“Ho compilato il form per fare il teodoforo, ma mi hanno escluso. Hanno
preferito i vip“. A denunciare quanto già raccontato da Ilfattoquotidiano.it nei
giorni scorsi è Giorgio D’Urbano, preparatore atletico del Cesena che oggi lotta
per la promozione in Serie A, ma in passato anche preparatore di Alberto Tomba.
D’Urbano è stato al fianco del campionissimo dello sci azzurro durante molti dei
suoi successi. Ma ha anche collaborato con altri grandi sportivi : da Isolde
Kostner alla Nazionale di volley maschile. Uno sportivo vero, un artefice delle
vittorie dello sport italiano, che però non può avere l’onore di portare la
fiamma olimpica durante il suo viaggio per l’Italia in attesa delle Olimpiadi
invernali di Milano-Cortina 2026.
Gli sportivi finora sono stati d’altronde relegati in secondo piano. “Abito a
Sestriere – ha spiegato D’Urbano in un’intervista al Corriere della Sera – e
quindi avevo fatto richiesta per poter portare la torcia nella tappa di Torino,
oppure in quella di Cesena, dato che ora lavoro lì. Nelle note ho evidenziato il
mio curriculum e sottolineato che le olimpiadi sono parte del mio dna, ma
purtroppo non c’è stato nulla da fare”.
D’Urbano non ha nascosto la sua amarezza a riguardo: “A chi si occupa di fare
questo tipo di selezioni, dico di prediligere lo sport. Anche di chi, come me,
hanno fatto sport ma dietro le quinte. Penso sia un riconoscimento dovuto,
invece che premiare il vip di turno, che ovviamente dà visibilità alla
manifestazione, ci mancherebbe. Ma mi pare una questione non eticamente e
fondamentalmente corretta“. Finora invece i veri protagonisti del viaggio della
torcia olimpica sono stati cantanti, registi, soubrette, amici degli amici e
raccomandati.
D’Urbano ha collaborato anche con Kristian Ghedina, un altro simbolo dello sci
italiano che è rimasto molto deluso dal comportamento dei vertici di
Milano-Cortina: lui potrà fare da tedoforo a Bressanone. Ma solo perché ha
compilato il il form sul sito, nessuno lo ha invitato. Bisognava aspettare una
risposta via mail: in caso di mancato riscontro, la candidatura era stata
respinta. A Ghedina è andata bene, a D’Urbano no. Evidentemente essere il
preparatore di Alberto Tomba nei suoi anni d’oro e detenere il record di
medaglie vinte da quando esistono i campionati iridati femminili e maschili non
è bastato: “E, infatti, così è stato. Quando ho telefonato per chiedere i motivi
dell’esclusione, mi hanno solamente risposto che si inchinavano al mio
curriculum“.
“SI SONO DIMENTICATI DI ME”: LE PAROLE DI GHEDINA
Qualche giorno prima – nel Salotto di Zenato, la rassegna culturale ideata da
Nadia Zenato nella cantina di famiglia – un’altra polemica era arrivata da
Kristian Ghedina, il discesista italiano più vincente nella storia della Coppa
del Mondo, con 13 vittorie e 33 podi: “Mi aspettavo di essere uno dei volti
delle Olimpiadi. Invece si sono dimenticati di me”.
Ghedina si aspettava di essere coinvolto nel viaggio della fiamma olimpica, ma
così non è stato. Per regalarsi questo privilegio ha dovuto appunto compilare il
form sul sito e – a lui sì – è stata assegnata una tappa: “Sì, ho compilato il
form sulla pagina della Fondazione Milano-Cortina e mi hanno assegnato una tappa
a Bressanone, dove vivo con la mia famiglia, così i miei figli potranno vedermi
passare con la torcia. Sarà un bel ricordo per loro. Ma nessuno mi ha invitato,
è partito da me”.
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hanno preferito i vip”: la denuncia del preparatore di Tomba e il caso Ghedina
proviene da Il Fatto Quotidiano.
