Sei punti su dodici: l’Italia in Champions continua a essere ondivaga, un passo
avanti e un altro indietro. Breve riassunto: splendida vittoria dell’Atalanta
(2-1) sui campioni del mondo del Chelsea, successo sofferto (2-0) della Juventus
sui ciprioti del Pafos che per un’ora mettono alla frusta gli “spallettiani”,
sconfitta dell’Inter (0-1) che contro il Liverpool paga le rigidità arbitrali
europee, ma anche l’ingenuità di Bastoni, ennesimo flop in trasferta del Napoli
(0-2), stracciato dal Benfica dell’eterno Mourinho.
Citazione per l’Arsenal, che con il 3-0 a Bruges continua a marciare a punteggio
pieno e si mette alle spalle il ko in Premier con l’Aston Villa. Il Manchester
City sbanca meritatamente il Bernabeu (2-1) e il destino di Xabi Alonso alla
guida del Real Madrid è ora nelle mani dell’Alaves, prossimo avversario nella
Liga: Florentino Perez sta già ragionando sul nuovo allenatore. I campioni in
carica del PSG pareggiano a Bilbao (0-0), il Bayern rialza la testa e demolisce
lo Sporting Lisbona (3-1). Cinquantacinque gol il bottino totale: media 3,05.
IN – LODE A MOU: HA RIMESSO IN PISTA IL BENFICA
8 ATALANTA
Regala la pagina più bella di questa sesta giornata. Il 2-1 sul Chelsea è pieno
di buone cose, soprattutto la posizione in classifica, che vede ora i
bergamaschi al quinto posto, migliore delle italiane e con la qualificazione
diretta agli ottavi a un passo. Palladino sta certificando quanto sia stata
sbagliata la scelta-Juric.
7,5 MOURINHO
Sei punti nelle ultime due partite e il Benfica è tornato a galla: i playoff non
sono più un sogno. Il calendario è pesante, prima la Juventus a Torino e poi il
Real Madrid a Lisbona, ma Mourinho è un competitor da Champions e ha rimesso in
pista una squadra indebolita dalle vicende di mercato. Lode a Mou, che si gioca
il futuro in Europa contro un vecchio nemico (la Juve) e un passato ormai
lontano (il Real).
7 COPENAGHEN
C’è del calcio in Danimarca: il 3-2 della banda di Neestrup sul campo del
Villarreal vale il 24° posto in classifica. La prossima sfida è contro il
Napoli, stessi punti in classifica (7), ma miglior differenza reti, seppure solo
di un gol. Nel gelo del Parken, il 20 gennaio 2026 sarà un vero spareggio.
7 MADUEKE
Doppietta a Bruges e l’Arsenal continua il volo. A Londra ancora non sono chiare
le potenzialità di questo giocatore inglese che, tra giovanili e prima squadra,
ha fatto il giro delle squadre della capitale britannica: Crystal Palace,
Tottenham e Chelsea prima di approdare, pochi mesi, fa alla corte dei Gunners.
L'ARTICOLO THE BOLD CHAMPIONS, LE PAGELLE | BASTONI POTEVA EVITARE L’INUTILE
TRATTENUTA, SPALLETTI CONTINUA A “PICCONARE” L’AMBIENTE CON LE SUE DICHIARAZIONI
PROVIENE DA IL FATTO QUOTIDIANO.
Tag - Atalanta
La nuova Atalanta di Raffaele Palladino vola in Europa. In una serata storica,
la Dea batte in rimonta i campioni del mondo del Chelsea per 2 a 1. Le reti di
Scamacca e De Ketelaere regalano ai nerazzurri tre punti fondamentali per la
classifica di Champions League: con questa vittoria, i bergamaschi volano a 13
punti e guadagnano il momentaneo terzo posto, dietro solamente ad Arsenal e
Bayern Monaco, davanti anche all’Inter sconfitta dal Liverpool a San Siro. Il
paradosso di una stagione cominciata con Ivan Juric in panchina e già
condizionata da una situazione disastrosa in campionato: 16 punti in 14 partite,
contro i 13 raccolti in Champions in 6 match. In Europa, soprattutto ora che è
arrivato Palladino, l’Atalanta pare trasfigurarsi. E ora può sognare una
stagione da protagonista.
