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Insulta e minaccia l’arbitro, poi lo colpisce con un pugno facendogli perdere i sensi: follia nel calcio a 5
Viene ammonito, poi espulso, impedisce che il gioco riprenda e poi tra primo e secondo tempo colpisce l’arbitro con un pugno, facendogli perdere i sensi. È la follia – l’ennesima nei confronti dei direttori di gara – accaduta ieri durante la gara regionale di futsal (calcio a 5) tra Calcetto Clark Udine e Manzano C5, valida per il sesto turno del campionato di Serie C, a Cussignacco (Udine). La vicenda è riportata stamani dai giornali locali. Infuriato per essere stato prima ammonito e poi espulso, Grance Shimba Olamba – della Clark – ha protestato contro l’arbitro impedendo per alcuni minuti che il gioco potesse riprendere. Successivamente, uscito dal campo, ha atteso l’intervallo tra primo e secondo tempo per raggiungere lo stesso l’arbitro nei pressi degli spogliatoi e colpirlo con un pugno al volto facendogli perdere i sensi, nonostante il tentativo dei compagni di allontanarlo. Il protagonista della vicenda – dopo l’aggressione al direttore di gara Stefano Tomasetig della sezione di Udine – si è allontanato nei campi vicini all’impianto. L’arbitro, invece, insultato, minacciato e poi colpito, era intanto caduto a terra sbattendo la testa. Dopo un primo intervento medico, è andato in pronto soccorso per accertamenti. È stato giudicato guaribile in pochi giorni. Le altre due gare in programma dopo la partita in questione, che è stata interrotta, sono state sospese. Il presidente della Clark Giancarlo Tirindelli ha fatto sapere che il giocatore è stato radiato dalla società. Sarà la giustizia sportiva a giudicare il comportamento del calciatore, ma non è escluso che possa essere denunciato anche penalmente. L'articolo Insulta e minaccia l’arbitro, poi lo colpisce con un pugno facendogli perdere i sensi: follia nel calcio a 5 proviene da Il Fatto Quotidiano.
Calcio
Udine
Escono con le scarpe da ginnastica per cercare vischio e scivolano in un canalone: due morti
Due uomini, un 55enne di Udine e un 60enne di Portogruaro, sono morti nei boschi di Enemonzo (Udine) dopo un volo di almeno 30 metri a seguito di uno scivolamento in un canalone. L’incidente è avvenuto nell’udinese nel primo pomeriggio di domenica e, a lanciare l’allarme, è stato un terzo escursionista – amico delle due vittime – presente sul luogo. Secondo le prime ricostruzioni, i due non sarebbero stati equipaggiati a dovere e avrebbero avuto indosso calzature non adatte all’azione: scarpe da ginnastica. La sciagura è stata ricostruita al Soccorso Alpino del Friuli-Venezia Giulia dal terzo uomo: “Uno dei miei amici stava transitando in una zona molto ripida, fuori dal sentiero. Per procedere in un punto molto esposto o forse per scongiurare una scivolata, si è appoggiato a un ramo che ha ceduto di schianto, facendolo precipitare. Qualche istante dopo si è affacciato anche il secondo, per cercare di capire cosa stesse accadendo e provare ad aiutare, ma anche lui è sparito nel vuoto”. La giornata di domenica si presentava in gran parte soleggiata e non sembra ci fosse ghiaccio sul punto affrontato. Discorso diverso per il sottobosco, composto da sassi e foglie che rendevano il terreno estremamente scivoloso. Gli uomini erano usciti per cercare del vischio la morte del secondo uomo sarebbe avvenuta successivamente alla caduta dell’amico, nel tentativo disperato di aiutarlo. Nonostante i soccorsi rapidissimi – in quanto impegnati in una esercitazione nella vicinanze, sul monte Zoncolan – i due escursionisti sono stati dichiarati morti dal personale medico. Sull’elisoccorso, due tecnici del Cnsas di Forni Avoltri e un medico. Non sono state semplici le operazioni di recupero, necessarie sia per le salme sia per i soccorritori. A occuparsene è stato il soccorso Alpino supportato dalla guardia di Finanza e dai Vigili del fuoco. Dopo tre diversi sorvoli, i corpi dei due uomini sono stati trasferiti – a seguito dell’autorizzazione del magistrato – in obitorio mentre gli aiutanti sono stati riportati a valle. L'articolo Escono con le scarpe da ginnastica per cercare vischio e scivolano in un canalone: due morti proviene da Il Fatto Quotidiano.
