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Cocci di vetro nascosti nello scivolo a una festa per bambini in un centro commerciale di Sassari
Una “trappola” di vetro per bambine e bambini. Domenica pomeriggio il personale di un’area ludica ha scoperto dei pezzi di vetro nascosti nei giochi gonfiabili. Il fatto è avvenuto all’ultimo piano del centro commerciale La Piazzetta di Porto Cervo, in provincia di Sassari. Il personale stava allestendo l’area per una festa di compleanno, quando è avvenuta l’inquietante scoperta: dei cocci di vetro, colli di bottiglie e frammenti affilati, erano stati nascosti con cura tra le pieghe degli scivoli. Lo staff ha notato i primi pezzi mentre gonfiava i giochi, per poi scoprire che l’intera area ne era stata disseminata. L’area è stata bonificata e la festa è cominciata con un lieve slittamento. Nel frattempo, l’episodio è stato segnalato alla polizia locale: data la posizione dei cocci di vetro, è stata scartata l’ipotesi di incidente. Nelle indagini per identificare l’autore o gli autori di questo gesto, gli agenti hanno acquisito le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza della struttura. FOTO Di ARCHIVIO L'articolo Cocci di vetro nascosti nello scivolo a una festa per bambini in un centro commerciale di Sassari proviene da Il Fatto Quotidiano.
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“È una ragazza americana, compatibile al 90%. Se sono qui è grazie a lei. Invito tutti a donare”: il racconto di Polonara
“Per una complicanza ho rischiato la vita. Mi avevano dato per spacciato, poi è andato tutto bene. È stato quasi un miracolo”. Achille Polonara torna a parlare. Lo fa dopo il trapianto di midollo, il coma, il risveglio e ora la lunga riabilitazione. Il cestista italiano ha partecipato da spettatore alla gara d’esordio dell’Italbasket nelle qualificazioni ai Mondiali, la partita persa dagli azzurri contro l’Islanda, in una serata in cui pubblico e colleghi gli hanno dedicato un lungo omaggio nel pre gara. Adesso – intervenuto da remoto durante la conferenza stampa in Regione Emilia-Romagna su un nuovo progetto per facilitare le donazioni di midollo osseo, promossa dall’assessorato regionale alla Sanità e da Admo – Polonara ha voluto ringraziare la sua donatrice: “È una ragazza americana, compatibile al 90%. Se sono qui è grazie a lei“. E poi ha lanciato un appello: “Invito tutti a donare, perché si salvano molte vite, è fondamentale”. Il cestista oggi tesserato con la Dinamo Sassari ha poi raccontato il suo percorso di cura: “Sono stato assistito da medici di altissimo livello. Ringrazio tutti i professionisti che mi hanno seguito. Ho fatto due cicli a Valencia, dove avevano una terapia sperimentale adatta alla mia patologia. Sono stato fortunato a essere seguito da persone così competenti”. Il cestista ha concluso il suo intervento sottolineando l’importanza della ricerca e delle cure specialistiche: “Sono stato un privilegiato, perché essere seguito da medici preparati fa la differenza. Per loro nutro solo solo gratitudine”. Nelle ultime settimane Polonara sta documentando sui social le varie fasi di un primo ritorno alla normalità, dopo il lungo servizio con Le Iene. Nei giorni scorsi l’atleta azzurro aveva salutato la sedia a rotelle con un emblematico “carrozzina bye bye”. Ieri – 2 dicembre – invece ha condiviso una storia mentre va a schiacciare a canestro, scrivendo: “Presto così”. L'articolo “È una ragazza americana, compatibile al 90%. Se sono qui è grazie a lei. Invito tutti a donare”: il racconto di Polonara proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Diede fuoco a vicino, ergastolo anche in appello per Davide Iannelli: confermata l’aggravante della crudeltà
La Corte d’assise d’appello di Sassari ha confermato la condanna all’ergastolo per Davide Iannelli, 55 anni, riconosciuto colpevole dell’omicidio del suo vicino di casa, Tony Cozzolino (nella foto), avvenuto tre anni fa a Olbia. Anche in secondo grado i giudici, presieduti da Salvatore Marinaro, hanno ritenuto sussistente l’aggravante della crudeltà, rigettando integralmente le richieste della difesa. I legali di Iannelli, Abele e Cristina Cherchi, avevano tentato di ottenere una riduzione della pena sostenendo la tesi della legittima difesa e chiedendo la riqualificazione del fatto da omicidio volontario a preterintenzionale. Una linea che mirava anche all’esclusione dell’aggravante contestata. “Aspettiamo i 90 giorni per il deposito degli atti, ma certamente faremo ricorso in Cassazione”, ha dichiarato all’Ansa l’avvocata Cristina Cherchi. “A nostro avviso l’aggravante della crudeltà non sussiste. Il nostro assistito ha reso dichiarazioni spontanee, ribadendo di non aver voluto uccidere Cozzolino e di non essersi aspettato un esito così tragico”. Secondo quanto ricostruito durante il processo, l’11 marzo 2022 Iannelli arrivò in auto davanti al condominio di via Petta, dove entrambi vivevano e dove i rapporti tra i due erano ormai compromessi da tempo. Scese dal veicolo, si avvicinò a Cozzolino mentre camminava sul marciapiede e gli versò addosso della benzina contenuta in una bottiglia, per poi appiccare il fuoco con un accendino. Subito dopo risalì in macchina e si allontanò. Cozzolino, avvolto dalle fiamme come una “torcia umana”, riuscì a trascinarsi fino a un autobus fermo a poca distanza. L’autista del mezzo riuscì a intervenire con un estintore, spegnendo il fuoco e prestando i primi soccorsi. Le ustioni, che avevano colpito il 42% del corpo – in particolare volto, braccia e tronco – si rivelarono però devastanti: l’uomo morì in ospedale dieci giorni più tardi, dopo un’agonia che la Corte ha ritenuto elemento determinante per confermare l’aggravante di crudeltà. L'articolo Diede fuoco a vicino, ergastolo anche in appello per Davide Iannelli: confermata l’aggravante della crudeltà proviene da Il Fatto Quotidiano.
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