Una “trappola” di vetro per bambine e bambini. Domenica pomeriggio il personale
di un’area ludica ha scoperto dei pezzi di vetro nascosti nei giochi gonfiabili.
Il fatto è avvenuto all’ultimo piano del centro commerciale La Piazzetta di
Porto Cervo, in provincia di Sassari.
Il personale stava allestendo l’area per una festa di compleanno, quando è
avvenuta l’inquietante scoperta: dei cocci di vetro, colli di bottiglie e
frammenti affilati, erano stati nascosti con cura tra le pieghe degli scivoli.
Lo staff ha notato i primi pezzi mentre gonfiava i giochi, per poi scoprire che
l’intera area ne era stata disseminata.
L’area è stata bonificata e la festa è cominciata con un lieve slittamento. Nel
frattempo, l’episodio è stato segnalato alla polizia locale: data la posizione
dei cocci di vetro, è stata scartata l’ipotesi di incidente. Nelle indagini per
identificare l’autore o gli autori di questo gesto, gli agenti hanno acquisito
le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza della struttura.
FOTO Di ARCHIVIO
L'articolo Cocci di vetro nascosti nello scivolo a una festa per bambini in un
centro commerciale di Sassari proviene da Il Fatto Quotidiano.
Tag - Bambini
Natale è magia, luci, regali e anche canzoni. Tante sono le canzoni di Natale,
nate in diverse parti del mondo che accompagnano questi giorni di festa, per
rendere ogni istante ancora più magico. Molte delle quali tradotte in tutte le
lingue, affinché possano rimanere e che rimangono nella memoria sin dalla tenera
età.
D’altra parte, la musica è sempre stata una forma comunicativa che ha unito e
questi brani natalizi ancor di più, entrano nelle case, radunano persone attorno
a cori che animano le strade di grandi città, accompagnano durante I momenti di
relax o di svago. Basti pensare ai grandi classici del natale come: Happy Xmas,
White Christmas
Jingle Bell, We wish you a Merry Christmas, Feliz Navidad e molte altre ancora.
Un regalo originale è proprio tramandare queste canzoni racchiuse in questi
libri sonori: ottimi strumenti per avvicinare i più piccoli ad amare la musica e
anche i libri. Ecco 5 libri sonori sul Natale con le melodie più belle da
imparare e ascoltare.
Natale. Piccoli libri sonori
di Sam Taplin
illustrazioni di Jo Rooks
traduzione di Francesca Logi
Editore Usborn, Età di lettura: da 1 anno
Per avvicinare i bambini più piccoli alle melodie del Natale, questo è un ottimo
libro. Un regalo perfetto per ascoltare allegri motivi natalizi che animano le
pagine colorate a tema. Basta semplicemente cliccare un pulsante e giocare con
la musica.
Auguri di buon Natale
Editore Doremì, Età di lettura: da 2 anni
Un libro al cui interno sono presenti i testi delle canzoni, accompagnate con la
melodia.
Racchiude le più belle canzoni del Natale, realizzato dalla casa editrice Doremì
che si occupa di insegnare la musica sin dalla tenera età.
Natale è
di Giulia Pesavento
illustrazioni di Irene Bommaci
Editore Paoline, Età di lettura: da 3 anni
Un libro sonoro realizzato da Giulia Pesavento che racchiude le dieci famose
melodie natalizie.
Sfogliando le pagine di questo libro edito da Paoline è possible immergersi in
un viaggio musicale vero e proprio che accompagna i giorni di questa magica
ricorrenza.
Le mie prime arie classiche di Natale
di Emilie Collet
illustrazioni di Séverine Cordier
Editore Gallucci, Età di lettura: da 3 anni
Gallucci ha racchiuso in un libro sonoro, grazie a Emilie Collet, i brani dei
più iconici musicisti di musica classica di tutto il mondo, come: Ciaikovskij e
Bizet che hanno composto le più celebri melodie del Natale tra marce, valzer e
inni.
Un libro dagli angoli rotondi adatto ai bambini più piccoli che sono attratti
dalla conoscenza dei suoni e della musica.
