diversi sensi di colpa”. I figli del
cantante sono Nicola, nato nel 1983 dalla relazione con Serafina Scialò,
Gianluca (1986) e Natasha (1989), nati dal matrimonio con Monica Michielotto.
I nipoti sono quattro Andrea, Aris e Leon (figli di Gianluca) e Achille, figlio
di Natasha. “Achille è nato due mesi e mezzo fa. – ha continuato – Non avrei mai
pensato che Natasha potesse cambiare da un momento all’altro. È sempre stata
felice e gioiosa di essere libera. Invece si è innamorata di una persona
fantastica e ha avuto questo bambino”.
“Mi sono innamorato più volte di Monica Michielotto durante il nostro vissuto
insieme. – ha concluso il cantautore – Come si fa a stare con la persona per 39
anni? Litigare quasi tutti i giorni perché così esiste un confronto continuo con
il partner. Poi c’è anche una forma di rispetto che bisogna avere per il
prossimo. Spero di essere un bravo marito perché Monica è una donna molto
leale”.
“Sono felice di annunciare l’inizio di un progetto speciale, costruito attorno
ai brani che hanno accompagnato tutta la mia vita – ha commentato Umberto Tozzi
durante la presentazione alla stampa del musical – Ho sempre creduto che
‘Gloria’, così come molte altre mie canzoni, potesse trovare la sua dimensione
naturale in un musical, e oggi, proprio mentre mi avvicino all’ultimo concerto,
si apre per me una nuova strada: un’esperienza inedita che darà nuova vita alla
mia musica”.
E ancora: “Questo è un sogno che si sta realizzando, che rapportato al calcio
considero nel mio caso la maglia numero 10 della musica Italiana, come è stato
il numero 10 della maglia di Roby Baggio nella Nazionale di Calcio Italiana. È
un numero di grande responsabilità, è ambizioso, ma se Gloria è stata numero 1
in America musicalmente, nessuno ci vieta di sognare che questo Musical possa
arrivare, come tutti ci auguriamo, a Broadway”.
L'articolo “Non sono stato un buon papà. Ho dei grandi sensi di colpa verso i
miei figli. Il segreto di 39 anni di matrimonio? Litigare”: lo rivela Umberto
Tozzi proviene da Il Fatto Quotidiano.
Corinne Clery torna a Verissimo e lo fa con la lucidità di chi ha deciso di non
nascondersi più: “Mio figlio mi ha denunciata per diffamazione”, annuncia. È
l’ennesimo capitolo di un rapporto ormai interrotto da oltre otto anni, una
distanza che l’attrice definisce “insanabile” e che ancora oggi fatica a
metabolizzare. Clery chiarisce immediatamente il motivo della denuncia: “Mi ha
denunciato per una cosa che non ho mai detto. Sono usciti articoli che parlano
di violenze fisiche, ma non è vero. Però ho vissuto tante violenze psicologiche
da mio figlio”.
L’attrice ripercorre la storia di una maternità vissuta in solitudine: “Tutto
quello che ho fatto e che avevo l’ho fatto sempre con lui al centro del mio
mondo. Ho fatto di tutto per proteggerlo. Forse ho sbagliato a non raccontare la
verità su suo padre”. Clery ammette che per molto tempo ha pensato di essere lei
la causa del distacco, di aver commesso un errore invisibile. Oggi, però, dà un
nome a quelle dinamiche che all’epoca non riusciva a decifrare: “Anni fa non si
parlava di problemi psicologici, come la sindrome da narcisista. Io non potevo
più parlare: qualsiasi cosa gli dava fastidio. A un certo punto ho pensato di
aver fatto qualcosa di male, come aver avuto un fidanzato più giovane. Ho
lasciato il mio compagno pensando che fosse quello il problema”.
Clery racconta episodi di “violenza verbale e psicologica”, un crescendo di
tensione che l’ha portata a mettere in discussione sé stessa: “Lui ha sempre
cercato di sminuirmi e criticarmi”. Il punto di rottura definitivo è arrivato
quando, dopo avergli donato il suo casale, il figlio l’ha allontanata: “Mi ha
detto di andare via perché era casa sua e che io ero un’intrusa. Abbiamo
litigato tante volte, ma una volta ho avuto paura. Non mi sento più mamma”.
