Ogni giorno la rubrica di consigli del Daily Star, firmata da Jane O’Gorman,
riceve lettere che raccontano fragilità, desideri e dilemmi della vita
quotidiana dei suoi lettori. Ci si trova letteralmente di tutto e alcune di
queste storie diventano poi virali sul web. È il caso della lettrice che scrive:
“Ho rapporti sessuali con la coppia di vicini. Era un gioco, ora è un incubo”.
Nella sua lunga lettera, la donna — che vive in un condominio — racconta di aver
iniziato nel 2023 una relazione consensuale con i suoi vicini, marito e moglie.
Un’esperienza che, nelle sue intenzioni, doveva rimanere un diversivo. Col
tempo, però, la situazione è degenerata. “La moglie è estremamente
imprevedibile. Un minuto accusa il marito di prestarmi troppa attenzione, quello
dopo dice di essere innamorata di me”, scrive. Il marito, a sua volta, “è un
tipo sfacciato che pretende sesso sempre più estremo, anche quando non ne ho
voglia”. Il coinvolgimento emotivo si è intrecciato con questioni economiche:
“Lei dice che sono la sua migliore amica e poi mi pressa per farmi prestare dei
soldi”. L’aspetto più preoccupante, però, è la mancanza di confini. “Viviamo
porta a porta: bussano ogni volta che sono annoiati o eccitati. Mi sento una
pedina nel loro matrimonio disfunzionale”. Ogni tentativo di allontanarsi
finisce allo stesso modo: “Mi pregano di non lasciarli”.
La replica di Jane O’Gorman è chiara, decisa e senza giri di parole. “Devi
essere forte. Dì ai tuoi vicini che è finita e riprenditi la tua vita”, scrive
l’esperta. Jane sottolinea che la situazione è diventata tossica: “Ti stanno
risucchiando le energie. Non esisti per intrattenerli o soddisfarli”. Le
dinamiche di coppia dei vicini non possono ricadere sulla lettrice: “Se non
riescono a far funzionare il loro matrimonio, non è un tuo problema. Ogni minuto
che passi con loro è un minuto sottratto alla tua vita, ai tuoi amici, ai tuoi
potenziali partner”. La conclusione è netta: “È un gioco che ha superato ogni
limite. Ora devi proteggerti”.
L'articolo “Sono ostaggio dei miei vicini, abbiamo iniziato a fare sesso estremo
insieme per gioco ma ora mi bussano ogni volta che sono annoiati o eccitati”:
una lettrice racconta il suo triangolo sessuale al Daily Star proviene da Il
Fatto Quotidiano.
Tag - Sesso
Un fidanzato tradito ha scritto disperato all’esperta dei sentimenti del Daily
Star, Jane O’Gorman. Nella mail che è stata recapitata alla rubrica “Dear Jane”,
l’anonimo sfortunato ha raccontato la sua incredibile vicenda: “La prima volta
che ho beccato la mia ragazza a letto con un altro ragazzo, mi ha detto che era
stato un errore e che le dispiaceva. L’ho perdonata”.
Ma il “caso” si è ripetuto: “La seconda volta ha annunciato che non le
dispiaceva perché stava semplicemente iniziando una ‘ricerca’. Ha spiegato che
aveva intenzione di lasciare il suo lavoro d’ufficio e diventare una ‘studiosa
del sesso online'”.
E ancora: “Lei ha ha affermato che il suo amante era un attore porno che le dava
consigli. Ora si lamenta che dovrei esserle grata per essersi messa in
discussione con una vita diversa, che ci porterà a una vita lussuosa e viaggi
all’estero. Ma non voglio una prostituta online come fidanzata! Voglio indietro
la vecchia. Quando la accuso di tradirmi e di trattarmi come un’idiota, mi
accusa di essere al passo coi tempi. Davvero?“.
Jane ha premesso: “Già due volte hai beccato la tua ragazza in flagranza di
reato. Non devi accettare nulla che ti metta a disagio. Sono sicuro che la
promessa di una vita lussuosa e di viaggi all’estero sia allettante, ma la tua
ragazza sta dicendo sciocchezze. Chi dice che guadagnerà una fortuna online?”.
