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Travaglio: “Trump fa con l’Europa quello che gli Usa fanno da 30 anni, solo senza vaselina”. Scontro con Gruber
Botta e risposta vivace tra Lilli Gruber e Marco Travaglio a Otto e mezzo (La7), il direttore del Fatto Quotidiano espone le tesi del suo editoriale “Chi è causa del suo mal”, scatenando una sequenza di scambi tesi in studio. Al centro della discussione, il ruolo dell’Europa nei rapporti con gli Stati Uniti e la citazione di Sandro Pertini — “A brigante, brigante e mezzo” — che Travaglio propone come regola di sopravvivenza geopolitica nel nuovo equilibrio internazionale. Quando Gruber gli chiede di spiegare quel passaggio, Travaglio risponde senza mezzi termini: “Trump dice in maniera sgarbata quello che hanno detto e soprattutto fatto i suoi predecessori da trent’anni, quindi se c’è stato un salto della storia c’è stato trent’anni fa e noi non ce ne siamo accorti perché prima usavano la vaselina.” In studio si sente borbottare più volte il giornalista Alessandro De Angelis (“non è vero”? e la conduttrice interviene: “Ma questo non è vero, scusami.” Travaglio replica: “Lilli, però ogni volta io ti dico quello che penso io e tu mi dici che non sei d’accordo, va benissimo ci mancherebbe.” Gruber insiste: “Non è che non sono d’accordo. Non è vero.” E il direttore chiude: “Io purtroppo ti dico quello che penso io.” Travaglio passa quindi al cuore della sua analisi: L’Europa, oggi pronta a scandalizzarsi per i toni di Trump, paga le conseguenze di trent’anni di obbedienza agli Stati Uniti anche quando questa la danneggiava. Ricostruisce così la strategia statunitense degli ultimi trent’anni: “Gli americani erano terrorizzati dall’unione tra l’energia a basso costo russa e l’industria europea e che i due mercati unendosi creassero una superpotenza euroasiatica, hanno fatto di tutto per sabotarla e ci sono riusciti. Oggi il gas Gnl lo compriamo da loro a 5 volte il prezzo di quello russo. Il gasdotto chi l’ha fatto saltare? Mia nonna? Naturalmente no, il Nord Stream l’hanno fatto saltare gli ucraini d’accordo con gli americani e con i polacchi, lo dice la magistratura tedesca. Nel 2014 Obama ci ha intimato che dovevamo comprare il gas dagli americani e non più dai russi e hanno fatto in modo che succedesse”. Sul conflitto in Ucraina, Travaglio ribadisce che l’Europa sta sbagliando bersaglio: “Noi stiamo dicendo di no a Trump sull’unica cosa che ci conviene che faccia e cioè far finire questa guerra nel cuore dell’Europa, che è nata da alcune menti malate neocon americane contro l’Europa prima ancora che contro la Russia.” Il paradosso, sostiene, è che “Trump ci cazzia perché abbiamo obbedito per 30 anni all’America”, mentre proprio oggi l’Europa dovrebbe dimostrare autonomia. “Adesso noi dovremmo dirgli di no e fare brigante e mezzo contro brigante sulle cose che ci convengono”, ribadisce il direttore del Fatto. Travaglio elenca quindi le scelte che considera autolesionistiche: i dazi di Trump accettati senza reagire, la Via della Seta abbandonata “perché Biden non la voleva”, un piano di riarmo “contro un nemico che non esiste semplicemente perché ce lo stiamo inventando”. E aggiunge: “Abbiamo detto di sì al 5% di Pil alla Nato perché siamo dei servi. E non ci meritiamo il rispetto perché i servi il rispetto non se lo meritano, i padroni coi servi non perdono nemmeno il tempo a discutere. Sulla questione territoriale ucraina critica la retorica del “resistere per sempre”: “Lasciamo che i russi vadano avanti e che prendano anche quel 15% di Donbass che ancora gli manca. Poi ci ritroveremo punto e a capo… Quella non è capitolazione, quello è un compromesso onorevole.” La conduttrice commenta l’intervento del direttore del Fatto: “Allora, queste sono naturalmente le tue opinioni.” Travaglio replica: “Io dico sempre le mie, non le tue.” Gruber ribatte: “Sì ma infatti le mie non sono opinioni.” E il direttore conclude con sarcasmo: “Ah, sono verità rivelate, certo.” L'articolo Travaglio: “Trump fa con l’Europa quello che gli Usa fanno da 30 anni, solo senza vaselina”. Scontro con Gruber proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Botta e risposta tra Travaglio e Gruber. “L’Europa è già sfasciata totalmente”. “Non è affatto vero”