La qualificazione diretta agli ottavi infatti non è più solo una speranza, ma
una possibilità realmente concreta. Ai bergamaschi infatti restano da giocare
due partite abbordabili: la prima il 21 gennaio in casa contro l’Athletic
Bilbao. La seconda il 28 gennaio in Belgio contro l’Union Saint-Gilloise. Fare
sei punti è possibile, ma per qualificarsi tra le prime otto ne basteranno
sicuramente quattro, forse anche tre. Per questo motivo, ad oggi l’Atalanta è da
considerare una delle favorite per un posto agli ottavi. Più sicuramente delle
altre italiane, anche dell’Inter, che è ferma a quota 12 punti e deve affrontare
Arsenal (in casa) e Borussia Dortmund (in trasferta).
LA CRONACA DI ATALANTA-CHELSEA
La serata dell’Atalanta a Bergamo contro il Chelsea inizia con due occasioni non
concretizzate. Prima Lookman entra in area, prova la conclusione e Sanchez
respinge. Poi De Ketelaere pecca di lucidità sulla respinta e manca il vantaggio
in maniera clamorosa. Altra grande chance per i nerazzurri al 19′: Lookman ci
prova da due passi, ma viene murato da Acheampong. Poi il tiro di De Roon alto
sulla traversa. Il Chelsea buca la difesa nerazzurra al 25esimo e passa al primo
affondo. James sguscia via sulla sinistra, arriva a fondo campo e mette in mezzo
un pallone teso e perfetto per Joao Pedro: il 24enne brasiliano batte
Carnesecchi e porta i suoi in vantaggio. Tutto convalidato dopo revisione al Var
e Chelsea avanti al termine di un primo tempo intenso e combattuto.
Palladino non effettua cambi all’intervallo, ma i nerazzurri entrano in campo
con un altro spirito e al 55esimo ecco il pari di Scamacca. Grande iniziativa di
De Ketelaere sulla destra, palla morbida per il centravanti azzurro e colpo di
testa vincente per l’1-1. È il primo gol in Champions per l’attaccante, che poi
ci prende gusto e torna a farsi vedere dalle parti di Sanchez una manciata di
minuti dopo. Dopo aver speso tante energie a caccia del gol, l’Atalanta rifiata
e si spegne con il passare dei minuti. Il Chelsea non fa nulla per sfruttare il
momento e la squadra di Palladino ne approfitta nel finale: all’83esimo De Roon
recupera un pallone sulla trequarti e serve De Ketelaere. Il fantasista parte
palla al piede, entra in area e scarica un destro rasoterra: due a uno e rimonta
completata. Palladino può sorridere per un successo che pesa in termini di
morale e, come detto, anche per la classifica.
ATALANTA TERZA, LA NUOVA CLASSIFICA DELLA CHAMPIONS
1. Arsenal – 15 pt – Diff. reti +13 – 5 partite
2. Bayern Monaco – 15 pt – Diff. reti +11 – 6 partite
3. Atalanta – 13 pt – Diff. reti +2 – 6 partite
4. PSG – 12 pt – Diff. reti +11 – 5 partite
5. Inter – 12 pt – Diff. reti +8 – 6 partite
6. Real Madrid – 12 pt – Diff. reti +7 – 5 partite
7. Atlético Madrid – 12 pt – Diff. reti +3 – 6 partite
8. Liverpool – 12 pt – Diff. reti +3 – 6 partite
9. Tottenham – 11 pt – Diff. reti +6 – 6 partite
10. Borussia Dortmund – 10 pt – Diff. reti +6 – 5 partite
11. Chelsea – 10 pt – Diff. reti +5 – 6 partite
12. Manchester City – 10 pt – Diff. reti +5 – 5 partite
13. Sporting – 10 pt – Diff. reti +4 – 6 partite
14. Barcellona – 10 pt – Diff. reti +3 – 6 partite
