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Lexus riaccende il mito LFA, la nuova supercar sarà elettrica. Toyota presenta anche GR GT e GR GT3 – FOTO
‹ › 1 / 5 TOYOTA E LEXUS ‹ › 2 / 5 TOYOTA E LEXUS ‹ › 3 / 5 LEXUS LFA CONCEPT ‹ › 4 / 5 LEXUS LFA CONCEPT ‹ › 5 / 5 LEXUS LFA CONCEPT A quindici anni dal debutto della LFA originale, Lexus torna a parlare il linguaggio delle supercar presentando la LFA Concept, una coupé completamente elettrica presentata insieme ai nuovi modelli Toyota GR GT e GR GT3 nell’ambito della strategia sportiva di Toyota Gazoo Racing. Il nome è importante: la prima LFA, prodotta in 500 esemplari, viene ancora oggi ricordata per il suo V10 aspirato da 4,8 litri, per la risposta immediata dell’acceleratore e per un sound che è diventato parte del suo mito. Ora il luxury brand nipponico sceglie una strada diversa: una sportiva a batteria sviluppata per dimostrare che anche un BEV può essere pensato intorno al piacere di guida. Il telaio è in alluminio e le proporzioni sono da supercar classica: 4,69 metri di lunghezza, 2,04 di larghezza, 1,19 di altezza e un passo di 2,72 metri. L’abitacolo è stato progettato per creare una relazione diretta tra il driver e la vettura, con una postura di guida naturale e comandi concentrati attorno al pilota. Al momento la Casa non ha liberato alcuna informazione su potenza, batteria, autonomia o tempistiche di produzione. La LFA Concept nasce all’interno di un rinnovato contesto culturale che in Lexus viene definito attraverso il principio dello Shikinen Sengu, il passaggio di competenze e tradizioni alle nuove generazioni. È l’idea di un’eredità tecnica che si evolve senza perdere continuità. Insieme alla coupé elettrica, Toyota Gazoo Racing ha presentato due nuovi modelli. La GR GT, pensata per la strada, è una sportiva sviluppata insieme ai piloti per ottenere un comportamento dinamico coerente con la filosofia GR. La GR GT3, invece, segue i regolamenti della categoria e rappresenta il nuovo impegno ufficiale del marchio nelle competizioni GT3, una delle arene più competitive del motorsport internazionale. Il messaggio che traspare è semplice: Toyota e Lexus vogliono presidiare allo stesso tempo tradizione e futuro. Da un lato le sportive termiche e le competizioni attraverso i programmi GR, dall’altro lo sviluppo di una generazione di auto elettriche capaci di mantenere un carattere sportivo autentico. La LFA Concept, almeno nelle intenzioni, è il simbolo di questa doppia direzione. Resta da capire quando e come il prototipo si tradurrà in un modello di serie. Ma il solo fatto che Lexus sia tornata a usare il nome LFA indica la volontà di rientrare nel territorio delle supercar. L'articolo Lexus riaccende il mito LFA, la nuova supercar sarà elettrica. Toyota presenta anche GR GT e GR GT3 – FOTO proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Toyota aggiorna il suv elettrico bZ4X. Design incisivo, più potenza e autonomia – FOTO
‹ › 1 / 6 TOYOTA BZ4X ‹ › 2 / 6 TOYOTA BZ4X ‹ › 3 / 6 TOYOTA BZ4X ‹ › 4 / 6 TOYOTA BZ4X ‹ › 5 / 6 TOYOTA BZ4X ‹ › 6 / 6 TOYOTA BZ4X Toyota aggiorna in profondità il suo SUV elettrico bZ4X, introducendo interventi che puntano a colmare le lacune della prima generazione in termini di autonomia, prestazioni e comfort. Il modello ora offre due tagli di batteria agli ioni di litio, da 57,7 o 73,1 kWh, per configurazioni a trazione anteriore o integrale. La variante con capacità maggiore consente di superare i 560 km dichiarati nel ciclo WLTP, mentre la ricarica in corrente continua resta fissata a 150 kW, con tempi attorno ai 28 minuti per passare dal 10 all’80%. Toyota introduce inoltre il pre-condizionamento della batteria, pensato per migliorare la ricarica in condizioni ambientali avverse e ridurre le variazioni di performance in inverno, uno dei punti critici del modello precedente. Il sistema di propulsione è stato riprogettato: l’e-Axle integra motore, trasmissione e inverter in un modulo più compatto ed efficiente, con un incremento netto delle prestazioni. Nella versione a trazione integrale la potenza raggiunge i 252 kW, rendendo il bZ4X uno dei modelli più performanti del marchio al di fuori della gamma sportiva GR. L’efficienza beneficia dell’uso di semiconduttori in carburo di silicio, che riducono le dispersioni energetiche. Questi miglioramenti dovrebbero