Il consigliere comunale di +Europa a Torino, Silvio Viale, medico ginecologo
noto per le sue battaglie radicali, è stato assolto al termine del processo per
violenza sessuale nei confronti di sue giovani pazienti. Nei confronti di Viale
erano state presentate diverse denunce. I capi d’accusa erano quattro e
parlavano di comportamenti inopportuni e molesti su giovani pazienti. Il gup ha
stabilito che “il fatto non costituisce reato”. La procura aveva chiesto un anno
e quattro mesi. “Mi sento sollevato – dice all’agenzia LaPresse Viale, difeso
dall’avvocato Cosimo Palumbo -, anche se un po’ amareggiato da tutta questa
storia. Purtroppo in questi casi è la vicenda in sé che, di fatto, è una
condanna, perché comunque è una accusa infamante, anche se poi non regge alle
prove, e questo lo vedremo con le motivazioni”. “La soluzione che il fatto non
costituisce reato ovviamente è di gran sollievo. L’assoluzione rende giustizia
soprattutto alla visita ginecologica: sono quindi contento per i miei colleghi e
per le mie colleghe. Per il resto continuerò a mantenere il silenzio sulle
singole questioni. Io sono convinto di non aver mai fatto niente. Ho continuato
a lavorare, a fare il consiglio comunale. Tutto come prima, e non ho mai smesso
perché non ho mai perso la dignità“.
A febbraio 2024 erano state presentate le prime denunce che parlavano di
palpeggiamenti e frasi invadenti. Secondo le ricostruzioni, durante una
manifestazione di “Non una di meno” a Torino, in occasione del 25 novembre 2023,
tre coetanee si sono riconosciute nelle testimonianze di molestie sessuali
durante una visita ginecologica e hanno deciso di rivolgersi alle forze
dell’ordine. Poco dopo, l’apertura delle indagini da parte della procura di
Torino. A luglio di quest’anno, la richiesta di rinvio a giudizio. Oggi
l’assoluzione perché “il fatto non costituisce reato”.
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molestie sessuali: “Il fatto non costituisce reato” proviene da Il Fatto
Quotidiano.
Tag - Molestie Sessuali
Cento di Bergamo, via San Lazzaro. Attorno alle 16 di sabato 29 novembre, una
23enne è stata soccorsa da una passante e subito dopo dal fidanzato mentre il
27enne Amran Md, 27 anni, bengalese e connazionale della vittima, la picchiava
brutalmente. Sconosciuto alla giovane, l’uomo era stato processato due ore prima
per il furto di alcolici, due giubbotti e tre zaini in un supermercato Lidl, con
obbligo di firma disposto dal giudice, come riporta l’edizione locale del
Corriere della Sera.
La ricostruzione delle Volanti parte dall’autobus della linea 5 proveniente da
Lallio, sul quale Md aveva rivolto avances alla ragazza. Rifiutato, era passato
agli insulti. Scesi in via Zambonate, la giovane gli aveva scattato delle foto
temendo che la seguisse. L’uomo avrebbe reagito estraendo una bottiglia di vetro
e minacciandola, continuando poi a seguirla per poi trascinarla in un portone di
via San Lazzaro e picchiarla.
Per fortuna una passante di 25 anni ha sentito le richieste di aiuto, ha aperto
il portone e ha allertato il 112. Il fidanzato, già avvisato e guidato dal Gps
inviato dalla ragazza, ha raggiunto la zona e ha bloccato Md mentre si
allontanava. La 23enne ha riportato un lieve trauma cranico, graffi ed
ecchimosi.
La polizia ha arrestato l’uomo, che nega le accuse. A suo carico risultano
precedenti per rapina a Desenzano del Garda e per rapina e resistenza a Venezia.
Dichiarava di vivere insieme ad altri connazionali, ma risulta assente dai
registri e privo del permesso di soggiorno per lavoro. Il giudice Alberto
Longobardi ha disposto il carcere per violenza privata e lesioni aggravate,
valutando gravi i fatti e non credibile la versione dell’uomo. L’udienza è
fissata per il 14 gennaio.
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27enne processato ore prima per furto proviene da Il Fatto Quotidiano.