Prima la liberazione, poi l’allentamento di alcune sanzioni da parte di
Washington, in particolare quella sul potassio bielorusso, nel più recente
segnale di disgelo tra Stati Uniti e Minsk. Le autorità bielorusse hanno
rilasciato 123 prigionieri, tra cui il premio Nobel per la pace Ales Bialiatski
e la figura chiave dell’opposizione Maria Kolesnikova, come ha confermato all’AP
Pavel Sapelka, attivista per i diritti umani dell’organizzazione per i diritti
umani Viasna. Liberati anche 5 cittadini ucraini, ha riferito Zelensky, lodando
gli “sforzi congiunti con gli Stati Uniti”. “Grazie al ruolo attivo degli Stati
Uniti e alla collaborazione delle nostre agenzie di intelligence, circa un
centinaio di persone vengono ora rilasciate, tra cui cinque ucraini”, ha
sottolineato il presidente ucraino, come riportano i media ucraini. Allo stesso
tempo, ha incaricato i servizi di massimizzare gli sforzi sul fronte russo, in
modo che il rilascio dei prigionieri di guerra ucraini potesse avvenire entro il
nuovo anno. Il rilascio dei 123 prigionieri arriva mentre il presidente
autoritario Alexander Lukashenko cerca di migliorare le relazioni con Washington
e in generale con l’Occidente. Stretta alleata della Russia, Minsk ha dovuto
affrontare l’isolamento e le sanzioni occidentali per anni. Lukashenko ha
governato la nazione di 9,5 milioni di abitanti con il pugno di ferro per oltre
tre decenni, e il paese è stato ripetutamente sanzionato dai paesi occidentali
sia per la sua repressione dei diritti umani sia per aver permesso a Mosca di
utilizzare il suo territorio durante l’invasione dell’Ucraina nel 2022.
John Coale, inviato speciale degli Stati Uniti per la Bielorussia, ha incontrato
Lukashenko per colloqui a Minsk, venerdì e sabato e, parlando con i giornalisti,
ha affermato che normalizzare le relazioni tra Washington e Minsk era “il nostro
obiettivo”. “Stiamo revocando le sanzioni, prigionieri vengono rilasciati. Ci
parliamo costantemente”, ha dichiarato, secondo Belta. Inoltre, ha affermato che
le relazioni tra i due Paesi si stavano evolvendo da “piccoli passi a passi più
sicuri” con l’intensificarsi del dialogo. L’ultima volta che i funzionari
statunitensi hanno incontrato Lukashenko, nel settembre 2025, Washington ha
annunciato l’allentamento di alcune delle sanzioni contro la Bielorussia, mentre
Minsk ha rilasciato più di 50 prigionieri politici in Lituania.
Complessivamente, la Bielorussia ha rilasciato più di 430 prigionieri politici
da luglio 2024, in quello che è stato ampiamente visto come un tentativo di
riavvicinamento con l’Occidente.
La leader dell’opposizione bielorussa Sviatlana Tsikhanouskaya ha dichiarato
all’Associated Press che l’allentamento delle sanzioni faceva parte di un
accordo tra Minsk e Washington, in base al quale un altro folto gruppo di
prigionieri politici in Bielorussia avrebbe dovuto essere rilasciato. “La
liberazione dei prigionieri politici significa che Lukashenko comprende il
dolore delle sanzioni occidentali e sta cercando di alleviarle”, ha detto
Tsikhanouskaya. “Ma non siamo ingenui: Lukashenko non ha cambiato le sue
politiche, la sua repressione continua e continua a sostenere la guerra della
Russia contro l’Ucraina. Ecco perché dobbiamo essere estremamente cauti con
qualsiasi discorso sull’allentamento delle sanzioni, in modo da non rafforzare
la macchina da guerra russa e incoraggiare continue repressioni”, ha aggiunto.
Tsikhnouskaya ha anche definito le sanzioni dell’Unione europea contro i
fertilizzanti potassici bielorussi come molto più dolorose per Minsk di quelle
imposte dagli Stati Uniti, affermando che, mentre l’allentamento delle sanzioni
statunitensi potrebbe portare al rilascio dei prigionieri politici, le sanzioni
europee dovrebbero spingere verso cambiamenti sistemici a lungo termine in
Bielorussia e la fine della guerra russa in Ucraina. Gli ultimi colloqui hanno
toccato anche il tema Venezuela, così come l’invasione russa in corso
dell’Ucraina. Coale ha dichiarato ai giornalisti che Lukashenko aveva dato
“buoni consigli” su come affrontare il conflitto, affermando che Lukashenko e il
presidente russo Vladimir Putin erano “amici di lunga data” con “il livello di
relazione necessario per discutere di tali questioni”. “Naturalmente, il
presidente Putin potrebbe accettare alcuni consigli e non altri”, ha detto
Coale.
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Bialiatski: gli Usa revocano sanzioni alla Bielorussia proviene da Il Fatto
Quotidiano.
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Nove atleti provenienti da Russia e Bielorussia sono stati autorizzati dalla Fis
a partecipare alle gare di qualificazione per le Olimpiadi invernali di febbraio
a Milano-Cortina 2026 come atleti neutrali. Sono guidati dalla sciatrice
freestyle bielorussa Hanna Huskova, che ha vinto l’oro negli Aerialks nel 2018 e
l’argento nel 2022, e dalla russa Anastasia Tatalina, campionessa del mondo di
Big Air 2021. Le sei atlete bielorusse sono cinque sciatrici freestyle aeree e
la sciatrice alpina Maria Shkanova. Le due atlete russe, oltre a Tatalina, sono
gli sciatori di fondo Savelii Korostelev e Dariya Nepryaeva.
La Fis si è dovuta dunque rimangiare la decisione di ottobre, quando aveva
comunicato l’esclusione – anche come atleti neutrali – di tutti gli atleti russi
e bielorussi dalle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 in tutte le gare di sci
alpino, snowboard, freestyle, sci di fondo e combinata nordica. Il motivo è il
ricorso di Russia e Bielorussia al Tribunale Arbitrale (Tas), accolto la scorsa
settimana. Il Tas ha affermato che la Fis deve obbligatoriamente accettare le
domande di status neutrale per consentire a questi atleti di partecipare agli
eventi di qualificazione per le Olimpiadi che si svolgeranno dal 6 al 22
febbraio 2026 a Milano e Cortina d’Ampezzo.
Oggi – 10 dicembre – la Fis ha dichiarato che i nove atleti selezionati hanno
“superato un processo di revisione rigoroso e indipendente”. Nello specifico,
“gli atleti non possono sostenere pubblicamente la guerra in Ucraina né essere
affiliati alle forze armate e ad altre forze di sicurezza”. Il comunicato non
specifica se la Fis abbia respinto altre domande, ma ha affermato che ne
esaminerà altre nelle prossime settimane. Tutti gli atleti devono gareggiare
come atleti neutrali, senza i simboli e gli inni del proprio Paese.
Il Comitato Olimpico Internazionale (Cio) ha deciso prima delle Olimpiadi di
Parigi 2024 che russi e bielorussi avrebbero potuto tornare come atleti
neutrali, a condizioni rigorose. E lo stesso ha deciso per Milano-Cortina,
affidando alle federazioni sportive la responsabilità del processo di selezione.
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autorizza 9 atleti a partecipare alle Olimpiadi proviene da Il Fatto Quotidiano.