Tag - Cinema Americano

“Non bacerò mai più un’attrice sul set. Uno dei miei primi registi mi aveva criticato, dicendo che non lo facevo bene”: la promessa di George Clooney
Basta baci sul set. Ha le idee chiare George Clooney per i prossimi film che girerà. L’attore hollywoodiano e attivista ha annunciato di non voler più girare scene di baci professionali. La decisione, ha spiegato Clooney al quotidiano inglese Daily Mail, è influenzata dal suo rapporto con la moglie Amal e dall’età, 64 anni. “Cerco di seguire l’esempio di Paul Newman”, ha dichiarato Clooney riferendosi al leggendario attore scomparso nel 2008, che aveva deciso di non girare più scene romantiche in età avanzata: “Ok, beh, non bacerò più una ragazza”. Clooney non ha rivelato le parole di Amal, ma ha lasciato intendere che il confronto con la moglie abbia avuto un ruolo importante nella scelta. Nel corso della sua carriera, Clooney ha condiviso baci sul set con alcune delle più grandi star di Hollywood, tra cui Catherine Zeta-Jones e Julia Roberts. Tuttavia, l’attore ha raccontato al New York Times un episodio sgradevole dei primi tempi: un regista aveva criticato la sua tecnica, inducendolo a riflettere sul modo in cui interpretava le scene di intimità. Poi Clooney ha voluto sottolineare di mantenersi ancora decisamente in forma: “Posso ancora giocare a basket e tenere il passo con giocatori molto più giovani di me”, ha spiegato, ricordando però che il tempo passa per tutti: “Tra 25 anni avrò 89 anni. Non importa quanti barrette di cereali si mangino, è un dato di fatto”. L'articolo “Non bacerò mai più un’attrice sul set. Uno dei miei primi registi mi aveva criticato, dicendo che non lo facevo bene”: la promessa di George Clooney proviene da Il Fatto Quotidiano.
Trending News
Cinema Americano
George Clooney
Il film patrocinato dagli esorcisti scala le classifiche negli Stati Uniti: “Abbiamo evitato il sensazionalismo”
Un fenomeno da botteghino, la sorpresa dell’anno, il successo che non t’aspetti. Tra mille possibili frase fatte, un unico dato certo: nessuno – sbagliando – avrebbe mai scommesso un euro sull’exploit di un’opera del genere. Al centro del caso cinematografico il docu-film indipendente patrocinato dall’Associazione internazionale esorcisti (Aie) Libera Nos – Il Trionfo sul Male, diretto da Giovanni Ziberna e Valeria Baldan. “Sorprendentemente, sta scalando le classifiche oltreoceano e continua il suo percorso internazionale tra successi, nuove uscite e un interesse crescente da parte di un pubblico globale”, fa sapere l’Aie. Dopo l’uscita nelle sale della Spagna e dei Paesi dell’America Latina, il film ha debuttato negli Stati Uniti con il titolo ‘Triumph over evil – battle of the exorcists‘ ottenendo risultati inaspettati: nella settimana di lancio ha raggiunto l’8° posto al box office Usa tra le uscite indipendenti. “Il film – spiegano gli esorcisti – affronta con rigore e sensibilità il tema complesso dell’azione demoniaca straordinaria e del ministero dell’esorcistato attraverso le testimonianze reali degli esorcisti e un linguaggio visivo di forte impatto che evita il facile sensazionalismo”. Il film uscirà in Francia nel 2026. L'articolo Il film patrocinato dagli esorcisti scala le classifiche negli Stati Uniti: “Abbiamo evitato il sensazionalismo” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Cinema
Spagna
Cinema Americano
Esorcismo
“Cent’anni non sono abbastanza. Vuoi vivere di più e io lo faccio. Ho una gamba malconcia, ma ballo”: festa per Dick Van Dyke, lo spazzacamino di “Mary Poppins”
