Tra gli ospiti di Atreju, la festa di Fratelli d’Italia, incorso a Roma, oggi è
stata la volta di Roberto Fico, neo Presidente della Regione Campania.
L’esponente del Movimento 5 Stelle venne ad Atreju già nel 2018 in veste di
Presidente della Camera dei Deputati. Gli chiediamo in questi sette anni è
cambiato più il Movimento, Fratelli d’Italia o il Paese? “Io agli inviti ho
sempre risposto, parlare di una tematica come i fondi di coesione anche in un
luogo che non risponde alle mie idee politiche, non c’è problema”. Rivolgiamo la
stessa domanda a Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratelli
d’Italia. “Parta rei, tutto cambia. Fratelli d’Italia è un po’ più grande del
2028 però dipende dagli italiani come sempre”.
L'articolo Fico torna ad Atreju dopo 7 anni: “Agli inviti ho sempre risposto”.
Il saluto con Donzelli proviene da Il Fatto Quotidiano.
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È un profilo a metà tra il civico e il politico. Non è proposto dal Pd ma non
dispiacerebbe ai dem. Ha le esperienze, le sensibilità e le competenze per
assumere diverse deleghe: il welfare, la famiglia, la legalità, la sanità. È
quello del pediatra napoletano Paolo Siani, che avanza a passi felpati verso
l’ingresso nella giunta regionale di Roberto Fico.
Col neo presidente della Campania c’è stima e feeling. Per fare un esempio,
erano insieme a Vico Equense nel settembre 2018 per intitolare la piazza
cittadina a Giancarlo Siani, il cronista del Mattino ucciso nel 1985 dalla
camorra del clan Nuvoletta. Giancarlo era il fratello di Paolo, che da allora ha
macinato milioni di chilometri tra piazze, scuole e comunità per tramandarne il
ricordo e lo spirito di giornalista coraggioso e libero da ogni condizionamento.
Vico Equense era uno dei luoghi del cuore di Giancarlo. Veniva a trovare la
fidanzata e faceva rifornimento alla Mehari di fronte al loro albergo. Fico lo
ricorda bene: a un appuntamento elettorale in costiera sorrentina ha promesso
che sarebbe venuto a festeggiare la vittoria in piazza Siani. Forse ci tornerà
con Paolo Siani fresco di assessorato.
Per ora è solo un gossip politico, ma fonda su basi concrete. Fico deve riempire
dieci caselle e il nome di Siani è uno di quelli civici graditi a tutti. Già
presidente della Fondazione Polis per il recupero dei beni confiscati e
l’assistenza alle vittime di camorra, primario del Santobono, nella sua
esperienza di parlamentare Pd dal 2018 al 2022 (vice presidente della
commissione infanzia della Camera), Siani ha firmato proposte di legge che hanno
sollecitato attenzione sul dramma dei bimbi costretti a stare in carcere con le
mamme detenute. I media napoletani lo danno in pole position per l’assessorato
alla Legalità. Fico potrebbe avere in mente per lui altre deleghe, a cominciare
dalla Sanità, il cuore del potere di ogni governatore di regione. Potrebbe
affidarla a lui, con il compito, improbo, di demolirne le logiche clientelari.
L'articolo Campania, Fico pensa a Siani in giunta. Legalità o Sanità: le ipotesi
per il fratello del cronista ucciso dalla camorra proviene da Il Fatto
Quotidiano.
Anche Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, dopo i primi risultati
che hanno segnato la vittoria di Roberto Fico alle regionali in Campania, è
arrivata a Napoli per esprimere il suo sostegno al candidato del centrosinistra.
“L’alternativa c’è ed è competitiva, il riscatto parte dal sud e ci porterà a
vincere insieme, la partita delle prossime politiche è apertissima. Uniti si
vince, il margine di Fico e Decaro dimostra che uniti si stravince, e anche dove
non vinciamo come in Veneto raddoppiamo i risultati. Gli elettori premiano lo
sforzo unitario“, ha detto Schlein, ringraziando anche la giunta uscente il
presidente De Luca per il lavoro svolto negli anni.
“Giorgia Meloni stasera ha ben poco da festeggiare e da saltare“, ha proseguito
la segretaria dem definendo il governo il “più antimeridionalista della storia
repubblicana”. Schlein ha quindi concluso citando Pino Daniele: “Tanto l’aria
s’adda cagnà”.