Il primo libro di musica è da regalare per queste festività natalizie.
Il libro pianoforte di Natale. Con 8 famose canzoncine da leggere, cantare e
suonare!
di Anna Casalis
illustrazioni di Maurizia Rubino
Editore Dami, Età di lettura: da 5 anni
Un meraviglioso libro interattivo edito da Dami, in cui l’autrice Anna Casalis
ha racchiuso testi e spartiti musicali delle arie natalizie più famose.
Un libro per approcciarsi alla conoscenza musicale, in quanto ha oltre al testo,
dei veri e propri tasti neri e bianchi che formano un pianoforte.
Chiunque può esercitarsi a diventare un abile pianista: un doppio regalo in
parole e musica.
L'articolo Libri sonori di Natale per bambini: ecco 5 titoli con le canzoni
natalizie per giocare e avvicinare i più piccoli alla musica proviene da Il
Fatto Quotidiano.
All’aeroporto di Bari è stato smarrito un orsacchiotto. La notizia arriva da
Facebook, dove la pagina social dello scalo ha postato una foto alla ricerca del
proprietario del peluche. “Oggi, accanto al nostro grande albero di Natale,
abbiamo trovato un piccolo amico che sembra essersi perso” si legge. Tra gli
utenti è iniziata la ricerca del proprietario del giocattolo: “Immaginiamo una
manina che lo stringeva forte prima di un viaggio, una corsa tra gli imbarchi,
un check in all’ultimo secondo, un attimo di distrazione e lui è rimasto qui, da
solo“, queste le parole che si leggono sotto la foto dell’orsacchiotto.
L’APPELLO SOCIAL
L’aeroporto di Bari si è appellato ai viaggiatori e agli utenti sui social: “Se
riconoscete questo orsacchiotto, o pensate che possa appartenere a un piccolo
viaggiatore, vi invitiamo a contattarci. Vogliamo davvero che possa
riabbracciare presto la sua famiglia“. Il Natale è una festa da passare in
famiglia o, quantomeno, in compagnia. “Aiutateci a farlo tornare tra le braccia
giuste” ha aggiunto la pagina social dello scalo intitolato all’ex pontefice
Karol Wojtyla “perché a Natale, nessuno dovrebbe restare solo”.
La pagina ha invitato la famiglia del bimbo che ha perso l’orsacchiotto a
scrivere alla mail ufficiostampa@aeroportidipuglia.it, casella di posta
elettronica valida per chiunque sappia indicare chi ha smarrito il giocattolo.
L'articolo “Immaginiamo una manina che lo stringeva forte. Aiutateci a farlo
tornare tra le braccia giuste”: l’appello per riportare a casa l’orsacchiotto di
peluche perso in aeroporto proviene da Il Fatto Quotidiano.
A Reyhanli, nel sud della Turchia, un bambino di 10 anni di origini siriane è
stato ritrovato vivo dopo essere stato picchiato e sepolto dallo zio. Come
riportato da Metro, i genitori avevano denunciato la scomparsa del bimbo lo
scorso 6 dicembre, dopo che la madre e il padre non avevano visto rincasare il
piccolo da scuola. I soccorritori hanno iniziato subito le ricerche,
scandagliando la zona circostante.
Le forze di polizia hanno esaminato oltre 200 riprese delle telecamere di
sorveglianza della zona, appurando che il bambino era uscito da scuola insieme
allo zio. Quest’ultimo ha rapito, picchiato e coperto il bambino con dei massi,
lasciando poi la zona. L’uomo è stato arrestato e si è dichiarato innocente. Lo
zio ha anche dato la sua versione dei fatti. Il signore avrebbe portato il
nipote a raccogliere dei pistacchi. Il piccolo sarebbe caduto dall’albero
battendo la testa e rimanendo inerme a terra. A quel punto, dato lo spavento, lo
zio sarebbe fuggito.
