Tag - Incidenti Stradali

Scontro tra scooter con due studenti e un’auto: muore 16enne e gravissimo 17enne
Grave incidente a Pozzuoli, nel Napoletano. Coinvolti due ragazzi, un 16enne e un 17enne in sella allo stesso scooter, diretti all’istituto “Pareto” di Arco Felice. Il più giovane dei due, Vincenzo Sepe, era di Marano ed è morto a seguito dell’impatto. È di Bacoli invece il 17enne, ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale “Santa Maria delle Grazie” di Pozzuoli. È in prognosi riservata e sarebbe in pericolo di vita. L’incidente è avvenuto in via Fasano, e non sono chiare le circostanze che han portato lo scooter a scontrarsi contro un’auto. Sul luogo immediati i soccorsi del 118 e le forze dell’ordine. A fornire ulteriori dettagli sulle cause, oltre alle indagini della Polizia Municipale del comune, sarà l’autopsia sulla salma del giovane disposta dalla Procura. La dinamica ricorda fortemente l’incidente avvenuto in Romagna questa mattina, che ha coinvolto due ragazze dirette a scuola in sella allo stesso scooter e che ha visto la morte di una delle due. L'articolo Scontro tra scooter con due studenti e un’auto: muore 16enne e gravissimo 17enne proviene da Il Fatto Quotidiano.
Napoli
Cronaca
Incidenti Stradali
Pozzuoli
Incidente tra auto e moto: 18enne muore mentre va a scuola, ferita l’amica
Grave incidente a Santarcangelo di Romagna, in provincia di Rimini. Sulla strada Marecchiese è deceduta a seguito di un incidente stradale – avvenuto alle 7.30 di questa mattina – una ragazza, appena 18enne, proveniente proprio da Santarcangelo. La giovane era alla guida dello scooter Honda SH 125 e stava andando a scuola insieme a un’amica, quando – secondo la prima ricostruzione – ha effettuato un sorpasso ed è stata travolta da un’auto condotta da una 46enne, una Dacia Sandero intenta a svoltare alla sinistra del mezzo a due ruote. La coetanea, che viaggiava come passeggera, è rimasta ferita ed è ricoverata in prognosi riservata al Bufalini di Cesena. Non sarebbe in pericolo di vita. Sul posto i soccorritori del 118 dell’Ausl Romagna e la polizia stradale di Rimini che ha ricostruito il sinistro. In stato di choc la donna alla guida dell’auto. L'articolo Incidente tra auto e moto: 18enne muore mentre va a scuola, ferita l’amica proviene da Il Fatto Quotidiano.
Incidenti Stradali
Cronaca Nera
Rimini
Milano, fa un incidente e poi si aggrappa all’altra auto per non farla fuggire: grave un 30enne
Incidente tra due auto, i due conducenti scendono, parlano, litigano, uno dei due decide di fuggire e l’altro – per non farlo scappare – decide di aggrapparsi alla macchina e viene trascinato per circa 100 metri. È accaduto intorno alle 17 di domenica 14 dicembre, in viale Marche, nella zona Nord di Milano. Le due auto hanno avuto un incidente, ma uno dei due coinvolti – dopo aver litigato con il conducente dell’altra vettura – ha deciso di salire sulla sua e fuggire. A quel punto il trentenne si è aggrappato all’auto, ma l’altro ha ugualmente ingranato la marcia ed è partito trascinandolo per circa cento metri fino all’incrocio con via Murat. Adesso la Polizia Locale lo sta cercando, mentre i soccorritori del 118 hanno trasportato il ferito, cosciente e con contusioni multiple ma in codice rosso, all’ospedale Fatebenefratelli. Un incidente senza particolari conseguenze e che poteva finire con una normalissima constatazione amichevole, alla fine ha causato un ferito grave. Ora l’uomo, un trentenne, si trova ricoverato all’ospedale Fatebenefratelli. Non dovrebbe comunque trovarsi in pericolo di vita. Il fuggitivo intanto non è ancora stato trovato. L'articolo Milano, fa un incidente e poi si aggrappa all’altra auto per non farla fuggire: grave un 30enne proviene da Il Fatto Quotidiano.