Secondo l’attrice, la frattura familiare si sarebbe ridotta negli anni a
un’unica questione: il denaro. “Io ho dato tutto quello che avevo, e comunque
non andava bene. Avrei dato qualsiasi cosa per avere una famiglia del Mulino
Bianco. Per anni ho fatto quello che voleva lui, a un certo punto ho detto
stop”.
Un mese fa, la denuncia per diffamazione ha aggiunto un ulteriore livello di
conflitto. “Non ho parlato con nessun quotidiano — ribadisce Clery — invece si
faceva riferimento a violenza fisica, che non c’è mai stata”. Clery ammette che
per molto tempo ha provato vergogna: “Pensavo di aver sbagliato qualcosa”. Ma la
solidarietà arrivata da altre donne, molte delle quali alle prese con dinamiche
familiari simili, le ha dato il coraggio di raccontare ciò che ha vissuto.
L'articolo “Mio figlio mi ha denunciata. Non mi sento più mamma”: lo sfogo di
Corinne Clery a Verissimo proviene da Il Fatto Quotidiano.
La rinascita dopo il buio. Achille Costacurta ha deciso ancora una volta di
raccontarsi senza sconti e questa volta lo ha fatto a Verissimo, nella puntata
di domenica 7 dicembre, dove ha rivelato di non fare più uso di sostanze
stupefacenti. Un cambiamento di vita (e di prospettiva) per il ventunenne figlio
di Martina Colombari e Alessandro Costacurta, che ha vissuto anni complicati a
causa delle dipendenze, tanto da essere sottoposto a sette TSO e a sfiorare la
morte tentando il suicidio. Oggi le cose sono profondamente cambiate e lui è
tornato a vivere e a sognare, come ha spiegato a Silvia Toffanin.
ACHILLE COSTACURTA, DAI PROBLEMI COMPORTAMENTALI ALLE CANNE
Ora che il passato difficile “è ormai superato”, come dice lui stesso, Achille
Costacurta riesce con lucidità a riavvolgere il nastro dei ricordi e a
raccontare la sua infanzia e la sua adolescenza turbolenta. Nonostante l’affetto
della famiglia e una vita apparentemente perfetta, i primi problemi emergono a
scuola sin da quando era piccolo: “Mi arrabbiavo se percepivo delle ingiustizie.
Ho iniziato a capire che ci fossero dei problemi quando non mi hanno ammesso
all’esame di terza media anche se avevo buoni voti: non mi hanno ammesso per il
comportamento”, spiega il ragazzo. A quel punto inizia a cambiare scuole ma la
situazione non cambia e, in prima liceo, inizia ad avvicinarsi alle sostanze:
“Ho cominciato fumando le canne e sono andato avanti fino ai 19 anni”.
L’ARRESTO E IL TENTATO SUICIDIO
La situazione precipita negli anni del liceo, quando scatta la prima denuncia:
“Mi hanno trovato un coltello e un manganello nell’armadietto della scuola ed
era partita la denuncia”, ricorda. Così finisce in un istituto penale minorile
dove ha trascorso un anno e sette mesi. Proprio in quel centro, Achille
Costacurta si spinge fino ad un gesto estremo e tenta il suicidio: “Non ce la
facevo più a stare lì: ho preso sette boccette di metadone e sono entrato in
coma”. Al risveglio trova i genitori in lacrime e secondo i medici fu una specie
di miracolo il fatto che fosse ancora vivo: “Io non capivo bene, sono rimasto un
mese in ospedale”, confessa.
IL VIAGGIO IN COLOMBIA E LA DIAGNOSI DI DISTURBO DI ATTENZIONE
Con gli anni, l’abuso di sostanze diventato sempre più grave tanto che Achille
Costacurta subisce sette Tso, ma le cose si fanno ancora più gravi durante un
viaggio in Colombia: lì abusa di droghe e rischia nuovamente la vita e solo
quando rientra in Italia decide di farsi ricoverare in una clinica in Svizzera
trovando finalmentela forza di reagire. “Lì mi hanno spiegato che volevo curare
i miei traumi con la droga e mi hanno aiutato a trovare una soluzione, sono
stati gli unici”, ammette. Lo switch definitivo? Quando gli diagnosticano l’ADHD
(il disturbo da deficit di attenzione): “Oggi prendo un farmaco per l’ADHD. Non
ho più fatto uso di sostanze. Non si finisce mai di combattere per la vita: ho
imparato che la cosa più importante nella vita è il tempo”. E nel suo futuro
cosa vede? Sogna di aprire un centro per ragazzi disabili e il prossimo anno
inizierà a studiare pedagogia all’università.
