Tag - Narcos

Usa-Venezuela, Pete Hegseth rischia una accusa per crimini di guerra: il baratro dei nostri Stati di diritto è tutto qui
Considerare crimine di guerra il “secondo colpo” nella vicenda che vede coinvolti il Ministro della Guerra Usa, l’ex anchorman di Fox Tv Pete Hegseth insieme all’ammiraglio Frank Bradley, leggendario ex navy seals avvistato in Italia durante gli scoppiettanti anni ’90, non è una buona notizia. Contro l’arbitrio del potere i democratici hanno il dovere di fare di più, altrimenti la partita è persa. Di fronte a dei presunti criminali la regola generale nelle società che si ritengano liberali e garanti dei diritti fondamentali degli individui prevede di indagarli, arrestarli, processarli, condannarli. Il tutto ad alcune condizioni fissate nelle carte costituzionali e nei trattati internazionali ai quali facciamo riferimento, tipo: che le prove a carico siano raccolte in modo corretto, che all’accusato sia garantito il diritto a difendersi adeguatamente, che il giudice sia imparziale… fino ad escludere che tra le punizioni possa esserci quella capitale (non vale per tutti) e che la detenzione mai sia disumana e degradante, anzi apra alla possibilità di un riscatto sociale (idem come sopra). Di certo non è previsto che la reazione di uno Stato liberale, democratico, fondato sul rispetto dei diritti umani, possa essere quella di ammazzarli preventivamente, senza processo. Questo tipo di reazione rimanderebbe infatti ad un esercizio del potere talmente arbitrario da espellere quello Stato dal paradigma stesso di Stato di diritto e pertanto dovrebbe essere considerata una reazione culturalmente e politicamente inaccettabile. Uno Stato che adoperasse in questo modo il proprio potere letale nei confronti di presunti criminali andrebbe catalogato alla stregua di un clan mafioso. Ma ecco che a sovvertire queste premesse ci ha pensato il Ministro della Guerra degli Usa, il quale ha deciso che la “guerra” contro i presunti narcotrafficanti che dalle coste sudamericane partono con natanti di ogni tipo puntando a quelle statunitensi e quindi al ricco mercato nordamericano dovessero essere semplicemente bombardati, cioè sterminati senza neppure tentare il fastidio di arrestarli. L’ammiraglio Bradley ha eseguito il compito diligentemente e le stragi sono iniziate nel settembre di quest’anno, senza destare particolari reazioni. L’abitudine all’orrore peraltro è uno degli obiettivi perseguiti scientificamente dagli architetti della guerra in ogni dove. Oggi qualcosa pare muoversi e l’amministrazione Usa potrebbe essere chiamata a dare qualche risposta al Congresso, ma su cosa nello specifico? Sulla illegittimità del “secondo colpo”, perché sparare altri due missili contro una imbarcazione già precedentemente colpita, sulla quale però non erano tutti morti ma alcuni erano “soltanto” feriti o agonizzanti – e l’imbarcazione stessa era ormai naufragata – integrerebbe un “crimine di guerra”. Capite perché non è una buona notizia. Prevedo che il corto circuito morale e giuridico raggiungerà il suo apice quanto l’amministrazione Usa proverà a giustificarsi negando che possa essere stato commesso un qualunque “crimine di guerra” dal momento che contro i narcos la “guerra” dichiarata è da intendersi in senso metaforico! Il baratro nel quale i nostri pallidi Stati di diritto stanno precipitando è tutto qui, nello sdoganamento spudorato dell’arbitrio (letale) del potere, che annienta la minaccia presunta senza nemmeno scomodarsi a nasconderla con qualche sofisticata strategia depistante: pensate quanti grattacapi a suo tempo per eliminare Aldo Moro, per tenere il Paese sui binari “giusti” a colpi di bombe sui treni, nelle banche, nelle piazze, per trovare scivolose convergenze di interessi con mafiosi di ogni tipo pronti a rimuovere ostacoli al potere altolocato (e impunito!). Non è cambiata la natura dell’arbitrio, sta cambiando la sua auto narrazione e le difese culturali sono sempre più logorate dalla colonizzazione dell’immaginario perseguita da chi con la violenza si ingrassa. Lo “spettro” di questo utilizzo arbitrario del potere è ampio e comprende la sproporzione con la quale il Viminale ha colpito tanto l’imam di Torino Shahin, quanto gli operai in sciopero a Genova ieri o la progressiva invasione delle scuole da parte del lessico militare: sfumature di nero, alleate nell’operazione già richiamata di abituare progressivamente all’orrore, che ha ovviamente nella guerra-guerreggiata il modo più potente e allo stesso tempo il fine ultimo. La resistenza alla colonizzazione dell’immaginario oggi passa anche dai giovani attivisti che in maniera nonviolenta a Torino stanno contestando la quinta strepitosa “festa” internazionale delle armi-spara-tutto, la fiera che celebra fatturati in crescita iperbolica per chiunque si occupi del modo più inevitabile di uccidere. Grazie! Anche così restiamo umani. L'articolo Usa-Venezuela, Pete Hegseth rischia una accusa per crimini di guerra: il baratro dei nostri Stati di diritto è tutto qui proviene da Il Fatto Quotidiano.