15. Newcastle – 9 pt – Diff. reti +7 – 5 partite
16. Olympique Marsiglia – 9 pt – Diff. reti +3 – 6 partite
17. Galatasaray – 9 pt – Diff. reti 0 – 6 partite
18. Monaco – 9 pt – Diff. reti –1 – 6 partite
19. PSV Eindhoven – 8 pt – Diff. reti +4 – 6 partite
20. Leverkusen – 8 pt – Diff. reti –2 – 5 partite
21. Qarabağ – 7 pt – Diff. reti –1 – 5 partite
22. Napoli – 7 pt – Diff. reti –3 – 5 partite
23. Juventus – 6 pt – Diff. reti 0 – 5 partite
24. Pafos – 6 pt – Diff. reti –3 – 5 partite
25. Union SG – 6 pt – Diff. reti –8 – 6 partite
26. Olympiacos – 5 pt – Diff. reti –7 – 6 partite
27. Club Brugge – 4 pt – Diff. reti –5 – 5 partite
28. Athletic Bilbao – 4 pt – Diff. reti –5 – 5 partite
29. Copenhagen – 4 pt – Diff. reti –7 – 5 partite
30. Eintracht – 4 pt – Diff. reti –8 – 6 partite
31. Benfica – 3 pt – Diff. reti –4 – 5 partite
32. Slavia Praga – 3 pt – Diff. reti –9 – 6 partite
33. Bodø/Glimt – 2 pt – Diff. reti –4 – 5 partite
34. Villarreal – 1 pt – Diff. reti –8 – 5 partite
35. Kairat – 1 pt – Diff. reti –11 – 6 partite
36. Ajax – 0 pt – Diff. reti –15 – 5 partite
L'articolo L’Atalanta ora è favorita per un posto tra le prime 8 della
Champions: la nuova classifica dopo l’impresa contro il Chelsea proviene da Il
Fatto Quotidiano.
Il rigore che ha deciso il match di Champions League tra Inter e Liverpool
sconvolge anche Raffaele Palladino. Il tecnico dell’Atalanta, raggiante per la
strepitosa vittoria dei bergameschi in rimonta contro il Chelsea per 2 a 1, era
in collegamento con Sky e stava aspettando la fine dell’intervista al suo
collega Cristian Chivu prima di intervenire in diretta. Nel frattempo,
l’emittente stava mandando in onda appunto le immagini della debole trattenuta
di Bastoni su Wirtz.
A un certo punto, la conduttrice Federica Masolin ha raccontato la reazione
fuori onda di Palladino, riportandola appunto a Chivu: “Non so se la può
rincuorare, ma anche Palladino scuoteva la testa e diceva ‘questo non è mai
rigore‘. Il tecnico romeno ha sorriso, facendo i complimenti all’Atalanta per la
vittoria contro il Chelsea, con cui peraltro ha superato l’Inter nella
classifica unica della Champions. Poi Palladino ha confermato anche ai
microfoni: “Ho visto il rigore, ma è inesistente“. A quel punto Chivu si è
limitato a chiudere la conversazione con un “no comment“.
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L'articolo “Questo non è mai rigore, è inesistente”: la reazione di Palladino
mentre è in onda l’intervista a Chivu proviene da Il Fatto Quotidiano.
Nove punti su dodici: non è andata male alle squadre italiane nella quinta
giornata di Champions. Riassumendo: vittoria sofferta della Juventus in Norvegia
(3-2 al Bodo Glimt), successo straripante dell’Atalanta a Francoforte, colpo di
frusta del Napoli contro gli azeri del Qarabag, il migliore dei cosiddetti
“peones” del torneo. Classifica: Inter quarta, Atalanta decima e vicina alle
prime otto che andranno direttamente agli ottavi, Napoli 20esimo e Juventus
22esima. Altra abbuffata di gol nelle diciotto gare: 64, media 3,5 a partita. In
testa alla classifica cannonieri, Mbappé, a quota 9.