Cronaca
Incidente
Udine
Choc per l’Apu Udine: il cestista Hickey positivo all’antidoping a causa di un diuretico
Anthony Hickey, cestista dell’Apu Udine, è stato sospeso dal Tribunale Antidoping dopo esser stato trovato positivo per un diuretico che viene somministrato per curare l’ipertensione di cui soffre, datogli da un medico americano, come scrive il Messaggero Veneto. Adesso l’atleta avrà tre giorni per chiedere le controanalisi e presentare le controdeduzioni ma – considerati i tempi lunghi della giustizia sportiva – la sua stagione a Udine può considerarsi già terminata. Sarà un’assenza pesantissima per la formazione neopromossa in Serie A e oggi in piena lotta per la salvezza. Il controllo su Hickey è avvenuto sabato 8 novembre, il giorno prima della trasferta di Udine a Cantù e ieri – 2 dicembre – c’è stata la comunicazione della positività a giocatore e club. Hickey – playmaker e faro di Udine già dalla promozione dell’anno scorso – inizialmente è rimasto incredulo per la comunicazione, ma successivamente tramite una ricostruzione insieme agli agenti, è risalito a quel farmaco ricostruendo la circostanza. Dopo la vittoria a Varese di due settimane fa, Udine ha ingaggiato Cameron Christon, playmaker 33enne che dunque ha lo stesso ruolo di Hickey. L’assenza rimane comunque pesante, visto che Hickey era il leader tecnico ed emotivo di una squadra che lo scorso anno ha ottenuto una storica promozione e quest’anno è in piena lotta salvezza. Dopo la comunicazione ricevuta, il club ha pubblicato una nota ufficiale per dire la propria sulla vicenda: “Amici Pallacanestro Udinese SPA comunica che in data 2 dicembre 2025 il giocatore Anthony Hickey ha ricevuto, da parte del Tribunale Nazionale Antidoping, un provvedimento di sospensione cautelare a seguito dell’esito avverso alle analisi effettuate in data 8 novembre 2025, che hanno riscontrato la presenza di Hydrochlorothiazide and its degradation products: Chlorothiazide and ABC (4-amino-6-chloro-1,3-benzenedisulphonamide), sostanza inserita nella lista Wada nella categoria S5 DIURETICS and Masking Agents”. Nella nota sostanzialmente il club conferma la positività e si dice pronto a collaborare con chi di dovere sulla vicenda: “La Società prende atto dei provvedimenti assunti dagli organi competenti, cui assicura piena collaborazione, nel rispetto dei regolamenti sportivi e dei principi in materia, coerentemente con i valori di correttezza, integrità e trasparenza che da sempre contraddistinguono il proprio operato. La Società confida che il procedimento possa chiarire rapidamente ogni aspetto della vicenda”. In conclusione di comunicato, la società ha precisato che dopo questa nota, sull’argomento ci sarà massimo silenzio e riserbo. CREDIT PHOTO: pagina Facebook “Apu Udine” L'articolo Choc per l’Apu Udine: il cestista Hickey positivo all’antidoping a causa di un diuretico proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Carri armati nella scuola a Udine: preside travolta dalle polemiche e interrogazione a Crosetto e Valditara
“Si comunica che in data due dicembre alcuni docenti della scuola secondaria di primo grado Ellero saranno interessati quali partecipanti nella simulazione di interazione tra contesto scolastico e coloro che operano in difesa dei civili in teatro estero per condurre operazioni nel settore della cooperazione civile-militare a supporto dei contingenti Nato. Lo scopo del gruppo è creare processi di pace duraturi e sostenibili attraverso la mediazione e la negoziazione con le autorità locali e la popolazione civile. Il Cimic Group sarà presente con due automezzi nel cortile della scuola in momenti in cui gli studenti sono all’interno dell’edificio scolastico”. È la circolare inviata il 27 novembre ai docenti, al personale Ata e alle famiglie, dalla dirigente Sara Cuomo dell’Istituto Comprensivo V (più noto come media Ellero di Udine). Tradotto fuori dal “presidenzialese”, pare che un genitore abbia proposto questa iniziativa alla dirigente, che l’avrebbe vista come un’opportunità senza farla passare dal Consiglio d’Istituto e dal Collegio docenti. Il Cimic supporta la catena di comando a cui può essere assegnato durante un’operazione – da un Joint Headquarters (livello operativo) fino a un Comando Brigata (livello tattico) – con la missione di incrementare l’efficienza di un’operazione militare e di fungere da forum di consultazione e centro di competenze sulla cooperazione civile-militare. Un’iniziativa, dunque, che ha a che fare con l’Esercito, tanto che sarebbero previsti dei carri armati nel cortile. Immediata la reazione di Avs. La consigliera regionale Serena Pellegrino, contattata da Il Fatto Quotidiano.it, ha spiegato: “I docenti si sono trovati dall’oggi al domani una circolare sul registro senza alcuna delibera degli organi competenti. Molti professori che non si sono sentiti in linea con la scelta della preside ci hanno contattato e abbiamo deciso di presentare un’interrogazione parlamentare. In Italia, ormai, un genitore può portare mezzi militari nelle scuole, mentre c’è chi può vietare l’educazione sessuale”. Ora è pronta un’interrogazione parlamentare ai ministri dell’Istruzione Giuseppe Valditara e a quello della Difesa, Guido Crosetto: “Il fenomeno della militarizzazione delle scuole sta assumendo dimensioni sempre più ampie. L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole già nei mesi scorsi ha segnalato un aumento di proposte didattiche e percorsi Pcto con il coinvolgimento delle forze armate. Chiediamo se il ministero sia a conoscenza dell’iniziativa organizzata dalla scuola ‘G. Ellero’ di Udine, se non intenda intervenire per evitarla e se non ritenga urgente emettere un provvedimento per delineare criteri e obiettivi di incontri con esterni nelle scuole”. A difendere l’iniziativa è invece Marco Dreosto della Lega: “Le polemiche sono incomprensibili e fuori luogo”. Nel frattempo la dirigente tenta di buttare acqua sul fuoco parlando su TV12 di una proposta fatta da un genitore: “Non capisco questo allarmismo sterile. Ricevere un genitore? Se un’istituzione mi vuole parlare, perché no? Poi non è detto che lo presenti agli organi collegiali”. Peccato per la circolare emanata giorni prima a sua firma. L'articolo Carri armati nella scuola a Udine: preside travolta dalle polemiche e interrogazione a Crosetto e Valditara proviene da Il Fatto Quotidiano.
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