tradursi in un vantaggio reale e costante nell’utilizzo quotidiano, soprattutto su lunghi tragitti autostradali, dove molti EV mostrano consumi ben più elevati rispetto ai valori omologati. L’abitacolo è stato rivisto con maggiore attenzione al comfort: nuovo sistema multimediale da 14 pollici, materiali aggiornati (in parte riciclati), isolamento acustico migliorato e una console centrale completamente riprogettata. Anche il design esterno cambia senza stravolgere: frontale più definito, gruppi ottici aggiornati e affinamenti aerodinamici che cercano di ridurre consumi e rumorosità. La versione AWD conserva un’identità da SUV tradizionale, con capacità di traino fino a 1.500 kg e un’impostazione che vuole mantenere un certo livello di versatilità, elemento non scontato in un mercato elettrico dove molti modelli privilegiano efficienza e linee filanti a scapito della praticità. Nel complesso, il nuovo bZ4X rappresenta un aggiornamento mirato a rendere il progetto più competitivo in un segmento sempre più affollato e popolato da modelli che puntano su autonomia elevata ed efficienza. Le modifiche introdotte sono sostanziali e riguardano sia la parte tecnica sia il comfort a bordo, con l’obiettivo di offrire un’esperienza più completa e in linea con gli standard attuali del mercato. L'articolo Toyota aggiorna il suv elettrico bZ4X. Design incisivo, più potenza e autonomia – FOTO proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Toyota Kids Mobi, la micro-capsula autonoma per gli spostamenti dei più piccoli
Nel panorama della mobilità del futuro, l’ultima proposta mostrata allo Japan Mobility Show 2025 da Toyota ha catturato l’attenzione più di molte concept car tradizionali. Si tratta di una piccola capsula elettrica e autonoma pensata per trasportare un solo bambino, accompagnandolo in sicurezza fino a scuola. Un’idea che sembra uscita da un racconto di fantascienza, ma che riflette con sorprendente lucidità le direzioni verso cui si stanno muovendo robotica e intelligenza artificiale applicate ai trasporti. Il prototipo, chiamato Kids Mobi, ha linee morbide e un’estetica volutamente giocosa: fari LED che cambiano espressione, sensori sagomati come orecchie e quattro ruote completamente carenate. L’accesso avviene dal tettuccio, un’apertura che permette anche ai più piccoli di entrare senza aiuti esterni. All’interno, un assistente digitale denominato “UX Friend” interagisce con il passeggero, accompagnandolo durante il tragitto e offrendo una presenza rassicurante. Oltre alla componente ludica, il veicolo integra sistemi avanzati dedicati alla sicurezza: sensori, monitoraggio remoto e funzioni di guida autonoma progettate per affrontare scenari urbani complessi, almeno in ambiente di test. La visione è affascinante, ma porta con sé questioni pratiche che non possono essere ignorate. In Giappone, dove il contesto urbano è più ordinato e la cultura del rispetto delle regole stradali è radicata, un prototipo simile potrebbe trovare terreno fertile. In Paesi come l’Italia, caratterizzati da traffico imprevedibile e infrastrutture spesso poco adatte alla micromobilità, immaginare un bambino che si muove autonomamente su un veicolo senza conducente appare meno immediato. Mancano inoltre, per il momento, informazioni concrete su batteria, piani industriali e possibili tempi di commercializzazione. La presentazione del prototipo si inserisce nel più ampio programma di ricerca che Toyota sta portando avanti nel settore della mobilità autonoma di piccole dimensioni, un filone che comprende anche robot di assistenza personale e micro-veicoli elettrici destinati agli spostamenti brevi. L’azienda sta sviluppando piattaforme software unificate per il controllo remoto, sistemi di comunicazione V2X per dialogare con infrastrutture e attraversamenti pedonali intelligenti e pacchetti di sensori derivati dai modelli di guida autonoma già testati su flotte sperimentali. La Kids Mobi rientra in questo ecosistema come veicolo dimostrativo, utile a verificare l’integrazione delle tecnologie su mezzi ultracompatti e a raccogliere dati su comportamento, sicurezza e risposta degli utenti più giovani. L'articolo Toyota Kids Mobi, la micro-capsula autonoma per gli spostamenti dei più piccoli proviene da Il Fatto Quotidiano.
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