IL RITROVAMENTO
I volontari e le forze dell’ordine turche hanno iniziato un’operazione di
ricerca su larga scala per trovare il bambino . Dopo giorni di perlustrazioni,
un soccorritore ha sentito un mugolio vicino a un cumulo di pietre e sabbia.
L’uomo ha iniziato a scavare a mani nude fino a scorgere la sagoma del piccolo e
sentirne la voce flebile.
Appena liberato dai sassi, il bimbo ha confessato il crimine dello zio. “Ho
sollevato sette grandi pietre una alla volta. Un grande masso era sulla testa
del ragazzo ma lui era cosciente”, queste le parole del soccorritore. Il
bambino, intrappolato sotto terra per tre giorni, ha riportato molteplici
lesioni.
Il piccolo è stato trasportato d’urgenza in ospedale e operato alla testa. Il
padre non ha nascosto la sua felicità ai media locali e si è augurato che lo zio
possa subire una pena adeguata per il crimine commesso al figlio.
L'articolo “Mio zio mi ha picchiato e sepolto”: la confessione choc del bambino
di 10 anni ritrovato dopo 3 giorni di ricerche proviene da Il Fatto Quotidiano.
“L’uso di questo apparecchio può nuocere gravemente alla salute delle bambine e
dei bambini!”. L’Istituto internazionale per il consumo e l’ambiente diffida il
Ministero della Salute ad esporre un avviso su ogni smartphone venduto in Italia
e a informare i cittadini sui rischi derivanti dal loro utilizzo su bambini e
minori. Si chiede di riconoscere ufficialmente telefoni cellulari, smartphone e
tablet come prodotti potenzialmente pericolosi per la salute dei minori e di
vietarne l’uso sotto i 3 anni. “Si sta riproponendo per più versi una situazione
analoga a quella dei rischi per la salute causati dal fumo delle sigarette”
sottolineano gli avvocati Stefano Rossi e Caterina Paone che, nell’atto, citano
diversi studi. E ricordano che l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul
Cancro ha classificato i campi elettromagnetici emessi dai cellulari come
possibili cancerogeni per l’uomo, il Consiglio Superiore di Sanità italiano ha
raccomandato l’applicazione del principio di precauzione, soprattutto per i
bambini mentre, secondo recenti analisi, anche in Italia si registra un aumento
preoccupante di casi di Hikikomori, l’isolamento sociale volontario con cui i
giovani si chiudono in casa rinunciando ai rapporti con il mondo esterno.
Secondo il ministero, però, “al momento non ci sono presupposti per segnalazioni
di pericolosità dei devices digitali”. “Riteniamo che quella del ministero sia
una risposta evasiva e per questo valuteremo come impugnare questa posizione, in
primis davanti alla giustizia amministrativa e, se sarà necessario, a livello
europeo” commenta a ilfattoquotidiano.it l’avvocato Stefano Rossi.
LE NUOVE RACCOMANDAZIONI DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI PEDIATRIA
E ricorda che, solo il 19 novembre scorso, la Società italiana di Pediatria ha
presentato l’aggiornamento delle raccomandazioni sull’uso del digitale in età
evolutiva. Frutto di una nuova revisione sistematica della letteratura
internazionale, condotta analizzando oltre 6.800 studi, di cui 78 inclusi
nell’analisi finale. La Sip conferma “il divieto di dispositivi sotto i due
anni, limitandone l’utilizzo a meno di un’ora al giorno tra i 2 e i 5 anni e a
meno di due ore dopo i 5 anni, sotto il controllo dell’adulto” e aggiunge “di
evitare l’accesso non supervisionato a Internet prima dei 13 anni”, rinviando
“l’introduzione dello smartphone personale almeno fino ai 13 anni per prevenire
conseguenze sullo sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale”. La Società
italiana di pediatria riporta alcuni risultati degli studi più recenti. Trenta
minuti in più al giorno di uso dei dispositivi digitali possono raddoppiare il
rischio di ritardo del linguaggio nei bambini sotto i 2 anni – scrive – oltre 50
minuti al giorno di schermi si associano a un maggior rischio di ipertensione
pediatrica e, già tra i 3 e i 6 anni, a quello di sovrappeso. “Sotto i 13 anni
l’eccesso di schermi è associato a ritardi del linguaggio, calo dell’attenzione
e peggioramento del sonno. Negli adolescenti vediamo crescere ansia, isolamento,
dipendenza dai social e perdita di autostima” ha spiegato Elena Bozzola,
coordinatrice della Commissione Dipendenze Digitali della Sip.