Tag - Sci
Atterra con il suo elicottero sulla neve senza autorizzazione, indossa gli sci
ai piedi e comincia una discesa sulle piste come se nulla fosse. Otto mesi fa in
Trentino, sulle piste di Madonna di Campiglio, il 13 dicembre sui monti in
provincia di Brescia sulle piste del Maniva. Cambiano le montagne, ma la scena
si ripete e il protagonista è lo stesso: l’imprenditore bresciano Bortolo
Giorgio Oliva, 66 anni, atterrato con il suo elicottero sulla neve senza averne
l’autorizzazione.
L’elicottero è sceso direttamente in piena area sciabile. Oliva lo ha
“parcheggiato” a bordo pista, ha indossato sci e scarponi e si è concesso una
discesa, prima di essere raggiunto e identificato dai carabinieri intervenuti
sul posto. Una manovra vietata, che comporta ora una sanzione amministrativa da
parte dell’Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile, e potrebbe portare
anche alla sospensione del titolo di volo.
E Oliva non poteva non sapere che stava infrangendo la legge, visto che appunto
lo scorso aprile l’imprenditore bresciano era stato multato a Madonna di
Campiglio per un episodio praticamente identico.
In quell’occasione il suo elicottero era atterrato nella zona “fuoripista” del
comprensorio del Grostè, sopra i 1600 metri di quota, dove la normativa del
Trentino Alto Adige vieta espressamente gli atterraggi. Fermato dai carabinieri
mentre stava sciando, l’imprenditore aveva ammesso di non avere alcun permesso
ed era stato sanzionato con una multa da 2mila euro. Anche quel giorno, conclusi
gli accertamenti, era ripartito in volo.
Industriale di Odolo, in Valsabbia, titolare della Olifer – azienda
specializzata nella produzione industriale di laminati mercantili e trafilati –
Oliva è un pilota con un’esperienza di volo importante. Ma il suo nome è legato
anche a una tragedia. Nel 2020, in Valle d’Aosta, mentre stava rientrando da una
sciata in quota, il suo elicottero precipitò, lui finì in rianimazione a Berna,
in Svizzera, e si salvò miracolosamente.
Nell’incidente perse la vita il passeggero che era con lui, Alfredo Buda, 59
anni, manager della Iro spa, anche lui originario di Odolo in provincia di
Brescia. Una perizia disposta dal gip nell’inchiesta della Procura di Aosta
stabilì che quel giorno, il 25 ottobre 2020, sarebbero mancate le condizioni di
sicurezza indispensabili per volare, in prima istanza una visibilità adeguata.
Al termine del processo che lo vide imputato di omicidio colposo, nel febbraio
del 2023 ha patteggiato una pena di otto mesi con la sospensione condizionale.
L'articolo Brescia, l’imprenditore Giorgio Oliva ci ricasca: con l’elicottero
sulla pista da sci per la seconda volta in 8 mesi proviene da Il Fatto
Quotidiano.
Un’altra impresa, forse la più clamorosa di una carriera leggendaria: Lindsey
Vonn ha vinto la discesa libera di St. Moritz, diventando a 41 anni e due mesi
la sciatrice più anziana di sempre a vincere una gara di Coppa del mondo di sci
alpino, primato detenuto da Federica Brignone. Vonn ha dominato sulle nevi
svizzere, rifilando quasi un secondo all’austriaca Magdalena Egger, seconda
all’arrivo. Incredibile per una sciatrice che si era ritirata ben sei anni fa,
dopo i Mondiali 2019 di Are. A fine 2024 aveva annunciato il suo ritorno in
vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, nonostante un ginocchio
praticamente distrutto e ricostruito dopo un’operazione. Il sogno era appunto la
partecipazione ai Giochi, ma oggi questa Vonn può addirittura pensare di
ridefinire i suoi obiettivi e puntare a un’altra medaglia olimpica: ne ha giù
vinte tre, compreso un oro proprio in discesa. Era Vancouver 2010, un’era
sportiva fa.