L'articolo “Ho beccato la mia ragazza a letto con un attore porno. Ha detto che
era per una ricerca che ci renderà ricchi”: lo sfogo disperato di un fidanzato
tradito proviene da Il Fatto Quotidiano.
Niente sesso, siamo giovani. Parrebbe (e dico parrebbe perché, di anno in anno,
escono sondaggi e studi con esiti diversi, tocca starci dietro come si può),
insomma, parrebbe che i ragazzi della gen Z (13 – 28 anni), facciano poco sesso.
Poco o nulla, a dirla tutta. Il Guardian ha pubblicato un maxi report con i dati
del Centers for Disease Control and Prevention e risulta che, nel 2021, il 30%
degli adolescenti affermava di aver avuto rapporti sessuali almeno una volta
nella vita, rispetto al 38% del 2019 e con un enorme calo rispetto a tre decenni
fa, quando più della metà dichiarava di aver avuto rapporti. Uno dice, sì ma lo
studio riguarda gli Stati Uniti e invece tutto il mondo è paese, mai che un
detto popolare sbagli: una ricerca pubblicata sul Journal of Sex Research
esamina dati raccolti nell’ultimo decennio e relativi alla vita erotica di
180mila teenager in 33 nazioni. In 25 di queste nazioni il numero di giovani che
riferivano di avere avuto un’esperienza sessuale si è sensibilmente abbassato, e
non è aumentato in nessuno dei paesi presi in esame. Sicché, i giovani ritardano
la prima esperienza sessuale. Pornografia? Pandemia? Lo vediamo poi. Fatto sta
che, tra i ragazzi della Gen Z, un uomo su tre non ha mai fatto sesso con un
partner, per le donne siamo a una su cinque (Kinsey Institute in collaborazione
con Lovehoney). Potremmo citare altri studi ma il punto chiaro è che i ragazzi
delle GenZ trovano il sesso – così come lo intentiamo noialtri, e attenzione che
non è un dettaglio da poco – niente affatto fondamentale. E le domande si
affollano nella nostra testa (di Millennial, o Gen X o quel che è): perché?
Hanno capito qualcosa che alle generazioni precedenti è sfuggito? Lo fanno, sì,
ma in modo diverso?
AH, LA MONOGAMIA
Sperimentano, amano senza distinzione di genere, e sognano la monogamia. Ce lo
dice un sondaggio, sempre ripreso dal Guardian: i giovani della Gen Z
idealizzano l’avere un solo partner per la vita. Un recente report dell’app di
dating Feeld — che ha intervistato 3.310 persone dai 18 ai 75 anni in 71 paesi —
ha scoperto che l’81% della Gen Z fantastica su relazioni monogame.
“Fantasticare” non vuol dire volere ma sono dettagli: com’è il famoso modo di
dire ‘stai attento a ciò che desideri perché potrebbe avverarsi?”. Non facciamo
i vecchi avvelenatori di pozzi. Al contrario dei ragazzi, tra il 75 e l’80% dei
Millennials, della Gen X e dei Baby boomer fantastica invece su relazioni
aperte. ‘Quanta bellezza, quanta promiscuità”, ma dai 29 anni anni in su. O
forse così bello non è? Perché se i Millennials e la Gen X preferiscono la
non-monogamia etica (24% e 27%) e i Boomer preferiscono gli “amici di letto”
(27%), la Gen Z parrebbe essersi stufata di parlare del poliamore. C’è un tweet
diventato virale nel lontano 2022, nessuna memoria di ferro, lo ha ripreso Vogue
India poco tempo fa: “Quando vedi una coppia in una relazione aperta, la vera
domanda è: chi dei due l’ha proposta e chi dei due piange ogni notte?”. Secondo
l’autrice del pezzo, Saachi Gupta, così la penserebbero i ragazzi, anche perché
una buona percentuale non ha mai avuto una relazione seria con una persona,
figuriamoci con più persone contemporaneamente. La Gen Z “subisce il fascino di
quello che è più semplice anche perché da quando il dating si è spostato nel
mondo digitale, è diventato sempre più complicato”. Quindi c’è bisogno di
rassicurazioni. Il poliamore nasce per creare una struttura non gerarchica, dove
l’amore non coincide con il possesso, solo che la non-monogamia, così come la
vive oggi la Gen Z, finisce per riprodurre le stesse gerarchie, spesso a
vantaggio degli uomini. Insomma, le relazioni aperte non sono soltanto
divertimento e libertà e i più giovani parrebbero pensare che forse vale la pena
sognare – almeno quello – un rapporto unico, che duri il più a lungo possibile.