L'articolo “Ho cominciato fumando le canne, poi in carcere ho preso sette
boccette di metadone e sono entrato in coma”: le confessioni di Achille
Costacurta a Verissimo proviene da Il Fatto Quotidiano.
Paola Caruso arriva a Verissimo con il volto segnato da un dolore ancora vivo.
Ospite di Silvia Toffanin, la showgirl racconta per la prima volta la morte
improvvisa della madre Wanda, scomparsa pochi giorni fa. Una perdita che l’ha
travolta senza preavviso, lasciandola – come dice lei stessa – “spenta”,
incapace di comprendere fino in fondo ciò che è accaduto. “Mia madre è morta
all’improvviso e per me si è spento tutto” esordisce Caruso. Il racconto scivola
subito nel momento più traumatico: “Non mi rendo conto che non ci sia più, se
n’è andata così… Ho fatto di tutto per aiutarla, per tenerla in vita. L’ho fatta
operare, l’avevo appena spostata in un’altra struttura, più vicina a casa per
starle più vicino”.
Wanda, malata di Alzheimer, aveva vissuto negli ultimi mesi un periodo di
stabilità. Nessun peggioramento improvviso, nessun segnale evidente. “Sono
andata da lei il sabato, sembrava contenta”, ricorda Paola. Poi la telefonata di
domenica, alle 13: “Mi chiamano e mi dicono che mia madre è morta. Ho chiuso il
telefono, ho pensato fosse uno scherzo. L’avevo vista il giorno prima, era
tranquilla. Mi hanno richiamato dalla clinica e mi sono sentita morire. Ho avuto
un momento di buio totale”. Una notizia così devastante da rendere impossibile
comunicare subito la verità a suo figlio Michele, 6 anni, che da tempo lotta a
sua volta con problemi di salute importanti. “Non sono riuscita nemmeno a
dirglielo. Per due giorni gli ho mentito. Avrei voluto dirglielo lunedì, quando
sono andata a prenderlo a scuola, ma non me la sono sentita… Lui è stato più
forte di me”.
L’attrice descrive una sofferenza stratificata: il lutto inatteso, il carico
emotivo degli ultimi anni segnati dalla malattia del piccolo Michele, l’assenza
improvvisa della sua figura di riferimento. “Non ho ancora metabolizzato che
mamma non ci sia più. Se n’è andata così, all’improvviso”, ripete. Poi aggiunge:
“Sono esausta, è come se vivessi in un incubo. Non ho tempo di riprendermi da
una prova che ne arriva un’altra più grande. Stanno succedendo troppe cose,
troppo in fretta”. Paola Caruso era stata adottata da bambina da Wanda e da suo
marito Michele, morto nel 2015. Di quella famiglia costruita con amore e
determinazione conserva un ricordo tenero e radicato, che rende ancora più
difficile affrontare l’assenza di sua madre.
L'articolo “Mia madre è morta all’improvviso, quando me l’hanno detto pensavo
fosse uno scherzo. Da domenica non riesco a metabolizzare il dolore”: Paola
Caruso in lacrime a Verissimo proviene da Il Fatto Quotidiano.
Monica Guerritore arriva a Verissimo con l’energia di chi ha attraversato la
carriera, la vita e persino la malattia senza mai arretrare. “Mi sembra di stare
in un frullatore”, dice sorridendo a Silvia Toffanin, mentre racconta la corsa
contro il tempo degli ultimi mesi, tra tournée teatrali e il film dedicato ad
Anna Magnani. È proprio a lei, alla “Lupa” del cinema italiano, che l’attrice
dedica parole di gratitudine e identificazione: “Non mollo, quando dico di fare
una cosa la faccio. Per me Anna è una fonte ispiratrice, soprattutto per noi
donne. Con lei le donne si rispecchiano, capiscono che possono essere altro.