Articolo in aggiornamento
L'articolo Clamorosa Lindsey Vonn: a 41 anni vince la discesa libera di Coppa
del Mondo a St. Moritz. Si era ritirata nel 2019 proviene da Il Fatto
Quotidiano.
Doppietta storica per l’Italia nel primo dei due ski cross della tappa di
apertura della Coppa del Mondo. Sulle nevi di Val Thorens (Francia), Simone
Deromedis ha trionfato nella gara maschile, seguito dall’altro italiano Edoardo
Zorzi. È una prima volta nella storia dello ski cross: un trionfo che dà segnali
importanti in vista delle olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, in
programma tra meno di due mesi.
I due azzurri, autori rispettivamente del quarto (1:06.30) e del 17° (1:06.87)
miglior tempo nelle qualificazioni, si sono guadagnati in scioltezza il pass per
la fase ad eliminazione diretta. Qui, dopo aver superato gli ottavi ed i quarti
di finale, si sono ritrovati nella stessa semifinale, in cui sono riusciti ad
arrivare davanti sia allo svizzero Alex Fiva sia all’austriaco Johannes Aujesky.
Stesso risultato anche nella big final riservata ai migliori quattro atleti in
cui il campione mondiale di Bakuriani 2023, dopo un combattuto testa a testa
disputato sin dal settore iniziale, ha tagliato la linea di arrivo per primo di
fronte all’esperto connazionale originario di Songavazzo, regalatosi il migliore
risultato della carriera in una gara di Coppa del Mondo.
Per Edoardo Zorzi invece, si tratta del diciassettesimo podio sul massimo
circuito internazionale nonché della sesta vittoria (la seconda ottenuta nella
località francese dopo quella di un anno fa). A completare la top-3 ci ha
pensato il francese Youri Duplessis-Kergomard (terzo) mentre quarto si è
piazzato l’altro transalpino Melvin Tchiknavorian.
“Sono partito bene, ho sempre sciato al meglio e sono contento di quello che
sono riuscito a fare, anche perché per me questa gara è speciale”, queste le
prime parole di Deromedis dopo il successo attraverso i canali della
federazione. Una gara speciale per un motivo ben preciso: “Un paio di mesi fa è
morto mio nonno e ci tenevo moltissimo a dedicargli una vittoria”, ha concluso
il freestyler italiano.
Credit photo: coni.it
L'articolo Deromedis-Zorzi: storica doppietta italiana in Coppa del Mondo di ski
cross, battuti i francesi in casa loro proviene da Il Fatto Quotidiano.
Nove atleti provenienti da Russia e Bielorussia sono stati autorizzati dalla Fis
a partecipare alle gare di qualificazione per le Olimpiadi invernali di febbraio
a Milano-Cortina 2026 come atleti neutrali. Sono guidati dalla sciatrice
freestyle bielorussa Hanna Huskova, che ha vinto l’oro negli Aerialks nel 2018 e
l’argento nel 2022, e dalla russa Anastasia Tatalina, campionessa del mondo di
Big Air 2021. Le sei atlete bielorusse sono cinque sciatrici freestyle aeree e
la sciatrice alpina Maria Shkanova. Le due atlete russe, oltre a Tatalina, sono
gli sciatori di fondo Savelii Korostelev e Dariya Nepryaeva.
La Fis si è dovuta dunque rimangiare la decisione di ottobre, quando aveva
comunicato l’esclusione – anche come atleti neutrali – di tutti gli atleti russi
e bielorussi dalle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 in tutte le gare di sci
alpino, snowboard, freestyle, sci di fondo e combinata nordica. Il motivo è il
ricorso di Russia e Bielorussia al Tribunale Arbitrale (Tas), accolto la scorsa
settimana. Il Tas ha affermato che la Fis deve obbligatoriamente accettare le
domande di status neutrale per consentire a questi atleti di partecipare agli
eventi di qualificazione per le Olimpiadi che si svolgeranno dal 6 al 22
febbraio 2026 a Milano e Cortina d’Ampezzo.
