Lo scorso novembre Romina Power ha pubblicato il suo nuovo libro “Pensieri
profondamente semplici. L’abbecedario della mia vita”. L’artista è andata a
“Verissimo” nella puntata odierna di domenica 14 dicembre per presentarlo al
pubblico di Canale 5.
C’è anche spazio per l’ironia e lo scherzo: “Oggi i rapporti con Al Bano sono
buonissimi: non ci vediamo mai! Chi amo, amo per sempre Perché la separazione?
Quando non si sta bene insieme e non si è felici…”.
Poi l’aneddoto: “Ero stata negli Stati Uniti, mi ha rivisto dopo qualche anno e
mi ha detto: ‘Potresti farti qualche ritocchino’. Chissà se anche lui si è fatto
un ritocchino, magari al cervello. Scherzo eh…”.
Durante il matrimonio con Al Bano, Romina Power ha costruito un rapporto
speciale con la mamma dell’ex marito: “Avevo un rapporto straordinario con mia
suocera Jolanda, una seconda mamma più che una suocera. Era una donna molto
riservata, custodiva i propri sentimenti. Ma eravamo diventate come madre e
figlia, non come suocera e nuora”.
“Mi avrebbe sempre voluto vedere al suo fianco perché non aveva figlie femmine.
– ha concluso – Era una donna semplice, doveva sempre lavorare. Io la forzavo
per portarla al mare e in quei momenti diventava una bambina dopo un’intera vita
di lavoro. Io ho sposato la Puglia, ho scelto di continuare a vivere ancora
lì…”.
L'articolo “Al Bano mi ha rivisto dopo qualche anno e mi ha detto: ‘Potresti
farti qualche ritocchino’. Chissà se anche lui l’ha fatto, magari al cervello”:
Romina Power scherza proviene da Il Fatto Quotidiano.
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L’offerta arriva da Cellino San Marco e corre fino ai boschi di Palmoli, in
Abruzzo: Al Bano Carrisi mette a disposizione una casa per Nathan Trevallion e
Catherine Birmingham, i genitori ribattezzati “la famiglia del bosco” dopo che
il Tribunale dei minori dell’Aquila ha disposto l’allontanamento dei tre figli.
Il cantante, colpito dalla loro vicenda, interviene pubblicamente e si dice
pronto ad accoglierli: “Se ci fosse ancora bisogno, li invito a venire in Puglia
a vedere una casa che potrei mettere a loro disposizione. Vengano a vedere, se è
di loro gradimento possono restare quanto vogliono”.
La storia della famiglia anglo-australiana ha commosso l’opinione pubblica. Tre
piccoli – Utopia Rose, 8 anni, e i gemelli Galoran e Blubell, 6 – sono stati
affidati a una struttura protetta dopo il blitz dei servizi sociali. Secondo gli
atti del tribunale, i bambini non frequentavano la scuola e vivevano in
condizioni igienico-sanitarie ritenute non adeguate, in un casolare privo dei
servizi essenziali. I genitori hanno sempre difeso la loro scelta come uno
“stile di vita”, fondato sulla libertà e sull’apprendimento immersivo nella
natura.
Nell’attesa che la magistratura decida il futuro della famiglia, Al Bano prende
posizione spiegando di sentirsi vicino alla loro storia perché, in parte, l’ha
vissuta sulla propria pelle: “Anch’io ho vissuto, bambino, come loro. Negli anni
’70 lasciai la grande città per vivere in un bosco a due chilometri e mezzo dal
centro abitato: non c’era acqua, non c’era elettricità, niente telefono. Bagno
all’aperto e tanta ricchezza proveniente dal contatto diretto con la campagna.
La loro storia mi ha toccato, è una vita che ho già vissuto. Avendo vissuto
quella realtà lontano dal caos, ho capito le esigenze della famiglia
anglo-australiana. Il cantante, raggiunto anche dall’Adnkronos, conferma di aver
già fatto un passo ulteriore: “Sono pronto ad accogliere a Cellino San Marco la
famiglia nel bosco. Ho chiesto il contatto ad una mia amica, giornalista di
‘Gente’. Sto aspettando una loro risposta, se la mia idea possa piacere loro. Se
servirà la mia collaborazione umana io sono pronto”. Al momento, però, la
famiglia Trevallion-Birmingham ha accettato una soluzione temporanea proposta da
un ex ristoratore in pensione, che ha messo a disposizione una casa mentre
un’impresa edile effettua lavori di ristrutturazione nel vecchio casolare, così
da renderlo nuovamente abitabile. I genitori resteranno lì almeno due mesi, in
attesa che il tribunale rivaluti la situazione.