IN – ARTETA HA MODELLATO UNA CORAZZATA, CON ESTEVAO ABBIAMO VISTO LA LUCE
9 ESTEVAO
Abbiamo visto la luce (Blues Brothers, cit.) Nel 3-0 del Chelsea al Barcellona,
la notte d’autore di questo ragazzo brasiliano, che ha dovuto chiedere persino
il permesso in nazionale ad Ancelotti per fare l’esame per la patente: il gol
rifilato ai catalani è stato un gioiello. Prelevato dal Palmeiras (40 milioni
più bonus), ribattezzato dai tifosi “Messinho” durante il mondiale Under 17,
figlio di un pastore battista, definito da Enzo Maresca un giovane d’altri tempi
perché “è poco social”, Estevao ha stravinto il confronto diretto con Yamal, che
è poi l’esatto contrario, almeno sul piano caratteriale. Sarà una delle stelle
del mondiale: beati il Brasile e Ancelotti che lo ha inserito nella Seleçao in
pianta stabile (11 partite e 5 gol, 18 anni compiuti il 24 aprile).
8,5 ARSENAL
Punteggio pieno in Champions, primato assoluto in Premier con 6 punti di
vantaggio sul Chelsea: domenica lo scontro diretto, se i Gunners faranno il
colpaccio allo Stamford Bridge avranno mezzo titolo in tasca alla fine di
novembre. Dominio assoluto nei calci piazzati – nel tabellino dei marcatori
finiscono spesso i difensori – calcio fluido e in verticale, ripartenze
micidiali: Arteta ha modellato una corazzata. L’apporto di Calafiori non è
indifferente: entra in campo contro il Bayern, superato 3-1, e piazza l’assist
al primo calcio al pallone. Il 2026 sarà l’anno dell’Arsenal? Consultare gli
oroscopi.
8 MBAPPÉ
Poker ad Atene ed è passata la paura del Real, 4-3 in casa dell’Olympiacos, dopo
essersi ritrovato all’inizio in svantaggio. Il francese è già a quota 22 gol in
18 gare stagionali. È l’anima di un Real in cui Vinicius va a intermittenza.
7 ATALANTA
Tre gol in cinque minuti nella tana dell’Eintracht e Palladino festeggia con il
botto la prima vittoria alla guida della Dea. A tratti, si è rivista la banda di
Gasperini. È tornato a sorridere Lookman, con il primo gol e, 33 secondi dopo,
l’assist per il 2-0 di Ederson. Ai microfoni, il nigeriano ha liquidato con
poche parole il tormentone dell’estate: “È il passato, non è stata raccontata la
verità in tutti i particolari, ma ora pensiamo al presente”.
L'articolo The Bold Champions, le pagelle | Inter, Chivu alle prese con gli
stessi difetti di Inzaghi: significa che qualcosa non torna all’interno della
squadra proviene da Il Fatto Quotidiano.
“Mi hanno regalato una serata indimenticabile, ora dobbiamo essere bravi a
restare umili. Serviva una scintilla per sbloccarsi mentalmente ed è arrivata”.
Così Raffaele Palladino a Sky Sport dopo il largo successo dell’Atalanta (0-3)
sul campo dell’Eintracht Francoforte in Champions League. Un successo targato
Lookman, De Ketelaere ed Ederson e che porta l’Atalanta a 10 punti in
classifica, al decimo posto della Group Phase, in piena zona playoff e a pari
punti con sesta, settima, ottava e nona classificata.
“Questa è la vittoria di un gruppo che ha grandi valori umani e tecnici, che
meritava questa soddisfazione”, ha proseguito il tecnico dei bergamaschi. Poi
l’aneddoto dello spogliatoio: “Volevo scrivere su un foglio il dna che doveva
ritrovare questa squadra: ognuno di loro mi ha dato un aggettivo su cui
concentrarci”, ha iniziato Palladino. “Sono venute fuori cose importanti,
stasera le ho viste tutte in campo: entusiasmo, coraggio, alchimia, leggerezza,
ambizione, ma anche la fame. L’ho appeso in spogliatoio”, ha spiegato il tecnico
ex Fiorentina.
“Il nostro dna deve esser quello dei bergamaschi, dobbiamo rimanere umili. Sono
convinto che insieme faremo grandi cose con questa mentalità. I valori tecnici
ci sono, io non sono un mago che mi sono inventato cose diverse”. Dopo un inizio
complicato con Ivan Juric in panchina, infatti, l’Atalanta proverà adesso a
ritrovare la “retta via” con Palladino. All’esordio era arrivata una sconfitta
per 3-1 sul campo del Napoli, ma con un buon secondo tempo dopo un primo da
incubo.