LA DIFFIDA DELL’ISTITUTO INTERNAZIONALE PER IL CONSUMO E L’AMBIENTE
“Chiediamo l’utilizzo di etichettature – spiega l’avvocato Stefano Rossi – come
avviene per le sigarette o anche per alcuni giochi per i quali si informa che
sono vietati ai minori di 3 anni”. Si tratterebbe di “un chiaro avviso di
rischio sanitario, rivolto in particolare ai genitori, che informi sui
potenziali effetti negativi sulla salute psicofisica della persona e sul suo
fisiologico sviluppo cognitivo e comportamentale. Un esempio? “L’uso di questo
dispositivo può causare ritardi nello sviluppo, problemi comportamentali e danni
alla salute psichica dei bambini”. L’istituto cita numerosi studi e ricerche
stando ai quali – si legge nell’atto di diffida – l’uso di smartphone, tablet e
apparecchi digitali da parte delle bambine e dei bambini nei primi tre anni di
vita pregiudica lo sviluppo delle piene potenzialità di apprendimento umano, a
partire dalla capacità cognitiva e relazionale di prestare attenzione. Non solo:
“Compromette lo sviluppo della regolazione emotiva, del linguaggio, della
memoria e delle funzioni esecutive ed è legato a disturbi del sonno, del
linguaggio, dell’interazione sociale, all’aumento dell’impulsività, alla
difficoltà di apprendimento, all’isolamento sociale e a problemi emotivi”. Nella
diffida si citano anche il Regolamento europeo 988 del 2023 e il Codice del
consumo che stabiliscono, rispettivamente, i criteri di valutazione della
sicurezza di un prodotto e le responsabilità del produttore. Un anno fa,
pedagogisti, psicologi e personalità del mondo dello spettacolo si sono uniti in
un appello al Governo Meloni per chiedere una legge che vieti ai minori di 14
anni di possedere uno smartphone personale e l’accesso ai social media prima dei
16 anni. Pochi mesi dopo, un gruppo di 50 esperti ha raccomandato al governo
della Spagna di inserire sugli smartphone etichette contenenti avvertenze sui
presunti danni alla salute mentale causati dall’uso eccessivo dei dispositivi
mobili.
LA REPLICA DEL MINISTERO DELLA SALUTE
Nella sua risposta, dopo aver elencato una serie di iniziative istituzionali,
avviate e in corso “volte a sensibilizzare e informare sulla necessità di un uso
consapevole degli apparecchi digitali da parte dei minori”, il ministero della
Salute si concentra sugli eventuali effetti dei campi elettromagnetici sulla
salute, spiegando di aver consultato il Consiglio Superiore di Sanità. “La
letteratura scientifica ad oggi pubblicata – scrive il ministero – non fornisce
evidenze convincenti di possibili effetti sanitari a lungo termine per
esposizioni ai campi elettromagnetici a radiofrequenza a livelli inferiori ai
limiti per gli effetti accertati, né di conseguenza elementi oggettivi utili a
stabilire valori soglia protettivi o precauzionali”. Ma la questione dei campi
elettromagnetici non esaurisce i problemi sottolineati nella diffida.
