Alla fine è sempre solo una questione di soldi. Andrea Windsor-Mountbatten,
defraudato di titoli ed onori, rivendica i suoi diritti e vuole sterline, tante.
Re Carlo III non riesce a sbarazzarsi del fratello che, prima o poi, lascerà il
Royal Lodge, ma intanto continua ad occupare l’attenzione dei sudditi e le
pagine dei giornali. Le ultime notizie, circa la sua partenza dalla magione di
decine di stanze nella quale ha vissuto gli ultimi vent’anni senza pagare
l’affitto, riguarderebbero il braccio di ferro ingaggiato con il sovrano per
avere i soldi che gli sarebbero spettati qualora avesse lasciato la residenza
anzitempo. Il capitolare della situazione che ha gettato nel fango l’ex
principe, sempre più coinvolto nello scandalo legato all’amico e pedofilo
americano Jeffrey Epstein, ha accelerato i tempi costringendolo a lasciare la
sua casa a Windsor prima della scadenza dei termini. Andrea avrebbe diritto ad
una compensazione di 500.000 sterline per questo, che, però, pare non vedrà mai.
La rete inglese ITV, nella serata di martedì, dedicava servizi televisivi alla
descrizione di una magione che verserebbe in condizioni pessime dopo la
prolungata e poco accorta, presenza di Andrea e della ex moglie Sarah Ferguson.
Nessuna manutenzione, nessuna cura: “fatiscente”. Dalla sua, il fratello del re
avrebbe ancora diritto a restare e ad organizzare il suo trasloco con tutta
calma perchè il contratto gli garantirebbe 12 mesi di tempo per andarsene in
caso di recessione anticipata. Ma quanto ai soldi, con ogni probabilità,
verranno trattenuti come forma di risarcimento per le spese che occorrerà
sostenere per ripristinare la decenza in quelle stanze piene di storia, che
hanno allietato gli anni da vedova della Regina Madre, dopo che quella era stata
la casa della sua famiglia quando Elisabetta era ancora una giovanissima
principessa.
La proprietà del Royal Lodge è nelle mani del Crown Estate, ecco perché il
Tesoro ora vuole vederci chiaro e lancerà presto una indagine pubblica per fare
luce sugli accordi stabiliti con la famiglia reale e relativi all’uso delle sue
proprietà.
Il mancato pagamento dell’affitto da parte di Andrea, infatti, sarebbe proprio
sancito dal contratto che si limita a chiedere al fratello di re Carlo III il
pagamento di un “peppercorn”, un grano di pepe. Minuzie, nulla. Ma questa non
sarebbe l’unica residenza ad offrire un tale vantaggio ai Windsor, recando così
gravi danni erariali allo stato che non incassa il vero valore delle residenze
dei reali. Anche l’Adelaide Cottage, quello nel quale Kate e William hanno
vissuto negli ultimi anni, sarà sottoposto ad esame, perchè anche quella tenuta
appartiene al Crown Estate, esattamente come il Forest Lodge nel quale si sono
appena trasferiti con un accordo di 20 ed un affitto “in linea con i parametri
del mercato”. La famiglia reale, nel 2011, ha rinunciato ad avere l’appannaggio
sui suoi beni che fu garantito a re Giorgio III dopo che finì in bancarotta e
decise di consegnare allo stato i possedimenti della corona per avere in cambio
uno “stipendio”. I Windsor hanno deciso di ricevere una quota dei profitti
ottenuti dalle rendite delle proprietà che gli appartengono, ormai solo
nominalmente, ma che sono diventate beni del demanio.
L’incremento progressivo di quei profitti, arrivato nell’ultimo anno al 53%,
così come denunciato dal libro dell’ex ministro Norman Baker (Royal Mine,
National Dept) avrebbe portato la famiglia reale a diventare un costo da 150
milioni di euro l’anno per i contribuenti.
L’unica luce ad allietare le pene del re arriva dai nipoti e dalla nuora Kate
Middleton che si appresta ad illuminare il Natale di Westminster con il classico
appuntamento Together at Chistmas Carol che si terrà il 5 dicembre, mentre, da
mamma molto presente, sta organizzando una sorpresa per i tre piccoli di casa.