Adesso una vittoria in Champions League che rilancia non solo le ambizioni del
club bergamasco in Europa, ma anche il morale, a terra dopo la sconfitta contro
il Sassuolo per 0-3 che è costata la panchina a Ivan Juric. “La squadra segue
quello che proponiamo, da una settimana siamo insieme a ho già visto grandi
progressi, abbiamo sfidato una squadra con dei valori. Noi con personalità e
qualche difficoltà abbiamo giocato da squadra”, ha concluso Palladino.
L'articolo Super Atalanta a Francoforte e Palladino svela: “Ho chiesto a ognuno
un aggettivo per ritrovare il dna” proviene da Il Fatto Quotidiano.
L’Inter esce da Madrid sconfitta e beffata contro l’Atletico. Decisivo il gol di
Jose Maria Gimenez al 93esimo, su calcio d’angolo in pieno recupero, che fissa
il punteggio sul 2 a 1. Dopo il derby, un’altra buona prestazione e un’altra
sconfitta. La squadra di Chivu ancora una volta paga gli episodi e le
disattenzioni, dopo una partita giocata alla pari e a tratti anche meglio dei
Colchoneros. La squadra di Simeone infatti era passata in vantaggio subito, al
nono minuto, grazie a un rimpallo che aveva premiato il tap-in di Julian
Alvarez. Ma il forcing dell’Inter aveva portato al meritato pareggio firmato da
Piotr Zielinski al 54esimo. Poi la beffa nel finale. I nerazzurri di Chivu
restano secondi nella classifica della Champions con 12 punti, a pari merito con
Psg, Bayern e Real Madrid. Davanti c’è solo l’Arsenal a punteggio pieno, dopo la
vittoria contro il Bayern Monaco per 3 a 1. Ora l’Inter attende il Liverpool a
San Siro nella sesta giornata della League Phase.
Grande vittoria invece per l’Atalanta a Francoforte contro l’Eintracht. La
squadra di Palladino s’impone per 0-3, tutti i gol segnati in 5 minuti nel
secondo tempo dopo un primo tempo a secco di reti: a segno Lookman, Ederson e De
Ketelaere. Il primo gol atalantino arriva al 60′ con Lookman che finalmente
trova da vicino la porta tedesca dopo un lancio preciso di De Ketelaere. La Dea
pare essersi sbloccata e va in rete anche Ederson due minuti dopo su assist di
Lookman. Lo sblocco viene confermato a stretto giro dal terzo gol, firmato De
Ketelaere, al 65′ dopo un lancio in area di Zappacosta. Così l’Atalanta sale a
quota 10 punti, nel gruppone che va dalla sesta alla decima posizione, in piena
lotta per un posto tra le prime otto della Champions. La prossima gara a Bergamo
contro il Chelsea.
