“Ha senz’altro ragione Fontana, la politica romana non ama Milano, ma questo non
certo con la mia e la sua gestione, ma da illo tempore”. Lo ha detto il sindaco
del capoluogo lombardo, Giuseppe Sala, a margine della cerimonia di conferimento
del Premio Ispi 2025, commentando l’intervista rilasciata dal presidente della
Regione Lombardia, Attilio Fontana, in merito alla “assenza” delle istituzioni
romane alla Prima della Scala.
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Milano da illo tempore” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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La Regione in cui gli eletti provano a aumentarsi gli stipendi (dopo aver
reintrodotto il vitalizio) fa cassa sui collaboratori precari. Succede in
Lombardia, e il concetto, pur brutalizzato, fa riferimento a una comunicazione
mandata la scorsa settimana dagli uffici tecnici del Consiglio regionale ai vari
partiti rappresentati in aula. La richiesta è semplice: i contratti dei
collaboratori in scadenza il 31 dicembre 2025 (giornalisti, esperti di
comunicazione, staff legislativo che lavorano coi gruppi) siano rinnovati “senza
previsione del trattamento accessorio” o “con trattamento accessorio ridotto”.
Insomma, un taglio ai compensi di chi lavora coi consiglieri, e che ora, a poco
più di un mese dalla scadenza, tratta il rinnovo con questa pesante variabile
chiesta dal Consiglio.
L’amarezza degli staff diventa una beffa se il pensiero va ai numerosi tentativi
(alcuni riusciti) di ritoccare – ma all’insù – il trattamento economico degli
eletti, nonostante tra indennità e rimborsi portino già a casa più di 10 mila
euro al mese. In questa legislatura il Consiglio ha ripristinato il vitalizio,
seppure in maniera light rispetto al carrozzone del passato (si parte da poco
più di 600 euro, poi però si sale a seconda di vari criteri), e soprattutto in
estate i consiglieri hanno provato a alzarsi lo stipendio di circa 500 euro al
mese, fallendo una volta che il blitz era divenuto pubblico.
L’argomentazione tecnica con cui il Consiglio chiede un sacrificio agli staff fa
riferimento al giudizio di parificazione che ogni anno la Corte dei Conti
esprime sul bilancio della Regione. In effetti, tra le varie anomalie segnalate
dai giudici contabili, c’è anche quella di un eccesso di spesa per i
collaboratori. Ma è altrettanto vero che da tempo la Corte rileva sprechi per
miliardi di euro, dalla Pedemontana al call center caro ai La Russa. Tutte
denunce rimaste lettera morta, senza che la Lombardia abbia rimediato in alcun
modo. Sui collaboratori, evidentemente, è più facile intervenire.
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