Oggi – 10 dicembre – la Fis ha dichiarato che i nove atleti selezionati hanno
“superato un processo di revisione rigoroso e indipendente”. Nello specifico,
“gli atleti non possono sostenere pubblicamente la guerra in Ucraina né essere
affiliati alle forze armate e ad altre forze di sicurezza”. Il comunicato non
specifica se la Fis abbia respinto altre domande, ma ha affermato che ne
esaminerà altre nelle prossime settimane. Tutti gli atleti devono gareggiare
come atleti neutrali, senza i simboli e gli inni del proprio Paese.
Il Comitato Olimpico Internazionale (Cio) ha deciso prima delle Olimpiadi di
Parigi 2024 che russi e bielorussi avrebbero potuto tornare come atleti
neutrali, a condizioni rigorose. E lo stesso ha deciso per Milano-Cortina,
affidando alle federazioni sportive la responsabilità del processo di selezione.
L'articolo Milano-Cortina 2026, il Tas dà ragione a Russia e Bielorussia: la Fis
autorizza 9 atleti a partecipare alle Olimpiadi proviene da Il Fatto Quotidiano.
Nella settimana in cui la fiamma olimpica è arrivata in Italia e ha iniziato il
suo viaggio in vista dei Giochi di Milano Cortina 2026, gli azzurri degli sport
invernali hanno conquistato tre vittorie e 13 podi in Coppa del Mondo, più
piazzamenti che fanno ben sperare in ottica Olimpiadi.
BIATHLON
Nel biathlon Dorothea Wierer a distanza di 10 anni dal primo successo ha rivinto
l’opening stagionale, nella stessa località e nello stesso format di gara da cui
aveva cominciato il 3 dicembre 2015. A Östersund (Svezia) l’azzurra si è imposta
nell’Individuale per soli 3 decimi, grazie a un’incredibile rimonta nella
seconda parte di gara. Anche il settore maschile sorride con Tommaso Giacomel,
che ha ottenuto tre piazzamenti nei migliori otto, sfiorando il podio
nell’inseguimento. Risultati che confermano le sue qualità anche di costanza,
come quelle di Vittozzi, che al rientro dopo un anno per infortunio si è
piazzata tre volte nella top-15.
SNOWBOARD
Un tripudio azzurro ha segnato la prima tappa di snowboard alpino disputata a
Mylin (Cina). Nella gigante parallelo di sabato Lucia Dalmasso ha trionfato
davanti a Elisa Caffont. Doppietta italiana sfiorata al maschile, dove il
detentore della Coppa del Mondo Maurizio Bormolini ha primeggiato, con terzo
Aaron March e quarto Mirko Felicetti. Quest’ultimo, domenica, ha vinto gara-2
archiviando il secondo successo in carriera, con Bormolini terzo e leader della
classifica generale.
Nel big air di Pechino sono arrivati segnali da Ian Matteoli. Il 19enne di
Bardonecchia ha sognato con una seconda run da 90.75 punti, a cui ha aggiunto
78.50 nella terza, per un totale di 169.25. Punteggio che gli è valso il sesto
posto, a soli cinque punti dalla top-3.
SCI ALPINO
Nello sci alpino Alex Vinatzer ha centrato il primo podio in carriera in
gigante, grazie al secondo posto a Beaver Creek. Un risultato che conferma lo
stato di forma dell’azzurro nella specialità, viste le tre top-10 in tre gare. A
un soffio dal podio è andato anche Dominik Paris, ottimo quarto in Super-G e
sesto in discesa.
Note positive sono arrivate anche al femminile, con Lara Della Mea capace di
ottenere due noni posti nei due giganti di Mont Tremblant (Canada) e Sofia
Goggia ottava nel primo e 11esima nel secondo. Nella sua Valle d’Aosta, invece,
Federica Brignone è tornata ad allenarsi sugli sci con l’obiettivo di completare
il recupero per Milano Cortina.