Sotto certi aspetti mi ricorda Ornella Vanoni”.
La stessa tenacia, confida, è quella che guida la sua vita quotidiana, anche
quando la salute l’ha messa alla prova. Guerritore rivela infatti di essersi
sottoposta a un intervento chirurgico d’urgenza nel pieno della tournée
teatrale. Nonostante il dolore e la convalescenza, non ha interrotto gli
spettacoli: “Ho continuato a lavorare nonostante i problemi di salute, perché il
cielo si raggiunge con le nostre mani. È ciò che cerco di insegnare alle mie
figlie”. Racconta poi la determinazione con cui è salita sul palco subito dopo
l’operazione: “Mi sono operata, ho messo un busto stretto e ho ballato in Ginger
& Fred”. Una scelta difficile, mitigata soltanto dal sollievo per la piena
guarigione.
L’attrice spiega che questa resistenza l’ha imparata in famiglia. Il padre,
dice, “era un uomo disordinato”, mentre la madre rappresentava una presenza
solida e coraggiosa: “Era tra le prime donne ad aver divorziato a Roma. Lei mi
ha detto di concentrarmi sul lavoro, perché i sentimenti sono fatti di niente”.
Un insegnamento che Guerritore porta con sé ancora oggi, nella professione come
nella vita affettiva.
Ed è proprio sull’amore che a Verissimo apre un capitolo intimo e ironico. Dal
2001 è legata all’avvocato e accademico Roberto Zaccaria, con il quale condivide
anche il lavoro. “Il nostro è un amore maturo”, racconta. Ma non manca una vena
di gelosia che, rivela, emerge soprattutto sul set: “Si rifiuta di vedere
Inganno, gli dà fastidio che gli uomini mi mettano le mani addosso. Mi ha
chiesto addirittura se fosse possibile cambiare le scene”. Lo stesso accadeva a
teatro, quando interpretava Carmen: “Ogni sera c’erano dieci ballerini che mi
mettevano le mani addosso sul palco e mi chiedeva se si poteva cambiare l’intera
scena”. E ancora: “Nel comprensorio dove viviamo ci sono un sacco di signore che
mi fanno i complimenti ma mio marito certe scene non vuole vederle”, dice
ridendo. E aggiunge che la loro unione, anche professionale, resta una fonte
continua di creatività: “Stiamo insieme anche sul lavoro e questo è molto
creativo”.
L'articolo “Mio marito certe scene si rifiuta di vederle, non vuole che gli
altri uomini mi mettano le mani addosso”: le confessioni di Monica Guerritore a
Verissimo proviene da Il Fatto Quotidiano.
“Mi manca poterlo abbracciare, non l’ho mai fatto nella vita. Non sono riuscita
a dirgli delle cose, non si parlava tanto“. È con questo grande rimpianto che
Rossella Brescia ha parlato per la prima volta in televisione della morte del
padre, malato di Alzheimer per oltre dieci anni. Ospite di Silvia Toffanin a
Verissimo, nella puntata del 6 dicembre, la ballerina e attrice ha raccontato i
mesi difficili segnati dalla perdita del padre e, poco prima, di due care zie,
morte quasi “prendendosi per mano”.
Il padre di Rossella Brescia è venuto a mancare lo scorso settembre, dopo una
lunga battaglia contro l’Alzheimer, una malattia che, secondo la ballerina, “ti
toglie la dignità, ti toglie tutta la tua vita”. Quindi ha ricordato l’ultimo
giorno, descrivendolo come un momento di profondo silenzio e condivisione
familiare: “Questa volta non ce l’ha fatta, siamo stati vicino a lui fino alla
fine, è stata durissima“. La decisione più difficile è stata quella di
sospendere le cure non più efficaci: “Abbiamo deciso di togliere quella flebo
che non aveva più effetto, gli abbiamo tenuto la mano dalla mattina fino alla
sera, quando poi è andato via, non ce ne siamo nemmeno accorti”. Il suo dolore
si concentra sul non essere riuscita a dirgli abbastanza, un rimpianto che la
spinge a un gesto rituale: “Andiamo sempre a trovarlo. Dove è sepolto c’è una
panchina, mi siedo e inizio a leggere. Era il mio fan numero uno, spero stia
meglio di come stava in vita”.