Non ci sono riusciti quelli più grandi di loro (i divorzi aumentano persino in
terza età), ma chissà mai. Tra l’altro il sogno della monogamia porta con sé
anche quello delle nozze perché secondo il Times solo il 21% dei giovani è
d’accordo con l’idea che “il matrimonio sia irrilevante”, mentre vent’anni fa –
tra i millennials – la percentuale era del 39%.
I RAGAZZI FANNO DAVVERO MENO SESSO DEI LORO NONNI?
Il Kinsey Institute e l’azienda di sex toys Lovehoney hanno messo insieme le
forze per tirare fuori una classifica su ‘generazioni e sesso’ (immaginatelo
pronunciato da Tony Effe).
Boomer (nati tra il 1946 e il 1964) —> fanno sesso 47 volte l’anno cioè 0,9
volte a settimana
Generazione X (45 – 60 anni circa) —> fanno sesso 62 volte l’anno cioè 1,2 volte
a settimana
Millennial (27 – 44 anni circa) —> fanno sesso 73 volte l’anno, cioè 1,4 volte a
settimana
Gen Z (13 – 27 anni circa) —> fanno sesso 36 volte l’anno cioè 0,7 volte a
settimana
Ora, a parte le battute possibili sui decimi, parrebbe che in effetti i giovani
facciano meno sesso dei loro nonni. Ma sempre nello stesso report si legge che
quasi il 40% della Gen Z definisce sesso attività non penetrative. Sono lontani
i tempi in cui fare sesso era indice di virilità o femminilità e persino una
sorta di prova di normalità.
PORNOGRAFIA, PANDEMIA E TUTTO QUANTO
‘È praticamente ovvio’ che se si cerca un fattore principale e rilevante sul
come mai i ragazzi della Gen Z abbiano una diversa considerazione del sesso e
della sua importanza, quasi tutti dicano “eh, colpa della pornografia”. E invece
– pur essendo importante rilevare che i ragazzi iniziano a guardare siti hard
presto, troppo presto, tra gli 11 e i 13 anni – il peso del consumo di hard è
del 15 o 20% (UCLA Porn & Youth, Kinsey Institute 2023, Common Sense Media
2022). Sì, è innegabile che la pornografia abbia un effetto inibitorio, creando
una specie di ansia da performance, che sia ‘distorsiva’ rispetto ai corpi degli
attori e delle attrici e che sia anche anestetizzante, perché la gratificazione
è immediata. Ma ci sono altri fattori da tenere in conto. Ci sarebbe pure un
modo di dire napoletano da usare all’uopo – chi sa sa – ma una delle prime cause
che inibiscono la ricerca di rapporti fisici è l’ansia. Sempre lei, si traveste,
cambia d’abito, ma si riconosce facile. La Gen Z vive l’atto sessuale come
qualcosa che richiede stabilità emotiva, non come sfogo. Se non si sentono
“sicuri dentro”, non lo fanno (fonti: Pew 2023–24, Gallup Youth Mental Health,
UCLA 2022–25). Finito? No perché non va dimenticato che i giovani della Gen Z
hanno passato un pezzo non irrilevante della loro età d’oro in casa, durante la
pandemia di Covid. Sicché, due anni di socializzazione reale saltati a pie’
pari, aumento della dipendenza dagli spazi digitali, perdita o quantomeno
ridimensionamento delle relazioni amorose in essere. Meno occasioni, meno sesso
(fonti: UCLA COVID Social Development Study; Oxford Internet Institute). C’è un
altro elemento, che cambia proprio il paradigma rispetto ai Millennial. Per la
Gen Z l’atto sessuale è subordinato allo stato emotivo, non il contrario. “Se
non mi sento al sicuro, non faccio sesso”, poche storie. Altro fattore,
importante: la cultura del consenso. La paura di violare limiti senza
accorgersene. O l’ansia perché una situazione non è così chiara. C’è tanta,
tantissima strada da fare in materia di educazione sessuale – a partire dalle
scuole – ma questi dati ci dicono che qualcosa si è fatto, che ci si muove nella
giusta direzione su consenso e attenzione all’altro.