Cronaca
Incidenti Stradali
Milano
Bimba uccisa sull’A5, la versione dell’autista: “Ho investito un cinghiale”
“Ho avuto un incidente con un cinghiale“. Così ha raccontato al suo titolare il dipendente di una ditta del Torinese che sabato sera ha speronato col furgone aziendale, sull’autostrada A5, la 500x di Costanza Fiore, madre della piccola Lucia Tonino, la bimba di due mesi scaraventata fuori dall’abitacolo e morta travolta da un’auto. La sua posizione però traballa, perché due testimoni hanno raccontato di averlo visto accostare all’altezza di Volpiano, scendere dal furgone per esaminare i danni al veicolo e ripartire come se nulla fosse. L’autista, inoltre, ha fornito una versione non del tutto corrispondente alla polizia giudiziaria: “Non ricordo, forse ho avuto un urto lieve con la macchina e poi ho preso il cinghiale”, ha riferito. Il racconto dell’uomo non ha convinto la Procura, che lo indaga per omicidio stradale, omissione di soccorso e fuga. Giovedì è in programma l’autopsia sul corpo della piccola vittima. Negli ultimi giorni gli inquirenti hanno analizzato lunghissime ore di immagini e filmati dalle telecamere di sorveglianza dell’autostrada: si cerca la targa della vettura sopraggiunta successivamente, quella che ha accidentalmente investito la bimba, il cui guidatore potrebbe non essersi accorto di nulla. Sull’asfalto, infatti, non sono presenti segni di frenata. Le indagini sono rese ancora più complesse dalla mancanza di sistemi di videosorveglianza nella zona dell’incidente: gli investigatori si stanno appoggiando alle telecamere dei caselli autostradali, che – insieme alle testimonianze – hanno permesso di risalire all’autista del furgone. L'articolo Bimba uccisa sull’A5, la versione dell’autista: “Ho investito un cinghiale” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Incidenti Stradali
Torino
Cronaca Nera
Aosta
Auto contro bus: feriti 8 studenti e l’autista, morto il guidatore. Che aveva la patente sospesa per un altro sorpasso azzardato
Un sorpasso azzardato. Come quello per il quale gli era stata ritirata la patente. L’automobilista aveva comunque continuato a guidare la sua Volkswagen Passat e martedì mattina, sulla strada regionale 464 di Maniago, in provincia di Pordenone, si è scontrato frontalmente con un autobus di linea che trasportava studenti e pendolari. Il 43enne residente a Vajont è morto all’istante e otto studenti che viaggiavano sulla corriera sono rimasti feriti e portati all’ospedale di Pordenone. Il più grave è però l’autista, un uomo di 59 anni che nell’impatto è rimasto incastrato tra le lamiere, rendendo difficili le operazioni di salvataggio. Secondo le ricostruzioni, l’incidente è avvenuto appunto per un sorpasso azzardato: il 43enne ha provato a superare un trattore con rimorchio e si è trovato di fronte l’autobus. Quando ha capito che non sarebbe riuscito a rientrare in tempo, ha rinunciato al sorpasso ma questo non è bastato a evitargli la collisione. L’impatto è stato devastante: il contachilometri dell’auto è rimasto bloccato a 110 chilometri orari. I vigili del fuoco di Pordenone sono intervenuti sul posto con le squadre dei distaccamenti di Maniago, Spilimbergo e della sede centrale in Via Spilimbergo a Maniago. I rilievi invece sono stati svolti dal nucleo radiomobile dei carabinieri di Spilimbergo con i militari di Maniago e dalla polizia di Maniago. Arrivati sul posto, i soccorritori hanno fatto scendere i passeggeri dell’autobus, ma l’autista aveva gli arti inferiori incastrati tra le lamiere. Così, i vigili del fuoco hanno agganciato il mezzo a uno dei camion di soccorso e l’hanno spostato, poi hanno proceduto a tagliare e allargare le lamiere per liberare il ferito. Dopo un’ora di lavoro, l’uomo è stato trasportato all’ospedale: rimasto vigile e cosciente, non sarebbe in pericolo di vita. Nessuno dei ragazzi feriti è in gravi condizioni. L'articolo Auto contro bus: feriti 8 studenti e l’autista, morto il guidatore. Che aveva la patente sospesa per un altro sorpasso azzardato proviene da Il Fatto Quotidiano.