“Cam-caminì, cam-caminì, spazzacamin…Allegro e felice pensieri non ho” cantava felice e spensierato nel film cult “Mary Poppins” lo spazzacamino Bert, nel lontano 1964. L’attore che ha dato il volo al celebre personaggio, Dick Van Dyke, compie oggi 13 dicembre 100 anni. Una cosa è certa, Dick Van Dyke non ha intenzione di cedere: “Cent’anni non sono abbastanza. Vuoi vivere di più, e io ho intenzione di farlo. Ho una gamba malandata, non so per quale motivo ma provo ancora a ballare”. Per il compleanno si stanno svolgendo celebrazioni in tutti gli Stati Uniti, incluso un flash mob a Malibu, dove vive l’attore. È stato inserito nella Hollywood Walk of Fame nel 1993 e successivamente nella Television Hall of Fame nel 1995. Nel 2017, ha ricevuto il Britannia Award for Excellence in Television e si è scusato ironicamente con i membri della Bafta “per aver inflitto loro il più atroce accento cockney nella storia del cinema” con la sua interpretazione di Bert in “Mary Poppins”. Nato il 13 dicembre 1925 a West Plains, Missouri, l’attore si è interessato al mondo dello spettacolo in tenera età dopo aver visto i film di Stanlio e Ollio (Laurel and Hardy). La sua popolarità come annunciatore radiofonico lo portò a firmare un contratto con la Cbs e, dopo alcuni programmi tv, si affermò come un nome familiare al grande pubblico grazie alla sua interpretazione nel musical “Bye Bye Birdie”, che gli valse la vittoria di un Tony Award nel 1961. Al programma di informazione statunitense “Good Morning America (Gma), ha confidato: “Ho interpretato spesso uomini anziani come arrabbiati e brontoloni, ma non è affatto così. Non conosco altri centenari, ma posso parlare per me stesso”. Van Dyke è anche il soggetto di un nuovo documentario e ha pubblicato un libro intitolato “100 Rules For Living To 100: An Optimist’s Guide To A Happy Life” (100 Regole per Vivere fino a 100 Anni: la Guida di un Ottimista a una Vita Felice). L’attore attribuisce parte della sua longevità alla moglie Arlene Silver, di 46 anni più giovane, sposata nel 2012. “È un privilegio e un onore prendermi cura di lui e renderlo felice”, ha dichiarato lei a Gma. Van Dyke ha quattro figli – Barry, Carrie, Christian e Stacy – avuti dalla sua prima moglie, Margie Willett, dalla quale ha divorziato nel 1984 dopo 36 anni di matrimonio. Ha poi avuto una relazione trentennale con Michelle Triola Marvin, scomparsa nell’ottobre 2009 all’età di 76 anni. Tra il 1961 e il 1966, l’attore è stato protagonista della sitcom “The Dick Van Dyke Show”, che lo ha reso una star della TV. Ha inoltre trovato il successo con la serie televisiva “Diagnosis: Murder” (in Italia “Un detective in corsia”), andata in onda dal 1993 al 2001 e da cui sono stati tratti alcuni film per la TV. L'articolo “Cent’anni non sono abbastanza. Vuoi vivere di più e io lo faccio. Ho una gamba malconcia, ma ballo”: festa per Dick Van Dyke, lo spazzacamino di “Mary Poppins” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Cinema
Attori
Cinema Americano
È morto Cary-Hiroyuki Tagawa, l’attore de “L’ultimo imperatore” e “Mortal kombat”