MENO SESSO MA ANCHE MENO INTIMITA’?
Ora vorrei dire, così gratuitamente, che Sesso Occasionale di Tananai non m’è
mai piaciuta e non mi piace nemmeno ora ma quel “troviamoci una casa e non
finiamoci più/Nel sesso occasionale” poteva evitarmi centinaia di parole.
Tornando sul pezzo, pare che la Gen Z stia slegando l’idea di intimità da quella
di sesso. Condivide paure, fragilità, orientamenti e identità. Come a dire, per
noialtri che abbiamo ormai l’età dei datteri, l’intimità iniziava dal corpo, per
loro dal linguaggio. Se la vicinanza emotiva diventa più importante del contatto
fisico, è naturale che la soglia per il sesso si alzi. Qui torna in pista la
monogamia, perché i ragazzi la sognano? Dentro un legame stabile, sicuro,
silenzioso quando serve, il sesso può tornare ad avere un senso non come prova,
ma come scelta? Per smorzare questo tono romantico va detto che la Gen Z è la
prima ad avere a disposizione IA generativa e chatbot fin dall’inizio e a usarli
spesso nella propria vita sentimentale. Come dire, l’Intelligenza Artificiale fa
loro compagnia e dà loro consigli. Penseranno sia una forma d’amore? Speriamo di
no, ma il discorso sarebbe lungo e non rimane che chiudere con una citazione sul
sempiterno cambiamento delle relazioni sentimentali. “Pensai a quella vecchia
barzelletta, sapete, quella dove uno va da uno psichiatra e gli dice: ‘Dottore,
mio fratello è pazzo. Crede di essere una gallina’. E il dottore gli dice:
‘Perché non lo interna?’. E quello risponde: ‘E a me poi le uova chi me le fa?’.
Beh, credo che corrisponda molto a quello che penso io delle relazioni tra uomo
e donna, e cioè che sono assolutamente irrazionali e pazze e assurde, ma credo
che continuino perché la maggior parte di noi ha bisogno di uova”.
L'articolo I ragazzi fanno davvero meno sesso dei loro nonni? La Gen Z, le
relazioni e l’Intelligenza Artificiale proviene da Il Fatto Quotidiano.
Gli italiani tra i 18 e i 60 anni confermano un’intensa vita sessuale, con
frequenze stabili e un ventaglio di pratiche molto più ampio rispetto al
passato. Le donne risultano più intraprendenti, più consapevoli e meno
condizionate dagli stereotipi, mentre resiste una quota che continua a credere a
falsi miti su fertilità e contraccezione. Ecco i dati del Rapporto 2025 sulla
situazione sociale del Paese dell’istituto di ricerca socio-economica italiano,
il Censis (i dati su povertà, economia, lavoro e sanità).
Quanto sesso facciamo? – Confidando che tutti siano stati sinceri, secondo
l’indagine il 62,5% degli italiani tra 18 e 60 anni lo fa spesso. Tra questi, il
5,3% ogni giorno, il 29,9% due o tre volte alla settimana e il 27,3% una volta
alla settimana. Il 21,9% ha rapporti più saltuari, tra una volta al mese e una
volta ogni quattro mesi, mentre il 7,1% è occasionale (una volta ogni cinque o
sei mesi). Gli astinenti sono l’8,5%. Tra i giovani under 35 l’attività è più
intensa: i performanti quotidiani salgono al 7,9% e gli attivi al 34,4%, con
solo il 6,4% che non ha rapporti.
