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Piogge, venti e temporali sull’Italia: allerta arancione in 3 regioni del Sud. Torna l’acqua alta a Venezia
Ancora maltempo sull’Italia. Costanti piogge, temporali e venti di burrasca soprattutto al Sud hanno fatto scattare per oggi – 4 dicembre – l’allerta meteo in alcune regioni (tre le allerte arancioni, cinque gialle). La causa di questa nuova ondata sarebbe, dalle parole della Protezione civile, un minimo depressionario sul Mar Ionio in direzione Balcani che porterà diffuse precipitazioni e a qualche temporale su Calabria, Basilicata, Puglia e nei settori orientali della Campania. Possibili mareggiate sulle coste esposte e forti venti su Puglia e Basilicata, soprattutto nei settori ionici. Le possibili criticità idrauliche e idrogeologiche sono riportate nel bollettino nazionale consultabile sul sito del Dipartimento di protezione civile. A essere interessate all’allerta meteo di oggi diverse regioni. Preallarme arancione per Puglia, gran parte della Basilicata e il settore settentrionale ionico della Calabria. Possibile allerta gialla in Toscana, Molise, Campania e nei restanti territori lucani e calabresi. Inoltre, torna da oggi il rischio acqua alta a Venezia e di conseguenza la possibilità di nuovi sollevamenti del Mose. Previsto dal centro maree comunale un picco di 105 centimetri di marea oltre che alle 9.30 di oggi anche alle 10 di venerdì. 95 centimetri previsti alle 10.40 di sabato 6. L'articolo Piogge, venti e temporali sull’Italia: allerta arancione in 3 regioni del Sud. Torna l’acqua alta a Venezia proviene da Il Fatto Quotidiano.
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“Tanto l’aria s’adda cagnà”: Schlein festeggia in Campania e cita Pino Daniele. E a Meloni: “Ha ben poco da saltare”
Anche Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, dopo i primi risultati che hanno segnato la vittoria di Roberto Fico alle regionali in Campania, è arrivata a Napoli per esprimere il suo sostegno al candidato del centrosinistra. “L’alternativa c’è ed è competitiva, il riscatto parte dal sud e ci porterà a vincere insieme, la partita delle prossime politiche è apertissima. Uniti si vince, il margine di Fico e Decaro dimostra che uniti si stravince, e anche dove non vinciamo come in Veneto raddoppiamo i risultati. Gli elettori premiano lo sforzo unitario“, ha detto Schlein, ringraziando anche la giunta uscente il presidente De Luca per il lavoro svolto negli anni. “Giorgia Meloni stasera ha ben poco da festeggiare e da saltare“, ha proseguito la segretaria dem definendo il governo il “più antimeridionalista della storia repubblicana”. Schlein ha quindi concluso citando Pino Daniele: “Tanto l’aria s’adda cagnà”. L'articolo “Tanto l’aria s’adda cagnà”: Schlein festeggia in Campania e cita Pino Daniele. E a Meloni: “Ha ben poco da saltare” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Regionali, l’analisi di Boccia (Pd): “Calo affluenza è anche colpa del governo Meloni. Centrosinistra unito avanti al centrodestra”
Francesco Boccia, presidente dei senatori del Partito Democratico analizza il crollo dell’affluenza nelle tre Regioni al voto. Stesso trend delle tornate precedenti per il rinnovo delle giunte regionali. “Il crollo dell’affluenza? È una responsabilità che deve sentire soprattutto il governo. Cinque anni fa il governo mise al tavolo tutte le Regioni chiamate al voto e alla fine trovammo una data, lo stesso giorno, per tutte, questa volta si è votato una volta ogni due o tre settimane, non c’è stato un dibattito nazionale e questo è uno dei primi motivi che ha portato al crollo di dieci e quindici punti”. Con Boccia proviamo a fare un bilancio di questa tornata elettorale complessiva. Dalle elezioni nelle Marche ad oggi. “Se guardate i valori assoluti il centrosinistra unito è nettamente superiore al centrodestra di Governo – spiega – Solo due regioni hanno cambiato segno e sono passate al centrosinistra, ovvero Umbria e Sardegna. Invito tutti a fare le somme dei voti assoluti delle ultime 10 regioni in cui si è votato: il centrosinistra unito è sempre superiore. Io penso sia un dato oggettivo, poi sono elezioni diverse e non mescoliamo le mele con le pere come fa il centrodestra, ma se si vuole fare un discorso meramente aritmetico è così”. L'articolo Regionali, l’analisi di Boccia (Pd): “Calo affluenza è anche colpa del governo Meloni. Centrosinistra unito avanti al centrodestra” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Il “fair play” di Gasparri, attacchi a Fico ed elettori campani: “Sono preoccupato per loro, ha esperienza amministrativa quanto io odontoiatrica”
