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Thailandia-Cambogia, oltre 500mila evacuati dopo gli scontri al confine. Trump: “Farò una telefonata per fermare la guerra”
La “pace” tra Thailandia e Cambogia che Donald Trump rivendica tra i successi della propria amministrazione rischia di andare definitivamente in frantumi. Dopo gli scontri di lunedì, sono cominciate le evacuazioni di massa di cittadini thailandesi residenti nelle regioni di confine. “Oltre 400 mila persone sono state trasferite nei rifugi – ha noto è il ministero della Difesa di Bangkok-. I civili sono stati fatti evacuare in maniera massiccia a causa di quella che abbiamo valutato come una minaccia imminente per la loro sicurezza”. Phnom Penh, da parte sua, ha affermato che “101.229 persone sono state evacuate in rifugi sicuri e presso le case dei parenti in cinque province”. I due paesi si accusano a vicenda di attaccare i civili nelle aree a ridosso della frontiera. Martedì sera, il ministero della Difesa della Cambogia ha dichiarato che da lunedì sono state uccise 9 persone e 20 sono rimaste gravemente ferite, mentre funzionari thailandesi hanno affermato che 4 soldati hanno perso la vita e 68 sono rimasti feriti. Questa mattina, ha affermato l’esercito di Bangkok, le forze cambogiane hanno lanciato razzi BM-21 nei pressi dell’ospedale Phanom Dong Rak, nel distretto di Surin, costringendo i pazienti e il personale a evacuare. Inoltre droni, razzi BM-21 e carri armati sono stati utilizzati in altri punti di confine, tra cui il contestato tempio di Preah Vihear. Secondo l’esercito di Phnom Penh, invece, la Thailandia ha utilizzato fuoco di artiglieria e droni per lanciare attacchi nella provincia di Pursat, sparando anche colpi di mortaio contro residenze civili nella provincia di Battambang . Alcuni caccia F-16 thailandesi, poi, sarebbero entrati nello spazio aereo cambogiano e hanno sganciato bombe vicino alle aree civili. Dall’altra parte dell’oceano, Trump ha dichiarato di voler salvare il cessate il fuoco raggiunto a luglio. “Mi dispiace dirlo, questa è una guerra tra Cambogia e Thailandia, è iniziata oggi e domani dovrò fare una telefonata – ha detto ieri il capo della Casa Bianca in un comizio in Pennsylvania -. Chi altri potrebbe dire che farò una telefonata e fermerò una guerra tra due paesi molto potenti, Thailandia e Cambogia?”. Se dalla Thailandia sembra esserci più scetticismo sulla mediazione di negoziati, un importante consigliere del primo ministro cambogiano ha dichiarato a Reuters che il suo paese è “pronto a parlare in qualsiasi momento”. L'articolo Thailandia-Cambogia, oltre 500mila evacuati dopo gli scontri al confine. Trump: “Farò una telefonata per fermare la guerra” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Scontri armati tra Thailandia e Cambogia, popolazione in fuga dalle zone di confine
Centinaia di residenti dei distretti di Ban Kruat e Lahan Sai, nella provincia thailandese di Buriram, si rifugiano in un centro di evacuazione presso il Circuito Internazionale di Chang, mentre continuano gli scontri armati lungo il confine tra Thailandia e Cambogia. Lunedì la Thailandia ha lanciato attacchi aerei sulla vicina Cambogia, con entrambe le parti che si scambiano la colpa per i rinnovati combattimenti sul confine conteso, che hanno causato la morte di quattro civili cambogiani e un soldato thailandese. Le immagini pubblicate dal Ministero dell’Istruzione cambogiano mostrano studenti che fuggono dalle aule spaventati. L'articolo Scontri armati tra Thailandia e Cambogia, popolazione in fuga dalle zone di confine proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Il sud est asiatico messo in ginocchio dalle alluvioni: almeno 1200 morti tra Indonesia, Sri Lanka e Thailandia