Cronaca
Incidenti Stradali
Pordenone
Bimba travolta e uccisa sulla A5, si indaga per omicidio stradale e fuga. Accertamenti su due automobilisti
C’è ancora molto da chiarire sulla dinamica dell’incidente stradale di sabato sera sull’autostrada A5, Torino-Aosta, nel quale è morta una bimba di nemmeno tre mesi. La Procura di Ivrea ha aperto un fascicolo per omicidio stradale e per fuga del conducente. L’aggravante della fuga riguarda almeno due veicoli che sarebbero stati coinvolti nell’accaduto, i cui conducenti si sarebbero però allontanati senza prestare soccorso. La piccola – che avrebbe compiuto tre mesi il 12 dicembre – è stata sbalzata dall’auto guidata dalla mamma, 35 anni, in un tratto appena fuori Torino, tra gli svincoli di Settimo e di Volpiano, vicino a un parcheggio a bordo strada, con alberi e servizi. Gli investigatori sono al lavoro per accertare la dinamica dell’incidente, anche con l’ascolto di testimoni, automobilisti che si sono trovati a percorrere quel tratto di autostrada, in direzione Aosta. Continuano intanto gli accertamenti tecnici per capire come fosse posizionato in auto l’ovetto dove si trovava la bimba, che è stato sbalzato insieme alla piccola fuori dal mezzo, è perché non è rimasto assicurato nell’auto. Sono inoltre ancora da comprendere le ragioni per cui almeno due automobilisti che avrebbero avuto una parte nell’accaduto non si sono fermati, mentre il veicolo in cui c’era la mamma era finito ormai fuori strada dopo una carambola. Mamma che resta in osservazione nel pronto soccorso dell’ospedale Giovanni Bosco di Torino. L'articolo Bimba travolta e uccisa sulla A5, si indaga per omicidio stradale e fuga. Accertamenti su due automobilisti proviene da Il Fatto Quotidiano.
Cronaca
Incidenti Stradali
Torino
Autostrade
Scontro tra minicar e un’auto: 16enne muore a Formello (Roma): indagano i carabinieri
Nel tardo pomeriggio di sabato una ragazza di 16 anni è morta sul colpo in un incidente stradale avvenuto a Formello, a nord-ovest di Roma. La ragazza viaggiava su una microcar e si è scontrata con una Renault Austral guidata da un uomo di 63 anni, rimasto illeso. L’incidente è avvenuto in via Formellese Sud, all’altezza del chilometro 6. Giunto sul posto, il 118 non ha potuto far altro che constatare il decesso della ragazza. I carabinieri della stazione di Formello stanno indagando sulla vicenda. Dopo l’incidente, il 63 enne è stato portato in ospedale e sottoposto ai test di rito su alcol e droga. La salma della 16enne, come disposto dall’autorità giudiziaria, è stata trasferita al policlinico universitario Agostino Gemelli di Roma. I veicoli sono stati sequestrati e le dinamiche dell’incidente restano ancora da chiarire. FOTO DI ARCHIVIO L'articolo Scontro tra minicar e un’auto: 16enne muore a Formello (Roma): indagano i carabinieri proviene da Il Fatto Quotidiano.
Roma
Cronaca
Incidenti Stradali
Tir investe due operai al lavoro in un cantiere dell’A31: un morto e un ferito grave
Grave incidente vicino Vicenza, lungo l’autostrada Valdastico A31. Un tir ha investito due operai impegnati in un cantiere stradale. Uno dei due è morto immediatamente mentre l’altro è stato trasportato in elicottero all’ospedale San Bortolo del capoluogo berico, dov’è arrivato in codice rosso ed è tutt’ora ricoverato in gravi condizioni. Sul posto il personale del Suem oltre ai vigili del fuoco e la polizia stradale. L’incidente è avvenuto tra i caselli di Noventa Vicentina e Agugliaro in direzione Piovene Rocchette. Ancora da accertare le cause del sinistro, non il primo di questo tipo nel corso del 2025. L'articolo Tir investe due operai al lavoro in un cantiere dell’A31: un morto e un ferito grave proviene da Il Fatto Quotidiano.