Maurizio Gasparri canta vittoria. “Questa tornata elettorale ha portato al voto sette regioni. I partiti di centrodestra erano al governo in tre, ora, in particolare Forza Italia, in quattro di queste Regioni”. Gasparri sottolinea il risultato della Valle D’Aosta dove Forza Italia, a differenza di Fratelli d’Italia e Lega, è nella Giunta regionale. L’intervista viene interrotta dalla pioggia e, dopo un collegamento televisivo, il senatore azzurro commenta la vittoria, larga, del centrosinistra, guidato da Roberto Fico, in Campania. “Non sono amareggiato ma preoccupato per i campani. Io lo ritengo inadeguato. Lei – chiede Gasparri – si farebbe curare i denti da me che sono giornalista professionista? Fico ha esperienza amministrativa quanto io ho esperienza odontoiatrica”. Ma questo non aggrava la sconfitta del centrodestra? “Si sono confermati i risultati in tutte le Regioni e i risultati vanno accettati. A volte si vince per uno schieramento, per delle situazioni. Ci sono delle persone che vincono inconsapevolmente e che sono incolpevoli della loro vittoria”. L'articolo Il “fair play” di Gasparri, attacchi a Fico ed elettori campani: “Sono preoccupato per loro, ha esperienza amministrativa quanto io odontoiatrica” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Regionali, ancora crollo diffuso dell’affluenza. Al seggio vanno 4 elettori su 10. In Veneto -16,5% rispetto al 2020
Anche questa volta si torna a parlare di astensionismo. Dopo il record storico negativo regionale delle scorse elezioni in Toscana (quando era andato a votare il 47,7%), adesso va anche peggio in Puglia, Veneto e Campania. Alle urne si presentano poco più di 4 elettori su 10. Risultato peggiore quello della Puglia dove l’affluenza si ferma al 41,83% oltre 14 punti in meno rispetto alle regionali di 5 anni fa. Migliore il dato finale del Veneto 44,64%: ma è questa la regione che segna il crollo maggiore dell’affluenza rispetto al 2020, oltre 16,5 punti percentuali in meno. I Campania, infine, è andato a votare solo il 44,06%, -11% rispetto alle scorse regionali. IN VENETO Nel 2020 in Veneto alle urne si era recato il 61,1% degli avanti diritto, oggi il 44,6%. In numeri assoluti sono stati dunque meno di 2 milioni i veneti che hanno partecipato al voto rispetto ai quasi 4.300.000 aventi diritto, con un calo rispetto a cinque anni fa di oltre 700mila elettori, secondo i dati dell’Osservatorio elettorale del Consiglio regionale del Veneto. L’affluenza più bassa, 35,3%, si è registrata in provincia di Belluno, dove alle Regionali del 2020 era stata del 47,8%. La più alta è stata invece in provincia di Padova, il 49%, contro il 65,5% di cinque anni fa. A seguire, la provincia di Vicenza (45,1% contro il 61,8% del 2020), quella di Verona (44,8% contro il 62%), di Venezia (44% contro il 62,5%), di Treviso (43,8% contro il 58,3%) e di Rovigo (41,2% contro 59,9%) . Tra le città capoluogo la maglia nera spetta proprio a Belluno, dove l’affluenza è stata del 49%. Migliore il risultato del Comune di Padova che sfiora il 50% (49,33% per l’esattezza). In Veneto questa tornata elettorale segna un calo dell’affluenza non solo rispetto alle scorse regionali ma anche rispetto alle Politiche del 2022 (quanto era stata del 70,2%) e alle Europee del 2024 (52,6%). IN PUGLIA In Puglia si registra il risultato peggiore di questa tornata elettorale. L’affluenza definitiva al 41,83% ed è inferiore di oltre 14 punti percentuali rispetto alle elezioni del 20 e 21 settembre 2020 quando era stata del 56,43%. Va peggio anche rispetto alle Politiche (56,6%) e alle Europee (43,6%). Tutte le province sono sotto il 50%: quella con la maggiore partecipazione al voto è Lecce con il 44,50% dei votanti. Seguono Bari con il 42,31%; Brindisi col 41,94%; Bat arriva al 41,22% e Taranto 40,60%. Maglia nera è la provincia di Foggia con una percentuale che si ferma al 38,61%. Tra i capoluoghi di provincia il risultato peggiore è quello del Comune di Taranto con il 33,59% di affluenza. Il migliore quello della città di Lecce: 45,25%. IN CAMPANIA Il calo dell’affluenza in Campania (ferma al 44,06%) è stato di 11 punti rispetto alle precedenti regionali quanto si era attestata al 55,52%. La provincia con il risultato peggiore è quella di Benevento dove ha votato il 41,18%. Migliore il risultato di Caserta con il 46,99%. Tra le città capoluogo si distingue Avellino, unica a superare la soglia del 50% (precisamente il 51,53). Risultato peggiore e quello del Comune di Napoli, qui l’affluenza è stata al di sotto del 40 per cento. Nel capoluogo di regione è infatti andato alle urne il 39,59%, un dato di quasi cinque punti sotto la media della Campania. I cittadini che sono andati a votare nel comune di Napoli sono stati 301.870 rispetto alla platea di 762.493 elettori. Alle precedenti Regionali aveva votato il 46,10%. Il dato definitivo regionale è simile a quello delle Europee, quando aveva votato il 44% degli aventi diritto. L'articolo Regionali, ancora crollo diffuso dell’affluenza. Al seggio vanno 4 elettori su 10. In Veneto -16,5% rispetto al 2020 proviene da Il Fatto Quotidiano.
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