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Lava i vestiti vecchi e trova il biglietto vincente della scommessa dopo 16 anni. L’uomo corre in agenzia per riscuotere il premio di 70 euro
Mentre stava lavando i vestiti vecchi, un uomo ha scoperto un tagliando che gli ha svoltato la giornata. Era il biglietto della vincita di una scommessa realizzata 16 anni fa. Il fortunato scommettitore si è recato a riscuotere 60 sterline (circa 70 euro), con grande stupore da parte degli addetti allo sportello, come ha riportato il tabloid The Sun. Lo scommettitore si era dimenticato di incassare la vincita finché non si è ritrovato, mentre stava lavando i vestiti, la ricevuta vincente. La scommessa era stata piazzata sulla vittoria di Denman all’Hennessy Gold Cup Chase a 5/1 otto giorni prima della gara, il 28 novembre 2009. E il cavallo, montato dal fantino Ruby Walsh e allenato da Paul Nicholls, ha vinto. Il personale è rimasto stupito quando il cliente si è recato nella sua agenzia di scommesse locale per riscuotere la vincita lo scorso fine settimana. Alex Apati, di Ladbrokes, ha dichiarato: “Questa schedina vincente era così vecchia che mancavano solo due anni alla fine dei termini per il suo ritiro in una delle nostre agenzie“. L’Hennessy Gold Cup Chase, ora nota come Coral Gold Cup, ha visto la partecipazione di 19 concorrenti nel 2009. E Denman, vincendo la gara per la seconda volta, tagliò il traguardo dopo sei minuti e 39,5 secondi. Fu descritta come “una delle grandi prestazioni nelle corse di salto ostacoli moderne”. Ma si rivelò il 14esimo e ultimo trionfo in carriera del castrone allenato da Paul Nicholls, prima del ritiro nel 2011 dopo il quinto posto all’Aintree Bowl. Denman partecipò a 26 corse, ottenendo cinque secondi posti e un terzo posto. E il trionfo a Newbury nel novembre 2009 riempì di gioia gli scommettitori, sebbene l’incasso della vincita avvenne solo dopo più di un decennio. Denman, soprannominato “The Tank”, conquistò la Cheltenham Gold Cup nel 2008 e si spense all’età di 18 anni nel giugno 2018. L'articolo Lava i vestiti vecchi e trova il biglietto vincente della scommessa dopo 16 anni. L’uomo corre in agenzia per riscuotere il premio di 70 euro proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Scandalo nel tennis, il francese Folliot squalificato per 20 anni: “Figura centrale in un’organizzazione criminale di combine”
Quentin Folliot, tennista francese, è stato squalificato per 20 anni dall’Agenzia Internazionale per l’Integrità del Tennis (Itia). Secondo un comunicato pubblicato giovedì, Folliot è stato inoltre multato di 70mila dollari e dovrà restituire oltre 44mila dollari ricevuti in pagamenti illeciti, a seguito di 27 violazioni del programma anticorruzione del tennis (Tacp). Il tennista è considerato una figura centrale in una rete di giocatori che operavano per conto di un’organizzazione che truccava le partite. Folliot è il sesto giocatore francese sanzionato in questa inchiesta, dopo Jaimee Floy Angele, Paul Valsecchi, Luc Fomba, Lucas Bouquet ed Enzo Rimoli. Il tennista transalpino era stato sospeso già il 17 maggio 2024 e ha negato le 30 accuse mosse contro di lui, che riguardano 11 partite disputate tra il 2022 e il 2024, di cui otto giocate proprio da lui. Le infrazioni contestate includono tra l’altro: aver manipolato il risultato di alcuni incontri, aver ricevuto denaro per non impegnarsi al massimo e permettere di vincere scommesse, aver offerto soldi ad altri giocatori affinché combinassero partite, aver fornito informazioni riservate, aver organizzato dei piani per corrompere altri e non aver collaborato con con le autorità giudiziaria, oltre ad aver occultato delle prove. Il 20 e il 21 ottobre 2025 si è tenuta un’udienza davanti all’Agente Indipendente Anticorruzione (AHO) Amani Khalifa, che ha accolto 27 dei 30 capi d’accusa relativi a 10 delle 11 partite, mentre tre accuse sono state respinte. Nella sentenza scritta dell’1 dicembre 2025, l’AHO Khalifa ha descritto Folliot come un “una pedina di un’organizzazione criminale più ampia, che recluta altri giocatori e cerca di radicare ulteriormente la corruzione nei circuiti professionistici”. In questo periodo Folliot non potrà giocare, allenare o assistere a qualsiasi evento tennistico autorizzato o sanzionato dai membri dell’Itia (Atp, Itf, Wta, Tennis Australia, Federtennis francese, Wimbledon e Usta) o da qualsiasi associazione nazionale. L'articolo Scandalo nel tennis, il francese Folliot squalificato per 20 anni: “Figura centrale in un’organizzazione criminale di combine” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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In Italia è vietato scommetterci, ma è sponsor della Serie A: il nuovo caso del bookmaker 1Xbet
