Una “trappola” di vetro per bambine e bambini. Domenica pomeriggio il personale
di un’area ludica ha scoperto dei pezzi di vetro nascosti nei giochi gonfiabili.
Il fatto è avvenuto all’ultimo piano del centro commerciale La Piazzetta di
Porto Cervo, in provincia di Sassari.
Il personale stava allestendo l’area per una festa di compleanno, quando è
avvenuta l’inquietante scoperta: dei cocci di vetro, colli di bottiglie e
frammenti affilati, erano stati nascosti con cura tra le pieghe degli scivoli.
Lo staff ha notato i primi pezzi mentre gonfiava i giochi, per poi scoprire che
l’intera area ne era stata disseminata.
L’area è stata bonificata e la festa è cominciata con un lieve slittamento. Nel
frattempo, l’episodio è stato segnalato alla polizia locale: data la posizione
dei cocci di vetro, è stata scartata l’ipotesi di incidente. Nelle indagini per
identificare l’autore o gli autori di questo gesto, gli agenti hanno acquisito
le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza della struttura.
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L'articolo Cocci di vetro nascosti nello scivolo a una festa per bambini in un
centro commerciale di Sassari proviene da Il Fatto Quotidiano.
Tag - Incidente
Uno schianto all’alba così forte da svegliare il vicinato, in via Ettore Rolli a
Roma, in zona Porta Portese non distante dal centro storico. Nello scontro tra
un furgone Dacia Dokker e una Mercedes Classe A, ha perso la vita Roberto
Sabbatini, 67 anni. L’uomo, come ogni mattina, stava guidando il furgone per
consegnare cornetti, pane a cibi da forno ai bar e negozi del circondario.
Quando alle 4:30 ha incrociato sulla sua strada la Mercedes lanciata ad alta
velocità. La persona al volante è fuggita a piedi dopo l’incidente, lasciando il
passeggero in auto con lui intrappolato nel veicolo. Secondo Il Messaggero,
“l’auto stava riportando a casa due ragazzi al termine di una nottata trascorsa
fuori casa”. Ora le forze dell’ordine sono sulle tracce del guidatore in fuga,
mentre è in corso la ricostruzione dello schianto anche grazie alla
testimonianze dei residenti, svegliati nelle ore notturne dall’impatto
devastante.
La Mercedes con i due uomini a bordo ha travolto un cassonetto e cinque
automobili parcheggiate in via Rolli, all’angolo con via Bernardino Passeri: tre
veicoli completamente distrutti, una Jeep ribaltata dall’urto. Il Messaggero ha
raccolto i racconti di alcuni residenti. Il primo ad affacciarsi, il signor
Angelo, ha visto l’auto della consorte accartocciata: “La fiat 500 di mia moglie
è da buttare. Mi sono precipitato in strada e ho visto un uomo ancora dentro la
Mercedes, sul lato del passeggero. Era cosciente, urlava”. Un altro testimone,
in auto, aveva incrociato la Mercedes poco prima dello schianto: “Ero fermo al
semaforo e all’improvviso è arrivata la Mercedes. Ha bruciato il rosso a una
velocità folle, andava come minimo a 150 all’ora. Poco dopo ho preso viale
Trastevere e ho parcheggiato in via Carlo Porta. Ho sentito le sirene e mi sono
affacciato in via Rolli. Era una scena irreale. Ho subito chiamato i vigili
dicendo quello che avevo visto”, racconta Marco, un 20enne che lavora in zona.
Il passeggero della Mercedes – un uomo di 33 anni – risulta esserne il
proprietario. Alle forze dell’ordine ha dichiarato che non era lui al volante
bensì un suo amico, fornendo dettagli utili agli agenti per risalire
all’identità del fuggitivo. Il 33enne invece è stato poi trasportato d’urgenza
al San Camillo per la lussazione dell’anca. Il suo amico invece rischia l’accusa
di omicidio stradale e omissioni di soccorso. Al vaglio degli inquirenti ci sono
i filmati delle telecamere di sorveglianza.
Quello di via Rolli non è stato l’unico incidente della notte a Roma. L’altra
vittima della strada si chiama Maurizio Roccia, di 58 anni. Ha perso la vita
mentre viaggiava su uno scooter Honda Sh in direzione di via Cristoforo Colombo,
dopo la collisione con un furgone Iveco. Il 2025 si sta per chiudere con un
bilancio amaro nella Capitale: gli incidenti mortali sono saliti a 108, una
media di quasi tre vittime al giorno.
L'articolo Roma, incidente d’auto con una vittima: il guidatore scappa e lascia
l’amico nelle lamiere. Caccia al pirata proviene da Il Fatto Quotidiano.