IL PARENTAL CONTROL E IL RISCHIO DELLE DISUGUAGLIANZE
E il ruolo del parental control? “Questi strumenti sono certamente molto utili –
commenta l’avvocato Rossi – ma non toccano il tema dei bambini sotto i 3 anni, a
cui deve essere vietato l’utilizzo. Gli effetti che i dispositivi possono avere
su questi bambini, infatti, sono evidenziati da diversi studi ed esistono a
prescindere dal contenuto di ciò che guardano che, semmai, può poi peggiorare la
situazione”. Per i più grandi, invece, il discorso cambia. “Il parental control
può essere certamente uno strumento importante di vigilanza da parte dei
genitori – aggiunge – sul tempo di utilizzo e per impedire l’accesso a un
determinato contenuto, anche se lo smartphone resta uno strumento non neutro,
con effetti a prescindere da ciò che si guarda”. Non solo: “Si tratta di uno
strumento che non viene utilizzato da tutti allo stesso modo. Il rischio è che
mio figlio abbia accesso, per esempio quando va a studiare a casa di un amico, a
ciò che non può vedere con il suo dispositivo”. E questo riporta a un altro
tema: “Senza una capillare informazione da parte delle autorità nasceranno nuove
disuguaglianze conseguenti alla mancata consapevolezza, da parte degli adulti,
dei danni sulle capacità cognitive e relazionali dei bambini”.
L'articolo “Nuoce gravemente alla salute”: un avviso sugli smartphone per
tutelare bambini e adolescenti. La diffida al ministero della Salute proviene da
Il Fatto Quotidiano.
Come spiegare ai bambini il significato del Presepe? Quando è nata questa
tradizione? Chi è il suo ideatore? Spiegare ai bambini il significato del
Presepe è raccontare loro il perchè si festeggia il Natale. Il Natale è una
ricorrenza cristiana che celebra in tutto il mondo la nascita di un Messia,
Gesù, un bambino che nel corso del tempo si è fatto grande e ha portato al mondo
il suo messaggio d’amore, dando origine alla nascita del cristianesimo, una
delle religioni più diffuse al mondo. Raccontare ai bambini che oltre ai vari
simboli del Natale, come l’albero, le luci, le canzoncine, c’è la tradizione di
ricreare, attraverso statuine, la nascita di Gesù Bambino, il cosiddetto
Presepe. Una sorta di ricostruzione in miniatura, frutto della creatività di
grandi e piccini.
Facendo un passo indietro nella storia, il primo a pensare di raffigurare questo
momento prezioso per la cristianità fu proprio San Francesco d’Assisi, quando,
nel 1223, di ritorno dalla Terra Santa, mise in scena la natività a Greccio, un
piccolo borgo umbro che tanto ricorda Betlemme. Non molto tempo più tardi, nel
1283, lo scultore Arnolfo Di Cambio realizzò le prime statue del presepe.
Cosa significa la parola Presepe? Presepe è una parola dalle origini antiche e
significa proprio “mangiatoia” usata come culla per il bambino appena nato. I
Vangeli narrano la storia di Cristo Gesù, a testimoniarlo furono proprio gli
evangelisti Luca e Matteo che Maria partorì in una stalla e che molte genti
andarono ad adorare il Bambin Gesù guidati da una Stella Cometa. La simbologia
del Presepe raffigura principalmente la famiglia, infatti è bello poterlo
costruire insieme ai genitori e ai nonni all’altezza dei bambini, per permettere
loro di giocare, far avanzare un po’ per volta, giorno dopo giorno, le statuine
dei Re Magi alla capanna, dando origine ad una vera e propria tradizione
improntata sul messaggio d’amore, nell’essere buoni, caritatevoli e tendere una
mano verso chi è meno fortunato di noi. Molti sono i libri che raccontano questa
tradizione, raccontano di come nel corso del tempo anche le statuite sono
cambiate, qualcuno si è aggiunto, altri le hanno fatte proprie. Tra questi c’è
Il primo Presepe di Fulvia Degl’Innocenti edito da Paoline edizioni, che
racconta come Luca e Marta proprio l’8 dicembre, hanno un impegno speciale:
realizzare il loro Presepe. Una tradizione familiare, perchè ad aiutarli c’è
nonna Adele, che racconta loro la storia del primo presepe, quello voluto e
tanto desiderato da San Francesco d’Assisi.
Un viaggio-intervista con l’autrice per toccare con mano questa antica
tradizione:
1. Cos’ha di speciale il mese di dicembre per grandi e piccini che non ha
nessun altro mese dell’anno?