PATTINAGGIO DI FIGURA
Alle Finali del Grand Prix di pattinaggio di figura Sara Conti e Niccolò Macii
hanno siglato tre record italiani. La coppia azzurra di artistico a Nagoya, in
Giappone, ha iniziato alla grande nel corto con 77.22 punti, a un solo decimo
dai padroni di casa Riku Miura/Ryuichi Kihara (77.32), per poi confermare il
secondo posto nel libero grazie a 146.06 punti. E un totale di 223.28, che è il
nuovo primato italiano.
Record stampato anche da Daniel Grassl nel singolo maschile. L’altoatesino è
diventato il primo pattinatore azzurro a superare i 190 punti nel programma
libero, con 194.68 per un totale di 288.72, che gli è valso la quarta piazza a
poco più di tre punti dal podio.
PATTINAGGIO DI VELOCITÀ
Nel pattinaggio di velocità, dopo due tappe senza acuti, a Heerenveen Davide
Ghiotto ha centrato il secondo posto nei 10.000 metri, distanza in cui è
campione mondiale da tre edizioni. Nei Paesi Bassi si è messa in mostra anche
Sara Pergher, che nei 500 metri ha chiuso quinta a soli 11 centesimi dal podio.
Stesso piazzamento per Andrea Giovannini nella mass start maschile.
SCI ALPINISMO
È partita bene la stagione dello sci alpinismo, sport che farà il debutto
olimpico a Milano Cortina. Alba De Silvestro e Michele Boscacci hanno chiuso
secondi la staffetta mista di Solitude; mentre Giulia Murada e Katia Mascherona
sono arrivate seconda e terza nella sprint, l’altro format olimpico. Negli Usa,
però, mancavano i migliori (francesi, spagnoli e svizzeri). contro cui a
febbraio gli azzurri si giocheranno le medaglie a cinque cerchi.
SCI DI FONDO
Una luce di speranza si è accesa nello sci di fondo. A Trondheim (Norvegia) la
21enne Maria Gismondi ha chiuso sesta, a soli 10” dal podio e 26” dal successo,
la 10km in skating con partenza a intervalli, gara che sarà olimpica in Val di
Fiemme. E al maschile il 22enne Martino Carollo è arrivato nono a 24” dal terzo
posto.
L'articolo Verso Milano-Cortina, il punto sugli azzurri: dominio nello
snowboard, Conti-Macii da record nel pattinaggio di figura proviene da Il Fatto
Quotidiano.
Federica Brignone è tornata sugli sci. Questa volta sì, è arrivato l’ok dai
medici per tornare ad “assaggiare” la pista nel suo lungo percorso di
riabilitazione, a distanza di 237 giorni dalla caduta rimediata ai Campionati
Italiani Assoluti dello scorso 3 aprile, che le provocò la frattura del piatto
tibiale e della testa del perone della gamba sinistra.
La detentrice della Coppa del mondo femminile ha completato la prima parte della
rieducazione fisica al JMedical di Torino, ottenendo in questi giorni il via
libera da parte della Commissione Medica Fisi per progredire ulteriormente nel
suo piano di recupero, che prevede l’aggiunta di un lavoro in pista. E così
Federica Brignone si è presentata sulla neve di Cervinia, dove ha compiuto
qualche giro con sci non da gara, accompagnata dai tecnici federali.
Lo scopo in questa fase è quello di aggiungere stabilità e fiducia al suo
percorso, obiettivi che la campionessa valdostana perseguirà anche nelle
prossime settimane, dove alternerà fasi di carico in palestra ad ulteriori
giornate in pista.
Certo, il ritorno in pista non vuol dire il ritorno immediato alla competizione:
servirà tempo prima di aggiungere velocità, ritmi più alti e adrenalina da gara.
Qualche giorno fa la madre aveva dichiarato: “Ha di nuovo la gamba, con i suoi
muscoli, il ginocchio. Cammina e per me è già tantissimo. Ora bisogna capire se
è tornata anche come sciatrice“. La possibilità di vederla alle Olimpiadi di
Milano-Cortina per ora resta un’incognita.