L'articolo “Tanto l’aria s’adda cagnà”: Schlein festeggia in Campania e cita
Pino Daniele. E a Meloni: “Ha ben poco da saltare” proviene da Il Fatto
Quotidiano.
“Ha vinto chi non si è rivolto dall’altra parte di fronte alle difficoltà di
famiglie e imprese, chi non dice che va tutto bene, chi ha saputo ascoltare”.
Così Giuseppe Conte ha parlato con la stampa dopo la vittoria di Roberto Fico
alle elezioni regionali in Campania, una regione, ha sottolineato che “ha tante
potenzialità ma anche tante difficoltà”.
“Questo centrodestra ci ha sfidato mettendo in capo un uomo di FdI, un uomo di
Meloni, un esponente di spicco del Movimento e quindi quel distacco oggi qualche
pensiero lo deve dare a chi sta guidando il governo nazionale. Non ha vinto chi
di fronte alle difficoltà ha saltellato e oggi cade rovinosamente. Non ha vinto
chi ha pensato di batterci e battere Fico lottando nel fango, infangando lui e i
suoi familiari e lo ha fatto anche durante il silenzio elettorale”, ha
proseguito Conte.
“Per il M5s è una grande soddisfazione, in due anni abbiamo prima accompagnato
la vittoria di Alessandra Todde e ora abbiamo Roberto Fico e siamo convinti,
perché lo conosciamo bene, che il suo impegno farà benissimo per la Campania”,
ha concluso.
L'articolo Regionali, Conte dopo i risultati di Fico: “Non ha vinto chi ha
saltellato e oggi cade, ha vinto chi non si è voltato dall’altra parte” proviene
da Il Fatto Quotidiano.
La remuntada di Edmondo Cirielli era un’invenzione. Ma il difficile per Roberto
Fico inizia ora. Portata a casa senza apprensione la vittoria, con un distacco
di quasi 20 punti percentuali, il neo presidente della Campania dovrà capire
fino a dove poter allargare gli spazi di manovra e alzare il livello di
agibilità del suo mandato. Fico lo ha ottenuto alla guida di un campo largo
ricco di partiti e di leader coi quali in passato lui e il M5s hanno
collezionato scontri e prese di distanze su temi politici e di programma:
Vincenzo De Luca, Armando Cesaro, Clemente Mastella, Matteo Renzi. Il matrimonio
di interesse celebrato prima della vittoria va ora messo alla prova della
convivenza, sui temi sensibili dell’eredità del deluchismo e della
continuità-discontinuità col deluchismo.
In soldoni: cosa farà Fico riguardo al ‘Il Faro’, il faraonico disegno di
rigenerazione urbana dell’area Garibaldi di Napoli, con la nuova sede della
Regione, l’auditorium, i servizi connessi, costo da 700 milioni di euro,
annunciato da De Luca, sul quale c’è il gelo del sindaco Gaetano Manfredi?
Chiuderà o no il termovalorizzatore di Acerra, come aveva accennato a febbraio
durante un’assemblea degli attivisti pentastellati? Lascerà al loro posto, o
proverà ad avvicendare, i quindici manager della sanità con mandato triennale
nominati dal suo predecessore a giugno, in extremis? Come affronterà la
questione della privatizzazione del servizio idrico nel Sannio? Sugli altri maxi
progetti lasciati da De Luca qui e lì con il loro carico di tensioni e
conflittualità sui territori – valga come esempio l’ospedale unico della
costiera sorrentina – che posizione assumerà?
La storia di Fico incarna temi e valori in antitesi con quelli di De Luca e i
metodi autoritari del presidente uscente, e quindi le risposte alle domande di
prima non sono scontate. Ma per chiudere l’accordo col Pd ed evitare di trovarsi
i deluchiani contro, l’ex presidente della Camera ha dovuto ingoiare un patto di
non belligeranza, ripetendo il mantra della ‘ripartenza da quanto di buono
fatto’. E non potrà certo rimangiarselo.
Secondo le ultime proiezioni si delinea per Fico un consiglio regionale non
semplicissimo da governare. Il centrosinistra è intorno al 58 per cento, “A
testa alta”, la civica del governatore uscente, è data al 7,5%, due punti in più
della lista “Fico presidente”, la civica del governatore subentrante. Il Pd è
primo partito verso il 18%, un punto in più del 2020 (quando le due civiche di
De Luca, sommate, sfiorarono il 19%). M5s è al 9,5% (mezzo punto in meno del
2020, quando non era in coalizione). Sarà tutto più chiaro quando saranno
assegnati i seggi lista per lista.