Il mese di dicembre raccoglie tradizioni diverse che vedono un personaggio
religioso portatore di doni ai bambini: San Nicola, Santa Lucia, Cristkind
(ovvero Gesù bambino) e Santa Klaus, Babbo Natale. Sia che si aderisca a un
credo religioso o meno è un mese dove la magia, l’ attesa, il dono appunto,
vengono celebrati, e magari personalizzati in famiglia. E anche se il
consumismo se ne è appropriato banalizzandolo, credo valga ancora la pena,
proprio attraverso le storie, alimentare questa attesa e questa magia, che
hanno forti valenze educative all’ interno delle relazioni familiari.
2. Come spiegare ai bambini il Presepe?
Il presepe più che spiegare si fa e si racconta. È la messa in scena di una
narrazione di cui ci sono poche tracce nei vangeli e che poi è stata
arricchita; è una storia potente, ancestrale, con tutti gli elementi delle
grandi storie epiche. Poi, per chi crede, quel bambinello è il figlio di
Dio, per gli altri è comunque un bambino perseguitato, in fuga, migrante,
bisognoso di protezione, simbolo di tutti i bambini.
3. È tradizione italiana realizzare con i propri cari il Presepe: la
costruzione delle casetta, la raccolta del muschio, la ricerca dei
personaggi. Cosa si racchiude dietro questi gesti e che insegnamento si dà
ai bambini? Realizzare insieme il presepe, come appuntamento ricorrente anno
dopo anno è uno di quei riti che rafforzano i legami e creano memorie
positive. È trasmissione di sapere e di saper fare, da una generazione all’
altra, e può essere arricchito con mille varianti, essere recitato o
costruito.
4. I presepi vengono creati in tutte le parti del mondo, ma c’è un luogo in
Italia dove è speciale: Napoli. Come mai secondo te?
I presepi in origine erano solo nelle chiese erano opere d’ arte lignee e si
limitavano alla sacra famiglia. A Napoli da un lato la creatività degli
artigiani, dall’ altra l’ opulenza della corte borbonica, favorirono lo
sviluppo dell’ arte presepistica più popolare. Ma il presepe napoletano,
quello degli artigiani di San Gregorio armeno dove personaggi comuni,
contemporanei, di anno in anno diventano statuine del presepe, è solo uno
degli aspetti più folkloristici e noti della presepistica, un’arte diffusa
in molti altri luoghi e in molte altre forme.
5. Perchè viaggiare con “Il primo presepe”?
L’albo illustrato Il primo presepe vuole andare a colmare una lacuna non
solo nei bambini: i più ignorano l’origine del presepe, chi ebbe l’ idea di
rappresentare la natività, come fu la prima volta, che significato profondo
assume. Una cosa che tutti hanno sotto gli occhi da sempre, ma di cui spesso
ignorano la storia. Scoprire la storia è sempre un viaggio di conoscenza e
consapevolezza per grandi e piccini di tutto il mondo. Infatti il libro è
stato tradotto in molte lingue per garantire una conoscenza che abbraccia
più persone: dal Brasile al Madagascar, dalla Spagna al Portogallo e dalla
Polonia all’Ungheria con la speranza che possa abbracciare altri luoghi e
arricchire di conoscenza tutti i bambini.
Il primo presepe
di Fulvia Degl’Innocenti
illustrazioni di Manuela Leporesi
Editore Paoline, Età di lettura: da 5 anni
L'articolo Perché il Presepe si chiama così? Un libro per spiegare ai bambini la
storia e il significato di questo simbolo del Natale proviene da Il Fatto
Quotidiano.