LA NUOVA CLASSIFICA DELLA CHAMPIONS LEAGUE DOPO LA QUINTA GIORNATA DELLA LEAGUE
PHASE
1. Arsenal – 15 punti (5 partite: 5V, 0N, 0P, 14:1)
2. Paris Saint-Germain – 12 punti (5 partite: 4V, 0N, 1P, 19:8)
3. Bayern Monaco – 12 punti (5 partite: 4V, 0N, 1P, 15:6)
4. Inter – 12 punti (5 partite: 4V, 0N, 1P, 12:3)
5. Real Madrid – 12 punti (5 partite: 4V, 0N, 1P, 12:5)
6. Borussia Dortmund – 10 punti (5 partite: 3V, 1N, 1P, 17:11)
7. Chelsea – 10 punti (5 partite: 3V, 1N, 1P, 12:6)
8. Sporting Lisbona – 10 punti (5 partite: 3V, 1N, 1P, 11:5)
9. Manchester City – 10 punti (5 partite: 3V, 1N, 1P, 10:5)
10. Atalanta – 10 punti (5 partite: 3V, 1N, 1P, 6:5)
11. Newcastle United – 9 punti (5 partite: 3V, 0N, 2P, 11:4)
12. Atlético Madrid – 9 punti (5 partite: 3V, 0N, 2P, 12:10)
13. Liverpool – 9 punti (5 partite: 3V, 0N, 2P, 10:8)
14. Galatasaray – 9 punti (5 partite: 3V, 0N, 2P, 8:7)
15. PSV Eindhoven – 8 punti (5 partite: 2V, 2N, 1P, 13:8)
16. Tottenham Hotspur – 8 punti (5 partite: 2V, 2N, 1P, 10:7)
17. Bayer Leverkusen – 8 punti (5 partite: 2V, 2N, 1P, 8:10)
18. Barcellona – 7 punti (5 partite: 2V, 1N, 2P, 12:10)
19. Qarabag – 7 punti (5 partite: 2V, 1N, 2P, 8:9)
20. Napoli – 7 punti (5 partite: 2V, 1N, 2P, 6:9)
21. Marsiglia – 6 punti (5 partite: 2V, 0N, 3P, 8:6)
22. Juventus – 6 punti (5 partite: 1V, 3N, 1P, 10:10)
23. Monaco – 6 punti (5 partite: 1V, 3N, 1P, 6:8)
24. Pafos – 6 punti (5 partite: 1V, 3N, 1P, 4:7)
25. Union Saint-Gilloise – 6 punti (5 partite: 2V, 0N, 3P, 5:12)
26. Bruges – 4 punti (5 partite: 1V, 1N, 3P, 8:13)
27. Athletic Bilbao – 4 punti (5 partite: 1V, 1N, 3P, 4:9)
28. Eintracht Francoforte – 4 punti (5 partite: 1V, 1N, 3P, 7:14)
29. Copenaghen – 4 punti (5 partite: 1V, 1N, 3P, 7:14)
30. Benfica – 3 punti (5 partite: 1V, 0N, 4P, 4:8)
31. Slavia Praga – 3 punti (5 partite: 0V, 3N, 2P, 2:8)
32. Bodo-Glimt – 2 punti (5 partite: 0V, 2N, 3P, 7:11)
33. Olympiakos – 2 punti (5 partite: 0V, 2N, 3P, 5:13)
34. Villarreal – 1 punto (5 partite: 0V, 1N, 4P, 2:10)
35. Kairat – 1 punto (5 partite: 0V, 1N, 4P, 4:14)
36. Ajax – 0 punti (5 partite: 0V, 0N, 5P, 1:16)
L'articolo L’Inter ancora beffata: perde con l’Atletico in pieno recupero.
Grande Atalanta a Francoforte | La nuova classifica Champions proviene da Il
Fatto Quotidiano.
“Che fatica vedere Pippo tirare fuori i soldi… diciamo che era un po’ tirchio“.
Quando ripercorre la sua carriera e i bomber con cui ha giocato, Domenico Morfeo
non usa parole esattamente dolci per ricordare Filippo Inzaghi, con cui giocò
all’Atalanta nella stagione 1996-1997. Ma d’altronde l’ex fantasista, talento
luminoso quanto incostante, definisce il calcio “un mondo falso”, senza vere
amicizie. E nella sua intervista a La Gazzetta dello Sport racconta alcuni
sprazzi dei suoi rapporti personali.
Il primo citato è Cesare Prandelli, a cui Morfeo dedica invece un grazie: “Mi ha
fatto esordire, è stato un secondo padre. Un allenatore preparatissimo, capace,
intelligente. Il migliore mai avuto e uno dei migliori in Europa in assoluto”.
Buoni ricordi anche con Alberto Gilardino: “A Parma con Gila ci siamo divertiti.
Pensi che in allenamento non lo voleva nessuno, non segnava manco con le mani.
Poi si fece male Adriano e lui iniziò a buttarla dentro a raffica. Quanti assist
gli ho fatto…”. A proposito di Adriano, invece, Morfeo si scioglie: “Per me il
più forte mai visto. Io e Adri eravamo legatissimi“.