È stata tamponata da un furgone la Fiat 500X su cui viaggiavano una giovane
madre e la sua bambina di pochi mesi, poi morta dopo essere stata sbalzata
sull’asfalto dell’autostrada A5 Torino-Aosta. È questa la prima ricostruzione
che emerge dalle indagini coordinate dalla Procura di Ivrea, che confermano come
l’auto non sia uscita di strada da sola, ma in seguito a un urto violento da
parte del furgone. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il conducente
del mezzo commerciale si sarebbe inizialmente fermato pochi istanti dopo
l’impatto, per poi fuggire senza prestare soccorso. Ma non è tutto: le indagini
puntano anche a identificare una terza auto, al momento non rintracciata, che
avrebbe successivamente investito la piccola mentre giaceva sull’asfalto, ancora
avvolta nella sua copertina.
LE IMMAGINI DELLE TELECAMERE E I TESTIMONI
La polizia stradale ha ascoltato diversi testimoni e ha acquisito le
registrazioni delle telecamere di sorveglianza dell’autostrada. Sullo sfondo,
resta da chiarire un punto cruciale dell’inchiesta: perché l’ovetto, il
seggiolino che dovrebbe garantire la massima sicurezza ai neonati, è stato
sbalzato fuori dall’abitacolo, trascinando con sé la piccola. Gli accertamenti
tecnici proseguono anche per stabilire come il seggiolino fosse fissato
all’interno dell’auto e per quale motivo non abbia trattenuto la bambina durante
gli urti.
L’INCHIESTA PER OMICIDIO STRADALE
La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio stradale e fuga del conducente,
aggravante che potrebbe coinvolgere almeno due veicoli. Le modalità
dell’incidente, avvenuto intorno alle 20 di sabato, sono complesse e non ancora
del tutto chiare. Quando i soccorsi sono arrivati sul posto – tra gli svincoli
di Settimo Torinese e Volpiano, in direzione Aosta – la sola auto incidentata
era quella della madre: gravemente danneggiata, accartocciata contro una siepe
fuori dalla carreggiata. Nessuna traccia dei mezzi coinvolti nel tamponamento.
La piccola, nata lo scorso 12 settembre, è stata trovata sull’asfalto già in
condizioni disperate. I soccorritori del 118 hanno tentato a lungo di
rianimarla, ma la bambina è morta sul posto. La salma è stata trasferita
all’ospedale di Chivasso per gli accertamenti medico-legali.
LA MADRE DIMESSA, IL PADRE ACCORSO SUL POSTO
La madre, 35 anni, unica occupante dell’auto oltre alla figlia, è stata estratta
dalle lamiere dai vigili del fuoco e portata all’ospedale Giovanni Bosco di
Torino, da cui è stata dimessa il giorno successivo. Ancora sotto choc, non è
stato possibile raccogliere una testimonianza completa, ma le sue parole –
quando potrà ricostruire quei secondi drammatici – saranno decisive per definire
l’esatta dinamica. Sul luogo dell’incidente è arrivato anche il padre della
bambina, 47 anni, originario di Quincinetto, dove la famiglia vive.
LE IPOTESI AL VAGLIO
Gli agenti stanno valutando anche se una manovra azzardata di un altro
automobilista abbia contribuito alla carambola che ha fatto perdere alla madre
il controllo del mezzo. Una ricostruzione ancora da ricomporre perché la
dinamica resta complessa: l’urto iniziale con il furgone; il presunto successivo
investimento da parte di una terza auto non identificata; l’ovetto e la bambina
sbalzati fuori dal veicolo; la fuga di almeno due conducenti coinvolti. Tutti
gli elementi raccolti dalla polizia stradale tra sabato sera e domenica sono ora
all’esame della Procura di Ivrea, che nelle prossime ore potrebbe disporre
ulteriori accertamenti tecnici sui mezzi e sulle immagini.
L'articolo Caccia a furgone pirata per la morte della bimba di 2 mesi sulla A5
Torino-Aosta proviene da Il Fatto Quotidiano.
Due uomini, un 55enne di Udine e un 60enne di Portogruaro, sono morti nei boschi
di Enemonzo (Udine) dopo un volo di almeno 30 metri a seguito di uno
scivolamento in un canalone. L’incidente è avvenuto nell’udinese nel primo
pomeriggio di domenica e, a lanciare l’allarme, è stato un terzo escursionista –
amico delle due vittime – presente sul luogo. Secondo le prime ricostruzioni, i
due non sarebbero stati equipaggiati a dovere e avrebbero avuto indosso
calzature non adatte all’azione: scarpe da ginnastica.
La sciagura è stata ricostruita al Soccorso Alpino del Friuli-Venezia Giulia dal
terzo uomo: “Uno dei miei amici stava transitando in una zona molto ripida,
fuori dal sentiero. Per procedere in un punto molto esposto o forse per
scongiurare una scivolata, si è appoggiato a un ramo che ha ceduto di schianto,
facendolo precipitare. Qualche istante dopo si è affacciato anche il secondo,
per cercare di capire cosa stesse accadendo e provare ad aiutare, ma anche lui è
sparito nel vuoto”. La giornata di domenica si presentava in gran parte
soleggiata e non sembra ci fosse ghiaccio sul punto affrontato. Discorso diverso
per il sottobosco, composto da sassi e foglie che rendevano il terreno
estremamente scivoloso.