Almeno 1200 morti, centinaia di dispersi e milioni di sfollati. Un disastro che ha pochi precedenti nella storia. È la fotografia del sud-est asiatico che da giorni è flagellato dalle alluvioni. Intere giornate di forti piogge monsoniche hanno messo in ginocchio le popolazioni in Indonesia, in Sri Lanka e Thailandia. Il Paese più colpito è l’Indonesia, dove il bilancio è di 712 morti e 475 dispersi. I soccorritori stanno lottando per raggiungere i villaggi dell’isola di Sumatra, dove acqua e fango ha spazzato via strade e ponti. Sono stati dispiegati elicotteri e imbarcazioni, ma le autorità avvertono che il peggioramento delle condizioni meteorologiche e le infrastrutture danneggiate stanno rallentando le operazioni. L’Agenzia di meteorologia, climatologia e geofisica (BMKG) ha dichiarato che un’allerta precoce per il ciclone tropicale Senyar, uno dei fattori scatenanti di inondazioni e frane in gran parte di Sumatra, era stata emessa otto giorni prima, come ha dichiarato nella giornata di ieri 1° dicembre il direttore Teuku Faisal Fathani. In Sri Lanka, dove il numero delle vittime è di 410 persone, le squadre di soccorso guidate dai militari stanno continuando a setacciare le zone devastate alla ricerca delle 352 persone ancora disperse. Le operazioni di soccorso sono però complicate dalle strade bloccate da frane e dal crollo di diversi ponti. La situazione potrebbe peggiorare dal momento che il meteo prevede nuove piogge nei prossimi giorni. Nel sud della Thailandia, 181 vittime per ora, sono iniziate le operazioni di pulizia delle strade e degli edifici, dopo che le massicce inondazioni hanno colpito più di 3,9 milioni di persone. Le autorità stanno lavorando per ripristinare le infrastrutture, compresa l’erogazione di acqua ed elettricità. Ieri il ministero dell’Interno thailandese ha dichiarato che allestirà mense pubbliche per fornire cibo ai residenti colpiti. Da Ginevra, il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, sottolinea come tutto questo sia “un altro promemoria di come il cambiamento climatico stia provocando fenomeni meteorologici sempre più frequenti ed estremi, con effetti disastrosi”. L’Oms ha dichiarato che interverrà nei territori colpiti con il dispiegamento sul terreno di squadre di soccorso e con la distribuzione di beni di prima necessità. L'articolo Il sud est asiatico messo in ginocchio dalle alluvioni: almeno 1200 morti tra Indonesia, Sri Lanka e Thailandia proviene da Il Fatto Quotidiano.
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I passeggeri del traghetto vedono all’improvviso i propri bagagli galleggiare in mare e scatta il panico: il video è virale
I viaggi in traghetto nel Sud-Est asiatico sono, diciamo così, ‘noti’ per via di alcune traversate movimentate e condizioni difficili; quello che è successo al largo delle coste della Thailandia però non ha molti precedenti. I viaggiatori sul traghetto di domenica da Koh Tao a Koh Samui sono rimasti scioccati nel vedere, a metà percorso, i propri bagagli galleggiare accanto alla barca. Si ritiene che i bagagli fossero stati riposti senza fissaggio sul ponte superiore e che, a causa delle condizioni del mare, siano stati trascinati fuori bordo. Un passeggero, il signor Norman, ha detto che a un certo punto “la parte anteriore della barca era completamente sommersa”. Il signor Norman ha raccontato che il traghetto si è fermato e alcune valigie sono state recuperate, prima che arrivasse un motoscafo per recuperare il resto. Nonostante l’esperienza da incubo, il testimone ha affermato che Koh Tao “vale davvero la pena”, spiegando che ha evitato l’inzuppata tenendo i bagagli all’interno. Un’altra passeggera che ha postato il tutto su TikTok, Alice Zamperelli, ha detto di non essere riuscita a recuperare i suoi bagagli e che per ottenere il risarcimento da 50.000 baht (2.382 dollari australiani) ha dovuto pregare in ginocchio i funzionari. Le isole si trovano al largo della costa orientale della Thailandia e sono note per il mare mosso durante la stagione delle piogge, generalmente da maggio a ottobre. > @alice.zamparelli Lost all our luggage cos of incompetent crew members > ????????#kohtao #ferry #kohsamui #karenmode #notravelinsurance ♬ Jet2 Advert – > ✈️A7-BBH | MAN ???????? L'articolo I passeggeri del traghetto vedono all’improvviso i propri bagagli galleggiare in mare e scatta il panico: il video è virale proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Miss Universo 2025, concorrente jamaicana sfila e cade dal palco: dopo l’incidente Gabrielle Henry è stata portata via in barella
