Un sorpasso azzardato. Come quello per il quale gli era stata ritirata la
patente. L’automobilista aveva comunque continuato a guidare la sua Volkswagen
Passat e martedì mattina, sulla strada regionale 464 di Maniago, in provincia di
Pordenone, si è scontrato frontalmente con un autobus di linea che trasportava
studenti e pendolari. Il 43enne residente a Vajont è morto all’istante e otto
studenti che viaggiavano sulla corriera sono rimasti feriti e portati
all’ospedale di Pordenone. Il più grave è però l’autista, un uomo di 59 anni che
nell’impatto è rimasto incastrato tra le lamiere, rendendo difficili le
operazioni di salvataggio.
Secondo le ricostruzioni, l’incidente è avvenuto appunto per un sorpasso
azzardato: il 43enne ha provato a superare un trattore con rimorchio e si è
trovato di fronte l’autobus. Quando ha capito che non sarebbe riuscito a
rientrare in tempo, ha rinunciato al sorpasso ma questo non è bastato a
evitargli la collisione. L’impatto è stato devastante: il contachilometri
dell’auto è rimasto bloccato a 110 chilometri orari.
I vigili del fuoco di Pordenone sono intervenuti sul posto con le squadre dei
distaccamenti di Maniago, Spilimbergo e della sede centrale in Via Spilimbergo a
Maniago. I rilievi invece sono stati svolti dal nucleo radiomobile dei
carabinieri di Spilimbergo con i militari di Maniago e dalla polizia di Maniago.
Arrivati sul posto, i soccorritori hanno fatto scendere i passeggeri
dell’autobus, ma l’autista aveva gli arti inferiori incastrati tra le lamiere.
Così, i vigili del fuoco hanno agganciato il mezzo a uno dei camion di soccorso
e l’hanno spostato, poi hanno proceduto a tagliare e allargare le lamiere per
liberare il ferito. Dopo un’ora di lavoro, l’uomo è stato trasportato
all’ospedale: rimasto vigile e cosciente, non sarebbe in pericolo di vita.
Nessuno dei ragazzi feriti è in gravi condizioni.
L'articolo Auto contro bus: feriti 8 studenti e l’autista, morto il guidatore.
Che aveva la patente sospesa per un altro sorpasso azzardato proviene da Il
Fatto Quotidiano.
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Un orologio biologico impeccabile, ma fuori sincrono con quello dell’umanità. È
la storia di un gallo a Maniago di Mezzo (Pordenone) che, da anni, è convinto
che l’alba inizi tra le 3:30 e le 4:00 del mattino. Un’abitudine che ha
esasperato i vicini di casa, gestori di un Bed & Breakfast, spingendoli a
denunciare il gallo in Procura. La risposta, però, è stata netta: non disturba
la quiete pubblica.
La coppia di residenti, che vive accanto al “re del pollaio“, ha affrontato un
problema che si rifletteva direttamente sul loro business. Le recensioni online
del B&B dipingono un quadro quasi cinematografico: ospitalità impeccabile,
camere accoglienti, ma un “servizio sveglia naturale” non richiesto, decisamente
poco gradito dai turisti. La coppia, prima di arrivare alle vie legali, ha
tentato invano il dialogo con il proprietario dell’animale, chiedendogli di
spostare il gallo in un angolo del cortile più lontano dal confine. Nulla da
fare. Negli anni, sono intervenuti anche la Polizia Locale e l’Azienda
Sanitaria, che hanno constatato come il gallo fosse sano e ben tenuto. Tuttavia,
i sopralluoghi, eseguiti in orario d’ufficio, non hanno potuto certificare il
disturbo notturno, poiché l’animale è silenzioso di giorno. Esasperati, i
coniugi hanno deciso di affidarsi all’avvocato Fabiano Filippin e di depositare
un esposto alla Procura di Pordenone. L’obiettivo – hanno precisato – non era
portare in tribunale il pennuto, ma “far capire che dopo anni di notti
interrotte, la misura era colma”.
La risposta della magistratura, però, è arrivata in termini rigidi e
procedurali. Il sostituto procuratore Enrico Pezzi ha chiesto l’archiviazione
del caso, motivando la decisione sulla base della norma che definisce il
“disturbo alla quiete pubblica”. Il legale della coppia, Fabiano Filippin, ha
spiegato il principio giuridico: “Il reato di disturbo alla quiete pubblica non
si configura se il disagio riguarda una sola famiglia. Servirebbe un’intera
comunità disturbata, non solo un singolo civico alle prese con un canto
anticipato”. Insomma, nonostante il B&B avesse fornito prove dei disagi subiti
dai clienti (con recensioni che lamentavano il chiacchiericcio notturno), la
Procura ha ritenuto che il disagio non fosse sufficientemente esteso da
richiedere l’intervento penale.
La coppia, pur delusa, non si opporrà al provvedimento di archiviazione: “La
Procura ha evidenziato l’astratta possibilità di rivolgersi al Tribunale
civile”, ha osservato l’avvocato Filippin, “e di sollecitare in quella sede una
soluzione alla speciale problematica di polizia rurale“. Il gallo, quindi, resta
al suo posto. E continuerà a segnare l’arrivo del nuovo giorno all’ora che
ritiene più opportuna, con buona pace degli sfortunati ospiti del B&B,
condannati a una difficile convivenza con il più zelante degli orologi
biologici.
L'articolo “E’ il re del pollaio, canta tutti i giorni alle 3.30 di notte e
disturba il sonno nostro e dei nostri clienti. La misura è colma”: gestori di un
B&b denunciano il gallo molesto proviene da Il Fatto Quotidiano.
Un bus con a bordo 20 studenti, di rientro da alcuni istituti scolastici di
Portogruaro (Venezia), è finito nel fossato laterale dopo un violento impatto
con una vettura, a Sesto al Reghena (Pordenone). Il mezzo, come si vede nel
video, è rimasto in bilico appena oltre la carreggiata. L’autista ha riportato
leggere ferite per le quali è stato trasferito in ambulanza al pronto soccorso.
La donna alla guida dell’auto è stata stabilizzata dal personale dell’automedica
e poi elitrasportata in ospedale: le sue condizioni appaiono gravi. Uno degli
studenti che viaggiava a bordo del bus è stato trasportato in elicottero in
ospedale, dopo essere stato valutato dal personale sanitario dell’automedica. Il
ragazzo lamentava una compressione toracica: è sempre rimasto cosciente. Gli
altri studenti sono stati comunque sottoposti a una consultazione medica prima
di essere riaffidati ai parenti.
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con un’auto: donna in gravi condizioni proviene da Il Fatto Quotidiano.