L'articolo Federica Brignone torna in pista dopo più di 200 giorni
dall’infortunio: solo qualche discesa di prova proviene da Il Fatto Quotidiano.
La fuoriclasse svizzera dello sci Lara Gut-Behrami è stata vittima di una
terribile caduta giovedì nel corso di un allenamento di Super-G a Copper
Mountain, in Colorado. Si teme una rottura del crociato, anche se le prime
informazioni ufficiali della federsci svizzera parlano per ora di “possibile
lesione del ginocchio sinistro“. La sciatrice “tornerà in Svizzera il prima
possibile per sottoporsi a visite mediche approfondite”, aggiunge la
federazione, che fornirà “ulteriori informazioni non appena sarà disponibile una
diagnosi”. A rischio non c’è solo la partecipazione alle prossime Olimpiadi
invernali di Milano-Cortina 2026, ma anche la carriera di Lara Gut, che ha 34
anni e ha vinto la Coppa del Mondo nel 2024.
Articolo in aggiornamento
L'articolo Terribile caduta in allenamento per Lara Gut: “Lesione al ginocchio”.
Carriera a rischio per la campionessa di sci proviene da Il Fatto Quotidiano.
“I medici mi dicono che Fede ha la gamba staccata dal corpo e che rischia
seriamente di perderla. Ho visto solo una volta le immagini della sua caduta.
Orribile, non le guardo più”. Ninna Quario, madre di Federica Brignone, ha
raccontato al Corriere della Sera i primi momenti dopo l’incidente di aprile che
tiene da diversi mesi fuori la sciatrice italiana, punta di diamante della
nazionale. Infortunio in cui Brignone aveva riportato la frattura scomposta
pluriframmentaria del piatto tibiale e della testa del perone della gamba
sinistra.
Dopo sette mesi “ha di nuovo la gamba, con i suoi muscoli, il ginocchio. Cammina
e per me è già tantissimo. Ora bisogna capire se è tornata anche come
sciatrice”. Il tema è ovviamente sempre lo stesso: capire se Federica Brignone
riuscirà a recuperare per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. A oggi una sua
presenza è improbabile, considerando che a poco più di due mesi dal via è
tornata ad allenarsi da pochissimo e non è ancora tornata sugli sci. Ma le
pressioni sono fortissime.
“Ha ripreso ad allenarsi da qualche giorno, fin qui ha fatto solo
riabilitazione, ed entro la fine del mese tornerà sulla neve. Il punto è tutto
lì: se si sentirà bene come prima sugli sci ci sarà”. I tanti tifosi e
appassionati sperano in un suo completo recupero e in una sua presenza a
Milano-Cortina, ma Ninna Quario la pensa diversamente: “Come mamma, spero che
smetta. Ha vinto tutto, va bene anche se la chiude qui. Si è distrutta una
gamba, il ginocchio le è esploso, sarebbe già fantastico vederla tornare in gara
e basta”.
Nei mesi scorsi Brignone aveva raccontato come stava procedendo il suo recupero,
ma c’è davvero tanta incertezza su quando e come recupererà. La campionessa
italiana si era fatta male durante il gigante femminile dei Campionati Italiani
di sci alpino 2025, sulle nevi della Val di Fassa, il 3 aprile 2025. Pochi
giorni prima aveva conquistato la Coppa del Mondo generale di sci.
Poi, il tremendo infortunio: Brignone ha inforcato col braccio destro una porta
e nella caduta ha ruotato il ginocchio, prendendo una forte botta alla tibia.
Fatti gli esami, la diagnosi è stata delle peggiori: frattura scomposta
pluriframmentaria del piatto tibiale e della testa del perone della gamba
sinistra. Nei giorni scorsi si era diffusa la notizia dell’ok dei medici per
tornare sugli sci, mai però confermata.
L'articolo “Ha rischiato di perdere una gamba e le è esploso un ginocchio.
Basta, spero smetta, tanto ha vinto tutto”: la mamma di Brignone proviene da Il
Fatto Quotidiano.