Blog
Mondo
Usa
Crimini di Guerra
Narcos
La guerra Usa ai narcos venezuelani, il WP: “Hegseth ha ordinato: uccideteli tutti”. Lui: “Fake news”. E Trump apre a un incontro con Maduro
“Le nostre attuali operazioni nei Caraibi sono legali sia secondo il diritto statunitense che quello internazionale, e tutte le azioni sono conformi al diritto dei conflitti armati e approvate dai migliori avvocati militari e civili, lungo tutta la catena di comando”. Nel giorno in cui il New York Times scrive che presidente Usa Donald Trump ha avuto una conversazione telefonica, la scorsa settimana, con il leader venezuelano Nicolas Maduro per discutere un possibile incontro – di ufficiale al momento non c’è nulla – il segretario alla Difesa, Peter Hegseth, replica alle indiscrezioni pubblicate dal Washington Post, secondo cui il 2 settembre, data del primo attacco ordinato dalla Casa Bianca contro i narcotrafficanti venezuelani, lo stesso Hegseth avebbe ordinato: “Uccideteli tutti”. Questa indicazione avrebbe determinato un doppio attacco da parte dei Navy Seal agli ordini dell’ammiraglio Mitch Bradley, capo dello Special Operations Command; il primo aveva distrutto una imbarcazione, il secondo doveva eliminare due persone rimaste aggrappate ai rottami del barchino, per evitare che potessero chiedere aiuto ad altri trafficanti e recuperare il carico. La campagna voluta dal presidente Trump per debellare il Cartel de los soles ha scatenato polemiche anche all’interno del Congresso. Per la Casa Bianca, il cartello della droga è direttamente organizzato dagli alti ufficiali del presidente Maduro e da lui stesso, tanto da aver messo una taglia sul leader chavista e su alcuni dei suoi generali. Il regime di Caracas ha risposto chiedendo aiuto agli alleati: Russia e Iran in testa, per potenziare le proprie difese. I raid nei Caraibi, secondo i media americani, avrebbero portato a circa 20 attacchi diretti e alla morte di 80 persone. Su quanto ha denunciato il Washington Post il senatore repubblicano Roger Wicker si è alleato con i democratici per chiedere “un controllo rigoroso per accertare i fatti” in merito alla ricostruzione secondo cui la Marina Usa, il 2 settembre scorso, avrebbe intenzionalmente ucciso i due sopravvissuti. Altri due repubblicani – il senatore Wicker, presidente del Comitato per le forze armate del Senato e Jack Reed, membro dello stesso Comitato – hanno promesso una indagine scrupolosa. Hegseth ha replicato sul social X: “Come sempre, le fake news stanno fornendo un resoconto fabbricato, infiammatorio e denigratorio per screditare i nostri incredibili guerrieri che combattono per proteggere la patria”; ha definito gli attacchi della Marina Usa “cinetici” mirati a “fermare droghe letali, distruggere i narco-boat e uccidere i narco-terroristi che stanno avvelenando il popolo americano. Ogni trafficante che uccidiamo è affiliato a un’Organizzazione Terroristica Designata”. La Casa Bianca sostiene che gli attacchi siano legali in quanto i cartelli dei narcos sono classificati come “organizzazioni terroristiche straniere”. Chi contesta questa linea invece ritiene che il compito di fermare i trafficanti sia da assegnare alle forze dell’ordine federali, per arrestare i responsabili e sequestrare i carichi di stupefacenti, e non all’Esercito o alla Marina che mettono a segno raid letali. Nei giorni scorsi, sei tra senatori e deputati democratici hanno pubblicato un video in cui invitano forze armate e funzionari di intelligence a disubbidire a ordini provenienti dall’amministrazione Trump che potrebbero portare ad azioni illegali. Il presidente li ha bollati come “sediziosi, meritevoli della pena capitale”. L'articolo La guerra Usa ai narcos venezuelani, il WP: “Hegseth ha ordinato: uccideteli tutti”. Lui: “Fake news”. E Trump apre a un incontro con Maduro proviene da Il Fatto Quotidiano.
Donald Trump
Mondo
Nicolás Maduro
Narcos