Il nuovo vertice tra Vladimir Putin e gli emissari americani Steve Witkoff e Jared Kushner, protagonisti dell’iniziativa diplomatica dell’amministrazione Trump per tentare di chiudere la guerra in Ucraina, irrompe nel dibattito di Otto e mezzo (La7) e accende un confronto teso tra la conduttrice Lilli Gruber e il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio. In studio anche Pier Luigi Bersani, che apre la discussione con una critica diretta all’Unione Europea. L’ex segretario del Pd punta il dito contro Bruxelles per la mancanza di un canale stabile con Mosca e per la scelta del riarmo, ma avverte contro derive giustificazioniste: “Se l’Europa ha dei torti non vuol dire che Putin ha ragione. Qua in Italia si sentono dei ragionamenti abbastanza strani, tipo che siccome in Ucraina è venuta fuori una corruzione, allora bisogna lasciare l’Ucraina al suo destino”. Gruber rilancia: “In Ucraina è venuto fuori lo scandalo corruzione, in Russia non potrebbe mai succedere.” Travaglio replica immediatamente: “Veramente sono stati arrestati 150 in Russia per corruzione negli ultimi anni.” La conduttrice ribatte: “Sì, ma diciamo non c’è una democrazia, invece un pochino c’è in Ucraina.” Il direttore del Fatto risponde: “Ma la differenza fondamentale è che lì si rubano soldi nostri, mentre in Russia rubano soldi loro, questo è il problema, dopodiché è ovvio che non si possono tagliare i fondi solo perché li rubano, però forse bisognerebbe tracciarli. Quando si aprirà il tema di dove sono finite le armi ne vedremo delle belle.” Bersani riprende la parola per allargare il ragionamento al nuovo attivismo diplomatico statunitense e al peso geopolitico del vertice in Russia: “Basta leggere cosa dicono i Maga negli Stati Uniti e Trump e basta sentire Putin per sapere che l’unica cosa su cui sicuramente sono d’accordo è vedere se riescono a sfasciare l’Europa, noi dobbiamo stare un attimo avvertiti su questo punto.” Gruber gli fa eco e gira la domanda a Travaglio: “Ma siamo abbastanza avvertiti, Marco Travaglio?” Il direttore del Fatto smonta la premessa: “Ma l’Europa è già sfasciata.” La conduttrice contrattacca: “No, l’Europa non è sfasciata.” Travaglio rincara: “Sì, totalmente. Ci sono 3 o 4 posizioni in Europa.” Gruber dissente: “Scusami, io lo so che hai una tua posizione, però siccome io sono una europeista senza speranze, continuo ad avere speranza.” “Sì, ma tu hai chiesto un mio parere e quindi te lo dico – risponde Travaglio – L’Europa è completamente sfasciata. Tu pensa soltanto al fatto che quando abbiamo subito il più grave attentato a un’infrastruttura europea dal dopoguerra, e cioè l’attacco ai gasdotti Nord Stream, fatto dagli ucraini per farlo ricadere sui russi, la magistratura tedesca ha chiesto l’arresto di quelli che avevano fatto quell’attentato: uno l’hanno arrestato in Polonia, l’altro l’abbiamo arrestato in Italia.” La conduttrice interrompe Travaglio: “Sì, ma sono buone ragioni per assecondare il disegno di Trump adesso? Adesso non è che facciamo…” “Mi fai finire, per favore? – replica il direttore del Fatto – Per dirti quanto è unita l’Europa”. Gruner replica: “No, ma l’hai detto tante volte.” Travaglio spiega: “La Polonia ha rifiutato di estradare l’attentatore del Nord Stream, dicendo che il problema è averlo costruito il gasdotto, on averlo sabotato. L’Italia ha restituito ai giudici tedeschi l’attentatore che avevamo arrestato noi e la Germania, che è la principale vittima di quell’attentato, continua a mandare i soldi a un paese che ha mandato degli incursori a fargli saltare il gasdotto. Cioè – chiosa – quale dimostrazione più plastica del fatto che esistono varie Europe? Perché si riuniscono i volenterosi con gli inglesi che sono usciti dall’Europa? Perché in Europa non c’è una posizione comune, ce ne sono tre o quattro“. L'articolo Botta e risposta tra Travaglio e Gruber. “L’Europa è già sfasciata totalmente”. “Non è affatto vero” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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