Se il passato recente è stato segnato dal lutto, la vita sentimentale di
Rossella Brescia è stata segnata dalla rottura con Luciano Cannito, dopo quasi
20 anni insieme. La fine della relazione le ha lasciato una ferita che rende
difficile ricominciare: “Forse sono io che non mi apro al mondo, purtroppo mi è
successa una cosa bella tosta. Quando prendi una porta in faccia è difficile
ricominciare”, ha confidato. Nonostante il desiderio di ritrovare la felicità
accanto a un uomo – “Un po’ me lo auguro perché mi piacerebbe, vorrei una
persona che mi sta accanto” – la diffidenza è forte. Brescia ha ammesso di
essere attualmente single, con una lucidità quasi disillusa: “Non mi fido di
nessuno, penso che ci sia sempre un doppio fine. Forse non ho più l’età per
rischiare, voglio concretezza, piuttosto sto da sola”. Infine, ha raccontato che
i rapporti con Cannito sono rimasti cordiali (“Non riesco a chiudere a livello
amicale”), ma l’idea di un ritorno di fiamma è esclusa: “Non ci tornerei più
insieme”.
L'articolo “Non sono riuscita a dirgli delle cose prima che morisse, gli abbiamo
tolto la flebo e gli abbiamo tenuto la mano fino alla fine. È stata durissima”:
Rossella Brescia in lacrime a Verissimo per il papà morto di Alzheimer proviene
da Il Fatto Quotidiano.
Lo aveva annunciato la scorsa settimana a “Verissimo” e lo ha fatto davvero.
Evelina Sgarbi ha “denunciato tutti per maltrattamenti e circonvenzione
d’incapace”. Lo riferisce lei stessa in una nuova intervista concessa al
programma condotto da Silvia Toffanin in onda il 30 novembre, dove torna a
parlare della propria battaglia per aiutare il papà Vittorio, che secondo lei
sarebbe circondato da persone che non operano per il suo bene e non forniscono
informazioni sulle sue reali condizioni di salute.
Nello studio del talk di Canale 5 Evelina scende nel dettaglio a proposito dei
presunti tentativi di suicidio di Vittorio Sgarbi cui aveva accennato già 7
giorni fa: “Sono voci che mi sono arrivate tempo fa. Pare che abbia cercato due
volte di andare sul terrazzo e di buttarsi, infatti a un certo punto hanno messo
degli scatoloni di vino per impedire che lui uscisse sul terrazzo, e lo
chiudevano in camera, a volte, a chiave. Le informazioni girano e la verità
viene a galla prima o poi” spiega Evelina, che riconduce questo comportamento
del padre alla depressione che lo ha colpito nei mesi scorsi. Quanto invece alle
terapie con il litio specifica: “Non ho la certezza che lo abbia preso, ma ti
appiattisce sotto tutti i punti di vista, evidentemente appiattisce anche
l’intenzione di suicidarsi. I sintomi sono tutti riportati dal suo stato”.
A Silvia Toffanin che le chiede se abbia ancora intenzione di ostacolare il
matrimonio tra il critico d’arte e la compagna Sabrina Colle, la giovane
replica: “Mi viene quasi da ridere perché adesso pare che a Venezia non si possa
più fare, il prete non li vuole sposare, perché una persona che fino a poco
tempo fa è stata sotto farmaci pesanti per la psiche non può sposarsi
regolarmente in Chiesa. Adesso forse il matrimonio verrà spostato ad Arpino,
magari si auto-sposerà visto che lui è sindaco. Pare che l’intenzione sia di
sposarsi civilmente”.
A proposito del comune laziale Evelina rivela un altro episodio che le è stato
riferito da “persone che stanno intorno e hanno visto”: “Ho saputo che quando è
andato ad Arpino l’ultima volta l’hanno chiuso in macchina, la compagna e
l’autista. Sono andati a bersi un caffè e lo hanno lasciato lì per un’oretta.
Non mi stupisce, però sono stufa di queste persone. È tutta una farsa,
un’ipocrisia unica. È una cosa vergognosa”. La padrona di casa domanda che cosa
possa esserci dietro questa situazione: “Interessi economici” ribatte la giovane
Sgarbi, che insiste: “Ancora dopo mesi non escono dati clinici sulla sua salute,
perché? Visto che non c’è niente da nascondere, a quanto pare”.