Le immagini che provengono dalla cerimonia di Miss Universo in Thailandia hanno spaventato migliaia di utenti. L’evento ha visto Miss Jamaica Gabrielle Henry cadere rovinosamente durante la sua sfilata alla fine del palco. Dopo la caduta, lo staff ha subito aiutato la modella che è stata trasportata in barella verso il Paolo Rangsit Hospital. I video dell’incidente sono iniziati a circolare rapidamente e la pagina Instagram ufficiale di Miss Universo Jamaica è intervenuta per chiarire la situazione: “Non ha subito alcuna ferita grave e non è in pericolo di vita, ma i medici l’hanno tenuta in osservazione per eseguire ulteriori analisi“. Nel comunicato è comparso anche un invito rivolto ai fan: “pensieri positivi, amore e a pregare per la sua salute”. Le immagini diffuse sui social non mostrano con precisione cosa abbia provocato la caduta. Henry ha sfilato con un abito da sera e improvvisamente perde l’equilibrio. Nessun dettaglio ha confermato un malore, né è apparso evidente un ostacolo sul palco. La modella probabilmente non ha calcolato correttamente la fine del palco, anche perché stava guardando il pubblico. Chi ha assistito ha notato che lo staff ha deciso di portarla via in barella, cosa che ha fatto subito presagire ad un danno di grave entità. Prima dell’episodio, la ventottenne descriveva la sua esperienza in Thailandia con parole entusiaste: “Un paese vibrante con persone che emanano calore e gentilezza e amano sorridere come me”. Mentre il pubblico ha commentato le condizioni di Henry, anche le altre concorrenti sono rimaste scioccate dalla caduta. Tra loro anche l’italiana Lucilla Nori, modella romana del 1999, che rappresenterà l’Italia nella finale. > ???????????? | Miss Jamaica, Gabrielle Henry, sufrió una fuerte caída durante > su presentación en traje de noche en la preliminar de Miss Universo. La > concursante tuvo que ser retirada en camilla del escenario tras el incidente. > > ???? https://t.co/n1X294Dsgj pic.twitter.com/V63Dzd8AO9 > > — LA PRENSA Nicaragua (@laprensa) November 19, 2025 L'articolo Miss Universo 2025, concorrente jamaicana sfila e cade dal palco: dopo l’incidente Gabrielle Henry è stata portata via in barella proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Trafficava droga tra Italia, Vietnam e Thailandia: “Qui la polizia non è attenta, sono dei minch*oni”. Ma lo arrestano
“State tranquilli, qui da noi la polizia non è attenta. Sono dei minch*oni”. Così un 26enne del Torinese rassicurava e tranquillizzava i complici del traffico di droga che gestiva fra l’Italia, il Vietnam e la Thailandia. Alla fine però è stato arrestato al termine di un’indagine condotta proprio dalla polizia e, in particolare, dall’aliquota in forza alla procura di Asti (oltre che dai carabinieri). Il giovane, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, girava fra i tre Paesi usando un visto di “nomade digitale” e gestiva dal web quello che è stato definito un vero e proprio supermarket degli stupefacenti: hashish, cocaina, eroina, ketamina, oppio, Lsd. Tutta droga che veniva spedita in Italia con il servizio postale e destinata a locker automatizzati. A supportarlo e aiutarlo logisticamente, sempre secondo le indagini, erano degli amici di vecchia data che, nonostante le sue rassicurazioni, sono stati tutti arrestati in flagranza di reato. Per un arco di tempo il 26enne, che risiede a Cambiano (Torino), ha cambiato i suoi collaboratori, ma dopo l’ultima retata è scappato all’estero. Circa dieci giorni fa è stato rintracciato e arrestato a Bangkok, in Thailandia. Dopo qualche giorno ha chiesto e ottenuto di rientrare in Italia, dove è stato prelevato dalla polizia all’aeroporto di Milano Malpensa e condotto nel carcere di Busto Arsizio. L'articolo Trafficava droga tra Italia, Vietnam e Thailandia: “Qui la polizia non è attenta, sono dei minch*oni”. Ma lo arrestano proviene da Il Fatto Quotidiano.
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