Cosa ci piace? – Le pratiche più diffuse comprendono preliminari (78,8%), sesso
orale (74,2%) e masturbazione reciproca (58,2%). Seguono: linguaggio esplicito
(36,4%), sesso anale (32,6%), ricezione di immagini pornografiche (31,3%),
sexting (30,2%), uso di sex toys (26,4%), visione di porno in coppia (26,0%),
utilizzo di oggetti o cibi nei giochi erotici (22,1%) e invio di immagini
esplicite (21,4%). Tra le pratiche più particolari emergono le fantasie
dichiarate su altri partner (17,6%), giochi di ruolo (16,3%), riprese video o
foto durante l’atto (14,3%), pratiche non convenzionali come bdsm, feticismo o
sadomasochismo (14,0%) e orge (7,7%). Ancora una volta, i giovani risultano più
propensi in quasi tutte le categorie.
“La nuova sessualità femminile” – Quest’anno uno dei focus di approfondimento
riguarda la “nuova sessualità femminile”, segmento della rilevazione che
registra la trasformazione più significativa dei comportamenti sessuali. Il
92,5% delle italiane tra 18 e 60 anni ha avuto rapporti nel corso della vita e
il 60,9% oggi ne ha almeno uno a settimana. Per il 61,6% il sesso ha come
funzione principale il piacere, mentre la finalità procreativa è marginale
(1,9%). Per il 56,4% amore e sessualità sono separabili. Quasi otto donne su
dieci (78,8%) sostengono che oggi siano loro a fare il primo passo e il 65,1%
degli uomini conferma questa percezione. Inoltre, il 63,7% delle donne e il
59,7% degli uomini considera superata la rappresentazione dell’uomo-cacciatore e
della donna-preda, segnala il Censis.
Contraccezione e falsi miti – Il 42,7% delle donne chiede al partner l’uso del
profilattico, il 26,2% usa la pillola, il 21,7% pratica il coito interrotto e il
5,6% si affida ai giorni fertili. “Anche se tra le donne prevale una sessualità
consapevole, una minoranza dà ancora credito a falsi miti”, scrive il Censis.
Per il 16,6% (il 23,7% degli uomini) è impossibile rimanere incinte se si hanno
le mestruazioni, l’8,9% (il 9,1% degli uomini) crede che nelle notti di luna
piena le donne siano più fertili, il 5,1% (il 6,4% degli uomini) pensa che la
pillola anticoncezionale protegga dalle infezioni sessualmente trasmissibili, il
3,8% (il 5,3% degli uomini) ritiene che al primo rapporto sessuale non si possa
rimanere incinte”.
L'articolo Sesso tricolore: quanto e come lo facciamo secondo il Censis. Che
premia le donne: più consapevoli e intraprendenti proviene da Il Fatto
Quotidiano.
Una questione di parità. Così un marito si è sfogato su Reddit in merito a dei
nomignoli usati dalla moglie durante l’amplesso sessuale. Entrambi i coniugi
sebbene tra loro non abbiano tabù però separatamente vivono alcuni complessi
fisici. Nelle ultime settimane però è accaduto che la moglie, spinta dalla foga,
abbia chiamato il partner con dei soprannomi che non sono stati graditi anche
perché riferiti ad alcune parti del corpo.
Il risultato? L’uomo ha ripetuto gli stessi soprannomi che la moglie ha usato
durante il sesso, sperando che lei capisse come lo facevano sentire. Invece, lei
lo ha accusato di essere offensivo, insistendo sul fatto che le regole erano
diverse perché lei è una donna. Quindi si è rivolto alla community di Reddit per
capire se è lui il cattivo tra i due
Nel suo post ha spiegato che sia lui che la moglie avevano sempre apprezzato il
corpo dell’altro, ma che entrambi portavano con sé le proprie insicurezze, il
che rendeva la situazione particolarmente delicata. “Lei è ancora molto insicura
al riguardo, e io sono molto insicuro riguardo al mio peso“, ha scritto,
sottolineando che le loro differenze fisiche non erano mai state motivo di
conflitto fino a poco tempo fa.