Al momento il centrodestra è inchiodato al 37%. FI è al 12%, FdI al 10%, Lista
Cirielli Presidente al 6,9%, Lega al 5,4%, Noi Moderati all’1,8%,
Pensionati-Consumatori allo 0,5%, Udc allo 0,4%, Democrazia Cristiana allo 0,4%.
Da questi numeri emerge il ruolo chiave del Pd e di De Luca – che ha candidato
uomini suoi anche nei dem – nella vittoria e nel futuro governo di Fico, che
avrà quotidianamente a che fare con Piero De Luca. L’elezione del figlio del
governatore uscente a segretario campano dei dem da candidato unico del
congresso è stata uno dei tasselli del puzzle della pacificazione. “Una ferita”,
fu il commento di Sandro Ruotolo, della segreteria Schlein, il più
antideluchiano degli antideluchiani. Si presume rimarginata.
Per il centrodestra è una disfatta. Per il governo Meloni, che aveva schierato
un viceministro degli Esteri. Per FdI, superata da Forza Italia. Mesi trascorsi
ad inseguire una candidatura di sintesi, capace di guardare al centro e ai
moderati, si sono conclusi con la scelta di Cirielli, il nome più ideologizzato
tra quelli della (non vasta) rosa. Il generale dei carabinieri ha accettato
nella consapevolezza della sconfitta: infatti non si è dimesso dalla Farnesina.
Per tentare una rimonta lui e i suoi l’hanno buttata in caciara, con una
campagna aggressiva: l’indignazione per la barchetta di Fico, l’ennesima
promessa di condono edilizio. E la forbice, invece di stringersi, si è
allargata.
L'articolo I dossier sul tavolo di Fico dopo la vittoria in Campania: il caso
Acerra, la sede della Regione e i manager della sanità proviene da Il Fatto
Quotidiano.
Maurizio Gasparri canta vittoria. “Questa tornata elettorale ha portato al voto
sette regioni. I partiti di centrodestra erano al governo in tre, ora, in
particolare Forza Italia, in quattro di queste Regioni”. Gasparri sottolinea il
risultato della Valle D’Aosta dove Forza Italia, a differenza di Fratelli
d’Italia e Lega, è nella Giunta regionale. L’intervista viene interrotta dalla
pioggia e, dopo un collegamento televisivo, il senatore azzurro commenta la
vittoria, larga, del centrosinistra, guidato da Roberto Fico, in Campania. “Non
sono amareggiato ma preoccupato per i campani. Io lo ritengo inadeguato. Lei –
chiede Gasparri – si farebbe curare i denti da me che sono giornalista
professionista? Fico ha esperienza amministrativa quanto io ho esperienza
odontoiatrica”.
Ma questo non aggrava la sconfitta del centrodestra? “Si sono confermati i
risultati in tutte le Regioni e i risultati vanno accettati. A volte si vince
per uno schieramento, per delle situazioni. Ci sono delle persone che vincono
inconsapevolmente e che sono incolpevoli della loro vittoria”.
L'articolo Il “fair play” di Gasparri, attacchi a Fico ed elettori campani:
“Sono preoccupato per loro, ha esperienza amministrativa quanto io
odontoiatrica” proviene da Il Fatto Quotidiano.
“Altro che crisi internazionali, legge di bilancio, sicurezza o sanità. Ogni
giorno c’è un parlamentare di Fratelli d’Italia che scrive del mio gozzo. Noi
rispondiamo con proposte, idee, programmi per la nostra Campania. Anche oggi.
Non guardiamo alle offese ma al futuro. Così dalla splendida Procida, sul gozzo
di cui parla ossessivamente il partito della presidente del Consiglio da una
settimana a questa parte”. Un “comizio originale” dal gozzo oggetto delle
polemiche dei giorni scorsi per il candidato del centrosinistra in Campania
Roberto Fico. Nel video si vede Fico in piedi sulla passerella dell’imbarcazione
ormeggiata a Procida rivolgersi agli elettori: “Siamo una rete e non ci fermano
con le schifezze che vogliono far passare su di me e su tutti noi perché –
spiega ai presenti – offendono non solo me ma tutte le persone con cui facciamo
un lavoro serio e onesto”.
L'articolo Fico fa il comizio sulla barca delle polemiche: “Non ci fermano con
le schifezze” – Video proviene da Il Fatto Quotidiano.