Gli uomini erano usciti per cercare del vischio la morte del secondo uomo
sarebbe avvenuta successivamente alla caduta dell’amico, nel tentativo disperato
di aiutarlo. Nonostante i soccorsi rapidissimi – in quanto impegnati in una
esercitazione nella vicinanze, sul monte Zoncolan – i due escursionisti sono
stati dichiarati morti dal personale medico. Sull’elisoccorso, due tecnici del
Cnsas di Forni Avoltri e un medico.
Non sono state semplici le operazioni di recupero, necessarie sia per le salme
sia per i soccorritori. A occuparsene è stato il soccorso Alpino supportato
dalla guardia di Finanza e dai Vigili del fuoco. Dopo tre diversi sorvoli, i
corpi dei due uomini sono stati trasferiti – a seguito dell’autorizzazione del
magistrato – in obitorio mentre gli aiutanti sono stati riportati a valle.
L'articolo Escono con le scarpe da ginnastica per cercare vischio e scivolano in
un canalone: due morti proviene da Il Fatto Quotidiano.
Gli accertamenti sullo spaventoso incidente avvenuto sabato sera sull’autostrada
A5 Torino-Aosta, tra gli svincoli di Settimo e Volpiano della A5 Torino-Aosta,
stanno concentrando l’attenzione degli inquirenti sulla dinamica dell’evento. La
piccola di pochi mesi, che viaggiava con la madre, potrebbe non essere morta a
causa della caduta dall’auto durante il tamponamento, ma perché travolta da uno
o più veicoli sopraggiunti, probabilmente fuori controllo dopo lo scontro.
La procuratrice di Ivrea, Gabriella Viglione, ha spiegato che al momento non ci
sono evidenze di un pirata della strada e che l’incidente sembra essere stato
“pressoché autonomo”, con la possibile sopraggiunta di un’altra auto al momento
della caduta della bimba. Per chiarire la sequenza degli eventi saranno
fondamentali rilievi sulla strada, foto e misurazioni. Solo al termine di questi
accertamenti potrà essere definita l’eventuale ipotesi di reato, che potrebbe
configurarsi come omicidio colposo a carico di ignoti o di noti. La madre della
bambina è in osservazione al pronto soccorso dell’ospedale Giovanni Bosco di
Torino e potrebbe essere dimessa già nel tardo pomeriggio.
L'articolo Bimba di due mesi travolta dopo la caduta dall’auto sulla
Torino-Aosta, l’ipotesi sull’incidente in A5a Volpiano proviene da Il Fatto
Quotidiano.
Tragedia nella serata di venerdì all’Eur (Roma), dove un grave incidente
stradale è costato la vita a un giovane pedone di 27 anni. L’impatto è avvenuto
in viale della Grande Muraglia, all’altezza del civico 540, e ha visto coinvolta
una Porsche Cayenne guidata da un 28enne, anch’egli italiano.
Secondo quanto riportato, il pedone è stato investito dal veicolo e le sue
condizioni sono apparse subito critiche. Nonostante i soccorsi, il giovane è
spirato a seguito delle gravi ferite riportate. Il conducente dell’auto è stato
sottoposto agli accertamenti di rito all’ospedale Sant’Eugenio, come previsto
dalle procedure in caso di incidenti mortali.
Sul posto sono intervenuti gli agenti del IX Gruppo Eur della Polizia Locale di
Roma Capitale, che stanno conducendo le indagini per ricostruire con precisione
la dinamica dell’accaduto. Gli accertamenti sono tuttora in corso e ogni ipotesi
rimane al momento aperta, in attesa di una ricostruzione dettagliata dei fatti.
L'articolo Grave incidente all’Eur: morto 27enne investito. Accertamenti sul
28enne alla guida di una Porsche proviene da Il Fatto Quotidiano.
È vivo il bambino di 4 anni caduto dal primo piano di una palazzina a Taranto.
L’accaduto ieri, poco dopo le 18, in un edificio sito tra Via Pupino e Via
Mazzini. Il bimbo non sarebbe in pericolo di vita.
Dalle prime ricostruzioni sembra che i genitori del ragazzino, una coppia
nigeriana da anni in Italia, non fossero presenti in casa al momento
dell’incidente. Non è ancora chiaro come o perchè il bambino sia precipitato, ma
si pensa possa essersi sporto eccessivamente sulla ringhiera.
Sul posto è arrivato il 118 che, dopo le prime manovre di soccorso, ha portato
velocemente il bimbo all’ospedale Santissima Annunziata. Qui è stato sottoposto
a una Tac total body che ha escluso lesioni. Il bambino rimane ricoverato
tutt’ora in pediatria, in condizioni stabili e costantemente monitorato, e
presenta solo lievi ecchimosi.
Sul posto anche i carabinieri e la polizia scientifica per chiarire la dinamica
dell’incidente.
L'articolo Bambino di 4 anni cade dal primo piano a Taranto: ricoverato in
condizioni stabili. Era da solo in casa proviene da Il Fatto Quotidiano.