George, Charlotte e Louis, infatti, saranno presto ospiti al Savoy, lo storico
teatro sullo Strand di Londra, per assistere allo spettacolo dell’anno:
Paddington.
Il musical dedicato all’orsetto più amato dai bambini, che ebbe l’onore di
condividere i suoi sandwich alla marmellata seduto per un Afternoon tea con la
regina Elisabetta II, sarà il regalo di natale inaspettato per i principini
tanto amati da nonno Carlo III che, almeno nel futuro, vede una speranza per la
sua tanto bistrattata corona.
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mila sterline per lasciare il Royal Lodge. Kate Middleton? Sta preparando una
sorpresa per Natale”: i retroscena proviene da Il Fatto Quotidiano.
Tag - William e Kate
Carlo è il re, la tenuta è sua e dunque può fare come gli pare, anche costruire
a Sandringham un’enorme vasca piena di letame liquido. Perfino a rischio di
affliggere chi abita nei dintorni con il tanfo dei liquami. Senonché, ironia
della sorte, uno dei vicini più prossimi, non solo ‘geograficamente’ ma anche
per la parentela, è il figlio William, che ha casa a solo un chilometro dal
punto dove verrà costruito il bacino di contenimento. Il primogenito del
sovrano, la moglie Kate e i tre figli, pur abituati all’odore di campagna, non
saranno proprio contenti del progetto che prevede lo stoccaggio di oltre 9
milioni e mezzo di litri di letame liquido a un soffio da Anmer Hall, la loro
residenza di campagna nella proprietà georgiana donata a Charles dalla regina
Elisabetta II.
IL PROGETTO DEL RE: UN CACINO DA 9,5 MILIONI DI LITRI
I dettagli dell’iniziativa, emersi dai documenti di pianificazione presentati al
King’s Lynn and West Norfolk Borough Council, confermano l’entità del progetto.
Re Carlo intende realizzare un enorme bacino di contenimento per immagazzinare
oltre 9,5 milioni di litri di letame liquido. L’obiettivo è nobile: il liquame
sarà successivamente utilizzato come fertilizzante organico nei suoi campi nel
Norfolk settentrionale, in linea con l’impegno del sovrano per l’agricoltura
sostenibile. Tuttavia, la scala del progetto è imponente: la struttura, che
sorgerebbe molto vicino alla residenza di William, è grande quanto quattro
piscine olimpioniche.
LA PUZZA CHE MINACCIA WILLIAM E KATE
L’entusiasmo del Re per il biologico si scontra con il potenziale impatto sulla
vita dei suoi vicini, incluso il futuro erede al trono. La fonte ha ribadito al
Daily Mail la preoccupazione diffusa: “Siamo tutti abituati agli odori di
fattoria qui intorno, ma questo invaso sarà enorme. Tutti temono che creerà un
tanfo tremendo“. Il Principe William e Kate Middleton, pur avendo trasferito la
loro residenza principale a Forest Lodge a Windsor, continuano a utilizzare
Anmer Hall, la loro casa di campagna a Sandringham, soprattutto durante il
periodo natalizio, quando l’intera famiglia reale si riunisce nella tenuta per
festeggiare insieme. Il consigliere della contea Stuart Dark ha manifestato il
suo dissenso, suggerendo che la realizzazione della vasca potrebbe essere
respinta o approvata solo a condizioni molto più stringenti.
L'articolo “Re Carlo sta per costruire un’enorme vasca di letame vicino alla
casa di William e Kate, ci sarà un tanfo tremendo”: la rivelazione del Daily
Mail proviene da Il Fatto Quotidiano.
