Nel libro Verranno a chiederti di Fabrizio De André (edito da PaperFirst),
Andrea Scanzi ha raccolto alcuni aneddoti sulla vita del cantautore genovese.
Uno di questi lo ha raccontato nella diretta con Claudia Rossi e Luca De
Gennaro, ospitata da ilFattoQuotidiano.it. Dori Ghezzi, nell’intervista presente
nel volume, gli racconta come mai i rapporti tra Faber e Francesco De Gregori,
che nel 1975 avevano collaborato alla realizzazione di Volume 8, si
raffreddarono improvvisamente. “Erano in Canada, Dori aspettava la sua prima
figlia, la seconda di Fabrizio, Luisa Vittoria. Fabrizio era contentissimo
perché non lo riconosceva nessuno, per strada, e poteva essere se stesso. Così
un giorno ha trovato questa maschera con un pene finto al posto del naso, se l’è
messa e lui e Dori hanno iniziato a ridere. De Gregori invece era molto
contrariato. E Dori racconta che da lì la loro amicizia si raffreddò
notevolmente. A ciò contribuì anche la distanza: Fabrizio viveva in Sardegna, De
Gregori stava a Roma”.
In libreria e in edicola con il Fatto Quotidiano (prezzo 16,50€)
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in Canada, Faber girava con un pene finto al posto del naso…” proviene da Il
Fatto Quotidiano.
Tag - Andrea Scanzi
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Martedì 25 novembre alle 17 Andrea Scanzi dialoga con Luca De Gennaro e Claudia
Rossi per la presentazione del suo nuovo libro Verranno a chiederti di Fabrizio
De André.
Un intervento a più voci che mette a fuoco genesi, complessità e percorsi di un
autore tanto influente quanto multiforme, attraverso una ricostruzione fatta di
testimonianze, studi e materiali inediti.
L'articolo Verranno a chiederti di Fabrizo De André. Un dialogo tra Andrea
Scanzi, Luca De Gennaro e Claudia Rossi proviene da Il Fatto Quotidiano.
Uno smisurato gesto d’affetto per un artista straordinario. Il ritratto d’amore
di un poeta eterno, raffigurato da una delle penne più brillanti del panorama
italiano. Un libro che non esce in occasione di anniversari, compleanni,
celebrazioni o ricorrenze: De André è universale e senza tempo, non c’è bisogno
di aspettare date particolari per parlare di lui. Questa opera ripercorre la sua
storia. Sono pagine piene di musica, aneddoti, ricordi, vita, morte, dolori e
meraviglie. Tanto il materiale inedito, tante le voci che tratteggiano il
musicista genovese: Francesco De Gregori, Ivano Fossati, Giorgio Gaber,
Francesco Guccini, Antonello Venditti, Eugenio Finardi, Vasco, Zucchero e molti
altri.
Andrea Scanzi ha dedicato a Faber la sua laurea in Lettere nel 2000, che non a
caso si chiamava Amici fragili (il titolo rimanda a una delle più celebri
canzoni di Fabrizio); uno spettacolo teatrale con Giulio Casale, Le cattive
strade, che tra il 2013 e il 2015 ha attraversato con successo l’Italia per più
di cento date; tanti articoli, tante interviste, tanti sogni. Questo libro
suggella il legame profondo tra il musicista e lo scrittore. Per PaperFirst,
Scanzi ha già scritto best seller analoghi su Franco Battiato, Giorgio Gaber e
Lucio Battisti. All’interno del volume, in esclusiva, ci sono anche due
interviste intime e imperdibili a Dori Ghezzi, moglie di Fabrizio, e al figlio
Cristiano.
Verranno a chiederti di Fabrizio De André è il libro perfetto sia per chi già lo
conosce e vuole ritrovarlo, sia per chi vuole scoprirlo una volta per tutte. Nel
migliore dei modi.
In libreria e in edicola con il Fatto Quotidiano (prezzo 16,50€)
L'articolo Andrea Scanzi presenta ‘Verranno a chiederti di Fabrizio De André’,
il suo nuovo libro edito da Paper First proviene da Il Fatto Quotidiano.
Si è chiusa con un accordo transattivo la causa tra Andrea Scanzi e il
segretario regionale di Italia Viva in Umbria Massimo Gnagnarini, che nel 2021
aveva pubblicato un post su facebook in cui apostrofava il giornalista del Fatto
Quotidiano con insulti irripetibili. Gnagnarini aveva scritto che nel suo
quartiere di Orvieto nei confronti di persone come Scanzi “avremmo usato
violenza praticandogli ‘la stira’”, sul cui significato sorvoliamo. “Tali
parole, degne di misericordia e acume, nonché intrise di intelligenza e
democrazia, ebbero una certa eco su alcuni giornali – commenta Scanzi in un post
su facebook – Quattro anni dopo, sento di ringraziare sentitamente questo esimio
– nonché notissimo – statista per quelle parole. Lui sa perché”. Il procedimento
penale per diffamazione era stato archiviato per tenuità del fatto. E’ rimasta
in piedi invece la causa civile che si è risolta infine in via stragiudiziale
con una transazione.
Anche Gnagnarini ha commentato sui social l’esito della vicenda, ammettendo di
avere dovuto pagare Scanzi. E sottolineando “che l’accordo transattivo non
riconosce né ammette alcuna mia colpa o responsabilità circa l’asserita
diffamazione” e definisce le parole usate in quel post su facebook una “critica
colorita al tuo stile artistico“. L’esponente politico aggiunge tra l’altro che
ha “preferito” pagare “una modesta somma, inferiore alle spese legali che avrei
dovuto sostenere per confermare pienamente la mia posizione”.
Gnagnarini, di formazione democristiana, nel frattempo è stato “promosso” da
dirigente locale di Orvieto a leader regionale dei renziani dopo aver vinto il
congresso. Non è nuovo a un linguaggio controverso sui social: si era dovuto
dimettere da assessore al Bilancio del Comune orvietano dopo aver scritto che
“Ci aveva provato anche zio Adolf a prendere qualche rimedio, politicamente
scorrettissimo, ma non gli è riuscito neanche a lui”.
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Viva costretto a risarcirlo proviene da Il Fatto Quotidiano.