Secondo l’autore del post, sua moglie aveva iniziato a infilare commenti sul suo
corpo il loro scambio hot, cosa che lo ha messo a disagio. “Le ho detto un paio
di volte che non mi piaceva, ma lei continuava a ignorarlo”, ha raccontato,
aggiungendo che lei lo aveva persino accusato di essere “troppo insensibile”
quando aveva cercato di esprimere come lo facevano sentire quelle osservazioni.
Sperando che lei capisse quanto fossero offensivi i commenti, ha deciso di
capovolgere la situazione: “Durante il sesso, l’ho chiamata ‘scimmietta
paffutella sexy’ e le ho scosso le maniglie dell’amore. Quando ho visto
l’espressione sul suo viso, mi sono subito reso conto dell’impatto che aveva
avuto. Mi ha detto che era un commento era crudele. Ma io ho cercato di
spiegarle che era lo stesso effetto che faceva a me, quando accadeva. Ma lei ha
detto che è diverso perché io sono un uomo e lei è una donna”
E infine: “Mi ha chiesto perché stessi cercando di rovinare la nostra vita
sessuale. Le ho detto che tengo a freno le mie perversioni per evitare di
metterla a disagio, quindi dovrebbe fare lo stesso per me. Ha detto che cerco di
sminuirla perché mi piace avere una ‘moglie grassa e insicura’”.
Nei commenti, un utente di Reddit è andato dritto al punto: “Hai invertito i
ruoli e a lei non importa ancora di ferire i tuoi sentimenti durante il sesso.
Non va bene solo perché sei un uomo”.
L'articolo “Durante il sesso ho chiamato mia moglie ‘scimmietta paffutella sexy’
e le ho scosso le maniglie dell’amore. Ha reagito malissimo”: lo sfogo di un
marito proviene da Il Fatto Quotidiano.
Fare sesso, ma senza sentimento? Si può o perlomeno c’è chi riesce e chi no. È
la storia di una donna che si è sfogata con una mail indirizzata all’esperta dei
sentimenti del Daily Star, Jane O’Gorman.
“Sto facendo sesso fantastico con un uomo meraviglioso. Dice che gli piace
quello che facciamo insieme, ma non vuole una relazione e mi ha detto di non
aspettarmi niente da lui”, ha affermato disperata la donna.
E ancora: “Siamo appena tornati da un weekend in uno splendido hotel di campagna
dove abbiamo mangiato cibo delizioso e fatto sesso cinque volte al giorno.
Eppure, mentre facevamo i bagagli dopo un delizioso pranzo domenicale, mi ha
spiazzata, dicendomi che se inizia ad innamorarsi di me, se ne andrà… E devo
essere preparata a questo”.
Il perché di questi sentimenti così duri? “Lui a divorziato nel 2020 e ha avuto
il cuore spezzato una seconda volta nel 2023. Da allora, ha giurato di
rinunciare alle relazioni. Ha intenzione di non vivere mai più con un’altra
persona o di rendersi di nuovo vulnerabile. Non sopporta le relazioni. Fino a
qui tutto bene, ma io che devo fare?”.
Jane non ha dubbi: “Non si può biasimare il tuo amico per essere scrupolosamente
onesto. Se non è interessato a una relazione seria, allora resti con lui – e ti
godi semplicemente il tempo che passate insieme – o proteggi il tuo cuore
comportandoti in modo proattivo e allontanandoti? Ho l’impressione che tu ti sia
già innamorata di lui e che tu sia delusa e ferita dal fatto che non sia una
persona degna di essere tenuta“.
L'articolo “Faccio sesso fantastico con un uomo cinque volte al giorno, ma lui
mi ha detto di non innamorarmi”: lo sfogo di una donna tradita nei sentimenti
proviene da Il Fatto Quotidiano.