Carlo III prepara le valige perchè, salute permettendo, il prossimo aprile andrà
in America per una visita di stato che Trump ha voluto, fortemente. Con l’onestà
intellettuale di chi accetta il corso dei tempi, il sovrano britannico è stato
invitato a festeggiare i 250 anni di indipendenza degli Stati Uniti dalla Corona
britannica. “Re Giorgio III, il mio trisavolo, non risparmiava le sue parole
quando parlava dei rivoluzionari” aveva scandito il sovrano 77enne a Windsor,
nel salone delle feste, durante il banchetto solenne allestito in settembre per
la seconda (eccezionale) visita di stato del presidente Donald Trump in
Inghilterra. Quello stesso antenato dovette accettare la condanna della storia,
che lo relegò ai margini per la sua “pazzia” salvo poi scoprire che soffriva di
un disturbo bipolare e giudicandolo duramente perchè aveva perso un pezzo di
impero, sconfitto da quei rivoluzionari americani che volevano l’indipendenza
dalla Gran Bretagna. Digeriti i fatti dell’epoca, fu Elisabetta II l’ultima
regnante ad accettare tre inviti per una visita di stato in America, nel 1957,
nel 1976 e nel 1991. Le cronache ricordano che durante i suoi 70 anni di regno
incontrò tutti gli inquilini della Casa Bianca da quando c’era Eisenhower,
tranne uno, Lyndon B. Johnson. Lei aveva una “relazione speciale” con quel
paese, ma è stato le stesso Trump al cospetto di suo figlio Carlo III a
sottolineare che quel termine “difficilmente rende giustizia al rapporto tra gli
alleati transatlantici”.
Lo stesso presidente non ha mai mancato di sottolineare l’orgoglio per le sue
origini scozzesi e la simpatia per la “Scottish nanny” che lo aveva cresciuto.
Insomma, quello che si prepara è uno scambio di favori e di pomposità al quale
Carlo III dovrà continuare a sottoporsi, se la sua salute gli consentirà un
viaggio oltreoceano mentre prosegue le sue cure per il cancro, diagnosticato nel
2024 e dal quale non è mai guarito. E’ questa la più grande ombra sul progetto
ambizioso di continuare a svolgere tutti i suoi doveri di capo dello stato
britannico esercitando il suo soft power; lo stesso che gli ha permesso di
parlare chiaramente davanti a Trump, mentre gli serviva un banchetto reale nel
castello delle favole. L’impegno contro le forze della tirannia, che per Trump,
di fatto, sono considerati amici, il sostegno indiscriminato verso l’Ucraina e
per la difesa dell’ambiente: il re, lo scorso settembre, aveva messo nel menu
tutti i temi cari a sé stesso e al suo paese, compresi quelli sui quali i “due
versi della stessa poesia” cambiano decisamente tono. Lui, però, con la sua
corona in testa ed il fascino che esercita nell’immaginario di The Donald, ha
potuto permetterselo regalando al Regno Unito qualche piccola deroga nella
guerra dei dazi che il presidente americano ha lanciato contro il resto del
mondo. E sono ancora tante le questioni sul tavolo per i due alleati, a rendere
questo invito recapitato a Buckingham Palace davvero irrinunciabile. Kate e
William fanno parte del pacchetto di suggestioni.
Prova ne fu la reazione di Trump, quando, seduto accanto alla principessa del
Galles, splendida in oro, non ha resistito a rendere pubblico il suo
apprezzamento per una figura “così radiosa ed in buona salute”. Un tocco di
schiettezza Yankee che avrà fatto impallidire la sobrietà British di Kate e dei
presenti.
Ma i principi del Galles sono un altro asso nella manica per gli inglesi nel
tentativo di ammorbidire Trump che, già a Parigi, durante le cerimonie di
riapertura di Notre Dame dopo il devastante incendio, si era intrattenuto con
l’erede al trono per lodarlo apertamente. Ecco, la stessa simpatia non è mai
stata riservata a quell’altro ramo della famiglia reale che ha scelto proprio
gli Stati Uniti per ricominciare una nuova vita, tenendosi stretto il ducato
britannico.
I Sussex non sono mai piaciuti a Trump che aveva minacciato di rispedire a casa
Harry dopo le rivelazioni contenute nel suo libro biografico, Il Minore, circa
l’uso di droghe non ammesso in America per ottenere il visto a rimanere. Ma poi,
forse ammorbidito dalle pressioni di un padre malato e di buon cuore, il
presidente aveva posato le armi limitandosi a compatire il figliol prodigo della
casa reale. “Lo lascio perdere – disse – ha già abbastanza problemi con sua
moglie. Lei è terribile”.
Secondo fonti americane, i due difficilmente compariranno sulla lista degli
invitati, mentre William Kate parteciperanno ai festeggiamenti per il 4 Luglio.