Il centrocampista abruzzese racconta del rapporto con l’attaccante brasiliano:
“Lo portai da me a San Benedetto dei Marsi e in un bar vedemmo dei signori
anziani che sbattevano le carte. Così mi disse ‘al primo gol che faccio
esultiamo così’. Segnò subito e festeggiammo in quel modo”. L’aneddoto che
riguarda Pippo Inzaghi, capocannoniere con 24 gol nella Serie A 1996-1997, è un
po’ diverso: “A Reggio, prima dell’ultima partita, mi disse che se lo avessi
aiutato a vincere la classifica dei cannonieri mi avrebbe dato 5 milioni di
lire. Segnò due gol e mi staccò l’assegno in spogliatoio”. Poi la stoccata
conclusiva di Morfeo: “Portai a cena tutta la squadra, sono sempre stato
generoso“.
L'articolo “Inzaghi tirchio… mi disse che se lo avessi aiutato a vincere la
classifica cannonieri mi avrebbe dato 5 milioni. Segnò due gol”: il racconto di
Morfeo proviene da Il Fatto Quotidiano.
Tra casi plusvalenze e processi per falsi in bilancio, il campionato del Napoli
ricomincia con una certezza: Antonio Conte ha deciso di non parlare prima della
partita contro l’Atalanta. Una scelta di silenzio che fa rumore, in qualche
modo, e lo fa soprattutto se si pensa a come il campionato si era interrotto per
il Napoli: con delle polemiche che avevano alimentato addirittura voci
(improbabili, per quanto potenzialmente verosimili) di dimissioni
dell’allenatore. Era intervenuto Aurelio De Laurentiis, Conte stesso si era
preso una pausa di qualche giorno da Castel Volturno ed è tornato ad allenare
regolarmente solo da lunedì, con la parte del gruppo non convocata dalle
rispettive Nazionali (da cui è tornato infortunato Anguissa, non senza polemiche
presidenziali). Tutti lo aspettavano per la vigilia dell’anticipo serale contro
la squadra del neo-allenatore Raffaele Palladino (appuntamento domani alle
20.45), ma lui ha preferito rimandare tutto al postpartita. Quando, forse, la
situazione sarà più serena.
La scelta di non parlare infatti è proprio dettata dal fatto che Conte voglia
mantenere la concentrazione senza alimentare ulteriore pressione mediatica. Che
inevitabilmente sarebbe aumentata in caso di una conferenza stampa prepartita:
il confronto c’è stato? Come è andato? Che clima si respira nello spogliatoio? A
queste domande, l’allenatore al momento preferisce il silenzio. E chiudere la
squadra in una bolla che possa permettere di affrontare nel modo migliore una
squadra che ha appena vissuto un cambio in panchina (Palladino ha preso il posto
di Juric proprio all’inizio della sosta per le Nazionali). E da qui si deve
partire.
L’Atalanta è una sorta di bestia nera: nelle ultime 4 partite al ‘Maradona’, 3
le hanno vinte i nerazzurri. Ma era la squadra di Gasperini, che viveva momenti
certamente diversi rispetto a ora. Solo che il Napoli avrà bisogno di recuperare
un po’ di certezze e soprattutto di uomini. Ci sarà Hojlund (che affronta il suo
passato) e ci dovrebbe essere anche Elmas, che giocherebbe contro la squadra a
cui ha realizzato 3 gol in sei partite: il suo risultato migliore. Ma
soprattutto ci sarà McTominay: dopo il supergol segnato con la Scozia, il
centrocampo sarà ancora più suo. Anche perché la coperta, lì, è un po’ corta:
oltre ad Anguissa, che tornerà a febbraio, e De Bruyne, che dovrebbe tornare
addirittura a marzo, è sempre acciaccato Gilmour, che soffre di un affaticamento
muscolare dal quale difficilmente recupererà per domani. Difficile, per non dire
proprio impossibile. Conte sa di dover far fronte a queste emergenze. Anche a
queste emergenze. E la decisione di chiudere tutto nel silenzio dello
spogliatoio assume un’importanza ancora maggiore.
L'articolo Antonio Conte non parla prima di Napoli-Atalanta: il clima a Castel
Volturno e la scelta del silenzio proviene da Il Fatto Quotidiano.