Di recente Vittorio Sgarbi ha presentato il suo ultimo libro anche al Tg5.
Un’ospitata che la figlia commenta con queste parole: “Guarda in che stato di
sofferenza è. È uno schifo. Si offenderanno persone, ma è sporco, non sta bene,
fa fatica. Ma perché? Per pubblicizzare un libro? Dice sempre le stesse cose in
uno stato di prostrazione, io non so dove si può arrivare. Anche basta. È una
persona che non sta bene, ed è evidente la sofferenza. Sta male, va curato in un
altro modo e non va esposto in questo modo per pubblicizzare un libro”. E
ancora, a proposito di come agirebbero le persone intorno al padre: “È una
manipolazione di informazioni, occultare cose che evidentemente hanno fatto
sbagliate per cui non vogliono che si mettano le mani sia sulla sua cartella
clinica sia sulla gestione delle sue cose”.
Sul finire dell’intervista Evelina Sgarbi racconta che papà Vittorio ha iniziato
a pagare il mantenimento alla madre “dai miei 8 o 9 anni. Per un anno non li ha
più pagati, nel 2023. A riprova
che gli incassi non li prende lui sui suoi conti ma li incassa la compagna e
l’addetto stampa, noi dopo un anno che non prendevamo il mantenimento abbiamo
anche provato a fare un pignoramento, sui conti suoi non c’era niente… Loro
occultano tutto, incassano tutto con le loro società”. E si domanda: “Perché non
includere anche noi? Come se avessero timore che i figli vogliano rubargli
qualcosa. Siamo i suoi figli, mi sembra solo normale”. Malgrado tutto, Evelina
non ha intenzione di mollare, soprattutto ora che sa di poter contare anche sul
sostegno del fratello Carlo, che ultimamente si è esposto schierandosi dalla sua
parte.
L'articolo “Papà Vittorio Sgarbi ha provato 2 volte a buttarsi dal terrazzo. Lo
hanno chiuso a chiave in camera. Ho denunciato tutti per maltrattamenti”: la
figlia Evelina a “Verissimo” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Diego Dalla Palma ha raccontato a “Verissimo”, ieri 30 novembre, di voler porre
fine alla sua vita. “La vecchiaia è la somma di tutte le malattie, ma la
peggiore delle malattie nella vecchiaia è la paura di perdere la dignità”, ha
dichiarato il make-up artist.
Oggi 75enne Diego Dalla Palma ha in mente di non voler arrivare agli 80 anni:
“Non sono stanco di vivere, ma sono preoccupato e impaurito di quell’aspetto
della mia vita futura. Ho assistito al dolore di mia madre, malata di Alzheimer,
e di mio padre, che soffriva di cinque malattie invalidanti, ho visto tanti
amici, non voglio affrontare quel calvario”.
“Non voglio suicidi assistiti e non voglio nemmeno pensare al suicidio. – ha
continuato – Ho programmato di sparire. Non voglio onorificenze o proclami. Ho
già scelto il posto dove andrò. Un avvocato e un notaio si stanno occupando del
mio testamento”. Alla domanda di Silvia Toffanin se potrebbe cambiare idea,
l’ospite ha risposto: “Non lo so”.
Dalla Palma ha poi sottolineato: “Sono sempre stato un uomo tormentato, con
dolori improvvisi e inaspettati. Non avrei mai immaginato di trovare la serenità
nel tempo che mi resta da vivere. Bisognerebbe educare i ragazzi nelle scuole a
capire la morte, in modo che non diventi un trauma. Chi mi conosce sa che è da
tanto che vengo affascinato dalla morte, perché avendola incontrata in coma a 6
anni, ho percepito questa leggerezza“.
Poi ha rivelato: “Durante il coma ho incontrato delle figure fluttuanti che mi
davano benessere. Quando sono uscito dal coma mi sono chiuso in me stesso. Ho
vissuto talmente bene in quella dimensione che ero arrabbiato per essere
ritornato”.
L'articolo “Ho programmato di morire. La vecchiaia è la somma di tutte le
malattie, ma la peggiore è la paura di perdere la dignità”: così Diego Dalla
Palma proviene da Il Fatto Quotidiano.