Cronaca
Incidenti Stradali
Morti sul Lavoro
Incidenti
Morti Bianche
Scontro frontale lungo la Statale Jonica: morti due ventenni. Gravissimi una ragazza di 16 anni e uno di 18
“È una giornata buia nonostante il sole” scrive il sindaco di Cassano sullo Ionio. La cittadina è sconvolta dalla morte di due ventenni del paese avvenuta verso le 3.30 del mattino sulla Statale Jonica in un incidente frontale. Le vittime si chiamavano Chiara Garofalo e Antonio Graziadio: la prima lavorava nel panificio di famiglia e aveva appena compiuto 20 anni, il secondo faceva l’elettricista dopo aver perso il padre per una malattia. Nell’impatto sono rimaste ferite altre 4 persone: due di loro – una ragazza di 16 anni e uno di 18 – sono in condizioni gravissime, ora ricoverati a Cosenza in prognosi riservata. Nell’incidente sono rimaste coinvolte due auto: un’Alfa Romeo Mito con a bordo due uomini proveniente da Corigliano-Rossano e una Fiat Panda, occupata dai quattro ragazzi, proveniente da Sibari. Secondo le prime ricostruzioni l’Alfa Romeo stava svoltando verso le statale 534 e l’impatto con l’auto dei ragazzi, diretti a Corigliano-Rossano, è stato frontale. Sul posto ambulanze, vigili del fuoco, carabinieri. Dopo vari e disperati tentativi di rianimazione i medici hanno dovuto constatare la morte dei due ventenni. Gli altri due amici, entrambi giovanissimi, sono stati trasportati d’urgenza all’ospedale. Lievi ferite invece per i due uomini nella Mito. La procura di Castrovillari ha aperto un fascicolo sull’incidente. Cassano piange i suoi giovani Il sindaco Gianpaolo Iacobini in un post su Facebook commenta: “Difficile da raccontare, ancor più da capire. Una volta ancora, Cassano in lacrime piange i suoi figli troppo presto strappati alla vita. Nel silenzio una preghiera per Chiara e Antonio, ed un abbraccio alle loro famiglie. E nel silenzio tratteniamo il respiro, per gli altri due giovani rimasti gravemente feriti”. Si ripropone ora il tema delle condizioni di sicurezza della Jonica, una delle strade statali più pericolose in Italia. L'articolo Scontro frontale lungo la Statale Jonica: morti due ventenni. Gravissimi una ragazza di 16 anni e uno di 18 proviene da Il Fatto Quotidiano.
Incidenti Stradali
Cronaca Nera
Calabria
Cosenza
Il grande bluff degli Autovelox, Salvini smentito dal suo stesso censimento. Ecco i dati reali (e i problemi veri)
I risultati del censimento nazionale dei dispositivi di controllo della velocità sono online e consultabili sul sito del ministero dei Trasporti. E hanno portato alla luce dati che smentiscono definitivamente la narrativa diffusa anche dallo stesso ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. Che per anni ha dipinto l’Italia come leader mondiale dei controlli stradali, parlando di “giungla degli autovelox”. La pubblicazione dell’elenco ufficiale dei dispositivi e sistemi di rilevamento della velocità autorizzati dal ministero dei Trasporti, giunta dopo la scadenza del 28 novembre per la comunicazione dei dati, invece, offre una visione dell’arsenale di misuratori ben diversa dagli 11 mila o più autovelox: “Il 10% degli autovelox di tutto il mondo”, ha twittato Salvini tante volte. Il suo censimento ha stabilito che ce n’è appena un terzo. Al contrario, i veri problemi erano già noti. Come la famosa “omologazione”, ma la soluzione ancora non c’è. I risultati del censimento – Il D.M. n. 367 del 29 settembre di Salvini aveva imposto alle amministrazioni locali di comunicare entro 60 giorni tutti i dettagli necessari degli apparecchi: marca, modello, matricola, estremi di approvazione e collocazione. La comunicazione è condizione necessaria per il loro legittimo utilizzo. Gli enti locali e le forze dell’ordine che non hanno inviato i dettagli tecnici sulla piattaforma telematica del ministero devono spegnere gli apparecchi dal 29 novembre, altrimenti le multe saranno nulle. Ma quanti sono gli autovelox? Secondo i primi dati elaborati dall’Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale (Asaps) e dall’Associazione Lorenzo Guarnieri (ALG), il numero totale di apparati di controllo della velocità, inclusi fissi, mobili e in movimento, presenti in Italia è di 3.625. Altro che 