Ma il cantante va oltre l’offerta: mette anche in discussione le motivazioni del
provvedimento giudiziario che ha portato all’allontanamento dei minori. “Ma come
si fa a togliere dei figli a dei genitori che li hanno creati? Gente brava,
colta, che ha rispetto e rispetta la natura. Manca veramente il rispetto, ma nei
loro confronti”. Un giudizio che riflette la sua visione della genitorialità a
contatto con il mondo rurale, costruita su ricordi personali e su un modello di
educazione diverso da quello urbano. Al Bano continua a difendere la loro scelta
di vita: “Visto il mio amore per la campagna e per la vita all’aria aperta, non
posso che approvare la loro scelta. Ci saranno delle ragioni di tutta la
questione che a me sfuggono, ma la loro è una scelta straordinaria che creerà
adepti”. E replica anche all’argomento della socializzazione, ritenuto centrale
dal tribunale per giustificare l’intervento: “Già il fatto che socializzino con
i genitori, con Madre Natura e poi con asini, cavalli e pecore è una grande
ricchezza. Se la mamma e il papà hanno pensato a questa vita per loro ci sarà un
ottimo motivo. E poi chi garantisce che vivere nei centri urbani vuol dire
vivere una vita migliore della loro? Vedere i sorrisi di quei bambini insieme ai
loro genitori equivale a toccare con mano la loro felicità”. Il cantante
conclude con un auspicio per la famiglia: “L’Italia, il Paese che hanno scelto,
dia loro la possibilità di vivere come vogliono. Mi ricordano la vita
avventurosa di Robinson Crusoe. Non dimentichiamo che le nostre radici nascono
dalla terra e se ne nutrono”.
L'articolo Al Bano rivela: “Anch’io ho vissuto in un bosco. Pronto a ospitare la
‘famiglia nel bosco’ a Cellino San Marco, li ho contattati e sto aspettando la
loro risposta” proviene da Il Fatto Quotidiano.
“Se credo che Ylenia sia ancora viva? Sì”. È netta la risposta di Romina Power
al termine della lunga intervista al Corriere della Sera in cui parla anche
della figlia Ylenia, scomparsa a New Orleans all’inizio del 1994, e di come la
sua famiglia e la vita siano state travolte dal dolore e siano cambiate per
sempre. Ylenia non c’è fisicamente ma c’è sempre, sotto altre forme. Non è un
caso che Pensieri profondamente semplici, il nuovo libro della Power in uscita
tra pochi giorni per Rizzoli, esca a ridosso del 29 novembre, il giorno in cui
la sua primogenita nacque 55 anni a Villa del Rosario, a Roma.
ROMINA POWER TORNA A PARLARE DELLA SCOMPARSA DELLA FIGLIA YLENIA
Romina Power riavvolge il nastro dei ricordi, torna indietro al gennaio di
trentuno anni fa e rievoca uno degli episodi che più la ferirono. “Qui a Milano
c’era un giornale che si chiamava La Notte. Ebbene, fece un titolo cubitale in
prima pagina: ‘Ylenia è morta’. Senza prove, senza niente. Ma come si deve
sentire una madre che ha la speranza nel cuore?”, ripensa. Altri invece si
spinsero a dire che lei e Al Bano tenevano Ylenia nascosta in casa pur di farsi
pubblicità. Poi smentisce quelle che definisce “le cose false” sulla figlia,
come il fatto che “facesse uso di droga, che avesse scelto lei di buttarsi nel
Mississippi. Ma Ylenia era curiosa, brillante, le mancava un esame per laurearsi
al King’s College. E sapeva nuotare. Non ho mai creduto alla versione del
guardiano dell’Acquario che aveva detto di averla vista: la sua descrizione era
inattendibile”.
LA TELEFONATA DI SOPHIA LOREN E L’INIZIO DELLA CRISI CON AL BANO
Romina rievoca poi l legame speciale tra Ylenia e Yari, il secondogenito di
casa. “Lui arrivò in Belize il giorno dopo che Ylenia era partita: voleva farle
una sorpresa. Dopo, è tornato tante volte in Louisiana a inseguire indizi”,
racconta. In quel periodo, l’unico personaggio famoso che si fece sentire fu
Sophia Loren: “Non posso dimenticare la sua telefonata. Si mise a piangere, mi
era vicina da mamma a mamma. Restammo a New Orleans quasi un mese, poi Al Bano
premette per rientrare: aveva impegni di lavoro”. Ed è forse in quel momento che
inizia la crisi con Al Bano? “Può darsi che abbia contribuito…”, risponde Romina
in manera sibillina.
IL BACIO IN FRONTE CON PAPA WOJTYLA E LE PAROLE DI UN FRATE SU YLENIA
Oggi Romina vive in Puglia, non a Cellino San Marco ma in una masseria dove fa
anche apicoltura (ha 90 mila api e critica l’utilizzo degli antiparassitari) ma
ha viaggiato il mondo per cantare in coppia con Al Bano (il quale, rivela, nel
2020 le chiese perché non si facesse un ritocchino). Il successo non le ha dato
la felicità, ammette, poi ricorda il concerto più emozionante, al Maracanà di
Rio de Janeiro davanti a Giovanni Paolo II, per la Giornata mondiale della
Gioventù: “Alla fine il Papa ci chiese di avvicinarci, io mi stavo chinando per
baciargli l’anello, ma lui mi tirò su e mi baciò sulla fronte. Poi mi chiese se
c’erano novità su Ylenia, con sincero interesse. Mi colpì la sua umanità”. Un
anno fa, invece, l’incontro con un frate che le disse che Ylenia è ancora viva.
E Romina Power crede a quelle parole: “Sì. Una madre conserva un cordone
ombelicale invisibile con i figli che mette al mondo: se Ylenia fosse morta lo
avrei sentito. Servirebbe una Fondazione per le ragazze scomparse, per mostrare
loro che non sono state dimenticate, che aspettiamo di rivederle, che non
abbiamo mai smesso di amarle e di cercarle”.
L'articolo “Papa Wojtyla mi baciò in fronte e mi chiese di Ylenia. Anche un
frate mi ha detto che è ancora viva: se fosse morta lo avrei sentito”: parla
Romina Power proviene da Il Fatto Quotidiano.