A novembre, mentre dalle audizioni sulla manovra emergeva come gli italiani non
possano aspettarsi grande sollievo dalle misure di finanza pubblica messe in
campo dal governo, la fiducia dei consumatori è crollata. L’Istat ha rilevato
che l’indice è sceso da 97,6 a 95, il valore più basso da aprile. Un andamento
che stride con il progresso della fiducia delle imprese, in salita da 94,4 a
96,1. L’Unione nazionale consumatori paventa “una possibile gelata sui consumi
di Natale” e Federconsumatori attacca: “Non potrebbe essere diversamente in una
situazione in cui le condizioni delle famiglie peggiorano di giorno in giorno e
non c’è nessun provvedimento all’orizzonte per migliorarle”.
Tra i consumatori, l’istituto di statistica evidenzia un diffuso deterioramento
delle opinioni, ancora più marcato sulla situazione futura: il clima economico
cala da 99,3 a 96,5, il clima personale scende da 97 a 94,5, quello corrente
passa da 100,2 a 98,6 e quello futuro diminuisce da 94,1 a 90,2. Con riferimento
alle imprese, invece, l’indice aumenta nei servizi di mercato (da 95,1 a 97,7) e
nel commercio al dettaglio (da 105,2 a 107,3) e cresce anche nell’industria
manifatturiera (da 88,4 a 89,6), mentre cala nelle costruzioni da 103,2 a 102,6.
“Crollano sia il giudizio che le attese sulla situazione della famiglia,
rispettivamente di 3,5 e di 4,4 punti percentuali”, commenta Massimiliano Dona,
presidente dell’Unione nazionale consumatori. “Come se non bastasse, scendono
anche le opportunità attuali di acquistare beni durevoli, ossia proprio quei
prodotti che tipicamente si acquistano a Natale. Se a questo si aggiunge che a
novembre è scattato anche il bonus elettrodomestici, il quadro diventa
sconfortante e attesta la gravità della situazione, con i consumi al palo e la
crescita asfittica del Pil, tendenze contro le quali la manovra di bilancio di
quest’anno non fa nulla, dato che il 62,2% delle risorse aiuterà il 20% più
ricco della popolazione, come attestano i dati Istat”.
“È necessario un intervento deciso e immediato da parte del governo per arginare
questa situazione e dare risposte ai cittadini”, avvisa Federconsumatori, che
chiede misure per rimodulare l’Iva sui beni di largo consumo, creare un Fondo di
contrasto alla povertà energetica e alla povertà alimentare, risorse adeguate
per sanità pubblica e diritto allo studio e una riforma fiscale equa, che
sostenga i redditi bassi e medi.
L’Ufficio studi Confcommercio rincara: “Anche se le interviste si sono svolte
prima dell’inizio della Black Week, quindi senza incorporare pienamente la
percezione favorevole di apertura della più importante stagione degli acquisti –
dal Black Friday ai consumi di dicembre e, passando per il Natale, quelli legati
ai saldi invernali – il segnale proveniente dalle famiglie non è dei più
rassicuranti. Sensazioni, queste, in netta controtendenza con le indicazioni
degli imprenditori, in particolare di quelli operanti nel turismo e nel
commercio al dettaglio, che mostrano apprezzabili segnali di recupero della
fiducia con attese favorevoli per le dinamiche della domanda nei mesi finali
dell’anno”.
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consumi di Natale” proviene da Il Fatto Quotidiano.