11.000 e addirittura 13.000 autovelox, numeri che ponevano l’Italia al primo posto nel mondo per i controlli di velocità, come il leader leghista non perdeva occasione di ricordare. Asaps e ALG hanno commentato che “non siamo i primi al mondo per i controlli della velocità”, aggiungendo che l’Italia ha probabilmente meno autovelox di Francia e Inghilterra, e in proporzione al numero di abitanti e auto, anche meno di Svizzera e Austria. I dati mostrano che la maggior parte (3.038) è gestita da Polizie Locali, Provinciali e Città Metropolitane, mentre la Polizia Stradale ne controlla 586, compresi i Tutor autostradali, strumenti che hanno contribuito a ridurre sinistri, morti e feriti sulle tratte a velocità più elevata. Quando Salvini dava i numeri – Già prima del censimento, però, le statistiche utilizzate dal leader leghista apparivano poco attendibili e tuttavia le utilizzava per giustificare la stretta sugli autovelox inserita nella riforma del Codice della strada. Salvini ha ripetuto che “non è possibile che in Italia ci sia il 10 per cento degli autovelox di tutto il mondo” per difendere l’obiettivo di controlli meno severi, accusando alcuni sindaci di vedere gli automobilisti come “un pollo da spennare”. L’origine della statistica che parlava di oltre 11 mila dispositivi in Italia, aveva indagato già nel 2024 Pagella politica, tra gli altri, usciva da un comunicato stampa del Codacons basato sui dati della piattaforma specializzata “Scdb.info”, che raccoglie informazioni principalmente tramite le segnalazioni degli utenti e “su un veicolo di Scdb.info, che circola per le strade in cerca di rilevatori della velocità”. Un dato puramente indicativo e risultato inaffidabile, tratto da una lista non esaustiva e con un metodo di raccolta basato su segnalazioni che distorce i risultati, anche lasciando fuori intere nazioni o registrando numeri irrisori in paesi vasti e popolosi. Alla luce del censimento, quel dato sembra oggi ancora più fuorviante. Asaps e ALG chiedono adesso dove si trovino ora tutti quegli “autovelox truffa” apparsi sulla stampa, ribadendo che tutti gli apparecchi fissi sono comunque autorizzati dalle Prefetture, istituzioni che rappresentano il governo a livello territoriale. Omologazione e altri problemi irrisolti – Nonostante la sua “guerra” contro gli autovelox, Salvini non è ancora intervenuto sul nodo dell’omologazione. Il problema è complesso e riguarda sia gli apparecchi comunali sia quelli della Polizia stradale: in Italia nessun autovelox è formalmente omologato, dato che l’iter e i criteri di omologazione non sono mai stati stabiliti e manca ancora il necessario decreto attuativo. La questione riguarda sia gli apparecchi comunali sia quelli della Polizia stradale. Le pronunce della Corte di Cassazione annullano sempre più sanzioni emesse con autovelox autorizzati ma non omologati. Oggi, quasi il 60% degli apparecchi fissi e oltre il 67% di quelli mobili, oltre a non essere omologato, è stato approvato prima del 2017, anno spartiacque che alimenta la “valanga di ricorsi”. Lo stallo persiste nonostante uno studio scientifico dell’Università di Firenze abbia evidenziato che gli autovelox sono strumenti utili per la sicurezza stradale e riducono gli incidenti con conseguenze mortali tra il 15% e il 26%. Per dirla col presidente dell’Associazione Lorenzo Guarnieri, “gli autovelox non servono a far cassa ma a salvare vite”. Salvini, che ha spesso utilizzato il termine “omologazione”, non ha risolto la questione: a marzo scorso aveva annunciato un decreto per dichiarare omologati gli autovelox approvati dal 2017 in poi, salvo poi ordinarne il ritiro due giorni dopo. Per non parlare delle possibili alternative, efficaci e già adottate in altri Paesi, come il semaforo dissuasore o i “cuscini rallentatori” per l’ambito urbano, che potrebbero migliorare la sicurezza, in particolare per pedoni e ciclisti, ma che da noi non si vedono perché il solito ministro non ne ha normato l’uso. L'articolo Il grande bluff degli Autovelox, Salvini smentito dal suo stesso censimento. Ecco i dati reali (e i problemi veri) proviene da Il Fatto Quotidiano.
Incidenti Stradali
Politica
Lega
Matteo Salvini
Autovelox