L'articolo “Se la salute regge, andrò”: Trump invita Re Carlo e Camilla ma anche
William e Kate alla Casa Bianca, il grande viaggio dei Windsor in America
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Galeotto fu il post e la sua pronta rimozione. È bastato che il noto autore
Andrew Lownie pubblicasse su Substack una notizia, datata, relativa ai principi
del Galles per riaprire il vaso di Pandora dei dolori (e delle presunte corna)
tra William e Kate. “O lei o me” avrebbe detto la principessa al marito dopo che
i rumors relativi ad un presunto tradimento con l’amica di famiglia Rose Hanbury
erano diventati incontenibili.
L’affaire tra l’erede al trono e la marchesa di Cholmondeley, nel 2019, era
diventato uno scandalo a corte che, secondo alcuni tabloid, mosse anche la
regina Elisabetta II, preoccupata e determinata a salvare il matrimonio del
nipote con la giovane ex communer, Kate Middleton. Le coppie condividevano feste
e occasioni importanti, le due giovani donne erano amiche e vicine di casa nel
Norfolk. Ma, evidentemente, la simpatia di William per la ex modella e moglie
del più anziano marchese aveva superato il limite di tolleranza.
Secondo quando emerso e poi prontamente cancellato da Lownie, non solo Kate
avrebbe dato l’ultimatum al marito, ma gli avrebbe anche imposto di partecipare
ad una serie di incontri con un consulente di coppia. La fonte dalla quale
avrebbe tratto l’indiscrezione sarebbe rimasta naturalmente anonima, ma lo
scrittore è noto per la scrupolosità con la quale conduce le sue indagini prima
di mettere per iscritto ciò che gli capita tra le mani. Lui è l’autore
dell’ultimo libro dedicato alla coppia degli ex duchi di York nel quale non ha
lesinato su dettagli e retroscena sulle relazioni intessute tra Andrea, la ex
moglie Sarah Ferguson e il faccendiere pedofilo Jeffrey Epstein, al quale erano
molto legati.
Ora, se lo stesso scrittore decide di riaprire il caso sul presunto tradimento
di William nei confronti di Kate, un motivo deve esserci stato. Eppure,
ricostruendo l’accaduto, ciò che pare più significativo è “l’imprevisto” occorso
subito dopo la pubblicazione dell’episodio su Substack che lo ha portato a
rimuovere tutto. Nel giro di un’ora la pagina non era più disponibile.
Evidentemente non era il momento di riaprire quel caso e qualcuno deve
averglielo spiegato con argomenti piuttosto persuasivi. Va anche aggiunto, però,
che i dettagli che sarebbero stati forniti sarebbero solo andati a chiarire la
reazione di Kate alle voci del tradimento e alla sua (prevedibile) furia. Nulla
avrebbe confermato i pettegolezzi.
Semplicemente, ancora si legge nelle brevi didascalie disponibili sui motori di
ricerca, “Catherine, furiosa e accusatoria verso il futuro re, disse e pretese
che Rose doveva essere gradualmente eliminata dal loro circolo sociale”.
Allontanata dagli amici e dal loro ambiente per spegnere le voci e salvare il
matrimonio. Dopo il 2019, Rose e la sua famiglia non hanno smesso di prendere
parte alle grandi occasioni organizzate a corte, tanto che uno dei suoi tre
figli è stato anche paggetto alla cerimonia di incoronazione di re Carlo III. Le
voci del presunto tradimento si erano progressivamente spente, i principi del
Galles, nel frattempo, si sono trovati ad affrontare problemi ben più grandi,
dalla malattia di re Carlo III a quella di Kate diagnosticata nello stesso
momento. La famiglia si è stretta intorno alla principessa sfortunata che ha
attraversato il tunnel del cancro con coraggio, come tutti i malati cercano
naturalmente di fare, e oggi ha ripreso la sua vita e le sue attività pubbliche
col migliore dei sorrisi indosso. Il loro matrimonio non è in discussione, non
esisterebbe “indicazione di una separazione” avrebbe spiegato nel post
cancellato Lownie. Ma questa promessa di lieto fine non è bastata a lasciare
sopravvivere un episodio di Substack assai pericoloso.
L'articolo Pubblica un’indiscrezione su Kate Middleton e il principe William ma
il post sparisce dopo poco: “Catherine, furiosa e accusatoria verso il futuro
re, disse e pretese…” proviene da Il Fatto Quotidiano.