Il bambino piange sull’aereo e il passeggero pensa al rimborso. Un creator di
nome Flores ha pubblicato un video su Tiktok in cui ha registrato il pianto del
bimbo durante il viaggio. Sul video il signore ha scritto: “Chiediamo il
rimborso? Ho ripreso appena 20 secondi di una tortura durata 45 minuti“. Il web
si è diviso. Alcuni utenti hanno attaccato l’uomo, accusandolo di poca
sensibilità. Altri, invece, si sono schierati dalla parte del passeggero
sostenendo che, per quanto sia normale il pianto dei bambini, è comprensibile il
suo fastidio. Il video è andato virale sui social, tanto da ottenere 570 mila
visualizzazioni e oltre 11 mila commenti solo su Tiktok.
“DEVI COMPORTARTI DA ADULTO”
Flores ha ricevuto molte critiche. Un utente ha commentato: “Comportati da
adulto e ricordati le cuffie la prossima volta”, ricordandogli anche l’esistenza
dei jet privati per volare in totale comodità. Un altro iscritto alla
piattaforma che il pianto può essere fastidioso ma “È solo un bambino. Santo
cielo! La gente è così insensibile. Tutti noi siamo stati bambini e abbiamo
pianto a un certo punto”. Tuttavia c’è chi ha difeso l’uomo. Un utente ha
scritto: “I commenti danno l’impressione che lui non dovrebbe essere
infastidito. È un bambino, lo capiamo. Ma è comunque fastidioso“.
> @aquariusboyz_1♬ original sound – Jamil Flores
L'articolo “Questi sono solo 20 secondi di una tortura durata 45 minuti”:
passeggero pubblica su TikTok di un bimbo che piange in aereo, scoppia la
polemica proviene da Il Fatto Quotidiano.
“Ho cambiato la data di nascita a mia figlia perché era troppo vicina a Natale”.
L’influencer australiana Indy Clinton ha rivelato il suo gesto su Tiktok,
dividendo la community. “Perché non lo fanno più persone?” si è chiesta la
donna, mamma di tre bambini, raccontando di aver compiuto il gesto per
permettere alla figlia di festeggiare il compleanno e il Natale in periodi
differenti, così da regalare alla bimba una giornata dedicata esclusivamente a
lei. L’australiana ha spiegato che la bambina, essendo piccola, non avrà
problemi in futuro dato che, ad oggi, non ha la piena consapevolezza della sua
reale data di nascita.
LE REGOLE AUSTRALIANE
Come stabilito dall’Australian taxation office, una persona può cambiare la
propria data di nascita solo qualora si fosse verificato un errore all’anagrafe.
Le leggi del paese, infatti, non permettono di modificare il giorno del proprio
compleanno senza una documentazione ufficiale della data corretta.
IL DUBBIO
Poche ore dopo il video controverso, Indy Clinton ha postato un secondo tiktok
in cui ha fatto sorgere dubbi riguardo il cambio della data di nascita della
figlia più piccola. Nel video l’influencer ha sovrapposto al suo volto il testo
“Pov: quando ti accusano di qualcosa che non hai fatto”. La community si è
interrogata: il compleanno è stato modificato o era un contenuto scherzoso?
Clinton, in precedenza, aveva dichiarato di voler attirare l’attenzione su di sé
e, con questo tiktok, ha raggiunto senza dubbio l’obiettivo prefissato.
LA COMMUNITY SI DIVIDE
I followers di Indy Clinton si sono divisi. Le persone che sono nate a ridosso
del 25 dicembre hanno supportato la decisione dell’influencer, mentre le altre
persone hanno scritto che il suo gesto potrebbe creare problemi alla bambina in
futuro. “Non farlo, Indy quando sarà più grande dovrà compilare dei moduli
ufficiali e non saprà quando è il suo compleanno” ha scritto un’utente. Al
contrario, un altro iscritto ha commentato “Non solo è un gesto intelligente, ma
è davvero dolce e premuroso. Non cambiare mai, Indy, sei una ventata di aria
fresca e il livello di autenticità di cui questo mondo ha più bisogno”.
> @indyclintonIf you were born close to Christmas and your parents were never
> forward thinking like me, I’m so sorry
>
>
>
> ♬ original sound – indyclinton
L'articolo “Ho cambiato data di nascita a mia figlia perché era troppo vicina a
Natale, così ha una giornata dedicata solo a lei. Perché non lo fanno più
persone?”: la trovata dell’influencer Indy Clinton fa discutere proviene da Il
Fatto Quotidiano.