Vi ricordate di 1Xbet, il bookmaker chiacchierato per le sue origini russe e le attività borderline, già sponsor della Serie A all’estero e di altri colossi calcistici, come Barcellona e Paris Saint-Germain? Da qualche settimana non esiste più in Italia. La società ha annunciato la chiusura di tutte le operazioni nel nostro Paese, a partire dal 10 novembre, lasciando un mese di tempo ai clienti per recuperare i loro soldi dall’account: queste sono le ultime ore per presentare la richiesta. La decisione arriva a seguito della riforma delle concessioni per il gioco d’azzardo, entrata in vigore proprio negli stessi giorni: con la revisione, gli operatori sono stati quasi dimezzati, e soprattutto sono state abolite le cosiddette “skin”, cioè la possibilità di subappaltare senza limiti la propria licenza. Con tutta probabilità (anche se dobbiamo procedere per supposizioni, visto che non sono state fornite motivazioni ufficiali), 1Xbet non ha superato il taglio, oppure avrà valutato che alle nuove condizioni non era più vantaggioso rimanere in Italia. Abbiamo chiesto maggiori informazioni alla società: ci ha risposto che “al momento non rilascia commenti su questioni relative a specifici mercati”. Comunque sia andata, si chiude così la breve parentesi del bookmaker nel nostro Paese, almeno dal punto di vista delle attività ufficiali. 1Xbet è un colosso da un milione di scommettitori in tutto il mondo, e oltre 5 milioni di visite al mese (fonte SimilarWeb, società di monitoraggio del traffico web, le cui stime tra l’altro non tengono conto dei siti mirror), di cui non è mai stata chiarita la reale proprietà. Certe sono le radici russe, benché oggi l’agenzia sia bandita da Mosca: in passato un’inchiesta giudiziaria aveva individuato i beneficiari finali in tre imprenditori russi a Cipro, Roman Semiokhin, Dmitri Kazorin e Sergey Karshkov. La società invece operava e opera tutt’ora con licenza a Curacao, paradiso delle scommesse, attualmente attraverso la società Caecus N.V., che ha raccolta l’attività della vecchia 1XCorp dopo la bancarotta. Nel corso degli anni non sono mancati scandali, dalle denunce di decine di giocatori truffati, alla recente inchiesta del portale Josimar su match truccati o eventi illegali con minorenni. Per questo il legame con la Serie A, che risale ormai a diversi anni, è sempre stato poco opportuno. Il Fatto se n’è occupato più volte e anche la trasmissione Report ha dedicato un’inchiesta. Una prima polemica era già stata sollevata nel 2018 e aveva portato ad una momentanea sospensione dell’accordo. Poi di nuovo nel 2022, con l’inizio della guerra in Ucraina. Dal 2023, però, 1Xbet è sbarcata anche nel nostro Paese: attraverso la società di diritto italiano Cmobet srl, era riuscita finalmente ad ottenere regolare licenza dell’Agenzia dei Monopoli, con cui ha operato fino a ieri, salvando un po’ le apparenze. Le altre ombre rimanevano, ma almeno non si poteva più dire che la Serie A facesse pubblicità ad un’agenzia illegale in Italia. La recente chiusura, invece, ci riporta alla situazione preesistente. Pur avendo lasciato l’Italia, 1Xbet continuerà invece a essere sponsor della Lega Calcio (almeno fino al 2027, con possibile opzione per altri due anni). E poco importa che si tratti di un accordo valido soltanto per l’estero (il marchio è oscurato nel nostro Paese, compare invece in tutte le partite oltre confine). Che formalmente la Lega non abbia nessun contratto col bookmaker, ma con un’agenzia intermediaria (TGI Sports) che ha comprato il pacchetto betting e lo rivende al brand che vuole (si parla di oltre 10 milioni di euro a stagione). La sostanza è che la Serie A è di nuovo partner di un bookmaker “canaglia”, bandito dall’Agenzia dei Monopoli (nell’ultima lista dei siti oggetto di provvedimento risultano addirittura 134 domini bloccati riconducibili alla sigla 1XBet!). In Italia è vietato scommetterci, ma il nostro calcio ne promuove il brand. Del resto, è lo stesso sistema che fa la morale ai calciatori che cadono nella ludopatia, ma ora si prepara a riabbracciare anche le pubblicità del betting, con l’ormai imminente abrogazione del divieto sancito dal Decreto Dignità. La solita ipocrisia del pallone italiano. X: @lVendemiale L'articolo In Italia è vietato scommetterci, ma è sponsor della Serie A: il nuovo caso del bookmaker 1Xbet proviene da Il Fatto Quotidiano.
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