Il mondo del cinema dice addio a Cary-Hiroyuki Tagawa. Mercoledì 4 dicembre l’attore nato in Giappone è morto a Santa Barbara, negli Usa, all’età di 75 anni. Protagonista di film entrati nella storia del cinema come “Mortal Kombat” e “Pearl Harbor“, Tagawa ha fatto parte del cast de “L’ultimo imperatore” di Bernardo Bertolucci, vincitore di ben 9 statuette agli Oscar del 1988. La notizia della morte dell’attore, causata dalle complicazioni successive a un ictus, è stata confermata a USA Today dalla portavoce del giapponese Penny Vizcarra. Tagawa lascia la moglie Sally, i tre figli Calen, Brynne e Cana, e i due nipoti River e Thea Clayton. LE ARTI MARZIALI E IL TEATRO La carriera nel mondo del cinema di Cary-Hiroyui Tagawa è iniziata con un corso di recitazione alla Duarte high school, in California. L’attore ha poi frequentato l’University of Southern California, dove ha iniziato il suo percorso nel karate giapponese. Per migliorare le sue doti nelle arti marziali, al termine degli studi Tagawa è tornato nel paese natio per frequentare la più prestigiosa associazione di karate del Giappone. La sua abilità negli sport di contatto gli è tornata utile nel 1991, quando Cary-Hiroyuki ha recitato in “Showdown in Little Tokyo,” con Brandon Lee e Dolph Lundgren. Il suo ultimo ruolo da attore risale al 2015, nel film “The Man in the High Castle”. L'articolo È morto Cary-Hiroyuki Tagawa, l’attore de “L’ultimo imperatore” e “Mortal kombat” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Cinema
Giappone
Hollywood
Cinema Americano
È morto Tom Stoppard, drammaturgo vincitore del premio Oscar per “Shakespeare In Love”. Re Carlo: “Era un caro amico che indossava il suo genio con leggerezza”
Mondo del cinema in lutto. Il drammaturgo britannico Tom Stoppard, vincitore di un Oscar per la sceneggiatura di “Shakespeare In Love” del 1998 è morto all’età di 88 anni. In una dichiarazione rilasciata sabato 29 novembre, la United Agents ha dichiarato che Stoppard è morto “serenamente” nella sua casa nel Dorset, nell’Inghilterra meridionale, circondato dalla sua famiglia. “Sarà ricordato per le sue opere, per la loro brillantezza e umanità, e per il suo ingegno, la sua irriverenza, la sua generosità d’animo e il suo profondo amore per la lingua inglese“, hanno dichiarato. “È stato un onore lavorare con Tom e conoscerlo”. Il frontman dei Rolling Stones Mick Jagger è stato tra i primi a commentare la triste notizie, definendo Stoppard “un gigante del teatro inglese, al tempo stesso altamente intellettuale e molto divertente in tutte le sue opere e sceneggiature. Aveva un’arguzia abbagliante e amava sia la musica classica che quella popolare, che spesso erano presenti nella sua vasta produzione. Era divertente e discretamente sarcastico. Un amico e un compagno e mi mancherà sempre”, ha detto Jagger, che ha prodotto il film del 2001 “Enigma”, con una sceneggiatura di Stoppard. Re Carlo III ha detto che Stoppard era “un caro amico che indossava il suo genio con leggerezza”. I teatri del West End di Londra abbasseranno le luci per due minuti martedì 2 dicembre in suo omaggio. Nel corso di una carriera lunga sei decenni, le stimolanti opere teatrali di Stoppard per teatro, radio e cinema spaziavano da Shakespeare e la scienza alla filosofia e alle tragedie storiche del XX secolo. Cinque di esse hanno vinto il Tony Award come miglior opera teatrale: “Rosencrantz e Guildenstern sono morti” nel 1968; “Travesties” nel 1976; “The Real Thing” nel 1984; “The Coast of Utopia” nel 2007; e “Leopoldstadt” nel 2023. La biografa di Stoppard, Hermione Lee, ha affermato che il segreto delle sue opere era la loro “combinazione di linguaggio, conoscenza e sentimento”. Sono queste tre cose, combinate insieme, che lo rendono così straordinario”. L'articolo È morto Tom Stoppard, drammaturgo vincitore del premio Oscar per “Shakespeare In Love”. Re Carlo: “Era un caro amico che indossava il suo genio con leggerezza” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Cinema
Cinema Americano