Alvaro Morata e Alice Campello sono di nuovo in crisi. A differenza di alcune
voci che circolavano sul web, a far traballare il matrimonio del calciatore e
l’imprenditrice non è stato un tradimento. Come riportato da Alexia Rivas,
collaboratrice del programma El tiempo justo, il calciatore spagnolo ha smentito
la presenza di una terza persona. “Mi assicura che non c’è nessuna terza persona
e tanto meno infedeltà” ha riferito la giornalista che ha aggiunto: “Me lo giura
sui suoi figli”. La Rivas ha dichiarato anche che il giocatore del Como le ha
riferito di stare bene e di non essere preoccupato delle speculazioni dato che
“su di lui hanno detto già tutto”. Antonio Rossi, membro dell’entourage della
Campello, è intervenuto sempre a El tiempo justo facendo chiarezza sul pensiero
dell’influencer. Rossi ha detto che saranno i coniugi ad annunciare la
separazione in caso di rottura.
LA SECONDA CRISI
Per la coppia Morata-Campello si tratta della seconda crisi. I due si sono
incontrati nel 2015 e si sono sposati due anni dopo a Venezia, città natale
della ragazza. La coppia ha quattro figli: i gemelli Alessandro e Leonardo,
Edoardo e Bella. I bimbi sono nati tra l’Italia e la Spagna durante le
esperienze del calciatore con la maglia della Juventus a Torino e quelle con le
due squadre della capitale spagnola, il Real e l’Atletico Madrid. Durante il
parto della bambina Alice ha avuto gravi complicazioni ed è tornata in piena
forma pochi mesi dopo. Nel 2024 la coppia ha vissuto la prima crisi. I due hanno
passato l’estate separati e sono tornati insieme alla vigilia dell’autunno. Ora
Alvaro e Alice stanno vivendo un nuovo periodo complicato. Gli indizi, come
sempre, arrivano dai social. Lui ha tolto dalla sua bio di Instagram la
descrizione “marito di Alice”, lei ha postato alcune foto senza fede al dito.
L'articolo “Non c’è stato alcun tradimento. Lo giura sui suoi figli”: il
retroscena sulla nuova crisi tra Alvaro Morata e Alice Campello proviene da Il
Fatto Quotidiano.
Una notizia che ha lasciato senza parole i fan dei Pinguini Tattici Nucleari.
Riccardo Zanotti è diventato papà e lo ha annunciato personalmente sui social
della band. “Per favore non piangere” sono le parole scritte dal cantautore ad
accompagnare un dolce abbraccio al nuovo arrivato, nato lo scorso 29 novembre.
Il nome non è stato reso pubblico.
Zanotti è sempre stato riservato riguardo alla sua vita privata ed è anche per
questo che la paternità dell’artista ha suscitato scalpore. Si sa poco della
mamma e non è, come erroneamente è stato riportato, Eugenia Borgonovo, A&R per
l’etichetta discografica Sugar Music. I due non stanno più insieme da molto
tempo. Dunque top secret, per ora, il nome della mamma.
Tantissimi i messaggi di auguri arrivati sui social da colleghi e amici, per
citarne alcuni: Orietta Berti, Max Angioni che scherzosamente lo ha chiamato
Andrea come Andrea Pisani dei Panpers somigliante al cantautore, Noemi,
Francesco Renga, Leo Gassmann e Alfa.
“Per favore non piangere” è una citazione di una delle canzoni più celebri dei
Pinguini Tattici Nucleari, “Pastello Bianco”, pubblicato nel 2020. “Per favore,
non piangere e non ci rimanere malе…Che noi due ci conosciamo benе dalla prima
elementare”, sono alcuni dei versi del brano.
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L'articolo “Per favore non piangere”: Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici
Nucleari annuncia di essere diventato papà. Il nome della mamma è top secret
proviene da Il Fatto Quotidiano.